31.

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I ragazzi sono seduti nel mio spogliatoio.
"Mostramele". Dico ad Alex.
Neymar è abbastanza contrariato.
"Lo faccio io." Dice.
I ragazzi si scambiano occhiate strane mentre Neymar estrae il suo telefono e me lo porge.
Le foto in questione sono state realmente scattate dalla finestra della stanza di Neymar.
Mentre nella stanza degli ospiti in cui ho riposato io tempo prima le tende erano molto coprenti e completamente chiuse, qui sono leggere e trasparenti; ma il vero problema è che sono appena aperte.
Tanto quanto basta all'obiettivo per insinuarsi in questo spiraglio.
Una serie di foto mi ritrae mentre confusa mi alzo dal letto, poggiandomi una mano sui capelli disordinati. Il mio corpo completamente esposto. È la biancheria che ho indossato sta notte dopo la doccia, ergo le foto sono state scattate proprio sta mattina.
Ancora me che mi stiracchio, me che mi piego a raccogliere il vestito di ieri da terra, me che sparisco in bagno. Nelle foto successive sono vestita.
La biancheria che indosso è di pizzo blu scuro.
Poteva andarmi peggio.
Ridacchio.
I ragazzi mi guardano male.
"Ridi?" Mi chiede Said.
Faccio spallucce.
"Cosa dovrei fare? Ormai sono online. E non sono nuda". Rispondo.
Neymar sbatte una mano sul tavolo.
"Non sei nuda? Hai il sedere al vento, e se fai lo zoom giusto si vedono anche .." non finisce la frase.
Io rimango in attesa che continui.
"Chi vuoi che si metta a fare zoom su delle foto così stupide? Seriamente, è una stronzata". Sminuisco la cosa.
Gli occhi di Neymar si riducono a due fessure.
"Chi vuoi che faccia zoom? Victoria le foto sono letteralmente virali." Mi rimprovera.
"Ok fingiamo che io sia in costume". Dico semplicemente.
"Non fingiamo un cazzo. Ho già aumentato la sicurezza attorno casa mia e sto cercando chi ha fatto questi scatti per denunciarlo". Dice rabbioso.
"Denunciarlo? Ero seminuda a casa tua, dopo ieri era anche prevedibile. Comunque è uno scoop per loro, sono cose che i paparazzi hanno sempre fatto." Dico.
"Perché non sei minimamente turbata?" Mi chiede.
"Perché non c'è niente di scandaloso. Fingi che sia un costume". Rispondo.
"Ragazzi posso chiedervi di uscire?" Dice Neymar agli altri, che mi salutano e si avviano.
Non appena escono si avvicina a me inchiodandomi al muro.
"In costume, eh?" Dice attaccando il suo corpo al mio.
Io rimango imbambolata mentre sento tutti i suoi muscoli premere contro di me.
"Victoria tu capisci la gravità dell situazione? Qualcuno ha violato la tua privacy." Spiega.
"Si capisco. Ma non voglio farne una cosa più grande di quanto non sia. Non è la prima volta che vengono rubati scatti intimi, e non sarà l'ultima. Ignoriamo e andiamo avanti". Spiego le mie ragioni.
"Così tutti avranno sempre libero accesso alle tue foto e potranno liberamente segarcisi sopra. Ti sta bene?" Chiede furioso.
Faccio spallucce.
"Con tutti i porno disponibili in rete credi che si masturberebbero sulle mie foto in intimo?" Chiedo ridendo.
Lui mi fissa serio.
"Tu non sai di cosa è capace la gente". Risponde.
"E se fosse successo al contrario? Se fossero trapelate mie foto in boxer?" Chiede stuzzicandomi.
Se mi sta a questa distanza non ragiono bene.
"Tu hai posato in intimo per tanti marchi.. hanno tutti le tue foto in boxer". Dico.
Mi avvicino pericolosamente al suo orecchio sporgendomi.
Porto la mia mano destra sul cavallo dei suoi pantaloncini, e stringo il suo membro in mano delicatamente.
"Anche se devo dire.. che non ti rendono giustizia". Gli sussurro all'orecchio.
Immediatamente lo sento indurirsi nella mia mano, mentre il suo respiro rallenta diventando più pesante.
Indietreggio con la schiena poggiandomi di nuovo al muro e lo guardo maliziosa.
Le lunghe ciglia gli contornano gli occhi incantevoli con cui mi sta fissando.
Le sopracciglia appena inarcate rivelano un'espressione arrabbiata, ma appena appena divertita.
"Forse il vero problema.. Neymar.. " dico mentre con il dito indice della mia mano destra inizio a vagare sul suo petto facendo degli immaginari cerchi concentrici.
".. è che la stai facendo più grande di quanto non sia... " continuo, mentre il suo respiro rallenta.
"..perché sei geloso." Concludo. E nel dirlo il dito che prima muovevo su di lui, ora lo punto direttamente tra i suoi pettorali.
Lui gira la testa verso sinistra offrendomi il suo profilo e ride forzatamente.
"È una questione che va ben oltre la gelosia.." dice.
"Mh, certo. È una questione di privacy, chiaro. Ma ti ho spiegato che non la sto vivendo come un problema insormontabile. Perché allora sei ancora così infastidito?" Lo stuzzico.
"È una questione di giustizia". Protesta.
Porto le mie mani sulle sue spalle, e scendo delicatamente su tutte le braccia fino alle mani.
"Giustizia? Quindi avresti reagito così per chiunque altro?" Chiedo.
Lui fa spallucce nervoso e si guarda intorno.
Intanto intreccio le mie dita alle sue facendo combaciare i nostri palmi.
"Ma certo. D'altra parte noi due non stiamo insieme. Com'era che avevi detto poco fa? Si, no, non lo so". Dico imitando la sua espressione confusa di prima.
"Victoria non giocare con il fuoco." Cerca di avvertirmi.
"Sei tu che giochi con il fuoco."Rispondo.
Sorrido maliziosa.
"Andiamo a casa". Mi dice.
"A casa tua? In veste di cosa vengo? tua ospite? Tua amica?" Chiedo stuzzicandolo.
Dopo quello che è successo alla festa del mio fidanzamento andato a rotoli, mi aspetto almeno di mettere le cose in chiaro una volta per tutte con lui. Stiamo insieme o no?
Lui mi spinge ulteriormente contro il muro e si para a due centimetri da me.
"In veste di stronza quale sei.. mi stai facendo perdere la testa" sibila sorridendo.
È un misto di ferocia e divertimento.
"Non ammetti di essere geloso, quindi?" Riprendo l'argomento di prima che so premergli molto.
I suoi occhi mi scrutano severi.
"Benissimo. Andiamo". Dico superandolo sorridendo.
Oh se lo ammetterai Neymar. Te lo farò ammettere urlando.

Dal primo sguardo Where stories live. Discover now