3.

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Sabato mattina l'allenamento è più leggero del solito. Mike è stato clemente.
Lo avvicino poco prima della fine.
"Ehi Mike". Lo chiamo.
"Victoria". Mi risponde.
"Ah puoi chiamarmi anche Viky, sai?" Dico sinceramente.
Mike è una brava persona. Questa settimana abbiamo lavorato benissimo insieme.
Sorride.
"Viky. È andata bene la settimana, non trovi?" Mi chiede.
"Tu cosa ne pensi?"Il suo parere conta parecchio per il mio futuro qui.
"Abbiamo lavorato benissimo. Non vedo l'ora di farli migliorare ulteriormente". Dice.
Ne sono felice.
Annuisco, concordando con lui.
"Senti.. i ragazzi mi hanno invitata ad una festa sta sera." Apro l'argomento.
Lui emette un brontolio incitandomi a continuare.
"E non so se andarci. Vorrei fare altro sinceramente. Ma Said ha detto che sarebbe importante socializzare un po' al di fuori per integrarmi". Dico.
"Ha ragione. Sono un po' titubante perché le loro feste sono spesso eccessive..non fraintendermi .. si divertono esattamente come facevo io alla loro età. Però si, credo che vedervi fuori dal campo sia un'ottima idea per conoscervi meglio. Dovresti andare. Vi farebbe bene". Dice.
Annuisco riflettendo su quello che ha detto.
Lo saluto e mi congedo.
Mi incammino verso lo spogliatoio con i ragazzi.
Sto parlando con uno di loro, quando Said mi raggiunge.
Mi da un biglietto.
"È l'indirizzo per sta sera". Dice.
Titubante me lo rigiro nella mano.
"Non lo so.." non voglio farmi pregare, ma non sono veramente convinta.
"Porta un'amica se pensi di sentirti a disagio."
Annuisco.
Bianca impazzirebbe dalla gioia.
"A sta sera". Dicono in coro un paio di loro.
Mi chiudo nello spogliatoio e sorrido.
Vogliono davvero che vada alla loro festa?
Si stanno davvero impegnando per farmi integrare?

Bianca ha cenato a casa mia.
Tutto tranquillo, fin quando non abbiamo iniziato a discutere su cosa indossare sta sera.
"Mai e poi mai uscirò di casa conciata così". Dico indicando il vestitino striminzito che mi sta allungando.
"Victoria che palle che sei. Sempre la solita noiosa. Ed esagera per una volta". Dice lanciandolo sul mio letto.
"La qui presente ti sta portando ad una festa piena di calciatori. Di sabato sera. Non credo di essere poi cosi noiosa". Rispondo passando in rassegna alcuni dei miei vestiti.
"Si ma solo i noiosi vanno ad una festa con jeans e maglietta". Dice.
Effettivamente io non so che tipo di festa sia e quale sia il dress code. Dovrei mettere qualcosa che possa andar bene con tutto.
"Senti, dammi ascolto una buona volta. Dopo come ti hanno trattata quei tipi meritano di sbavarti dietro ed essere presi a calci in faccia".
"Bianca.... " la ammonisco.
Ma forse un po' ha ragione. Voglio davvero presentarmi li vestita come una persona "noiosa"?
Ho visto le foto di Neymar; alle feste è sempre pieno di donne stupende.
Non sarei comunque ai loro livelli, ma voglio essere attraente.
"Va bene. Hai vinto." Dico dal nulla.
Lei sobbalza e mi abbraccia.
"Ti propongo un compromesso. Vestito corto, manica lunga". Dice.
Sbuffo, ma annuisco.
Un'ora dopo sono fuori dal mio appartamento. Il mio vestitino è corto, nero e aderente. Fin troppo aderente. Le maniche sono lunghe, in tulle, arricciate con lo sbuffo sulle spalle.
Bianca ha optato per un vestitino in seta blu, incrociato sotto il seno, con le spalline sottili.
Mi ha truccata per bene e fatto le onde ai capelli.
Mi guardo e mi piaccio. Però sto tremando.

Quando raggiungiamo il locale c'è davvero tanta gente. Credevo fosse una festa un tantino più esclusiva. Ero convinta si tenessero un po' in disparte rispetto la folla.
Non vedo, tra l'altro, nessuno di loro.
Non faccio in tempo a dirlo a Bianca che Said da lontano mi chiama facendomi cenno di seguirlo.
