•Il calice di fuoco (3)

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Si precipitò fuori e lo videro lavarsi vigorosamente nel barile
d'acqua fuori dalla finestra.
‘Eau de Cologne?’ esclamò Hermione stupefatta. ‘Hagrid?’
‘E i capelli, e il vestito?’ aggiunse Harry a mezza voce.
‘Guardate!’ esclamò Ron all'improvviso, indicando fuori.
Hagrid si era appena rialzato e voltato. Se prima era arrossito,
non era niente in confronto a quello che gli stava succedendo ora.
Alzandosi con molta cautela, in modo che Hagrid non li vedesse,
Harry, Ron e Hermione sbirciarono dalla finestra e videro che Madame
Maxime e gli studenti di Beauxbatons erano appena usciti dalla
carrozza, anche loro diretti al banchetto. Non sentirono le parole di
Hagrid, ma si era rivolto a Madame Maxime con lo sguardo rapito e
velato che Harry gli aveva visto solo in una circostanza: quando
contemplava il cucciolo di drago, Norberto.
‘Va al castello con lei!’ sbottò Hermione indignata. ‘Credevo che
ci aspettasse...’
Dopo aver degnato la capanna solo di una vaga occhiata, Hagrid
marciò su per il prato con Madame Maxime, gli studenti di Beauxbatons
al seguito, impegnati a correre per tener dietro alle loro enormi
falcate.
‘Lei gli piace!’ disse Ron incredulo. ‘Be', se avranno dei figli,
stabiliranno un record mondiale: ci scommetto che i loro bambini
peseranno una tonnellata’.
Uscirono dalla capanna e si chiusero la porta alle spalle. Fuori
era sorprendentemente buio. Stringendosi nei mantelli,
s'incamminarono su per i prati.
‘Ooh, sono loro, guardate!’ sussurrò Hermione.
Il drappello di Durmstrang risaliva dal lago verso il castello.
Viktor Krum camminava a fianco di Karkaroff, e gli altri studenti li
seguivano in ordine sparso. Eccitato, Ron seguì Krum con gli occhi,
ma quest'ultimo non si guardò intorno mentre raggiungeva il portone
principale e lo varcava prima di loro.
Quando entrarono, la Sala Grande illuminata dalle candele era quasi
piena. Il Calice di Fuoco era stato spostato; ora si trovava davanti
al posto di Silente al tavolo degli insegnanti. Fred e George - di
nuovo senza un pelo - sembravano aver preso bene la delusione.
‘Spero che sia Angelina’ disse Fred mentre Harry, Ron e Hermione si
sedevano.
‘Anch'io!’ disse Hermione ansante. ‘Be', lo sapremo presto!’》

Krum guardò di nuovo il rosso curioso, Ron sembrò non notarlo.

‘Bene, il Calice è quasi pronto a prendere le sue decisioni’
annunciò Silente. ‘Ritengo che abbia bisogno di un altro minuto. Ora,
prego i campioni che verranno chiamati di venire da questa parte
della Sala, passare davanti al tavolo degli insegnanti ed entrare
nella stanza accanto’ e indicò la porta dietro il tavolo, ‘dove
riceveranno le prime istruzioni’.
Estrasse la bacchetta e tracciò un ampio gesto; tutte le candele
tranne quelle all'interno delle zucche intagliate si spensero
all'istante, sprofondando la Sala nella semioscurità. Il Calice di
Fuoco ora splendeva più luminoso che mai, e lo sfavillio bianco e
bluastro delle fiamme era quasi doloroso allo sguardo. Tutti lo
fissavano, in attesa... qualcuno continuava a controllare
l'orologio...
‘Ci siamo quasi’ bisbigliò Lee Jordan.
Le fiamme ridiventarono rosse all'improvviso. Dall'interno del
Calice si sprigionarono scintille. Un attimo dopo, una lingua di
fuoco dardeggiò nell'aria, un pezzetto di pergamena bruciato ne volò
fuori... tutta la sala trattenne il respiro.
Silente afferrò il foglietto e lo tenne in mano col braccio teso,
in modo da poter leggere alla luce delle fiamme, che erano tornate di
un bianco bluastro.
‘Il campione di Durmstrang’ lesse con voce forte e chiara, ‘è
Viktor Krum’.
‘Lo sapevo, io!’ strillò Ron, mentre una tempesta di applausi e
urla invadeva la Sala. Harry vide Viktor Krum alzarsi dal tavolo di
Serpeverde e dirigersi goffo verso Silente; girò a destra, avanzò
lungo il tavolo degli insegnanti e sparì oltre la porta che conduceva
alla stanza accanto.
‘Bravo, Viktor!’ esplose Karkaroff, così forte che tutti lo
udirono, anche sopra gli applausi. ‘Lo sapevo che avevi la stoffa!’
I battimani e i commenti si spensero. L'attenzione si concentrò di
nuovo sul Calice, che qualche istante dopo tornò a farsi rosso. Un
secondo foglietto di pergamena ne schizzò fuori, sospinto dalle
fiamme.
‘Il campione di Beauxbatons’ annunciò Silente, ‘è Fleur Delacour!’
‘E' lei, Ron!’ gridò Harry, mentre la ragazza che somigliava tanto
a una Veela si alzava in piedi con grazia, gettava indietro la chioma
brillante e avanzava leggera tra i tavoli di Corvonero e Tassorosso.
‘Oh, guarda, ci sono rimasti tutti male’ disse Hermione al di sopra
del frastuono, accennando agli altri del gruppo di Beauxbatons.
‘Rimasti male’ era dir poco, pensò Harry. Due delle ragazze escluse
erano scoppiate in un pianto dirotto, e singhiozzavano con la testa
sulle braccia.》

《Perché hanno così tanta voglia di morire》disse Remus stranito. Lui mai avrebbe partecipato ad un torneo simile. 《Tranquillo Rem, a morire sarò io》scherzò Harry.

《‘Il campione di Hogwarts’ scandì, ‘è Cedric Diggory!’
‘No!’ esclamò Ron ad alta voce, ma nel frastuono assordante del
tavolo vicino nessuno lo sentì tranne Harry. Ogni singolo Tassorosso
era balzato in piedi, urlando e saltando, mentre Cedric avanzava tra
i compagni, con un gran sorriso sul volto, e si dirigeva verso la
stanza dietro il tavolo degli insegnanti. In verità l'applauso per
Cedric durò tanto a lungo che Silente ci mise un po' a farsi sentire
di nuovo.
‘Ottimo!’ gridò allegramente, e alla fine il clamore si calmò.
‘Bene, ora abbiamo i nostri tre campioni. Sono certo di poter contare
su tutti voi, compresi gli studenti di Beauxbatons e Durmstrang,
perché diate ai vostri campioni tutto il sostegno che potete.
Acclamando il vostro campione, contribuirete in modo molto...’
Ma Silente s'interruppe all'improvviso, e tutti capirono che cosa
lo aveva distratto.
Il fuoco nel Calice era tornato rosso. Le scintille sprizzarono.
Una lunga fiamma dardeggiò repentina nell'aria, e su di essa
galleggiava un altro foglietto di pergamena.
Automaticamente, così parve, Silente tese la lunga mano e afferrò
la pergamena. La allontanò da sé e lesse il nome. Per un lunghissimo
istante, Silente fissò il foglietto, e tutta la Sala fissò Silente.
Poi il Preside si schiarì la voce e lesse:
‘Harry Potter’.》

《E la mia solita sfiga》commentò il corvino. I genitori risero e gli scompigliarono i capelli.

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now