■Il platano picchiatore (2)

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《Qualche minuto dopo, quando scesero nuovamente sotto le nuvole, do-
vettero aguzzare la vista per intravedere nelle tenebre un punto di riferi-
mento noto. «Là!» gridò Harry facendo sobbalzare Ron e Edvige. «Davan-
ti a te!»
Contro il nero dell'orizzonte, alte sulla rupe che sovrastava il lago, si
stagliavano le molte torri e torrette del castello di Hogwarts.
Ma l'auto aveva cominciato a scuotersi e a perdere velocità.
«Dài, su» la incitò Ron con fare persuasivo, dando una piccola scossa al
volante, «dai, ci siamo quasi...»
Il motore gemette. Da sotto il cofano uscivano sottili getti di vapore.
Mentre volavano diretti verso il lago, Harry si aggrappò con tutte le forze
ai bordi del sedile.
L'auto ebbe un fremito sinistro. Guardando fuori dal finestrino, un mi-
glio sotto di loro, Harry vide la superficie dell'acqua liscia, nera e cristalli-
na. Le nocche di Ron erano bianche dallo sforzo di reggere il volante.
L'auto tremò ancora.
«E dài, su!» sbottò Ron.
Sorvolavano il lago... il castello era davanti a loro... Ron pigiò sull'acce-
leratore.
Ci fu un rumore di ferraglie, un crepitio e il motore si spense del tutto.
«Oh!» esclamò Ron nel silenzio. Col muso in giù, la macchina cominciò a perdere rapidamente quota.
Stavano precipitando e acquistavano velocità, dritti contro la massiccia
muraglia del castello.
«Noooooo!» gridò Ron sterzando vigorosamente. Evitarono per un pelo
la muraglia di pietra nera e la macchina descrisse un grande arco, volteg-
giando sopra le serre, poi sopra l'orto e poi ancora più in là, sui prati bui,
sempre perdendo quota.
Ron abbandonò completamente il volante e tirò fuori dalla tasca poste-
riore la bacchetta magica.
«FERMA! FERMA!» gridò colpendo il cruscotto e il parabrezza, ma la
picchiata non si arrestò e il suolo sottostante gli veniva incontro vortico-
samente.
«ATTENTO A QUELL'ALBERO!» gridò Harry, cercando di afferrare il
volante, ma troppo tardi...
BANG!
Con un tonfo assordante di metallo che si schiantava contro il legno col-
pirono il grosso tronco e piombarono a terra con un gran sobbalzo. Dal co-
fano accartocciato usciva vapore a fiotti; Edvige gridava di terrore; nel
punto in cui Harry aveva battuto la testa si era formato un bernoccolo
grosso quanto una palla da golf e, alla sua destra, Ron emise un gemito
soffocato e lamentoso.
«Stai bene?» si affrettò a chiedere Harry.
«La mia bacchetta magica!» disse Ron con voce tremante. «Guarda la
mia bacchetta magica!»
La bacchetta si era spezzata praticamente in due; la punta ciondolava i-
nerte, tenuta insieme da qualche scheggia di legno.》

Lily si portò una mano sulla fronte. 《Davvero proprio sul platano picchiatore?》chiese tra l'ironia e l'esasperazione. Harry annuì colpevole. 《Mi farai venire i capelli bianchi prima del tempo》disse con un sorriso.

《Harry aprì bocca per dire che certamente a scuola avrebbero saputo ag-
giustargliela, ma non riuscì a pronunciare neanche una parola. In quel
momento, infatti, qualcosa colpì l'auto dalla sua parte con la forza di un to-
ro inferocito, scaraventandolo addosso a Ron, mentre un altro colpo altret-
tanto forte faceva tremare il tetto.
«Che cosa succede?»
Ron sussultò guardando attraverso il parabrezza e Harry si voltò appena
in tempo per vedere un ramo grosso quanto un pitone che si abbatteva sul-
l'auto. L'albero contro cui si erano schiantati era partito all'attacco. Aveva
il tronco piegato in due e i suoi rami nodosi percuotevano ogni centimetro
quadrato dell'automobile.
«AAAH!» gridò Ron mentre un altro ramo contorto ammaccava malamente una portiera; ora il parabrezza tremava sotto la raffica dei colpi e un
secondo ramo grosso quanto un ariete martellava furiosamente il tetto, che
sembrava sul punto di sfondarsi.
«Diamocela a gambe!» gridò Ron buttandosi di peso contro la portiera
dalla sua parte; ma un attimo dopo era stato scagliato indietro tra le braccia
di Harry da un pugno vigoroso sferratogli da un altro ramo.
«Siamo spacciati!» gemette mentre il tetto cedeva; ma tutt'a un tratto il
pianale dell'auto cominciò a vibrare: il motore si era riacceso.
«Ingrana la retromarcia!» gridò Harry, e l'auto partì all'indietro come
una freccia. L'albero stava ancora cercando di colpirli; udivano le sue radi-
ci scricchiolare come se avesse voluto svellersi dal suolo, e continuava a
menare fendenti, mentre i ragazzi cercavano di mettersi in salvo.
«Per un pelo!» ansimò Ron. «Bel colpo, macchinetta!»》

The story of Harry Potter -The boy who lived-जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें