29.

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"Si, gli ho detto che lo amo". Sto dicendo a Bianca che ascolta dall'altro capo del telefono.
Dopo lo scontro con Neymar ho chiamato un taxy e sono tornata a casa. Bianca mi ha telefonato cinque minuti dopo perché non riusciva più a trovarmi.
Le ho raccontato tutto.
"Cazzo Bianca. Cazzo. Domani c'è la mia festa di fidanzamento." Dico.
Perché faccio sempre queste stronzate?!
Non avrei mai dovuto dirgli una cosa del genere. Qual'è il senso di allontanarlo e poi dirgli che lo amo?
Stupida, testarda, ubriacona, sciocca..
"Ok va bene Vic, consideralo allora un modo per dirgli addio". Mi dice Bianca.
Mi pietrifico in un attimo.
Dirgli addio.. fa male solo a pensarci.
"Ci provo.." rispondo.
"Ma lui non ti ha risposto nulla?" Mi chide ancora lei.
Già, lui non ha detto nulla.
Ovviamente non ci conosciamo che da un paio di mesi, quale folle irresponsabile si lancerebbe in una dichiarazione del genere dopo così poco tempo? Io.
Magari lui nemmeno ci aveva mai pensato ad una cosa del genere.
"No." Le rispondo.
"Ok allora Vic facciamo che ti raggiungo a casa tra dieci minuti. Dammi il tempo della strada.." inizia ma la interrompo.
La mia serata è stata tremenda, ma non posso rovinare anche quella degli altri.
"No, rimani!! Io sono stanca sto già andando a dormire. Resta con Brad". Dico assolutamente convinta.
Discutiamo altri cinque minuti nei quali riesco finalmente a farla desistere.
Le faccio promettere di venire domani però. Non reggerò la giornata senza di lei.
Insieme ad Olimpia mi avvio verso il letto e mi lascio crollare, anche se di prendere sonno non se ne parla.

Il giorno dopo al risveglio mi fa male tutto.
La testa, la gola, il cuore..
Mi tiro a sedere e guardo l'ora; 9:10.
Ho dormito troppo.
Mi alzo velocemente ed esco a correre con Olimpia.
Due ore dopo rientriamo che io sono già distrutta.
Non prendo il telefono neanche per idea, non voglio leggere nulla riguardo la festa di oggi.
Corro in doccia e poi pranzo al volo.
Durante il pomeriggio per distrarmi faccio delle pulizie straordinarie a casa. Come se pulire ed ordinare casa possa riflettersi sul caos che è la mia vita.
Arrivate le 18:00 in punto Bianca suona alla mia porta.
Le apro facendole portare dentro il marasma di roba che ha con se.
"Stai partendo e non lo so?" Le chiedo curiosa.
Lei sorride.
"È una festa di fidanzamento o un rave? Ho portato tutto quello che serve per renderti divina." Dice facendomi ridere di gusto.
Non sentivo usare la parola divina dalle superiori credo.
Mostro a Bianca il vestito che mio padre ha scelto per me. Dopo una prima manciata di minuti spesi ad ammirarne la fattura ed il taglio, lo prende e mi abbraccia.
"Cosa pensi di mettere perciò?" Mi chiede.
Faccio spallucce.
Lei si illumina subito.
"Ho io l'abito adatto." Dice prendendo uno dei grandi imballi di plastica che ha portato con se.
Il vestito che tira fuori mi mozza il fiato.
È di un rosso così scuro ed intenso che senza la luce giusta sembra nero. Sul davanti ha uno scollo a cuore subito seguito da un bustino intarsiato di fiori in vetro e perle. Si stringe poi in vita per allargarsi nuovamente più giù, poggiando leggero sui fianchi. Dalla coscia parte uno spacco vertiginoso che rende la gonna più ampia di quanto non sia veramente.
Ma la meraviglia vera di questo abito è sul retro.
La schiena sarebbe completamente nuda se non fosse ricoperto di filamenti con preziosi incastonati sopra.
Il bordo del vestito segue il punto in cui schiena e glutei si incontrano.
"Non è un vestito da fidanzamento tradizionale lo so.." inizia Bianca.
"È perfetto." La interrompo continuando a guardarlo.
Lei sorride.

Quando un'ora e mezza più tardi usciamo da casa mia, un'auto elegante ci sta aspettando al parcheggio.
Si va in scena.
