41.

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Tutto quello che riesco a pensare è che sono stupida. Dopo un solo giorno che è ripiombato nella mia vita, mi sono catapultata nelle sue braccia, senza se e senza ma.
Dopo un solo giorno ho addirittura accettato di andarci a convivere.
Il fatto che abbia chiesto ad Evelyn di raggiungerlo in Inghilterra come dovrei considerarlo? Mentire? Forse omettere.
Non posso dire che mi abbia tradita perché avevo tagliato i rapporti tra noi. Ma .. perché poi proprio Evelyn?
Mi tampono gli occhi con le mani e finalmente riesco a prendere un caffe decentemente.
Qualcuno bussa alla mia porta.
"Si?" Chiedo troppo stanca per andare a controllare dallo spioncino.
"Sono io." Dice la sua voce con tono severo.
Olimpia corre subito a scodinzolare alla porta.
"Apri." Aggiunge.
Il mio corpo automaticamente si avvia all'ingresso, apre il portone e si rimette a sedere.
Neymar ha addosso la tuta, credo abbia finito di allenarsi da poco. Mi guarda con le mani sui fianchi e lo sguardo al limite dell'esasperazione.
Entra e sbatte la porta dietro le sue spalle.
Per prima cosa però si inginocchia a terra; Olimpia lo sommerge di coccole, scodinzola e addirittura emette dei piccoli versetti di gioia.
Si stende anche a pancia in su lasciando che Neymar l'accarezzi liberamente.
Praticamente Olly ha reagito alla stessa mia maniera. Ovvero "vieni e fai di me ciò che vuoi".
Quando Neymar si alza, lei protesta un po', ma poi si allontana per prendere qualche giochino.
Lui punta i suoi occhi dritti su di me, e mi fissa cupo.
"Capisci che siamo ad un punto della nostra storia in cui dovresti lasciarmi il tempo di spiegare?" Mi chiede facendo un passo verso di me.
Io ne faccio uno indietro.
"Avresti potuto dirmelo subito che eri stato con lei." Dico.
So che la mia arrabbiatura non ha fondamenta solide, ma sono gelosa, tanto.
Lui scuote la testa infastidito.
"Ma non sono mai stato con lei." Ribatte.
"Non provare a negare. Ho visto la foto." Dico puntandogli un dito contro.
"Victoria non voglio perdere la pazienza. O mi fai spiegare o vado via". Dice serio.
Mi metto con le braccia conserte, e subito i suoi occhi corrono al mio seno che guizza dal maglioncino che porto.
Si passa la lingua sulle labbra.
Prendendo il mio silenzio come una tregua si decide a spiegare.
"Ha saputo da Lucas in quale club giocavo. Mi ha tartassato di chiamate e messaggi, ai quali non ho risposto. E si è fiondata li quando ha saputo che tra noi era finita." Dice.
Non muovo un ciglio.
"Non le hai chiesto tu di raggiungerti?" Chiedo.
"Cosa? Ma sei scema?" Il suo viso è esasperato.
"Così ha detto lei." Rispondo.
Lui estrae il telefono dalla tasca. Noto che ora ha qualche ammaccatura, e il vetro è anche crepato. Cristo, guadagna milioni perché non lo cambia?
Apre la chat con lei e davanti ai miei occhi fa scorrere decine di messaggi da parte di Evelyn senza risposta.
"Dove le avrei chiesto di raggiungermi? Sei pazza?" Mi chiede.
"Magari in chiamata.." rispondo supponendo.
Sento la sua ira raggiungere il punto più alto. Mi fulmina con gli occhi.
"Victoria." Dice soltanto, e il suo tono mi gela.
"Quando l'ho vista fuori dal posto dove mi allenavo li, ho cercato in tutti i modi di evitarla. Ma è servito a poco." Continua.
"Quella sera stessa sono uscito. Da solo." Specifica stringendo gli occhi su di me.
"Avevo.. bisogno.. di distrarmi." Dice facendo lunghe pause.
"Perché?" Chiedo incuriosita dal suo cambio di tono.
Lui mi guarda negli occhi e fa ancora un altro piccolo passo verso di me.
"Era il tuo compleanno." Dice.
Non ci avevo fatto casa. La data della foto che mi ha mostrato Evelyn sul suo cellulare corrisponde esattamente al mio compleanno.
Prendo un respiro bello grosso.
"Io .. quel giorno ho fatto schifo anche all'allenamento. Il mister mi ha rimproverato bruscamente.. e continuavo a vedere le foto che i ragazzi mettevano insieme a te. Ridevi, scherzavi, li abbracciavi.. ero .. a terra." Conclude.
"È stato un giorno di merda quello. Ho aspettato entusiasta fino all'ultimo minuto della mezzanotte pensando che qualcuno mi avesse fatto il regalo più bello.. te. Ma non è successo, non sei mai arrivato." Spiego.
I suoi occhi mi fissano luccicando un po'. La sua espressione è sorpresa. Ferita.
"Continua." Lo incito ricacciando indietro le lacrime.
Si inumidisce le labbra e schiarisce la voce.
