44.

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Sono in macchina con Alex.
Ho detto a Neymar di andare via prima, dopo la visita, che avrei avuto delle cose da sbrigare e lo avrei raggiunto a casa più tardi.
L'ho chiamato.. non ho trovato il coraggio di guardarlo negli occhi.
Era abbastanza perplesso, ma non ha insistito.
Poi ho chiamato Alex, che si è fatto subito trovare nel parcheggio dopo che Neymar è andato via.
È venuto verso di me allarmato dalla mia chiamata improvvisa e dal mio tono agitato, ma l'ho incitato a parlarne in macchina.
Ora siamo qui, il finestrino appena aperto per non far condensare l'aria dentro.
I suoi occhi sono spaventati.
"Che cazzo ha fatto ora?" Mi chiede riferendosi a Neymar.
"Niente". Rispondo subito.
Devo trovare il coraggio di dirlo ad alta voce.. ma so che quando lo farò, allora starà accadendo davvero.
"Victoria mi sto preoccupando seriamente. Dimmi cos'hai." Insiste.
Io ho il cuore che va a mille. La strada dall' infermeria al parcheggio mi è sembrata infinita. Sono ancora convinta che ci sia uno sbaglio. Non sto realizzando.
"Io.." dico cercando le parole.
Le lacrime mi salgono agli occhi, e perdo qualche secondo a ricacciarle.
Lui mi osserva con ancora più apprensione.
"Lo ammazzo ti giuro. Se ha fatto qualche cazzata lo ammazzo con le mie mani." Dice.
Alex sta canalizzando l'ansia in rabbia, verso Neymar. Non devo permetterlo.
Prendo un bel respiro e poi lascio andare.
"Sono incinta". Dico infine.
Quando le parole lasciano la mia bocca, il panico si allarga nel mio petto a macchia d'olio.
Ho paura. Sono terrorizzata.
Alex è a bocca aperta. Gli occhi spalancati corrono istintivamente alla mia pancia.
Passano dei secondi, cinque, dieci.. mi mordo le labbra.
Lui si lancia in avanti e mi abbraccia.
Mi stringe forte ed io scoppio a piangere.
Le mie lacrime scendono come un fiume in piena. Non sono pronta. Non so nemmeno come si faccia ad essere madri. Ho paura.
"È.. bellissimo." Dice Alex. E all'improvviso il mio pianto si arresta.
Mi allontano dal suo abbraccio per guardarlo in faccia. Sta sorridendo.
"Cosa?" Dico incredula.
"È bellissimo Victoria. Queste sono cose di cui esser felici.. avevo paura dovessi darmi una brutta notizia." Continua.
Ha ragione. Questa non è una brutta notizia. Una malattia, una morte.. queste sono brutte notizie.
Deglutisco.
"Non sono pronta Alex". Mi lamento.
So che dovevo pensarci prima, piangere ora non serve a niente.
"Neymar lo sa?" Mi chiede subito.
Scuoto la testa.
"L'ho saputo ora alla visita medica." Rispondo.
"Devi dirglielo."
"Lo so. È ovvio. Avevo solo bisogno di realizzare." Dico.
"Lo terrai?" Mi chiede Alex.
Non avevo nemmeno mai preso in considerazione l'altra possibilità.
Cerco di riflettere ma il mio cervello sembra essere incapace di elaborare pensieri concreti.
"Non ho nemmeno pensato di poterlo non tenere". Ammetto.
"Beh puoi farlo ..se non ti senti pronta. Potete rimandare... e .." lo interrompo bruscamente.
"Non voglio abortire." Dico di getto.
"È... è suo figlio". Continuo realizzandolo solo ora. Quello che ho in grembo, è il figlio di Neymar.
È una parte di lui che cresce in me. Io non posso fargli del male.
"Allora diglielo e affrontate la cosa insieme". Risponde sintetizzando.
Annuisco.
"Ti accompagno a casa". Dice.
Scuoto la testa spaventata.
"E se lui non lo volesse? Se fosse.. dispiaciuto?" Do voce ai miei pensieri.
"Se conosco bene Neymar ... "inizia senza finire la frase.
La lascia in sospeso e cambia argomento.
"Devi dirglielo comunque. Indipendentemente dalla sua possibile reazione." Conclude.
Annuisco.

