•La passaporta (2)

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Il signor Weasley indicò un punto davanti a loro, dove una grossa
massa nera affiorava oltre la cittadina di Ottery St Catchpole.
'Che tipo di oggetti sono le Passaporte?' chiese Harry incuriosito.
'Be', possono essere qualsiasi cosa' disse il signor Weasley. 'Cose
che non si notano, ovviamente, così i Babbani non vanno a
raccoglierle e non ci giocano... cose che scambiano per rifiuti...'
Percorsero faticosamente l'umido viale scuro che portava al
villaggio, il silenzio rotto solo dai loro passi. Il cielo si
illuminava molto lentamente mentre attraversavano il villaggio, e il
nero d'inchiostro si diluiva in un blu fondo. Harry aveva le mani e i
piedi congelati. Il signor Weasley continuava a controllare l'ora.
Non ebbero fiato da sprecare per la conversazione quando
cominciarono a salire il Col dell'Ermellino, inciampando ogni tanto
in tane di coniglio nascoste, scivolando su grosse zolle nere. A ogni
respiro l'aria sembrava penetrare come una lama nel petto di Harry, e  le gambe stavano cominciando a irrigidirsi quando alla fine i suoi
piedi incontrarono un terreno pianeggiante.
'Uff!' disse il signor Weasley ansante, togliendosi gli occhiali e
strofinandoli sul golf. 'Be', è andata bene. Abbiamo ancora dieci
minuti...'
Hermione superò la cresta della collina per ultima, tenendosi un
fianco.
'Ora ci serve solo la Passaporta' disse il signor Weasley,
infilando di nuovo gli occhiali e scrutando il terreno intorno. 'Non
dev'essere grossa... avanti...'
Si sparpagliarono per cercarla. Dopo appena un paio di minuti un
grido lacerò l'aria immobile.
'Qui, Arthur! Qui, vecchio mio, l'abbiamo trovata!'
Due alte sagome si stagliavano contro il cielo stellato sull'altro
lato della collina.
'Amos!' esclamò il signor Weasley sorridendo mentre avanzava verso
l'uomo che aveva gridato. Gli altri lo seguirono.
Il signor Weasley strinse la mano a un mago col volto arrossato e
un'ispida barba bruna, che nell'altra mano teneva un vecchio stivale
infangato.
'Vi presento Amos Diggory' disse il signor Weasley. 'Lavora per
l'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. E credo che
conosciate suo figlio Cedric'.
Cedric Diggory era un ragazzo molto bello di circa diciassette
anni. Era capitano e Cercatore della squadra di Quidditch della Casa
di Tassorosso a Hogwarts.
'Ciao' disse Cedric volgendo lo sguardo intorno.
Tutti risposero 'Ciao' tranne Fred e George, che fecero appena un
cenno. Non avevano mai veramente perdonato a Cedric di aver sconfitto
la loro squadra, Grifondoro, nel primo incontro di Quidditch
dell'anno passato.》

Fred aveva anche un altro motivo.

《'Fatto tanta strada, Arthur?' chiese il padre di Cedric.
'Non c'è male' rispose il signor Weasley. 'Abitiamo dall'altra
parte del villaggio laggiù. E voi?'
'Ci siamo dovuti alzare alle due, vero, Ced? Te lo assicuro, sarò
felice quando avrà passato l'esame di Materializzazione. Ma non mi
lamento, la Coppa del Mondo di Quidditch non me la perderei per un
sacco pieno di galeoni... e in effetti i biglietti costano quasi
altrettanto. E tieni conto che me la sono cavata a buon mercato...'
Amos Diggory lanciò uno sguardo allegro ai ragazzi. 'Sono tutti tuoi,
Arthur?'
'Oh, no, solo quelli rossi' disse il signor Weasley indicando i
suoi figli. 'Questa è Hermione, un'amica di Ron... e Harry, un altro
amico...'
'Per la barba di Merlino' esclamò Amos Diggory con gli occhi che
gli si allargavano. 'Harry? Harry Potter?'
'Ehm... sì' rispose Harry.
Era ormai abituato alla curiosità della gente e alle occhiate che
tutti lanciavano alla sua cicatrice, ma si sentiva sempre a disagio.
'Ced mi ha parlato di te, naturalmente' disse Amos Diggory. 'Ci ha
detto tutto delle partite che avete giocato l'anno scorso, sai... E io gli ho detto: Ced, questa è una cosa che racconterai ai tuoi
nipotini, sì... gli ho detto, hai battuto Harry Potter!'
Harry non riuscì a pensare a una risposta, così restò zitto. Fred e
George erano di nuovo imbronciati. Cedric sembrava vagamente
imbarazzato.》