Prendo Bianca dal polso e mi incammino verso la sua direzione.
Quando lo raggiungo mi guarda e annuendo mi mostra il pollice.
Sorrido gentilmente.
Scosta una cordone molto spesso legato a due pali metallici, e dicendo qualcosa nell'orecchio ad un uomo enorme posizionato li accanto, ci fa entrare.
La zona in cui ci troviamo adesso è isolata rispetto al resto del locale, ma non del tutto.
È leggermente rialzata; affacciandosi si può guardare direttamente la folla poco più in basso.
Le luci sono più soffuse, e l'atmosfera è più intima. Anche se trovo esserci tanta gente.
Troppa per i miei gusti.
Ma cosa mi aspettavo? È una festa, non una partita a Monopoli.
"Stai benissimo". Mi dice Said.
"Grazie. Lei è Bianca". Dico indicandola.
Si stringono la mano e si presentano.
"Venite vi porto al tavolo con i ragazzi". Dice Said.
Lo seguiamo.
Bianca mi stritola la mano, è super eccitata.
Sorrido e sono felice di averla portata qui. Almeno lei si sta divertendo.
Arrivati al tavolo sbuchiamo dalle spalle di Said; i ragazzi presenti, ci fissano qualche istante.
"Vic?" Dice Brad.
Lo saluto con un cenno del mento.
"Ehi, ma sei uno schianto." Continua. Gli altri mormorano qualcosa.
"Ragazzi lei è Bianca. La mia migliore amica". La presento a tutti, e con aria già stanca mi lascio cadere sul posto che Said ha ricavato per noi.
I ragazzi sono tutti vestiti per bene; camicie, pantaloni, giacche.. menomale che ho ascoltato il consiglio di Bianca.
La ringrazio mentalmente.
Lei si mette subito a parlare con Brad.
La mia amica è il tipo di persona che riesce a metterti subito a tuo agio. Rompe il ghiaccio con tutti, piace a tutti. Non come me. Io non piaccio.
"Non mi piaci". Mi torna ancora in mente il tono di Neymar.
A proposito, non lo vedo. Mi ha detto di non venire e alla fine non si presenta lui?
"Quindi cosa bevete di solito a queste festicciole?" Chiedo a nessuno in particolare.
"Qualsiasi cosa tu voglia. Qui c'è di tutto." Dice Brad.
"Prenderò un gin tonic. Bianca ti porto lo stesso". Dico avviandomi verso il bancone.
Nel tragitto mi sistemo il vestito pizzicandolo; non vorrei averlo così attaccato al corpo.
Come se potesse ingrandirsi toccandolo...
Sbuffo e poggio la borsetta sul bancone.
"Due gin tonic, grazie" Dico al barista.
"Sei venuta alla fine". Sento dire alle mie spalle.
Ormai riconosco quella voce, ma non posso fare a meno di sobbalzare.
Mi giro appena e lo vedo.
Neymar in tutta la sua bellezza. Indossa una maglia nera a maniche corte e dei pantaloni del medesimo colore.
I suoi occhi sono così scuri sta sera.
Mi guarda con insistenza, o almeno è quello che percepisco.
"Pensavi che mi sarei spaventata?" Rispondo alla sua affermazione.
Mi destabilizza.
Devo ritrovare il controllo. Mi giro a guardare il barista che sta mettendo il ghiaccio nei bicchieri, e cerco di concentrarmi su di lui.
"Victoria, Victoria... non sfidarmi". Dice. Ed è troppo vicino.
Così vicino che arretro con la testa leggermente.
Il suo profumo mi avvolge, vorrei avvicinare il viso al suo collo per sentirlo meglio.
Victoria!!!! Che pensieri sono?!?!??
Ritorno a guardare il barista, che ora sta mettendo il gin nei bicchieri tenendo la bottiglia capovolta.
"Mi piace questo vestito" dice ancora.
"Ma non è da te". Aggiunge.
Rido.
"E cosa sai tu di me?" Chiedo acida.
"Effettivamente poco. Ti ho cercata su internet, non c'è nulla su di te se non elogi accademici". Dice.
Mi ha cercata. Ha cercato il mio nome su google. Era curioso. Beh l'ho fatto anche io.
"Pensi che su internet ci sia tutta la vita di una persona? Ah aspetta, forse la tua si. Non la mia." Ribatto.
