34.

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Sono in ginocchio tra le gambe di Neymar. Lui si è seduto sul water dopo aver abbassato la copertura.
Gli sto passando un fazzoletto pulito sul labbro spaccato che si ritrova. Garrett ha scagliato un solo colpo,che a quanto pare è andato a segno.
Negli occhi di Neymar c'è ancora una scintilla di rabbia.
Quando ho finito mi alzo e mi poggio al lavello con le braccia conserte.
"Una sola parola. Perché?" Chiedo scrutandolo. Lui è nervoso. Si passa una mano sulla piccola ferita che ha e finalmente si decide a guardarmi. Sono ancora in costume, in tutto il trambusto di poco fa non ho nemmeno pensato di prendere il copricostume. Anche lui indossa solo quello, e per me è veramente dura averlo davanti così e trattenermi dal baciarlo.
Mi schiarisco la gola cercando di non divagare con la mente.
"Perché non hai visto come ti guardava. Stava letteralmente sbavando." Spiega.
"No,fammi capire. Sei saltato addosso ad una persona, sembrando un isterico furioso, perché mi guardava?" Sono stupita io stessa dalla sintesi della situazione.
Lui sbuffa.
"Certo se minimizzi così sembro un coglione." Dice passandosi una mano sul viso.
Ora i suoi occhi si sollevano e puntano dritto nei miei.
"Olsen ti ha puntata da quando sei arrivata. Ho cercato di stare tranquillo inizialmente. Ma quando ti sei distesa, ti ha guardata veramente come un avvoltoio. Si è perfino leccato le labbra." Dice inorridito.
"Non hai pensato che magari questa è una tua interpretazione?" Chiedo.
Mi guarda male.
"No, la mia interpretazione è che Olsen è il solito sbruffone arrogante. Il resto sono fatti oggettivi". Spiega.
"Ok, fingiamo che siano fatti oggettivi. Ma non mi sembra comunque niente di grave per aggredire una persona." Dico sinceramente.
Lui mi fulmina.
"Victoria per te non c'è mai nulla di grave. Trapelano tue foto in intimo, e non ti frega un cazzo, ti sbavano dietro e non te ne frega un cazzo.." sta per continuare ma io lo interrompo.
"Cosa c'entra la storia delle foto ora?" Chiedo.
Lui scuote la testa, guarda di lato e vedo che è titubante a rispondermi.
"È stato Olsen a scattarle e venderle ai media." Dice finalmente.
Forse adesso la sua reazione acquisisce un po' più di senso, anche se non può essere comunque giustificato.
"Ne sei sicuro?" Chiedo.
Annuisce.
"Ho parlato direttamente con chi le ha rese pubbliche. Ho minacciato di denunciarli, così mi hanno mostrato che hanno traccia di tutto. Ogni mail, ogni transazione bancaria.. tutto." Racconta.
Rifletto un attimo sulla situazione.
"Va bene posso capirti un po' di piu. Ma non credo comunque che ricorrere alla violenza.." non mi fa finire.
"Alla violenza? Victoria gli ho dato un cazzotto ed uno lo ha dato lui a me. Non ci siamo mica pestati a sangue." Si difende.
"Beh tu però sanguini." Dico riferendomi al suo labbro spaccato.
Sbuffa.
"Senti, devi gestire meglio questa.. gelosia. Chiamiamola così. Credi che non ci siano cose che a me danno fastidio?" Cerco di spiegare.
"Tipo?" Alza un sopracciglio.
"Tipo Evelyn. Mi da fastidio che ti tocchi, che stia in acqua con te.. non ho capito che rapporto c'è tra voi due .. ed è palese che io non le piaccio. Però devo razionalizzare ed agire da persona adulta". Dico.
Sto un po' mentendo a me stessa; avrei volentieri preso Evelyn dai capelli e l'avrei trascinata per tutto il perimetro della piscina.
"Quindi non ti scatena nessuna reazione se un'altra donna mi tocca?" Chiede alzando un sopracciglio. Credo che stia cercando di confrontarsi con me per capire cosa sbaglia.
