24.

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Nei giorni successivi all'annuncio di mio padre casa mia è stata assediata dai giornalisti.
Uscire per andare a lavoro è diventata un'impresa titanica. Ora capisco quando Neymar diceva di volermi proteggere da tutto questo.
Ogni mattina mi vesto ed inizio la giornata sapendo che dovrò combattere con cento microfoni puntati in faccia e i flash delle fotocamere addosso.
Mike mi ha proposto di saltare gli allenamenti. Ma mi sono rifiutata categoricamente. Rintanarmi in casa mi avrebbe distrutta completamente.
Così ora sono qui, nel mio spogliatoio.
Sono seduta, aspettando che la maggior parte dei giornalisti decidano di mollare l'osso.
Qualcuno bussa alla mia porta.
Vado ad aprire, e Neymar è di fronte a me.
"Andiamo". Mi dice.
Il profumo del suo bagnoschiuma arriva fin qui. Come sempre non ha asciugato i capelli, che però sta coprendo con un cappellino.
"Dove?" Chiedo.
"A casa mia." Risponde.
"A fare?"
"Facciamo calmare le acque. Stai da me per un po'. Si arrenderanno e tra qualche giorno passeranno ad una nuova succosa notizia" dice.
Ci rifletto un attimo.
"No." Dico seria. Non potrei mai stare a casa sua. Sarebbe imbarazzante.
"Olimpia è già li che ti aspetta". Aggiunge.
"Hai fatto prendere Olimpia senza il mio permesso?" Chiedo arrabbiandomi.
"Ho solo detto alla tua dog sitter di portarla da me. Sono li che ci aspettano. Andiamo". Risponde prendendomi dalla mano e trascinandomi.
In questi giorni Olimpia è uscita a passeggiare solo con Elise, la sua dog sitter, altrimenti i paparazzi e i giornalisti l'avrebbero spaventata fiondandosi addosso a me.
"Io.. la mia auto.." balbetto.
"Usciamo con la mia. Stai tranquilla, ho i finestrini oscurati. Vedranno poco e niente". Dice.
Gli sono grata. Senza di lui non credo che avrei superato quest'ultimo periodo. Neymar è diventato una costante nella mia vita.
È la prima persona che chiamo se ho bisogno; la prima persona che mi fa stare bene, bene davvero.
Lo seguo senza fare storie, mentre lui intreccia le sue dita alle mie.
La caviglia oggi va un po' meglio, quindi riesco ad avere un'andatura decente.
Arriviamo di fronte la sua auto, una Maserati MC20 tutta nera.
La guardo, e poi guardo lui.
"Non avevi detto che ti eri scocciato delle macchine sportive?" Chiedo curiosa.
"E che faccio? Butto tutte quelle ho?" Mi risponde sarcastico.
Alzo le mani e mi avvio alla portiera del lato passeggero.
Mi siedo e mi sembra di esser seduta sul pavimento tanto è bassa l'automobile.
"Davvero.. come fai a guidare auto così?" Chiedo allacciandomi la cintura.
Lui ride e all'improvviso tutta l'agitazione possibile mi investe. Sto andando a casa sua.
Si lui è stato a casa mia sempre più spesso.. ma non mi sento a mio agio ad essere io l'ospite.
Mette in moto, ed il motore romba per tutto il parcheggio.
La sua mano non appena partiamo si poggia sulla mia gamba sinistra. Lui mi guarda con la coda dell'occhio per valutare la mia reazione.
Io rimango immobile godendomi il calore che sprigiona la sua pelle
Mi porge il suo cappellino. Lo infilo e ci raccolgo i capelli dentro al meglio che riesco.
Poi mi abbasso appena nascondendo il viso.
Neymar esce dal sotterraneo e molto velocemente punta verso il cancello principale.
Fa cenno alla sicurezza di sgomberare la strada, mentre i giornalisti cercano di sporgersi per capire chi hanno di fronte.
Quando c'è spazio a sufficienza, Neymar lascia la frizione e preme l'acceleratore.
L'auto schizza in avanti, ed in un baleno tutta la gente appostata fuori indietreggia. Lui ne approfitta subito e passa in mezzo al piccolo corridoio creatosi velocemente.
Qualcuno scatta comunque qualche foto, anche se ormai sono rimasti in pochi. E non credo che la foto sia buona vista la velocità con cui l'auto li ha superati.
"Wow.. tu..bravissimo". Dico togliendomi il cappellino.
"Anni ed anni di esperienza". Risponde.
Preme sull' acceleratore, e solo quindici minuti dopo siamo di fronte casa sua. Apre i cancelli e parcheggia l'auto in garage. Solo adesso stacca la sua mano dalla mia gamba, e quando se ne va il freddo mi colpisce in quel punto.
Nel garage, se così si può chiamare, spiccano altre auto.
L'ambiente sembra un appartamento di lusso, solo non ammobiliato.
E le auto, sono un più bella e costosa dell'altra.
