♤La profezia della professoressa Cooman(1)

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《L'euforia di Harry per aver finalmente conquistato la Coppa del Quid-
ditch durò almeno una settimana. Anche il tempo sembrava festeggiare:
con l'avvicinarsi di giugno, le giornate si fecero serene e afose, e l'unica
cosa che veniva voglia di fare era passeggiare nei prati e gettarsi lunghi di-
stesi sull'erba con parecchie pinte di succo di zucca gelato, a giocare qual-
che distratta partita a Gobbiglie o a guardare l'enorme piovra che avanzava
sognante sulla superficie del lago.
Ma non potevano permetterselo: gli esami erano vicini, e invece di im-
pigrire in giro, gli studenti erano costretti a rimanere al castello, cercando
di obbligare i cervelli a concentrarsi mentre seducenti sbuffi di aria estiva
penetravano dalle finestre. Anche Fred e George Weasley furono visti stu-
diare: dovevano ottenere il G.U.F.O. (Giudizio Unico per i Fattucchieri
Ordinari). Percy invece si preparava per il M.A.G.O. (Magia Avanzata
Grado Ottimale), il diploma più alto che si potesse prendere a Hogwarts.
Dal momento che sperava di entrare al Ministero della Magia, doveva ot-
tenere il massimo dei voti. Diventava sempre più irritabile, e assegnava
punizioni molto severe a chiunque disturbasse la pace serale della sala co-
mune. In effetti, l'unica persona più tesa di lui era Hermione.

Alla fine ci era riuscito, pensò Molly che aveva litigato con il figlio, che era andato via di casa.

《Harry e Ron avevano rinunciato a chiederle come facesse a seguire più
corsi contemporaneamente, ma non riuscirono a trattenersi quando videro
l'orario degli esami che si era preparata. Nella prima colonna c'era scritto:
LUNEDÌ
ore 9, Aritmanzia
ore 9, Trasfigurazione
Pranzo
ore 13, Incantesimi
ore 13, Antiche Rune
«Hermione...» disse Ron cautamente, visto che in quel periodo l'amica
tendeva a esplodere quando qualcuno la disturbava. «Ehm... sei sicura di
aver copiato gli orari giusti?»
«Cosa?» sbottò Hermione, afferrando l'orario e osservandolo. «Ma cer-
to».
«Serve a qualcosa chiederti come farai a sostenere due esami insieme?»
chiese Harry.
«No» rispose Hermione asciutta. «Qualcuno ha visto la mia copia di
Numerologia e Grammatica?»
«Oh, sì, l'ho presa io per leggere qualcosa prima di dormire» disse Ron,
molto piano. Hermione prese a sparpagliare fogli di pergamena sul tavolo,
in cerca del libro. In quel momento alla finestra si udì un fruscio ed Edvige
entrò volando, con un biglietto stretto nel becco.
«È di Hagrid» disse Harry aprendo la busta. «L'appello di Fierobecco... è
il sei».
«L'ultimo giorno degli esami» disse Hermione senza smettere di cercare
il suo libro di Aritmanzia.
«E si terrà qui» disse Harry, continuando a leggere. «Verrà qualcuno del
Ministero della Magia e... e un boia».
Hermione alzò gli occhi stupita.
«Portano il boia all'appello! Ma è come se avessero già deciso!»
«Sì» disse Harry.
«Non possono!» ululò Ron. «Ho passato secoli a leggere per Hagrid,
non possono far finta di niente!»》

《Grazie Ron》disse Hagrid seduto al tavolo rosso oro e Ron sorrise.

《A giudicare da qualche sprezzante osservazione colta
per caso, Malfoy era certo che Fierobecco sarebbe stato giustiziato, e sem-
brava assolutamente soddisfatto di sé per essere riuscito a ottenere quel ri-
sultato. Harry riuscì a stento a trattenersi dall'imitare Hermione prendendo
a schiaffi Malfoy, in quelle occasioni. E la cosa peggiore era che non ave-
vano né il tempo né la possibilità di andare a trovare Hagrid, perché le
nuove, severe misure di sicurezza non erano state allentate, e Harry non
osava recuperare il Mantello dell'Invisibilità dall'interno della strega orba.
La settimana degli esami cominciò e una quiete innaturale scese sul ca-
stello. Il lunedì i ragazzi del terzo anno uscirono da Trasfigurazione all'ora
di pranzo, mogi e pallidi, confrontando i risultati e lamentandosi per la dif-
ficoltà delle prove, compresa la trasformazione di una teiera in una testug-
gine. Hermione riuscì a irritare tutti brontolando sul fatto che la sua te-
stuggine sembrava più una tartaruga, cosa che era l'ultima preoccupazione
di tutti gli altri.
«La mia aveva ancora il beccuccio al posto della coda, che incubo...»
«Le testuggini sbuffano vapore?»
«Aveva il guscio decorato a foglioline, credi che mi abbasseranno il vo-
to?»
Poi, dopo un rapido pasto, tutti di nuovo di sopra per l'esame di Incante-
simi. Hermione aveva ragione; in effetti il professor Vitious chiese loro gli
Incantesimi Rallegranti. Per la tensione Harry esagerò un po'; tanto che
Ron, che faceva coppia con lui, ebbe un accesso di risatine isteriche e do-
vette restare rinchiuso in un posto tranquillo per un'ora prima di essere in
grado di eseguire a sua volta l'Incantesimo. Dopo cena, gli studenti torna-
rono in fretta nelle sale comuni, non per rilassarsi, ma per ripassare Cura
delle Creature Magiche, Pozioni e Astronomia.
La mattina dopo Hagrid assistette all'esame di Cura delle Creature Ma-
giche con aria davvero molto preoccupata; sembrava che pensasse ad altro.
Aveva preparato una grossa vasca di Vermicoli per la classe, e disse loro
che per passare la prova il loro Vermicolo doveva essere ancora vivo di lì a
un'ora. Dal momento che i Vermicoli prosperavano se lasciati a se stessi,
fu l'esame più facile che avessero mai sostenuto, e in più diede a Harry,
Ron e Hermione la possibilità di parlare con Hagrid.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now