25.

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La stanza dove sono stata sistemata da Maya è molto elegante. Le pareti sono dipinte color avorio; lunghe tende di raso color malva offrono una copertura completa dall'esterno e dalla luce mattutina. I mobili sono tutti di colori delicati e molto semplici. Al centro della stanza un grande tappeto rotondo dello stesso colore delle tende, morbidissimo. Olimpia ci ha scorrazzato sopra per un po'.
Il letto è rialzato da terra come piace a me, e morbide lenzuola profumate mi stanno avvolgendo completamente. Ai piedi del letto una coperta da utilizzare in caso sentissi freddo.
Purtroppo però anche qui non noto nessuna foto, nessun oggetto.. niente che lasci pensare che ci abbia vissuto qualcuno.
Perché comprare una casa così grande per stare da solo, mi chiedo?!
Vengo riportata alla realtà bruscamente, quando sento la maniglia della porta abbassarsi.
Il suo profumo lo precede.
Neymar si chiude la porta alle spalle cercando di non fare rumore, poi in punta di piedi si avvicina al letto.
Solleva le lenzuola e si sdraia accanto a me.
Addosso ha solo i boxer.
"Chi ti ha detto che potevi entrare?" Gli bisbiglio contro.
"Ho bussato e non hai risposto. Chi tace acconsente". Dice sorridendo.
Quel sorriso mi fa svolazzare centinaia di farfalle nello stomaco.
Presa dai miei pensieri non l'ho nemmeno sentito bussare.
Porta le sue gambe a trovare le mie. Non appena ci sfioriamo io mi riempio di brividi.
Lui lo nota subito e sorride.
"Ah Victoria.. adoro quando fai così". Dice.
"Non faccio proprio niente". Rispondo imbarazzata.
"Non volontariamente. Semplicemente il tuo corpo risponde al mio tocco".
Il suo sorriso è sereno. Il Neymar che sto conoscendo sotto il tetto di casa sua è completamente diverso da quello che è in campo di solito.
Alzo gli occhi al cielo alla sua risposta.
"Sei stata bene sta sera?" Mi chiede tornando serio.
Poggia la sua mano sul mio fianco.
Ancora brividi.
"Si." Rispondo.
"Scusa per Maya. Lei è un po'.. così. Spero non ti abbia detto niente di strano." Continua.
Scuoto la testa sul cuscino per negare.
"Tuo padre si è fatto vivo?" Mi chiede.
Scuoto ancora la testa.
Lui si avvicinano e mi bacia in fronte.
"Ti lascio riposare, ci vediamo domani." Dice alzandosi.
Di scatto mi protendo e lo afferro dal polso.
"Resta qui". Gli dico, e la mia voce suona come una supplica.
I suoi occhi indugiano sui miei. Ci guardiamo qualche secondo, poi lui si gira ed alza la testa al cielo.
"Dio Victoria.. mi farai perdere la testa così" dice prima di infilarsi di nuovo sotto le coperte e tuffarsi sulle mie labbra.
I suoi baci sono passionali, intensi; le sue labbra cercano le mie morbosamente.
Chiudo gli occhi, ma credo che con lui potrei sognare anche ad occhi aperti.
Poggio le mie mani sul suo collo e lo accarezzo, lo stringo a me; mentre la sua mano si poggia sulla mia coscia.
Non voglio che sia lui ad avere il controllo questa volta, perciò decido di prendere l'iniziativa.
Lo spingo con la schiena sul materasso, e mi metto a cavalcioni su di lui.
Addosso ho solo una sua maglietta che mi ha prestato per dormire e gli slip.
Lui mi lascia fare. Mi permette di stenderlo a pancia in su e di poggiarmi delicatamente sul suo bacino.
Lo osservo dall'alto e la sua espressione è letteralmente inebriante.
I suoi occhi sono sorpresi, ma anche macchiati di una leggera punta di malizia. È come se stessero luccicando in attesa.
Le labbra rosse e leggermente gonfie per i baci di poco fa; la barba tagliata precisamente a delinearne i contorni; i capelli corti e ribelli leggermente scompigliati dalle mie mani;
È uno spettacolo, vorrei restare così a fissarlo per sempre.