"Lei mi ha .. seguito, trovato.. non so che agganci abbia quella ragazza. Fatto sta che mi ha raggiunto in questo locale tranquillo. Io avevo bevuto.. tanto.." effettivamente nella foto il suo aspetto non è dei migliori.
"..  e avevo fatto un biglietto per tornare qui, per il giorno successivo." Ammette.
Io sgrano gli occhi. Voleva tornare. Aveva fatto un biglietto.
"Lei però mi ha detto che .. tu stavi con Alex ora." Aggiunge.
Ci metto un attimo in più ad elaborare l'informazione.
Scuoto la testa.
"Non posso crederci.. io.." farfuglio.
"Vuoi sapere cosa facevo con Alex? Parlavamo di te. Mi aggiornava su cosa facevi qui, mi diceva come stavi.. ma quando la situazione non accennava a migliorare, Alex ha deciso di non dirmi più niente. "Va da lui se vuoi sapere come sta." Mi ha detto un giorno." Racconto frammenti di questi sei mesi facendoli combaciare con i suoi. Sembra tutto un puzzle.
Mi guarda immobile.
"Ero furioso. Ho .. cancellato il volo. E mandato via Evelyn bruscamente. Punto. Non l'ho più rivista da quella sera. Ne sentita.. ne altro." Dice.
Deglutisco.
"Ti prego di .. credermi." Aggiunge.
"Ti ho chiesto di venire a vivere con me. Voglio una vita con te, una famiglia con te, voglio tutto quello che la vita può darmi insieme a te. Non mi importa di Evelyn, del pallone.. di nulla. Questi sei mesi sono stati l'inferno lontano da te. Ecco il motivo per cui ho così fretta di andare a vivere insieme; perché ho capito cosa conta davvero nella vita" Spiega.
Sento il cuore scoppiarmi. Amo quest'uomo. Lo amo follemente.
"Io.." inizio ma non so cosa dire.
"Tu. Proprio tu Victoria." Mi interrompe avvicinandosi.
Mi prende dalla schiena e mi attrae al suo corpo.
Subito le nostre figure combaciano alla perfezione.
La sua mano scende lentamente fino al fondoschiena.
"Tu non mi hai più detto una cosa." Mi dice.
Il suo profumo mi avvolge completamente, come anche il suo calore.
Allento la tensione in tutto il corpo, e lascio che  lui faccia il suo effetto su di me.
"Cosa?" Chiedo curiosa.
"Cosa provi per me." Risponde.
Arrossisco subito, ma non interrompo il nostro scambio di sguardi.
"Lo sai già. Da sei mesi a questa parte non è cambiato.. Non serve dirlo.." gli dico.
Lui ride.
"Oh invece serve, credimi." Risponde.
Lo bacio. Taglio nettamente quella piccola distanza che c'era tra le nostre labbra e lo bacio.
Uno, due, tre, quattro.. perdo il conto di quanti baci ci scambiamo e mi immergo completamente nel suo sapore. Sa sempre di pulito, di fresco, di buono..
Gli poggio le mani sul collo e lo attraggo ancora di più a me; poi di spalle mi incammino trascinandolo verso la camera da letto.
Lui mi segue di buon grado.
Arrivati di fronte il letto lo spingo sopra e mi metto a cavalcioni su di lui.
Con lentezza disarmante mi sfilo il maglione dalla testa, e rimango in mutande e reggiseno.
Immediatamente sento già la sua erezione premere per essere liberata.
Decido di accontentarlo, lasciandogli ancora il resto dei vestiti addosso.
Mi chino in avanti, alzando il sedere ed esponendolo ai suoi occhi famelici.
Sfioro con la lingua la punta della sua erezione, poi avvolgo solo quella tra le labbra.
Il suo sapore mi era mancato così tanto.
Quando inizio a dargli piacere con tutta la bocca lui fa trascorrere solo qualche secondo prima di bloccarmi.
Lo guardo confusa.
"Se continui così verrò subito." Confessa.
Sorrido e sorride anche lui.
Mi fa sdraiare e mi sfila la biancheria.
Lascia però, come sempre, gli slip che preferisce spostare lateralmente durante la penetrazione.
Quando la sua punta attraversa il mio corpo gemo all'istante.
Man mano che lui affonda in me, sento l' orgasmo montare dentro.
Inizia a spingere ritmicamente, mentre i nostri sguardi sono incatenati.
Porta gli occhi dove i nostri corpi si congiungono, poi li alza al cielo e si morde il labbro inferiore.
A questa visione vengo subito.
Urlo dal piacere mentre lui mi segue immediatamente.
Si piega avanti ed ansima sulla mia pelle, mentre la sua erezione lascia il mio corpo.
"Cazzo.." dice.
"Cazzo.." gli faccio eco.
Lui mi guarda, la fronte leggermente lucida.
"Io non..." sto realizzando solo ora.
Ieri sera.. e ancora oggi..
"Che succede?" Si allarma subito.
"Sei pallida." Continua.
"Io .. da quando sei partito ho smesso di prendere l'anticoncezionale." Dico e solo dopo averlo detto a voce alta realizzo.
I suoi occhi si spalancano immediatamente.

Dal primo sguardo Where stories live. Discover now