"Certo che mi scatena migliaia di reazioni. Ma devo misurarle." Dico.
Annuisce.
"Non mi sembravi misurata quando hai detto ad Evelyn che è di plastica". Mi riprende.
Rimango un attimo in silenzio.
"Certo dovevo rimanere ferma a farmi prendere in giro da lei e guardarvi flirtare?" Chiedo con arroganza.
"Flirtare? ..Sei una sciocca". Dice alzandosi.
Viene verso di me, fino a schiacciarmi contro il bordo del lavandino.
Il contatto del suo petto nudo con la mia pelle mi fa rabbrividire.
Come sempre lui mi accarezza e ride. I suoi occhi mi manderanno all'inferno, lo so.
Mi poggia una mano alla base della schiena, ed io mi chiedo come sia possibile che anche un solo innocente contatto così, con lui possa mandarmi fuori di testa.
Le sue labbra incontrano le mie in un bacio carico di scuse, di promesse, di voglia di migliorare.
La sua bocca sa di menta.
Ben presto anche l'altra mano raggiunge la mia schiena, mentre io porto le mie sul suo viso.
La sua barba mi solletica le dita, ma io non smetto di accarezzarlo ed attirarlo a me il più possibile.
So che l'argomento di poco fa è rimasto in sospeso, ma in questo momento ho bisogno di lui.
Mi solleva facendomi sedere sulla superficie su cui ero poggiata e con occhi maliziosi si allontana da me.
Lo guardo confusa, cercando di anticipare le sue mosse.
Ma lui è poco prevedibile, infatti si inginocchia davanti a me e con il viso arriva perfettamente all'altezza della mia intimità.
È come se avesse calcolato tutto prima.
Chiudo le gambe velocemente agitandomi. Non voglio fare sesso a casa di altre persone.
Lui sorride e mi forza ad aprirle di nuovo.
I suoi occhi sono lucidi mentre si passa la lingua sulle labbra.
"È da ieri notte... che non riesco a pensare ad altro che al tuo sapore". Dice.
Mi lascia una scia di morbidi baci sull'interno coscia.
A questo punto non credo di avere più le forza di ritirarmi.
Lascio che modelli il mio corpo come preferisce.
Mi da qualche piccolo morso prima di afferrarmi dai glutei e tirarmi esattamente sul bordo della superficie. Appoggio le braccia dietro le mie spalle per tenermi meglio. Lui sposta lateralmente il mio costume e mi osserva.
Poi come un predatore sulla sua preda, Neymar si tuffa fra le mie gambe.
Io reclino la testa all'indietro, e credo di emettere un forte gemito. Almeno così mi sembra.
Con il bacino mi sporgo il più possibile verso di lui, cercando di non scivolare.
Nel frattempo lui sta letteralmente distruggendo ogni mia terminazione nervosa. La sua lingua e la sua bocca non mi danno tregua.
Le mie gambe iniziano a tremare, e lo vedo sorridere tra di esse. Sa che mi ha portata al limite.
Ancora qualche istante e l'orgasmo mi travolge.
Sono talmente tanto sopraffatta che non mi rendo conto di aver urlato, perché quando riapro gli occhi lui è in piedi davanti a me, con una mano poggiata sulle mie labbra a tapparle e l'altra a dirmi di fare silenzio. Dietro il dito indice sollevato però sta ridendo. È estremamente soddisfatto di ciò che ha fatto.
"Tu.." inizio senza sapere bene come finire.
"Io.." mi incalza.
Sorrido e scivolo lentamente con le ginocchia per terra, lasciandogli intendere che ho voglia di ricambiare. Anzi ho più che voglia. Sono famelica.
Lui poggia le braccia dove poco prima ero seduta io; dallo specchio messo sul lavandino si può intravedere solo la cima della mia testa sbucare da sotto.
Abbasso il costume, ed ovviamente lo trovo già pronto per me.
Con l'acquolina in bocca lo tocco prima con la mano e poi lo indirizzo verso le mie labbra.