Io tremo da quanto sono terrorizzata.
Bianca mi stringe la mano cercando di tranquillizzarmi. Ma con scarsi risultati.
La mia vita sta andando a rotoli.
Giunti sul posto scelto da mio padre, scendiamo dall'auto.
È tutto spettacolare. Più che una festa di fidanzamento sembra un matrimonio.
La struttura è una villa che risale ai primi del novecento, finemente curata in ogni dettaglio. Sul davanti un ampio giardino con siepi labirintiche e fiori colorati, ci da il benvenuto.
Al centro delle siepi una fontana alta con acqua corrente limpida.
La gente che si trova all'ingresso dell' imponente Villa si gira a guardarci. Rimangono a bocca aperta.
Bianca alla fine mi ha raccolto i capelli in un'acconciatura semplice ma elegante, che lascia cadere qualche ciocca ordinata sul viso.
Mi ha truccata e fatto anche indossare i tacchi, nonostante le proteste della mia caviglia.
Ci avviamo con passo incerto all'ingresso salendo per la lunga scalinata.
"Forza". Mi dice lei.
Tantissimi giornalisti e fotografi sono in attesa che io varchi quella soglia, e non appena lo faccio i flash mi oscurano la vista.
Non rimango nemmeno un attimo a posare per loro, li supero ed entro. Facciamo finire questa farsa.
Non conosco letteralmente nessuno dei presenti. Nessuno. Neanche uno.
Intravedo Randy in lontananza, che mi sta squadrando con aria di rimprovero. Il mio abito da funerale chic non lo ha reso felice.
Sta parlando con delle persone che apparentemente non può lasciare per venire a salutarmi. Meglio per me.
La sala è finemente decorata con fiori e gioielli in vetro.
Alla fine una lunga scalinata porta chissà dove. È uno stupido party per ricchi.
Bianca mi stringe forte la mano, e sussulto non appena sento il vociare alzarsi.
Noto che tutti si sono girati verso l'ingresso, così lo faccio anche io.
I ragazzi stanno facendo il loro ingresso, con Mike in testa.
Sono tutti elegantissimi, stupendi.
I fotografi ed i giornalisti impazziscono letteralmente, a tal punto che Randy ordina alla sicurezza di confinarli all'esterno, lasciando solo due di loro all'interno della sala.
Con passo svelto li raggiungo, e mi lancio ad abbracciarli. Avevo bisogno di volti familiari, di sostegno. Se devo rovinarmi la vita, almeno lo farò con chi amo affianco.
Anche se chi amo ancora più profondamente non c'è.
È giusto così. Io non avrei mai potuto presenziare al suo fidanzamento con un'altra donna.
Mio padre sembra notare la sua assenza perché osserva i ragazzi uno ad uno sorridendo.
Accorre poi a salutarli, fingendosi il buon padrone di casa che non è.
"Sei mozzafiato". Mi dice Mike.
Sorrido.
"Peccato che non è l'abito che avevo scelto per lei.." arriva la voce di Randy dalle mie spalle.
Mi poggia una mano alla base della schiena ma mi sposto subito mettendomi affianco a Mike. Questo gesto mi fa guadagnare un'occhiataccia da parte di Randy.
"Accomodatevi pure. Grazie per essere venuti a festeggiare mia figlia." Dice.
"È un onore per noi essere a festeggiare la gioia di una nostra collega". Dicendo così Mike si guadagna un sorriso da parte di mio padre che sembra soddisfatto.
"Vieni con me." Mi dice poi Randy afferrandomi dal polso e trascinandomi.
Cerco di liberarmi dalla sua presa, e mi giro più volte a guardare i ragazzi.
Alex scatta in avanti verso di noi, ma Mike lo trattiene.
Quando Randy si ferma, mi trovo ai piedi della grande scalinata. Davanti a me un ragazzo in un completo elegantissimo mi sorride.
"Jonah, Victoria. Victoria, il tuo futuro marito." Al solo sentire pronunciare la parola marito vado in iper ventilazione.
Deglutisco a fatica e nervosamente sorrido.
"Sei un incanto". Mi dice Jonah elegantemente.
"Grazie". Rispondo con voce flebile.
Randy è soddisfatto, ci osserva come un pittore che ha appena completato un'opera d'arte.
"Vi conoscerete più tardi.." dice poi mettendosi tra noi.
