●La botola (1)

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E così la lettura riprese.

《Negli anniseguenti, Harry non ricordò mai
esattamente come aveva
fatto a superare gli esami vivendo nella quasi
certezza che da un
momento all'altro Voldemort stesse per
piombargli fra capo e collo. E invece i giorni passarono lenti, e non vi era il
minimo dubbio che
Fuffi fosse ancora vivo e vegeto dietro quella
porta sprangata.
Faceva un caldo micidiale, specie nella grande
aula dove si
svolgevano gliscritti. Per l'esame avevano
ricevuto penne d'oca
speciali, nuove di zecca, che erano state stregate
con un incantesimo particolare per impedire loro
di copiare.
Gli esami comprendevano anche esercitazioni
pratiche. Il professor
Vitious li aveva chiamati a uno a uno nella sua
aula per vedere se
erano capaci di eseguire lo speciale Tip-tap
dell'Ananasso sulla scrivania. La professoressa Mcgranitt listette a
guardare mentre
trasformavano un topolino in una tabacchiera:se
la tabacchiera era
carina si guadagnavano punti, se aveva i baffise
ne perdevano. Piton li rese tutti nervosi
fiatandogli nel collo mentre cercavano di
ricordare come si fabbricava la pozione che fa
dimenticare le cose.
Harry fece delsuo meglio, sforzandosi di
ignorare le penetranti
fitte alla fronte che lo tormentavano fin da quella
sua uscita nella
foresta. Siccome Harry non riusciva a dormire,
Neville era convinto
che soffrisse di un grave esaurimento da esami.》

Harry sorrise a Neville che gli era stato vicino sin dal primo anno.

《veniva puntualmente svegliato dalsolito incubo,
solo che adesso era
peggio che mai: vi appariva una figura
incappucciata che gocciolava
sangue.
Forse perché non avevano visto quel che aveva
visto Harry nella
foresta, o perché non avevano cicatrici brucianti
in fronte, Ron e
Hermione non sembravano altrettanto
ossessionati di Harry dalla
Pietra Filosofale. Naturalmente, il pensiero di
Voldemort li
atterriva, ma almeno non turbava i loro sonni, ed
erano talmente
impegnati a ripassare le lezioni che non avevano il tempo di
scervellarsi a pensare che cosa potesse
combinare Piton o chiunque
altro.
L'ultimo esame fu quello di Storia della Magia.
Dopo aver passato
un'ora a rispondere a domande su qualche
vecchio mago svitato,
inventore del calderone che si mescola da sé,
sarebbero stati liberi, liberi per una settimana
intera, prima che uscissero i risultati.
Quando il fantasma del professor Rüf ordinò loro
di riporre le penne
d'oca e di arrotolare le pergamene, Harry non
poté fare a meno di
rallegrarsi.》

《Gli esami sono difficili per tutti, ma Harry tu li hai fatti con la minaccia di Voldemort di volerti ucciderti, strabiliante》disse Regulus, spaventato nel dire il nome del Signore oscuro, ma aveva trovato il coraggio di dirlo. Sirius lo guardò fiero e lo abbracciò.

《‘E' stato molto più facile di quanto credessi’ gli
disse Hermione
mentre si univano alla folla dei compagni che
sciamavano fuori, sul
prato assolato. ‘Era perfettamente inutile
imparare a memoria il
Codice di Comportamento dei Lupi Mannari del
1637 e studiare la rivolta di Elfric l'Avido’.
Hermione si divertiva sempre a rivedere gli
esercizi dopo l'esame,
ma Ron le disse che gli faceva venire mal di
stomaco, e cosìsi
diressero verso il laghetto e sistesero
comodamente sotto un albero.
I gemelli Weasley e Lee Jordan stavano facendo
ilsolletico ai tentacoli di un calamaro gigante che si
crogiolava nell'acqua tiepida e poco profonda.
‘Niente più ripassi!’ disse Ron con un sospiro di
sollievo,
stiracchiandosisull'erba. ‘Potresti anche
smetterla di fare quel
muso, Harry! Abbiamo davanti una settimana
intera, prima discoprire
quanto siamo andati male. Inutile preoccuparsi
adesso!’
Harry sistava stropicciando la fronte.
‘Come vorreisapere che cosa significa!’ disse
con uno scatto di
rabbia. ‘Questa cicatrice non la pianta di farmi
male... mi è già
capitato, ma mai tanto spesso’.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now