Sorride e si passa la lingua sulle labbra.
"Anche tu mi hai cercato allora". Dice avvicinando pericolosamente il viso al mio.
"Si l'ho fatto. Volevo sapere se effettivamente sei come sembri, o se c'è dell'altro in te". Ammetto.
"E cosa hai trovato?" Chiede.
Il suo respiro mi accarezza la pelle del viso.
Sento battere i bicchieri sul bancone, ma non muovo un muscolo.
"Esattamente quello che pensavo: spazzatura". Rispondo fredda.
Lui rimane confuso per qualche secondo.
Io ne approfitto, prendo i bicchieri e mi allontano per tornare al tavolo.
Una volta tornata dagli altri mi siedo a bere il mio drink. L'atmosfera è tranquilla, parliamo un po', ma ben presto chi è alla consolle alza il volume della musica.
I ragazzi vanno a ballare, Bianca cerca di convincermi ma rinuncia quando pianto i piedi a terra.
Ordino un altro drink e bevo seduta in disparte.
Faccio fatica ad integrarmi, a socializzare, a lasciarmi andare. Il mio pessimo carattere non mi aiuta.
All'improvviso qualcuno si siede affianco a me.
Non lo conosco, non l'ho mai visto.
"Questa bella ragazza tutta sola?" Mi dice.
Rabbrividisco e mi preparo a scacciarlo malamente alzandomi, ma qualcuno mi precede.
Una mano con un orologio molto costoso al polso, lo afferra dal braccio e lo fa alzare bruscamente.
"Sparisci da qui". Lo intima Neymar.
Lui non risponde nemmeno e va via.
"Che problemi hai?" Gli chiedo.
"Io? Ti ho evitato una rogna, era ubriaco. Potresti ringraziarmi". Si lamenta.
"No che non ti ringrazio. Decido io con chi trascorrere il mio tempo. Non tu." Lo ammonisco.
Si avvicina pericolosamente.
"Lo sappiamo entrambi che a te non piace quel genere di uomo.." mi dice all'orecchio.
Non ho la forza di rispondere perché lui mi sfiora l'orecchio con le labbra.
Ho la bocca asciutta.
Vorrei deglutire ma non riesco.
Il suo corpo è vicinissimo, il suo petto è praticamente addosso a me.. ed io non mi sono resa conto di aver frapposto le mani tra noi.
Mi poggia una mano sul fianco e mi da un bacio appena accennato sul collo.
Sento sciogliermi ovunque.
Vorrei aggrapparmi a lui per non cadere, ma mi trattengo.
"Tu non sai cosa mi piace..." farfuglio ritornando al discorso di prima.
Ridacchia sul mio collo,lasciando un altro morbido e casto bacio.
"Oh fidati Victoria... io so cosa ti piace. Lo vedo, lo sento. Mi basta sfiorarti per capirlo". Sussurra contro la mia pelle.
Cosa sta succedendo?
"Dio, quanto cazzo profumi di buono." Dice ispirando ancora sul mio collo.
Mi stampa un altro bacio.
Ed io rimango così, attonita, sciocca, in balia di questo playboy.
Sento la sua erezione premere contro di me.
"Hai detto che non ti piaccio". Dico.
Ride, continuando a baciarmi. Ora i baci sono più caldi ed umidi, più passionali.
"Tu pensi tutto quello che dici?" Mi domanda in risposta.
"Non dico cose che non penso, solitamente". Ribatto.
Un altro bacio.
Reclino la testa impercettibilmente.
Dio, potrei lasciarmi andare totalmente fra le sue braccia.
"Vediamo.. " dice e mi lascia un altro bacio scendendo verso il seno.
Allungo le braccia sulle sue spalle per sorreggermi meglio, le gambe mi tremano.
Lui lo nota e sorride.
"Ti piaccio?" Chiede sempre chino sul mio collo.
"Ovviamente no". Rispondo secca.
Lui ride e mi da un morsetto di rimprovero.
"Vedi che non dici sempre quello che pensi?" Mi chiede.
"Oh fidati è esattamente quello che penso". Rispondo.
Si allontana dal mio collo e punta verso le mie labbra.
"Dimostramelo allora. Dimostrami che non ti piaccio.." dice.
Ancora qualche millimetro e le nostre labbra potrebbero toccarsi.
La sua presa si è fatta più salda su di me, ed ora i suoi occhi sono due pozze scure, incatenate ai miei.