Lo sguardo di Jonah è triste tanto quanto il mio. Cerco qualcosa nei suoi occhi, e la trovo; disperazione. Nemmeno lui lo vuole.
Inspiro facendomi forza.
Lo sto facendo per Neymar. Lo sto facendo per consentirgli di diventare il grande campione che è.
Andrei anche all'inferno per lui. Posso sopportare un fidanzamento finto.
"Grazie a tutti per essere qui sta sera. Sono felice che così tanta gente sia giunta anche da lontano per festeggiare con noi il lieto evento". Dice Randy a voce alta. Sulla sala cala il silenzio.
Riesco a vedere da qui l'espressione dura dei ragazzi e di Mike. Sono venuti per sostenermi, ma sono contrariati. Fortemente contrariati.
Bianca vicino a loro, ha le lacrime agli occhi.
Non riesce a guardarmi, e abbassa le testa asciugandosi il viso.
Rivolgo il mio sguardo altrove o potrei piangere anche io.
Randy sta continuando a parlare ma non lo ascolto più.
Jonah guarda per terra, sembra stanco. Esattamente come me, stanco di vivere una vita che non vuole.
"...sono cosi orgoglioso di lei. È diventata qualcuno senza vantarsi del cognome che porta. Senza fare affidamento su di me.." Randy sta parlando.
".. ad oggi mi rendo conto che non potrei lasciare tutto quello che ho ad una persona migliore di lei. Sono perciò felice che abbia deciso finalmente sposarsi.." lo sento appena.
Mi sembra tutto un film. Tutto finto.
Niente è reale qui dentro. Niente.
Il mio piede fa mezzo passo verso l'uscita d'istinto.
Devo scappare sto soffocando letteralmente.
I battiti veloci, gli occhi che corrono sulla folla presente. Potrei svenire ora.
Sento che le forze iniziano a mancarmi, quando le teste di tutti si girano verso l'ingresso.
Un "ohhh" generale si solleva intonato.
I miei occhi mettono subito a fuoco una figura alta, elegante, corpo tonico, pelle scura piena di tatuaggi. Ricci. Deglutisco mentre la vista mi si appanna per le lacrime.
Neymar entra in sala, ed ogni singolo occhio è puntato su di lui. I fotografi fanno qualche foto.
A Randy la parola muore in bocca, non si aspettava che sarebbe venuto.
"Cosa fai qui? Come sei entrato?" Gli chiede urlando.
Neymar solleva l'invito.
"È stato lei ad invitarmi." Risponde.
Il mio cuore minaccia di cedere quando lui si incammina verso di noi attraversando il corridoio che le persone hanno creato.
Cosa ci fa qui? Perché è venuto?
Poggio una mano su Jonah per sorreggermi. Lui mi guarda sorpreso.
Sto tremando. Non so cosa fare. Il panico ha la meglio su di me.
Neymar mi sorride avvicinandosi. I suoi occhi sono il mio conforto, le sue labbra la mia casa. Mi sento immediatamente meglio.
Quando arriva davanti a me supera Randy ignorandolo, si sporge e mi bacia sulla guancia.
"Sei la donna più bella che abbia mai visto in vita mia". Mi dice.
Le sue parole unite al suo sguardo, danno il via alle lacrime. Sorrido amaramente, sapendo che la mia felicità è lui e solo lui, ma non potrò afferrarla mai.
"Vai via". Gli ringhia Randy a voce bassa, per non farsi sentire dai pochi giornalisti rimasti.
Non può perdere la faccia litigando con un personaggio come Neymar. L'opinione pubblica lo farebbe a pezzi.
"No." Risponde Neymar.
Mi prende una mano e se la porta alle labbra.
La gente intanto alle sue spalle guarda avida ogni dettaglio con il fiato mozzato.
Mi bacia le dita una per una, con gentilezza.
Con la mano libera mi asciugo due lacrime arrivate al mento.
Quando ha finito rivolge a me i suoi occhi meravigliosi, quelli di cui mi sono innamorata subito.
Poi mi da le spalle, e si gira verso gli invitati.
Allunga una mano da dietro verso di me, e d'istinto l'afferro. Il mio corpo risponde al suo richiamo automaticamente.
"Sono qui per dire al mondo intero, che questa donna è mia. E non sposerà nessun altro al posto mio."
Quando le sue parole si diffondono per la sala, il mio cuore esplode.

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