Lui porta le mani ai miei fianchi e con gentilezza, quasi chiedendomi permesso, solleva il tessuto verso l'alto.
Lo aiuto sfilandomi la maglietta dalla testa.
Non appena rimango solo con le mutandine, le sue palpebre si allargano ulteriormente. Con occhi ingordi e pieni di lussuria inizia a far vorticare il suo sguardo su di me.
Si sofferma nei punti che più gli piacciono a lungo, senza azzardarsi a toccarmi quasi come se potesse rompermi.
Deglutisce, e dal rumore che fa capisco che la sua gola è secca. Si passa la lingua sulla labbra e mi poggia le mani sulle gambe ai lati del suo corpo.
"Sei.. bellissima". Dice spezzando la frase in due.
Imbarazzata distolgo lo sguardo dal suo viso.
"No, guardarmi Victoria. Voglio che vedi l'effetto che mi fai anche solo stando ferma davanti a me". Mi richiama subito.
Mi rigiro verso la sua direzione, e so che probabilmente sono rossa in viso.
Decido di accorciare le distanze e mi chino su lui poggiandogli il mio seno nudo sul petto.
Dopo un gemito di piacere, mi concede le sue labbra.
Lo bacio intensamente, proprio come ho desiderato fare ogni istante di questa maledetta giornata.
Le sue mani risalgono sulla mie schiena, accarezzandomi.
Non appena i suoi polpastrelli avvertono i brividi sulla mia pelle, Neymar sorride mentre mi bacia.
Mi concedo di sorridere anche io in risposta, mentre riprendo a concentrarmi sulla sua bocca.
Intanto la sua erezione si fa sentire. Preme contro di me dal basso, stimolandomi fremiti di piacere.
Muovo leggermente il bacino su di lui, e Neymar ansima sulle mie labbra.
Mi sposto leggermente, per liberarlo della biancheria intima. Nel farlo, prendo in mano il suo membro e decido di dargli i primi barlumi di piacere così, indugiando nei punti che so essere più sensibili.
Dopo un po' mi sposto per far finire a terra anche i miei slip, ma Neymar mi blocca.
Scuote la testa e mi invita a rimettermi a cavalcioni su di lui.
Con due dita sposta di lato la mia biancheria intima e mi invita a farlo così.
È già la seconda volta che capita, credo sia qualcosa che gli piace particolarmente.
E piace anche a me, e come se avesse troppa voglia di me, troppa fretta per aspettare di spogliarmi..
Mentre scendo lentamente facendo entrare il suo membro dentro di me lo guardo in viso.
La sua espressione è di pura estasi. Gli occhi rivolti indietro, le labbra socchiuse.. e i gemiti che emette mi portano già quasi al limite.
Non appena il mio corpo si adatta alle sue dimensioni, riesco a muovermi su di lui con più scioltezza. Cerco di fare qualche movimento con il bacino per capire cosa gli piace di più.
Lo capisco non appena roteo i fianchi e lui alza la testa spalancando gli occhi; poi li socchiude di nuovo e si lascia andare portandosi le mani in viso.
Smetto di farlo, non voglio farlo venire subito.
Però ora ho il mio asso nella manica.
Mi muovo su e giù su di lui, e devo trattenere l'orgasmo parecchie volte.
Quando entrambi siamo praticamente ad un passo da non riuscire più a contenerci, roteo di nuovo il bacino mentre mi guarda con occhi stupiti.
Lo porto all'orgasmo, e rumorosamente vengo insieme a lui.
Non so chi tra i due abbia ansimato di più.
Mi stendo sul suo petto, scossa dal forte orgasmo che ho avuto, e istantaneamente ascolto il suo cuore. Batte velocemente, sembrerebbe quasi scoppiare.
"Tu.. tu.." inizia a dire lui, ma si interrompe ansimando.
"Tu non sposerai mai nessun altro uomo". Dice.
I miei occhi si spalancano, rimango immobile ma ogni singola cellula del mio corpo vorrebbe esplodere dall'emozione.

Il mattino successivo mi risveglio con calma. Apro gli occhi e noto subito che affianco a me Neymar sta ancora riposando.
Sorrido ripensando alla scorsa notte e mi stringo a lui un po' di più , quasi spaventata che possa svanire.
