10.

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Ieri sera non ho chiuso le tende, quindi la luce del mattino filtra riempiendo la mia camera da letto.
Mi tiro su con il busto e controllo l'ora. 8:10.
Avevo pianificato di andare a correre sta mattina, ma ormai penso che lo farò nel pomeriggio.
Al momento mi sento stordita, confusa e con lo stomaco sotto sopra.
Mi stiracchio allungandomi, e mentalmente cerco di fare un recap di ieri sera.
Mi blocco solo quando noto l'assenza di Olimpia.
"Olly?" La chiamo.
Olimpia dorme sempre ai piedi del mio letto. E non si alza mai prima che lo faccia io.
Il cuore inizia a battermi veloce.
"Olly?" Continuo a chiamarla mentre mi alzo.
Non trovo le ciabatte, non ricordo dove le ho lasciate, ma poco importa.
Mi alzo, e in quell'esatto istante la mia piccola fa capolino dalla porta.
Entra scodinzolando e viene a prendersi le coccole.
Rimango senza parole quando dietro di lei spunta anche Neymar.
Indossa solo i pantaloni, ed in mano ha una tazza di caffè. Il profumo arriva fin qui.
Si avvicina e me la porge.
Mi ricordo di essere in biancheria, quindi mi fiondo di nuovo sotto le coperte cercando di non rovesciare il caffè in giro.
Sono senza parole, e non le trovo nemmeno quando tutti i ricordi di ieri sera mi piombano addosso di prepotenza.
"Buongiorno." Dice lui con naturalezza.
"Tu.. tu hai dormito qui?" Chiedo scandalizzata.
La me ubriaca di ieri sera però non lo era affatto.. anzi, era fin troppo sfacciata.
Annuisce.
"Non dormivo così bene da non so quanto tempo". Dice, ed una punta di felicità si accende in me. Ha dormito bene con me?
Sono un po' scossa. Non ho mai dormito con qualcuno.
Da bambina papà era sempre fuori per lavoro e le mie babysitter mi mettevano a letto da sola. Mi hanno insegnato a non aggrapparmi a nessuno per dormire, a non sentirmi sicura tra le braccia di nessuno se non le mie.
È la prima volta che dormo con qualcuno. È la prima volta che condivido il letto con qualcuno senza farci del sesso.
Devo essere strana in viso, perché Neymar mi guarda preoccupato.
"Tutto bene?" Mi chiede.
Annuisco.
"Se ce la fai ad alzarti ho comprato dei croissant prima". Dice con naturalezza. Già, per lui non sarà una novità svegliarsi a casa di una donna.
"Sei uscito?" Chiedo.
"Ho portato Olimpia fuori a fare i bisogni. Al ritorno ci siamo fermati al bar qui di fronte". Risponde. E nel dirlo, per la prima volta la sua vita sembra normale. Lui sembra un ragazzo normale e non un calciatore di fama mondiale.
"Grazie per aver portato fuori Olly". Dico accarezzando la mia cucciola.
Lui fa lo stesso, avvicinandosi.
Io mi ritraggo d'istinto.
"Se esci mi vesto". Dico arrossendo.
"Hai dormito in biancheria intima appicciata a me ed ora ti vergogni?" Mi chiede.
Abbasso la testa per non fargli notare il colore del mio viso.
Sento le guance andare a fuoco.
"Non ho dormito appicciata a te.." cerco di dire.
"Invece sì. Letteralmente, hai dormito con la testa sul mio petto". Risponde. E non so se si sta inventando tutto.
Gli lancio un cuscino, senza dire nulla.
Lui lo afferra e va fuori seguito da Olimpia.
Io mi alzo e mi fiondo in bagno, che fortunatamente ho in camera.
Mi guardo allo specchio prima di infilarmi in doccia... e forse ha ragione. Sento il suo profumo sui miei capelli, sul mio collo.. ovunque. Devo aver dormito molto vicina a lui.

Dopo la doccia lo raggiungo nel salone.
Lui è comodamente seduto sul mio divano, davanti al mio televisore.
Fortunatamente per la mia sanità mentale ha deciso di vestirsi.
Ho indossato dei leggings ed una felpa.
Nonostante fuori sia una giornata calda, sento un po' di freddo.
"Casa tua.. mi piace". Dice lui dal nulla.
Rido versandomi un'altra tazza di caffè.
"Non pensavo che chi abitasse in una mega villa con piscina potesse apprezzare un appartamento in centro.." rispondo ironica.
"Casa tua è piena. Ci sono foto, roba in giro ovunque.. è vissuta. La mia sembra più un salone d'esposizione per agenti immobiliari". Dice.
Vado a sedermi vicino a lui.
"Rendila più tua allora." Dico semplicemente.
Lui si gira a guardarmi. I nostri occhi si incontrano e siamo così vicini che le mani iniziano a tremarmi.
Sento i suoi occhi osservare ogni piccola piega delle mie labbra; prendere nota di ogni piccolo respiro che faccio.
La tensione tra noi è altissima.
Ma si interrompe non appena il notiziario risuona di sottofondo.
"Passiamo al gossip.. notte brava per Neymar, che festeggia la prima vittoria del campionato con una modella cubana. Il calciatore autore del goal di raddoppio della partita dello scorso sabato, sembra che sia arrivato accompagnato alla festa organizzata dal club. La modella non ha lasciato alcuna dichiarazione, anche se ha lasciato il locale in taxi, mentre il playboy è stato avvistato sfrecciare in auto con un'altra donna. Niente di nuovo insomma.. il principe William.." il notiziario continua, ma io smetto di ascoltarlo.
"Dovresti andare.." dico all'improvviso.
Mi sento una cretina. Ho vissuto le ultime dodici ore ignorando chi fosse Neymar; dimenticandomi delle sue abitudini e della sua vita.
Devo tornare con i piedi per terra. Assolutamente.
Non voglio essere una delle tante ragazze del playboy... devo uscire da questa situazione.
Sento che vorrebbe parlare, dire qualcosa. Invece tace.
Si alza poi dal divano, recupera le chiavi della sua auto e senza salutare sparisce chiudendosi la porta di casa mia alle spalle.
Perché? Perché? Perché sono finita in questo pasticcio? Ma più di ogni altra cosa... fino a che punto mi sono compromessa?

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