The story of Harry Potter -The boy who lived-

●Il capello parlante (3)

Quando i due amanti tornarono nel dormitorio, lo trovarono semi vuoto, c'erano solo i suoi amici e l'altro gemello.

Harry si sedette accanto ad Hermione e si appoggiò alla sua spalla. Hermione sorrise e gli accarezzò i capelli.

《Divertito?》 - lo prese in giro George prima di essere spinto dal fratello.

Harry scoppiò a ridere 《Poteva fare di meglio》scherzò a sua volta venendo colpito dal cuscino da Fred.

《Hey, non mi sembrava che ti dispiacesse》 -rispose fintamente offeso.

Poco dopo il quadro si aprì ed entrarono i malandrini.

《Papà, cosa ci fate qui?》 Chiese Harry andandolo ad abbracciare.

《Volete divertirvi un po'? Abbiamo pensato ad uno scherzo da fare a snivellus.》 Ricambiò l'abbraccio il padre sedendosi poi sul divano.

《Chi è snivellus?》 -chiesero in giro i gemelli.

《Il professor Piton, lo chiamavamo così quando eravamo studenti. O anche Mocciusus, ma il primo è più cacofonico.》 -spiegò Sirius giovane ai due mentre il cane abbaiava.

《Si ci stiamo, allora cos'avevate in mente?》 -disse Hermione mettendo via il libro, per quanto era ligia alle regole, non sopportava quel professore.

Così passarono i prossimi minuti a organizzare lo scherzo. Alle otto scesero in sala grande per la cena e per finire la lettura.

Harry si sedette accanto a Fred, mano nella mano. Bill tornò a leggere.

《All'estremità del corridoio, era appeso il ritratto
di una donna
molto grassa, con indosso un abito di seta rosa.
'La parola d'ordine?' chiese.
'Caput Draconis' disse Percy, e il ritratto si
staccò dal muro
scoprendo un'apertura circolare. Passarono tutti,
aiutandosi con le
mani e coi piedi - Neville ebbe bisogno di una
spinta - e sbucarono
nella sala di ritrovo di Grifondoro, una stanza
accogliente a pianta
rotonda, piena di soffici poltrone.
Percy indicò alle ragazze una porta che conduceva al loro
dormitorio, e un'altra ai ragazzi. In cima a una
scala a chiocciola -
era chiaro che si trovavano in una delle torri -
finalmente trovarono i loro letti: cinque letti a
baldacchino circondati da tende di
velluto rosso scuro. I loro bauli erano già stati
portati su. Troppo
stanchi per parlare, indossarono il pigiama e si
infilarono sotto le
coperte.
'Che bella mangiata, eh?' bofonchiò Ron a
Harry da dietro i
tendaggi. 'Vattene, Crosta! Mista rosicchiando
le lenzuola'.
Harry voleva chiedere a Ron se aveva mangiato il pasticcino al
miele, ma si addormentò quasi immediatamente》

Si fermò solo per mangiare, poi riprese.

《Forse Harry aveva mangiato un po' troppo,
perché fece un sogno
molto strano. Indossava il turbante del professor
Raptor, e il
turbante gli parlava senza posa, dicendogli che
doveva trasferirsi a
Serpeverde immediatamente, perché a quello
era destinato. Harry gli
rispondeva che no, non voleva andarci; allora il
turbante diventava
sempre più pesante e Harry cercava disfilarselo
dalla testa, ma
quello lo stringeva sempre più facendogli molto
male; e c'era anche Malfoy che si faceva beffe di lui, mentre era alle
prese col
turbante, e poi Malfoy si tramutava
nell'insegnante dal naso adunco,
Piton, che rideva in modo stridulo e glaciale. Poi
ci fu un bagliore
di luce verde e Harry si destò, madido di sudore
e scosso dai
brividi.
Si girò dall'altra parte e riprese sonno, e quando
si svegliò, il
mattino seguente, non conservava il minimo
ricordo del sogno.》 Finì posando il libro.

《Domani leggeremo altro, ora godetevi la cena.》-sorrise Silente

Durante la cena Lily chiese al figlio se avesse ricevuto delle ingiustizie da parte del professor Piton, lui si limitò a negare, non avrebbe voluto vedere la madre di nuovo nervosa. La cena continuò, dal tavolo dei professori, Piton guardava la famigliola felice e gli venne il disgusto, li avrebbe potuto dare di più alla rossa, quel Potter era un buon'annulla. 

Subito dopo la cena, Harry con i suoi amici va al lago nero per stare in loro compagnia, come non succedeva da un po'.

//Questo é il capitolo più corto che abbia mai scritto, chiedo venia. Domani saranno postate è tre parti del capitolo successivo. Baci