•Ritorno alla Tana(2)

223 23 1
                                    

《Fred e George rientrarono col baule scolastico di Harry, si
guardarono intorno e riconobbero Dudley. I loro volti si storsero in
due identici ghigni perfidi.
‘Ah, bene’ disse il signor Weasley, ‘meglio che ci muoviamo,
allora’.
Si rimboccò le maniche ed estrasse la bacchetta magica. Harry vide
i Dursley ritrarsi precipitosamente verso il muro.
‘Incendio!’ esclamò il signor Weasley, puntando la bacchetta verso
il buco nel muro.
Nel camino le fiamme si alzarono all'istante, scoppiettando
allegramente come se fossero accese da ore. Il signor Weasley
estrasse un sacchetto dalla tasca, ne slegò il laccio, prese un
pizzico di polvere e lo gettò tra le fiamme, che divennero verde
smeraldo e scoppiettarono più che mai.
‘Vai, allora, Fred’ disse il signor Weasley.
‘Vengo’ disse Fred. ‘Oh, no... aspetta...’
Un sacchetto di dolci era scivolato fuori dalla tasca e il
contenuto rotolava dappertutto: grosse, grasse caramelle morbide
dentro incarti dai colori vivaci.
Fred si chinò a raccoglierle e le ficcò di nuovo in tasca, poi
salutò allegramente i Dursley agitando la mano, fece un passo avanti
ed entrò dritto nel fuoco, dicendo: ‘La Tana!’ Zia Petunia trattenne
il respiro, tremando. Si udì un risucchio, e Fred sparì.》

《Certo è stato un casuale errore vero?》disse la madre severa.

《‘Adesso, George’ disse il signor Weasley, ‘tu e il baule’.
Harry aiutò George a trascinare il baule dentro le fiamme e a
voltarlo in modo che potesse afferrarlo meglio. Poi, con un secondo
risucchio, George gridò: ‘La Tana!’ e anche lui partì.
‘Ron, tocca a te’ disse il signor Weasley.
‘Ci vediamo’ disse Ron allegro ai Dursley. Fece un gran sorriso a
Harry, poi entrò nel fuoco, gridò: ‘La Tana!’ e sparì.
Ormai rimanevano solo Harry e il signor Weasley. ‘Be'... allora arrivederci’ disse Harry ai Dursley.
Loro non risposero. Harry avanzò verso il camino, ma proprio sul
bordo il signor Weasley tese una mano e lo trattenne. Stava guardando
i Dursley, sbigottito.
‘Harry vi ha detto arrivederci’ disse. ‘Non lo avete sentito?’
‘Non fa niente’ sussurrò Harry al signor Weasley. ‘Davvero, non
importa’.
Il signor Weasley non tolse la mano dalla spalla di Harry.
‘Non rivedrete vostro nipote fino all'estate prossima’ disse a zio
Vernon con quieta indignazione. ‘Di certo vorrete dirgli
arrivederci...’
Il viso di zio Vernon era lo specchio dei suoi pensieri. L'idea di
sentirsi dare lezioni di rispetto da un uomo che aveva appena fatto
saltare in aria metà del suo salotto sembrava essere per lui motivo
di intensa sofferenza.
Ma il signor Weasley aveva ancora la bacchetta in mano, e gli
occhietti di zio Vernon sfrecciarono verso di essa prima che dicesse,
in tono molto risentito: ‘Allora, arrivederci’.
‘Ci vediamo’ disse Harry, mettendo un piede nelle fiamme verdi, che
erano piacevoli come un caldo respiro. In quel momento, però, dietro
di lui si levò un terribile rumore, il rumore che si fa quando
qualcosa ti va per traverso, e zia Petunia prese a strillare.
Harry si voltò. Dudley non era più nascosto dietro i genitori. Era
in ginocchio accanto al tavolino, e tossiva e sputacchiava per via di
una cosa viscida, violetta, lunga una trentina di centimetri che gli
spuntava dalla bocca. Uno stupefatto istante più tardi, Harry capì
che la cosa lunga trenta centimetri era la lingua di Dudley, e che
una carta colorata di caramella mou era lì per terra accanto a lui.
Zia Petunia si precipitò a terra vicino a Dudley, afferrò la punta
della sua lingua gonfia e cercò di strappargliela dalla bocca;
naturalmente Dudley urlò e sputacchiò ancora più di prima, cercando
di respingerla. Zio Vernon ululava e agitava le braccia, e il signor
Weasley dovette urlare per farsi sentire.
‘Non preoccupatevi, lo sistemo io!’ gridò, avvicinandosi a Dudley
con la bacchetta tesa, ma zia Petunia strillò più forte che mai e si
gettò su Dudley, riparandolo dal signor Weasley.
‘No, davvero!’ disse il signor Weasley in tono disperato. ‘E' una
cosa semplice... è stata la caramella... mio figlio Fred... un gran
giocherellone... ma è solo un Incantesimo di Ingozzamento... almeno,
credo... per favore, posso sistemare tutto...’》

E tutta la sala rise. 《Ragazzi》disse severa ma madre. 《Non importa Molly, se lo meritava. L'avrei fatto anche io》disse Lily andando in difesa dei due ragazzi. 《Lily se a te sta bene, non posso dire nulla, ma sono i miei figli.》disse severa la signora Weasley. Lily stette in silenzio, ma lo sguardo parlava per lei. Era furiosa. Nessuno parlò.

《Ma invece di essere rassicurati, i Dursley furono ancor più presi
dal panico: zia Petunia singhiozzava isterica, strattonando la lingua
di Dudley come se fosse decisa a strappargliela via; Dudley sembrava
sul punto di soffocare grazie all'effetto combinato di sua madre e
della sua lingua, e zio Vernon, che aveva perso completamente il
controllo di sé, afferrò una statuetta di porcellana dalla credenza e
la scagliò con tutte le sue forze contro il signor Weasley, che si
chinò mandando il soprammobile in frantumi dentro il camino esploso.
‘Insomma!’ disse il signor Weasley arrabbiato, brandendo la
bacchetta. ‘Sto cercando di aiutarlo!’
Ululando come un ippopotamo ferito, zio Vernon afferrò un altro soprammobile.
‘Harry! Vai via!’ urlò il signor Weasley, la bacchetta puntata
contro zio Vernon. ‘Ci penso io!’
Harry non voleva perdersi lo spettacolo, ma il secondo soprammobile
di zio Vernon mancò per un pelo il suo orecchio sinistro, e tutto
sommato decise che era meglio lasciare la situazione al signor
Weasley. Entrò nel fuoco, esclamò: ‘La Tana!’ e gettò un'ultima
fugace occhiata al salotto: il signor Weasley stava facendo esplodere
con un colpo di bacchetta un terzo soprammobile nella mano di zio
Vernon e zia Petunia strillava distesa sopra Dudley, la cui lingua
ciondolava come un grosso pitone bavoso. Un attimo dopo Harry fu
risucchiato da un vortice, e il salotto dei Dursley sparì alla sua
vista in una girandola di fiamme verde smeraldo.》

《Capitolo finito, passiamo al prossimo. Chi vuole leggere?》chiese Silente e Neville alza la mano. Il libro arrivò a lui. Lily era ancora furiosa, eppure non aveva detto nulla di male. James la guardò preoccupato. 《Stai bene Lils?》chiese e la rossa annuì di poco. Ad Harry dispiaceva quella situazione.

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now