《Certo come no》rispose Fred a bassa voce, Harry lo guardò.

《'Harry è caduto dalla scopa, papà' mormorò. 'Te l'ho detto... è
stato un incidente...'
'Sì, ma tu non sei caduto, vero?' ruggì Amos in tono gioviale,
dando al figlio una manata sulla schiena. 'Sempre modesto, il nostro
Ced, sempre un signore... ma ha vinto il migliore, sono sicuro che
Harry direbbe la stessa cosa, vero? Uno cade dalla scopa, uno resta
in sella, non c'è bisogno di essere un genio per dire qual è il più
bravo a volare!》

James parve offeso, ma non disse nulla. Non voleva mettere in imbarazzato il figlio. 《Certo provi lei a resistere al Dissenatore》disse Sirius imbronciato.

《'Dev'essere quasi ora' disse in fretta il signor Weasley, estraendo
di nuovo l'orologio. 'Sai se stiamo aspettando qualcun altro, Amos?'
'No, i Lovegood sono già qui da una settimana e i Fawcett non sono
riusciti a trovare i biglietti' disse il signor Diggory. 'Non ce ne
sono altri di noi in questa zona, vero?'
'Non che io sappia' rispose il signor Weasley. 'Sì, manca un
minuto... meglio prepararsi...'
Guardò Harry e Hermione. 'Dovete solo toccare la Passaporta, è
tutto qui, basterà un dito...'
Con difficoltà, a causa degli zaini gonfi, tutti e nove si
strinsero attorno al vecchio stivale che Amos Diggory teneva in mano.
Stavano tutti lì in cerchio, mentre una brezza fredda accarezzava
la cima della collina. Nessuno parlò. All'improvviso a Harry venne in
mente come sarebbe parsa strana la scena se un Babbano fosse salito
lassù in quel momento... nove persone, due adulti, aggrappati a quel
vecchio, logoro stivale nella semioscurità, in attesa...
'Tre...' mormorò il signor Weasley guardando ancora l'orologio,
'due... uno...'
Successe in un attimo. Per Harry fu come se una forza irresistibile
lo avesse arpionato all'ombelico, strattonandolo in avanti. I suoi
piedi si staccarono da terra, avvertì Ron e Hermione ai suoi fianchi,
spalla contro spalla, e tutti sfrecciarono in un ululato di vento e
di colore vorticante; il suo indice era incollato allo stivale come
trascinato da una calamita, e poi...
I suoi piedi toccarono bruscamente il suolo; Ron gli barcollò
addosso e lui cadde; la Passaporta piombò a terra con un tonfo sordo
vicino alla sua testa.
Harry guardò in su. Il signor Weasley, il signor Diggory e Cedric
erano in piedi, anche se sembravano piuttosto scossi; tutti gli altri
erano per terra.
'Era quella delle sette meno cinque da Col dell'Ermellino' disse
una voce.》

E il capitolo finì. Harry vide i gemelli imbronciarsi all'ultima frase. Non capì.

《Se vi va, possiamo continuare》disse il Preside e tutti annuirono.

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now