"Ney!!!!!!" Sento strillare alle sue spalle.
Con un cenno brusco lo spingo allontanandomi.
Una ragazza gli si para davanti. È molto bella. Fisico incantevole, viso armonioso. Wow.
Ma lui sta continuando a guardare me. Con la stessa intensità di prima; il suo respiro appena affannato.
Lei gli lancia le braccia al collo e lo bacia. In bocca.
Lui non la allontana, ma anzi le circonda la vita con le braccia.
Sento ancora i suoi occhi su di me quando do loro le spalle e mi allontano.
"Do il peggio di me". Aveva detto. Ed eccolo.
Tutti gli articoli e le foto dicevano la verità su di lui.
Mi sbatto la borsa in testa per rimproverarmi. Come ho potuto farmi manipolare in quel modo? Sciocca.
Si vede che non vado con un uomo da tempo, mi ha praticamente resa argilla nelle sue mani.
A quanto pare lo fa con molte.
Intravedo Bianca e la raggiungo.
Balliamo insieme a lungo. Mi trascina in mezzo a gente che non conosciamo, ma ci divertiamo tantissimo.
Cerco di non pensare a cosa è successo poco fa, con scarsi risultati.
Un ragazzo si avvicina a me, nemmeno lui fa parte della squadra.
Balliamo insieme a distanza, fin quando non mi avvicina trascinandomi dalla vita.
Lo lascio fare, ormai non so cosa ho da perdere. Almeno non è Neymar.
Poggio i polsi ai lati del suo collo e mi muovo insieme a lui.
Bianca intanto sta ballando con Brad.
Che stia succedendo qualcosa fra quei due?
Continuo a ballare fin quando il mio sguardo non si ferma su quei due occhi. Neymar è poco distante, sempre con la ragazza di prima.
Lo ignoro.
Lui a quanto pare non lo fa perché continua a fissarmi.
Ma cosa vuole da me?
Ripenso a poco fa e mi viene un vuoto allo stomaco.
Il ragazzo con cui sto ballando si protende verso di me e mi bacia.
Lo lascio fare. Le sue labbra sono morbide e gentili, ma non mi stimola minimamente.
Lo fermo e mi allontano un attimo.
Quando guardo, Neymar non c'è più.
Mi avvio verso il bagno. Ho quasi esaurito la mia batteria sociale oggi.
Prima di raggiungere il bagno vengo afferrata dal polso e trascinata contro la parete, in un angolo in ombra, appartato.
Neymar mi blocca ogni movimento, poggiando le possenti braccia al muro.
"Baci un altro uomo per farmi dispetto?" Chiede.
"Credi davvero che il mondo giri attorno a te?" Rispondo arrogante.
Cosa vuole adesso.
"Quindi lo hai fatto perché ne avevi voglia?" Mi chiede.
Annuisco.
"Non sembravi particolarmente coinvolta pero". Sussurra. Guarda di lato nervoso.
"Adesso ti darò un bacio per cui sarà valsa la pena venire qui sta sera". Dice.
Dopo di che non capisco più nulla.
Le sue labbra sono sulle mie e sono così esperte che rimango senza fiato.
Neymar mi bacia con foga, ma senza essere eccessivo. La sua lingua è appena accennata, non da fastidio e le labbra sono prepotenti, ma controllate. Ogni suo bacio mi manda in estasi.
Le sue mani mi stringono tanto forte la vita che credo mi lasceranno i segni.
Allaccio le mie dita dietro il suo collo, trascinando il suo viso ancora più verso di me.
Ci baciamo ancora e ancora e ancora.. e tutto attorno a me sembra sparire.
Sento le sue mani stringermi i glutei.
"Dio mio..." mi sussurra sulle labbra.
È eccitato, lo percepisco e lo sento.
Ma cosa sto combinando?
Nononononono. Non deve succedere tutto questo.
Non posso in alcun modo compromettere il mio posto di lavoro. Non dopo tutti i sacrifici che ho fatto.
Con uno scatto secco lo allontano da me e mi libero dalla sua presa. Lui è confuso. Mi guarda con le labbra gonfie e rosse. Dio quanto lo bacerei ancora.
Prima che possa dire qualcosa prendo la via dell'uscita e mi allontano velocemente.
Cazzo.

Dal primo sguardo Место, где живут истории. Откройте их для себя