♤La firebolt(1)

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Silente diede il permesso per continuare la lettura. Molti studenti furono felici di saltare storia della Magia. A leggere sta volta, Remus.

《Harry non aveva idea di come fosse riuscito a tornare nella cantina di
Mielandia, nel tunnel e infine al castello. Sapeva solo che il viaggio di ri-
torno gli era parso rapidissimo, e che si era a stento reso conto di quello
che faceva, perché nella sua testa rimbombava ancora la conversazione che
aveva appena ascoltato.
Perché nessuno gliel'aveva mai detto? Silente, Hagrid, il signor Weasley,
Cornelius Caramell... perché nessuno aveva mai accennato al fatto che i
genitori di Harry erano morti traditi dal loro migliore amico?》

Le persone elencate chiesero scusa al corvino con lo sguardo.

《Ron e Hermione studiarono Harry nervosamente per tutta la cena, senza
avere il coraggio di parlare di quello che avevano origliato, perché Percy
era seduto accanto a loro. Quando salirono nell'affollata sala comune, sco-
prirono che Fred e George avevano fatto scoppiare una mezza dozzina di
Caccabombe in un attacco di allegria da fine trimestre. Harry, che non vo-
leva che Fred e George gli chiedessero se fosse riuscito a raggiungere Ho-
gsmeade, sgattaiolò piano su nel dormitorio vuoto, e si diresse verso il suo
comodino. Spinse da una parte i libri e trovò subito quello che cercava:
l'album delle fotografie rilegato in cuoio che Hagrid gli aveva regalato due
anni prima, pieno di foto animate di suo padre e sua madre. Si sedette sul
letto, tirò le tende tutto attorno e cominciò a voltare le pagine, cercando,
finché...
Si soffermò su una foto del matrimonio dei genitori. Suo padre lo salu-
tava con la mano, sorridendo, con i capelli neri arruffati come quelli diHarry sparati in tutte le direzioni. Ecco sua madre, splendente di felicità,
che lo teneva sottobraccio. E li vicino... doveva essere lui. Il loro testimo-
ne... Harry non ci aveva mai pensato prima.
Se non avesse saputo che si trattava della stessa persona, non avrebbe
mai indovinato che quello nella foto era Black. Il suo viso non era incavato
e cereo, ma bello e ridente. Lavorava già per Voldemort quando quella fo-
to era stata scattata? Progettava già la morte delle due persone a lui più vi-
cine? Sapeva che avrebbe dovuto affrontare dodici anni ad Azkaban, dodi-
ci anni che l'avrebbero reso irriconoscibile?
Ma i Dissennatori non gli fanno niente, pensò Harry, fissando la bella
faccia radiosa. Lui non sente gridare la mamma se si avvicinano troppo...》

《Harry non sentivo tua mamma, ma rivedevo sempre il corpo senza vita di James, fui il primo ad arrivare, lo vidi li steso in terra senza vita, morto per mettere in salvo te e Lils.》disse l'uomo e James lo strinse.

《Harry chiuse di colpo l'album, lo rimise nel comodino, si tolse i vestiti e
gli occhiali e s'infilò sotto le coperte, controllando che le tende lo nascon-
dessero ben bene.
La porta del dormitorio si aprì.
«Harry?» disse Ron, incerto.
Ma Harry rimase immobile, fingendo di dormire. Sentì Ron allontanarsi
e si distese sulla schiena, con gli occhi spalancati.
Un odio che non aveva mai provato prima scorreva dentro di lui come
veleno. Vedeva Black che rideva di lui nell'oscurità, come se qualcuno gli
avesse incollato davanti agli occhi la foto dell'album. Rimase a guardare,
come se qualcuno gli mostrasse un frammento di film, Sirius Black che
fulminava Peter Minus (che somigliava a Neville Paciock) mandandolo in
mille pezzi. Sentiva un basso mormorio eccitato, anche se non aveva idea
di come potesse suonare la voce di Black. «È accaduto, mio Signore... I
Potter mi hanno nominato loro Custode Segreto...» E poi ecco un'altra vo-
ce, una risata penetrante, la stessa risata che Harry sentiva echeggiare den-
tro la testa tutte le volte che i Dissennatori si avvicinavano...》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now