Succhio la punta con gentilezza, e lui reagisce subito inarcandosi verso di me.
Quando lo prendo in bocca il più profondo possibile, lui reclina la testa all'indietro e farfuglia qualcosa di incomprensibile.
Gioco con lui per un paio di minuti, tre al massimo. Dopo di che raggiunge il piacere inaspettatamente, come se si stesse trattenendo da parecchio.
Mi tiro su e mi godo la sua espressione estasiata.
Vorrei averne sempre di più, vorrei concedergli tutto il mio corpo in questo momento, e dai suoi occhi capisco che prova lo stesso, però qualcuno bussa alla porta.
Sobbalzo e rimango in silenzio.
"Ehi uscite." Miagola una voce ubriaca.
"Me la sto facendo addosso." Aggiunge.
La voce mi è familiare, l'ho già sentita.
Sono spaventata, non voglio uscire dal bagno insieme a lui. Cosa penseranno?
Potremmo dire che siamo venuti per disinfettare la ferita sul suo labbro.
Peccato che dando una rapida occhiata allo specchio il nostro aspetto dica ben altro.
L'espressione di Neymar è letteralmente ancora travolta dall'orgasmo.
Però trova la forza di prendermi per mano e trascinarmi verso l'uscita.
Gira la chiave ed apre la porta
Evelyn e di fronte a noi. Il suo sguardo è sorpreso.
Rimane con la bocca aperta a mezz'aria.
"Voi.. " dice.
"Voi.. stavate scopando in bagno?" Chiede.
Neymar ride.
"No.. tecnicamente no." Risponde.
"Tu.. come hai potuto?" Gli chiede guardandolo negli occhi.
Sembra ferita.
La stretta di Neymar si fa più salda sulla mia mano.
Sorpassa Evelyn senza risponderle nemmeno, e insieme raggiungiamo la scala che porta al piano di sotto.
La gente sembra aver dimenticato la piccola rissa di poco fa.
Sono tutti tranquilli, bevono e ballano.
Raggiungiamo i ragazzi che sono quasi tutti insieme.
Loro ci osservano.
"Brad scusa. Sono un coglione. Non dovevo." Gli dice Neymar scusandosi per la lite di prima.
"Non dovevo invitare quel coglione di Olsen. Colpa mia. Non sapevo delle foto. Scusa amico." Dice Brad abbracciando Neymar.
"Quindi c'era Olsen dietro le foto di Victoria?" Chiede Alex. In mano ha due drink ed uno lo allunga verso di me. Lo prendo e gli faccio l'occhiolino per ringraziarlo.
Neymar mi guarda con un sopracciglio alzato.
"Si." Risponde poi.
All'improvviso qualcuno alza il volume della musica, così fatichiamo a sentirci parlare.
I ragazzi si disperdono un po' in giro, mentre Neymar si avvia con Brad verso un piccolo quadrante di giardino dove la gente sta ballando.
Mi metto a debita distanza da non sembrare una pervertita e lo osservo.
Il suo corpo si muove seguendo la musica. Muove il bacino, fa dei piccoli passi coordinati.. si diverte. Ed è così dannatamente attraente.
Così maledettamente sensuale.
Ho davvero bisogno di un bagno gelato per smetterla di eccitarmi ogni volta che Neymar mi circonda.
Continuo a guardarlo ballare su canzoni latine, fin quando qualcuno non mi raggiunge.
"Raggiungilo!" Mi dice Alex.
"Non sono a mio agio con questo genere di musica. Troppo sensuale, io sono un blocco di cemento." Dico assumendo volutamente una postura esageratamente rigida.
Alex ride.
"Andiamo, non ci credo. Lasciati andare." Mi dice.
"Vieni, dai". Dice poi alzandosi e porgendomi la mano.
Sto per rifiutare, ma quando mi sporgo vedo Evelyn con un'altra ragazza intenta a ballare proprio a pochissimi passi da Neymar.
So dove vuole andare a parere.
Stringo la mano di Alex e lo seguo.
Dannazione.

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