■La pozione polisucco (3)

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《D'un tratto, sentirono una voce dietro di loro. Draco Malfoy si stava av-
vicinando: fu la prima volta in vita sua che Harry fu lieto di vederlo.
«Ah, eccovi!» disse con voce strascicata guardandoli. «Siete stati tutto
questo tempo a rimpinzarvi nella Sala Grande? Vi ho cercato dappertutto. Voglio farvi vedere una cosa veramente buffa».
Poi lanciò un'occhiata raggelante a Percy.
«E tu che cosa ci fai quaggiù, Weasley?» ghignò.
Percy prese un'aria offesa.
«Dovresti avere un po' più di rispetto per un Prefetto della scuola!» dis-
se. «Non mi piace il tuo atteggiamento!»
Malfoy ridacchiò e intimò a Harry e Ron di seguirlo. Harry stava per
scusarsi con Percy ma si riprese appena in tempo. Insieme a Ron si affrettò
a seguire Malfoy il quale, non appena ebbero svoltato per un altro corri-
doio, commentò: «Quel Peter Weasley...»
«Percy» lo corresse Ron, senza pensarci.
«...O come diavolo si chiama» disse Malfoy. «Ho notato che ultimamen-
te se ne va in giro con aria equivoca. E scommetto di sapere cos'ha in testa:
pensa di riuscire a scovare da solo l'erede di Serpeverde».
Fece una breve risata di scherno. Harry e Ron si scambiarono occhiate
cariche di eccitazione.
Malfoy si fermò davanti a un tratto di muro di pietra squallido e ùmido.
«Qual è la nuova parola d'ordine?» chiese a Harry.
«Ehm...» fece lui.
«Ah, sì... purosangue!» disse Malfoy senza ascoltarlo, e una porta di
pietra scorrevole, nascosta nella parete, si aprì. Malfoy la superò, seguito
da Ron e Harry.
La sala comune dei Serpeverde era un sotterraneo lungo e basso con le
pareti e il soffitto di pietra, da cui, appese a delle catene, pendevano lam-
pade rotonde e verdastre. Di fronte a loro, in un camino dalle sculture ela-
borate, scoppiettava un fuoco contro cui si stagliava il profilo di molti ra-
gazzi, seduti tutt'intorno su sedie scolpite.
«Aspettatemi qui» disse Malfoy a Harry e Ron spingendoli verso due
sedie vuote, lontane dal fuoco. «Vado a prenderlo... mio padre me l'ha ap-
pena mandato...»》

《Parola d'ordine molto ingegnosa》li prese in giro un ragazzo di tassorosso, Cedric Diggory.

《Harry e Ron si sedettero, facendo di tutto per sembrare a proprio agio.
Un attimo dopo Malfoy fu di ritorno con un ritaglio di giornale. Lo mise
sotto il naso di Ron.
«Questo ti piacerà» disse.
Harry vide Ron sbarrare gli occhi. Lesse velocemente, scoppiò in una ri-
sata molto forzata e passò il trafiletto a Harry.
Era stato ritagliato dalla Gazzetta del Profeta e diceva così: INCHIESTA AL MINISTERO DELLA MAGIA
Arthur Weasley, Direttore dell'Ufficio per l'Uso Improprio dei Manufatti
dei Babbani, ha ricevuto oggi una multa di cinquanta Galeoni per aver
stregato un'automobile dei Babbani.
Lucius Malfoy, membro del Consiglio di amministrazione della Scuola
di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dove l'automobile stregata si è
schiantata all'inizio di quest'anno, ha chiesto le dimissioni del signor Wea-
sley.
«Weaslev ha gettato il discredito sul Ministero» ha detto il signor Mal-
foy al nostro inviato. «È evidente che egli non è la persona adatta a far ri-
spettare le nostre leggi e il suo ridicolo progetto di Legge per la Protezio-
ne dei Babbani va immediatamente accantonato».
Non siamo riusciti a raccogliere il commento del signor Weasley, ma
sua moglie ha intimato ai giornalisti di togliersi dai piedi minacciando di
sguinzagliare il fantasma di famiglia.
«Be'?» chiese Malfoy con impazienza quando Harry gli ebbe restituito il
foglio. «Non è buffo?»
«Molto buffo» rispose Harry tetro.
«Arthur Weasley ama talmente tanto i Babbani che dovrebbe buttare alle
ortiche la sua bacchetta magica e andarsene a vivere con loro» disse Mal-
foy con tono sprezzante. «Da come si comportano, non si direbbe mai che
i Weasley siano dei purosangue».
La faccia di Ron - o meglio, di Tiger - era contratta per la rabbia.
«Che cosa ti prende, Tiger?» sbottò Malfoy.
«Mal di stomaco» grugnì lui.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now