47.

1.4K 43 6
                                    

Sto trattenendo il fiato ma la situazione non cambia. I miei pantaloni non abbottonano.
Le due estremità non si sfiorano nemmeno.
Sbuffo e mi arrendo. Me li sfilo e mi siedo sul letto in biancheria intima.
Mi guardo allo specchio e sospiro. Il mio corpo è rimasto identico a prima, salvo per la pancia, il seno due misure più grande e le gambe gonfie.
"Amore". Mi distrae Neymar entrando nella stanza.
"Non sei ancora pronta?" Aggiunge guardandomi.
Ancora non sono abituata a sentirmi chiamare così. Mi sorprende sempre.
"Non mi va un cazzo .." mi lamento.
Lui mi osserva.
Ho indosso solo slip e reggiseno;  i suoi occhi mi squadrano dalla testa ai piedi.
Deglutisco e distolgo lo sguardo imbarazzata. Non mi sento a mio agio in questo corpo al momento.
Lui si avvicina a me, e si china per mettersi alla mia stessa altezza.
"Andrà bene qualunque cosa." Mi dice sorridendo.
Guardo il suo sorriso e lascio che mi consoli un po', mentre mi porto una mano alla pancia.
"Questo marmocchio mi sta stressando la vita." Dico ironicamente.
Lui ride e si china a lasciarmi un leggero bacio sulla pancia.
Poi si alza e mi porge una mano.
La afferro e mi faccio tirare su.
"Forza, andiamo." Dice.
Si infila nella cabina armadio e ne riesce con un paio di vestiti in mano.
"Sicuramente un vestito sarà più comodo di un tailleur". Dice indicando i pantaloni che avevo scelto.
"Ma .. con un vestito sembrerò ancora più.. enorme". Mi lamento.
"Victoria non sei enorme. Santo cielo! Hai la pancia di una donna al nono mese di gravidanza. Cristo". Lo sto esasperando, lo so.
"Va bene." Dico.
Allungo la mano e prendo i vestiti che ha sul braccio.
Ne provo due, ed il secondo effettivamente mi convince.
È un vestito di seta color cipria, morbido ed elegante. Mi ricade sul corpo senza evidenziare troppo la mia rotondità, ma comunque fasciandola.
Indosso dei tacchi, ma subito i miei piedi protestano.
"Ma fai sul serio Victoria? I tacchi?" Mi rimprovera.
Neymar ha un completo nero, con camicia bianca sotto. Come sempre è uno spettacolo.
"È il matrimonio di Bianca!!" Mi lamento.
"Non voglio essere ridicola". Continuo.
Lui ride.
"Sarai ridicola con i tacchi. Victoria sei incinta. Scegliamo dei sandali insieme." Dice con tono affabile.
Quest'uomo merita il paradiso solo per la pazienza che ha avuto in questi nove mesi.
Mi è stato affianco ogni singolo istante coccolandomi e sostenendomi incondizionatamente.
"Va bene." Dico seguendolo a braccia conserte.

Due ore dopo siamo alla cerimonia.
Il sole è alto nel cielo, e sinceramente non fa che aumentare la mia stanchezza.
Brad e Bianca sono bellissimi. Lei indossa un abito scivolato che è un incanto. I capelli li tiene raccolti in un'acconciatura elegante.
Li guardo emozionata.
"Ehi mammina". Mi chiama Alex avvicinandosi.
Alzo gli occhi al cielo.
"Alex!" Lo saluto.
"Come sta la mia bambina preferita?" Dice accarezzandomi la pancia.
Neymar subito fulmina la sua mano con lo sguardo e la allontana da me.
"Ti ho detto di smetterla di toccarle la pancia così liberamente" lo rimprovera.
Alex alza le mani in segno di scuse.
"E poi non sappiamo se è maschio o femmina". Aggiunge.
Abbiamo deciso di scoprirlo al momento del parto.
"Oh Ney, è una femmina. Si vede dall'inclinazione della pancia verso il basso.." inizia Alex dilungandosi su una teoria basata sui cicli lunari e la geometria.
Rido mentre Neymar lo guarda cercando di capire se quello che sta dicendo abbia senso o meno.
Nello stesso istante Bianca finalmente si libera di alcuni ospiti e ci raggiunge.
Mi abbraccia e da un bacio sulla guancia.
"Sei un incanto". Le dico stringendola forte.
"Tu lo sei!! Sei raggiante". Mi risponde.
Rido nervosamente.
"Non apriamo l'argomento, ti prego." Le dice Neymar implorante.
"Il mio nipotino deve sbrigarsi ad uscire". Continua Bianca.
"È femmina!" Le dice subito Alex.
"È maschio." Ribatte Bianca.
"Non vedi la pancia che è più rotonda alla base.." continua Alex.
"È una teoria del cazzo." Lo ammonisce subito Bianca.
"Ragazzi lo scopriremo a giorni ormai.. credo" dice Neymar titubante.
Mi sventolo il viso con una mano; fa caldo. Vorrei tornare a casa e stendermi.
"Posso avere un bicchiere d'acqua?" Chiedo. Neymar si avvia subito a prenderlo senza lasciare agli altri il tempo di anticiparlo.
Improvvisamente il mio istinto guida la mia mano destra sulla pancia.
Sento un rivolo caldo bagnarmi la gamba, poi un altro, sempre più abbondante.
Sospiro rumorosamente, poggiando la mano libera su Alex. Lo guardo spaventata, e lui ricambia il mio sguardo.
Poi i suoi occhi si rivolgono verso il basso.
Spalanca la bocca terrorizzato.
"Vic.." dice soltanto.
"Sono.. rotte..le acque?" Chiedo senza il coraggio di guardare.
"L'alternativa è che tu ti sia fatta la pipì addosso.. ma dal colore direi che ti si sono rotte le acque". Dice con tono agitato.
Bianca urla andando nel panico e cercando Brad.
Neymar ritorna in questo momento, con il bicchiere in mano.
Mi guarda confuso.
"Fratello.. è .. le acque sono a terra." Dice Alex.
Lo guardo confusa. Cosa sta blaterando. Le acque sono a terra?
Neymar infatti non sembra capire.
"Andiamo Neymar, è... ora." Dico tenendomi la pancia.
Lui non perde un attimo. Mi prende in braccio nonostante io sia molto pesante e corre verso il parcheggio, mentre gli altri ci vengono dietro.
"Stai bene?" Mi chiede mentre mi poggia in macchina.
"Sto bene.." rispondo.
Mi bacia e corre al lato guida.
Alex sale dietro insieme a qualcun altro, non riesco a capire chi.
"Tieni duro Vic". Sento dire a Mike mentre mi poggia una mano sulla spalla.
Annuisco. Mike è qui. Menomale.
Neymar sfreccia verso l'ospedale. Quando arriviamo le infermiere avvisate durante il tragitto  telefonicamente ci stanno già aspettando all'ingresso.
Mi caricano su una sedia a rotelle e ci fanno strada verso l'ascensore.
"Hai le contrazioni?" Mi chiede una di loro.
"Si." Rispondo.
"Da quanto?" Continua.
"Qualche .. ora". Ammetto. Neymar mi scocca un'occhiata infuocata.
Sentivo questi piccoli dolori al ventre da quando siamo usciti, ma non credevo fossero contrazioni fin quando non mi si sono rotte le acque.
Quando l'ascensore si apre entriamo in un reparto tutto bianco e azzurro. Le infermiere mi portano fino ad una stanza, ma prima di entrare si voltano.
"Solo il padre." Dicono. Guardando Mike, Alex e Neymar.
Lui subito avanza.
"Eccomi." Dice.
Eccolo. È lui. È qui. Ci siamo.
È il padre di mio figlio. È qui, con me, nella mia vita di ogni giorno. E sono fiera. Orgogliosa. Felice.
Lo amo.

Dal primo sguardo Where stories live. Discover now