Con un telecomando richiude l'ingresso dopo di che si avvicina a me.
Mi prende la mano e mi trascina.
"Andiamo". Dice.
Saliamo su per una rampa di scale in legno, costeggiata da una ringhiera in vetro trasparente e lucido.
Quando arriviamo di fronte la porta che da su casa sua, mi fermo un attimo.
Sono in imbarazzo.
"Permesso." Dico timidamente.
Lui si gira a guardarmi torvo.
"Sei già stata qui". Mi dice.
Deglutisco, si.
Non appena apre, Olimpia corre scodinzolante verso di noi. Si fionda però prima su di me leccandomi le mani e mettendosi a pancia in su.
La accarezzo, e il solo fatto di averla qui mi fa stare bene.
Neymar intanto è entrato, sta parlando con Elise.
Lo vedo prendere dei soldi e darli alla ragazza, che ringrazia e viene verso di me.
Mi saluta,fa qualche coccola ad Olimpia e si fa accompagnare fuori da uno degli uomini che sono sempre piazzati all'ingresso.
Ok, mi faccio coraggio ed entro.
Conosco già casa sua, ma questa volta mi fa un effetto diverso. Mi rattrista, quasi.
Devo fare qualcosa per cambiare le cose qui.
Quando raggiungo Neymar in cucina, un profumo meraviglioso mi solletica le narici.
Una donna piccolina è ai fornelli. Indossa un grembiule ed una grande cuffia per capelli.
Quando entro mi sorride.
"Victoria cara, vieni". Dice facendomi cenno di avvicinarmi con la mano.
"Lei mi conosce?" Chiedo titubante.
La signora si mette a ridere, e due profonde fossette scavano ai lati del suo viso.
"Oh certo che ti conosco. Ney parla solo di te ormai". Si lascia sfuggire. Ma se ne rende subito conto, si porta una mano alla bocca e inspira.
"Fai finta di non aver sentito". Mi sussurra guardandosi intorno.
Sorrido. Neymar parla di me a casa sua?!
Lui nel frattempo entra da un'altra porta diversa da quella da cui sono entrata io.
In mano ha una carota cruda, che addenta sonoramente.
"Victoria, ti presento Maya. Il mio tesoro." Dice indicandola.
"Non fare il ruffiano". Lo rimprovera scherzosamente Maya lanciandogli addosso un cubetto di formaggio. Neymar lo prende al volo e se lo infila in bocca sorridendo.
La complicità tra loro è evidente.
"Maya, lei è Victoria." Dice infine guardandola immensamente negli occhi.
"Starà con noi". Continua.
"Solo per qualche giorno". Aggiungo.
Maya batte la mani davanti a se e si incammina verso di me.
Mi abbraccia, ed è così piccola che la sua testa poggia direttamente sul mio seno.
Mi stringe forte e mi da una pacca sul sedere.
"Benvenuta a casa tesoro". Dice.
Io rimango stordita. Non sono abituata alla compagnia, figurarsi alle dimostrazioni d'affetto improvvise.
Neymar è poggiato al tavolo con un braccio, tiene le gambe incrociate e continuando a masticare la carota ride gustandosi la scena di me che rimango immobile tra le braccia di Maya.
"Ti faccio preparare una stanza subito." Dice Maya.
"No, non serve". La riprende Neymar.
Lei si gira a guardarlo storto senza staccarsi da me.
"Fai decidere a lei dove dormire, ahi che maleducato" Lo rimprovera Maya portandosi una mano alla fronte.
Sto per parlare, ma Neymar si intromette ancora.
"Abbiamo già dormito insieme se è quello che ti preoccupa". Mentre lo dice abbassa la fronte per mordere ancora la carota, mentre i suoi occhi maliziosamente si rivolgono a me. Salgono e scendono sul mio corpo prima di soffermarsi e farmi un sorriso sghembo.
"Andrà benissimo un'altra stanza Maya. Vengo con lei e la aiuto". Dico arrossendo.
"Ahiii, no. Zoppichi signorina. Rimani qui a riposarti che penso a tutto io.." mi dice lei staccandosi.
"Insist.." ma non finisco di parlare che lei è già sparita alle mie spalle.
Neymar ride.
"Maya è sempre così. Abituati." Mi dice.
I suoi occhi sono sereni, è felice, è a suo agio. Adesso non indossa nessuna maschera. Adesso è davvero Neymar.
Mi avvicino a lui.
"Grazie". Dico soltanto, però lo faccio guardandolo negli occhi intensamente.
Lui si avvicina a me lentamente, fino a giungere ad un centimetro di distanza dal mio viso.
"Non basterà una stanza dall'altra parte dell'oceano per tenermi lontano da te." Mi sussurra all'orecchio prima di oltrepassarmi.
Subito dopo mi giunge una risatina maliziosa mentre si allontana.
Prendo un bel respiro, e mi costringo ad ignorare i brividi che mi percorrono la pelle.
Cielo, aiutami.