Da quando è nella mia vita io sono meno sola, meno triste.. felice. Decisamente.
Gli stampo un delicato bacio sulla guancia e mi alzo.
Raggiungo il bagno che c'è all'interno di questa stanza degli ospiti, e mi faccio una bella doccia.
Neymar ieri ha fatto portare anche una parte del mio armadio qui.
Riesco quindi a vestirmi tranquillamente.
Indosso un leggings ed una maglietta a maniche lunghe in cotone, molto leggera però.
Chiamo Olimpia e ci avviamo al piano di sotto.
Sento rumore provenire dalla cucina, mi avvicino e Maya è di spalle che parla al telefono. Decido allora di uscire e di salutarla più tardi.
Io ed Olimpia facciamo lo stesso giro che abbiamo fatto la prima volta che siamo state qui.
Con calma ed annusando in giro percorriamo il tragitto che circonda casa di Neymar.
Una volta fatti i bisogni ed una bella passeggiatina, è la mia cucciola stessa e portarmi verso l'ingresso di casa.
Ero preoccupata che sarebbe stata spaesata, invece Olimpia si è presa subito di confidenza con la casa e con Maya, che le da bocconcini di cibo credendo di non esser vista.
Quando rientriamo infatti, Olly corre già scodinzolando verso la cucina. Credo che stare qui in compagnia costantemente, le faccia proprio bene.
Quando la raggiungo, Maya la sta accarezzando.
"Buongiorno". Dico entrando.
Lo sguardo di Maya si illumina.
"Amorcito buogniorno". Mi dice mentre viene a baciarmi.
Sono ancora un po' spiazzata da tutto questo contatto fisico improvviso, però potrei abituarmici.
"Siediti a mangiare, adesso arriva anche il mascalzone". Dice affannata.
Rido, o meglio sorrido.
Dopo qualche secondo Neymar spunta dalla stessa porta da cui sono arrivata io.
"Mascalzone a chi?" Chiede fingendosi offeso.
"A te, a te." Dice Maya indicandolo.
Lui va e la saluta con un bacio, poi si abbassa a coccolare Olimpia.
Infine viene a sedersi vicino a me, e sorridendo mi prende una mano e mi bacia le dita.
Un dito per volta, delicatamente, mentre mi guarda negli occhi.
Potrei anche saltare la colazione perché ho talmente tanto lo stomaco in subbuglio che potrei vomitare.
Imbarazzata mi sottraggo velocemente e distolgo lo sguardo.
"Maya posso chiederti per favore se riusciresti a cambiare le lenzuola in camera di Victoria?" Chiede Neymar mettendosi dei pancakes fumanti nel piatto.
Il suo sguardo è concentrato sul cibo, come se non avesse appena detto "ehi abbiamo fatto sesso" ma con altre parole.
"No, ci penso io." Dico fulminandolo con lo sguardo.
Faccio per alzarmi ma lui mi trattiene dalla mano e l'occhiata che mi lancia è più fredda della mia.
"Seduta amorcito. Ci penso io." Dice Maya.
"Le tue invece le lascio così. Tanto sono intatte immagino." Aggiunge sempre Maya, rivolta a Neymar.
Lui le sorride scherzosamente, come un bambino che gioca con la madre.
Prendo un pancake anche io e lo addento.
Neymar mi guarda mentre mangio e sorride.
"Cosa vuoi?" Chiedo curiosa.
"Sei la prima donna che vedo mangiare con così tanto appetito". Dice.
"Colpa tua che esci con donne strane. Tutte le donne hanno appetito, tanto quanto gli uomini." Rispondo.
Lui ride e scuote la testa.
Intanto Maya credendo di non esser vista porge ad Olimpia un pezzetto di pancake.
"Maya". La chiamo con tono di rimprovero.
Le ho spiegato ieri che ingozzarla non va bene per la sua salute.
Maya si gira alzando le mani con il viso di chi è colpevole.
"È caduto, giuro". Dice.
Sia io che Neymar ridiamo. Ed è bellissimo. È bellissimo vivere una vita normale.
Posso concedermi di essere felice o devo essere preoccupata che come sempre arriverà qualcosa a distruggere tutti i miei equilibri?

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