Quando Alex mi lascia sotto casa di Neymar, lo saluto con le dita incrociate.
Cammino a passo svelto, che ben presto diventa però una corsa. Ho fretta di dirglielo. Voglio dirglielo.
Apro la porta di casa e mi fermo un attimo cercando di capire dove possa essere.
Corro verso la cucina e non trovo ne lui ne Maya, così salgo al piano di sopra.
Entro in quella che è diventata la nostra camera spalancando la porta.
La scena che mi ritrovo davanti arresta il mio entusiasmo.
Neymar è al centro della stanza, e tutto ciò che ha intorno è sottosopra.
Vestiti per terra, sedie capovolte.. Maya è a qualche metro da lui con le braccia protese in avanti.
"Che succede?" Chiedo con il cuore che va a mille.
Entrambi si girano a guardarmi, Maya assume subito un'espressione di compassione vedendomi.
Neymar stringe gli occhi. È furioso.
Viene verso di me a falcate e mi scaraventa il suo telefono ai piedi.
Sobbalzo per il rumore.
Sono terrorizzata.. cosa cazzo sta succedendo?
Prendo il suo telefono da terra e mi alzo.
"Avevi degli impegni, vero?" Mi urla in faccia.
Lo schermo è in frantumi, ma riesco comunque a vedere una foto della macchina di Alex. È di poco fa praticamente; i vetri sono appannati e lo scatto è stato fatto nell'esatto momento in cui mi ha abbracciata. Ad un occhio esterno può sembrare equivoca come foto. I vetri appannati.. l'abbraccio..
Guardo il telefono e poi mi guardo attorno. Alla fine i miei occhi si poggiano su di lui.
Ho il cuore che va a mille.
"Ti sbagli." Riesco solo a dire.
Maya si defila dalla stanza intanto.
"Cosa cazzo sbaglio? Mi hai detto di non aspettarti che avevi da fare. E mi mandano una foto mentre sei abbracciata ad Alex nella sua macchina. E l'auto è completamente appannata. Quanto ci siete stati dentro? E cosa avete fatto?" Mi chiede spingendomi con le spalle al muro.
Sono sotto shock non sto ragionando bene. Questa situazione .. e la gravidanza.. sono spiazzata.
"Hai una relazione con lui?" Mi dice. I suoi occhi iniettati di rabbia.
"No." Rispondo secca.
"Cosa cazzo ci facevi allora con lui? Perché mi hai mentito?" Chiede.
"Avevo bisogno di riflettere un attimo.." ammetto.
Lui poggia le braccia ai lati della mia testa, bloccandomi in mezzo.
Sospira e la rabbia sembra trasformarsi in rassegnazione.
Abbassa la testa con espressione triste, afflitta.
"Cosa hai fatto con lui?" Mi chiede alzandola e guardandomi negli occhi.
"Ho parlato." Dico.
"Di cosa?" Insiste.
"Di noi." Rispondo.
"Noi chi? Noi due?" Chiede indicando prima me e poi se stesso.
Scuoto la testa.
"Noi tre." Rispondo.
Lui mi guarda senza capire, crede che il terzo in questione sia Alex.
"Cosa c'entra Alex con noi due?" Mi chiede.
"Non è Alex la terza persona."
Lui non sta capendo niente completamente.
I suoi occhi sono confusi. L'espressione irritata.
"Sono incinta, Neymar". Dico alla fine.
All'improvviso il suo volto cambia completamente. I lineamenti sono stravolti.
I suoi occhi corrono alla mia pancia, come se potesse già essere visibile.
Io sono terrorizzata. In questo momento sono totalmente vulnerabile e dipendente dalla sua reazione.
Fissa i suoi occhi nei miei, e li vedo riempirsi di lacrime.
Con una mano si asciuga le palpebre velocemente prima che possano rigargli il viso.
Poi sorride.
Sorride, ed il mio cuore si alleggerisce.
Mi attrae a se, e mi stringe forte.
"Davvero?" Chiede, ed il suo tono è eccitato, gioioso.
"Si." Rispondo soltanto.
Mi solleva da terra e mi fa girare in aria.
Poi mi mette giù di nuovo e mi guarda negli occhi.
I suoi sono lucidi, umidi.
Lo bacio.
"Sei felice?" Chiedo.
"Non lo sono mai stato così tanto in vita mia". Risponde.
Appoggia la fronte alla mia e tira su con il naso mentre ride.
"Hai fatto il test?" Mi chiede.
"No, è uscito fuori dalla visita medica oggi." Rispondo.
"Per questo ho chiamato Alex.. io avevo bisogno di.. respirare". Dico.
Mi guarda un attimo con occhio interrogativo.
"Sei titubante? Non lo vuoi?" Mi chiede.
Scuoto la testa.
"Non sono titubante, solo spaventata". Ammetto.
"Anche io. Non sai quanto." Mi dice sempre sorridendo.
Poi mi bacia. Ancora e ancora.
"Ti amo." Continua.
"Ti amo anche io." Rispondo.
Mi fa sedere sul letto e si tiene in bilico con le caviglie davanti a me.
Mi afferra poi dalla schiena e si avvicina. Bacia la mia pancia, e mi sembra che la vita mi stia passando davanti.
Anche se le sue labbra sono separate dalla mia pelle dal tessuto dei vestiti, mi sento comunque andare a fuoco.
"Ancora è .. minuscolo." Dico arrossendo.
"È... mio figlio." Dice, e gli occhi gli diventano di nuovo lucidi.
Gli accarezzo la testa e lui alza lo sguardo verso di me.
"Scusa.. per la scenata di prima.." mi dice.
Lo bacio.
"Avrei fatto peggio. È tutto passato." Rispondo.
Tira su con il naso e si mette a sedere vicino a me.
"Dobbiamo trovare un buon ginecologo che ti segua". Mi dice.
Annuisco.
"Maya." La chiama. Sentiamo dei passi salire le scale, e lei arriva titubante, ancora intimorita dalla scena di prima.
"Tutto bene?" Chiede entrando.
"Mi servirebbe una mano." Dice Neymar.
"Dimmi tutto." Dice lei.
"Mi aiuti a trovare un buon ginecologo?" Chiede con il sorriso stampato in faccia.
Maya guarda lui, poi me, poi di nuovo lui.. e credo che le nostre espressioni parlino perché si porta un braccio al viso che le nasconde gli occhi. Da qui vediamo la sua bocca piegarsi all'ingiù e sentiamo il suo pianto.
Ci alziamo e scattiamo verso di lei.
Ci abbraccia sempre piangendo.
"Io credevo che stavate per lasciarvi.." lamenta.
"Invece abbiamo un nuovo membro in famiglia". Dice Neymar.
Lei si stacca da noi e ci guarda perplessa.
Non ha capito?
Sembra associare solo ora.
"Sei incinta?" Mi chiede.
Annuisco. Lei urla di gioia ed io non mi sarei aspettata di meno.
Spero che questa felicità collettiva duri a lungo.

Dal primo sguardo Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