Un'ora dopo siamo seduti a tavola. Io, Neymar, Olimpia ai miei piedi e Maya.
In tavola ci sono parecchi piatti, tanti a base di verdura, altri a base di carne.
"Neyney mi ha detto che sei vegetariana, spero vada bene quello che ho fatto." Dice Maya.
"Maya, ancora con Neyney? Avevamo detto solo Ney." La rimprovera lui gentilmente.
Rido.
"Grazie Maya, hai fatto anche troppo". Dico indicando tutti i piatti da acquolina che mi trovo davanti.
Apprezzo che Neymar si sia ricordato della mia dieta alimentare.
Mangio uno sformato di zucchine e formaggi, accompagnato da un contorno di verdure crude fresche.
Neymar e Maya mangiano invece una fettina di carne alla pizzaiola ciascuno.
Durante la cena parliamo del più e del meno. Di cibo, cucina, viaggi.. e scopro che Neymar ha viaggiato tantissimo.
Maya lavora per lui da quasi dieci anni, lo conosce benissimo. Adoro il modo in cui lei continua a riempirgli il piatto ogni volta che lui lo svuota.

Dopo cena Maya mi accompagna nella stanza che ha preparato per me. È due stanze dopo quella di Neymar, che ovviamente è la più grande.
"Ahiii quel ragazzo, se non si da una mossa a sistemarsi rimarrà da solo.." dice lamentandosi.
Rido senza sapere bene cosa rispondere.
Io sono prossima ai trent'anni, e Neymar li ha già compiuti. Alla nostra età la gente crede che sia necessariamente ora di metter su famiglia. Come se ci fosse una data di scadenza in avvicinamento.
"Non rimarrà solo Maya, stai tranquilla. Il mondo intero lo ama". Le dico cercando di tranquillizzarla.
"Lo ama? Il mondo ama Neymar il fenomeno del pallone. Vogliono che segni e che faccia soldi a palate. Questo ci si aspetta da lui. Non sanno nemmeno lontanamente chi è davvero quel ragazzo". Dice tirando fuori degli asciugamani puliti e porgendomeli.
"La sua squadra lo ama." Le rispondo incoraggiandola.
"Si ma finito l'allenamento tornano tutti a casa dalla famiglia. Lui rimane solo. L'immagine che i giornalisti gli hanno costruito intorno gli impedirà di mostrare il vero se stesso alle persone. Le donne in lui vedono solo sesso e soldi". Dice.
Ci rifletto su un attimo. E si, Neymar ha avuto tantissime donne. Possibile che nessuna di loro si sia mai innamorata di lui?
"Amorcito, posso parlarti sinceramente?" Mi chiede all'improvviso.
Annuisco.
"Non dirai niente a Neyney di questa conversazione?" Continua.
Scuoto la testa.
"Sei la prima ragazza che porta qui. E ti guarda.. ti guarda come non ha mai guardato niente e nessuno. Prima era solo il pallone a dargli luce negli occhi, ma ora quando ci sei tu intorno quello in confronto sembra un piccolo bagliore in lontananza. Gli illumini il viso. Non trattarlo male, non farlo soffrire.. te lo chiedo per favore." Dice.
Io la guardo negli occhi e non so cosa rispondere.
Sono così importante per lui? Mi è stato tanto vicino da quando lo conosco, in tantissime occasioni; e nonostante gli alti e bassi che abbiamo avuto ci siamo sempre dati un'altra possibilità.
"Ma noi non stiamo insieme". Le dico.
"Siamo amici." Aggiungo.
Lei mi guarda male.
"Ahiii amorcito. Pensavo fossi più sveglia di lui. Allora neanche tu lo hai ancora capito." Dice.
"Capito cosa?" Chiedo.
"Niente niente, ora riposa. Domani ti preparo una colazione squisita". Dice cambiando discorso.
"No Maya, capito cosa?" Insisto.
Sentiamo dei passi in corridoio, e lei si poggia l'indice sulle labbra.
"Ecco allora, buonanotte." Dice infine facendomi l'occhiolino.
Vorrei chiederle a cosa si riferiva, ma dovrò rimandare.
Neymar torna dalla passeggiata con Olimpia sorridendo.
"Mi hanno fatto un sacco di complimenti dicendo che è bellissima". Dice.
Sorrido godendomi tutta la dolcezza che sprigionano questi due insieme.
Olimpia entra nella stanza dove sono io e corre ad accoccolarsi ai piedi del letto.
Neymar la osserva ancora un attimo, poi guarda me.
"Hai il bagno in stanza.. per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi" dice mentre i suoi occhi si stringono appena.
"Qualsiasi". Sottolinea.
Annuisco e basta.
"Notte, Neymar. E.. grazie di tutto." Dico sinceramente.
Lui si avvicina.
"Buonanotte.. Victoria". Mi dice dandomi un bacio all'estremo angolo sinistro delle labbra.
Ovviamente provocatorio.
Sorrido e lui va via chiudendosi la porta alle spalle.

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