•Il marchio nero (2)

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Ron si guardarono rapidamente attorno. Era come se qualcuno avanzasse
barcollando verso la radura. Attesero, ascoltando i suoni dei passi
irregolari dietro gli alberi scuri. Ma i passi si fermarono
all'improvviso.
'C'è nessuno?' gridò Harry.
Silenzio. Harry si alzò e guardò dietro l'albero. Era troppo buio
per vedere molto oltre, ma avvertì qualcuno appena al di là del suo
campo visivo.
'Chi c'è?' disse.
E poi, di colpo, una voce ruppe il silenzio. Una voce diversa da
tutte quelle che avevano udito nel bosco, che non gridò di terrore,
ma pronunciò una specie di incantesimo...
'MORSMORDRE!'
E qualcosa di enorme, verde e lucente sbucò dalla pozza di oscurità
che gli occhi di Harry avevano tentato di penetrare: volò oltre le
cime degli alberi, su in cielo.
'Cosa dia...' sussultò Ron balzando di nuovo in piedi e fissando la
cosa.
Per un attimo, Harry pensò che fosse un'altra formazione di
Lepricani. Poi vide: era un teschio colossale, fatto come di stelle
di smeraldo, e con un serpente che gli usciva dalla bocca come una
lingua. Si levò sempre più in alto, sotto i loro occhi, stagliandosi
vivido in una cortina di fumo verdastro, stampato contro il cielo
nero come una nuova costellazione.
All'improvviso, nel bosco tutto attorno a loro esplosero le grida.
Harry non capiva perché, ma l'unica causa possibile era l'improvvisa
comparsa del teschio, ora abbastanza alto da illuminare il bosco
intero, come un sinistro cartellone al neon. Scrutò l'oscurità in
cerca della persona che aveva evocato il teschio, ma non vide
nessuno.
'Chi è là?' gridò di nuovo. Hermione afferrò il dorso della sua
giacca e lo tirò indietro.
'Harry, andiamo, muoviti!'
'Che cosa succede?' chiese Harry, scosso nel vederla tanto pallida
e terrorizzata.
'E' il Marchio Nero, Harry!' gemette Hermione, tirandolo più forte
che poteva. 'Il segno di Tu-Sai-Chi!'
'Di Voldemort...?'
'Harry, andiamo!'》

James ricordò il momento e strinse a sé Harry.

《Harry si voltò - Ron stava raccogliendo in fretta il suo minikrum -
e tutti e tre sfrecciarono attraverso la radura; ma prima che
potessero fare più di qualche passo affrettato, una serie di
scoppiettii annunciò l'arrivo di una ventina di maghi, che apparvero
dal nulla e li circondarono.
Harry si voltò di scatto e realizzò all'istante: ogni mago aveva la
bacchetta in mano e ogni bacchetta puntava dritto su lui, Ron e
Hermione. Senza riflettere, urlò: 'Giù!' Afferrò gli altri due e li
tirò a forza per terra.
'STUPEFICIUM!' ruggirono venti voci. Ci fu una serie di lampi
accecanti e Harry sentì i capelli rizzarsi sulla nuca come se un
vento potente avesse spazzato la radura. Alzando appena la testa vide lampi di luce di un rosso vivo scaturire dalle bacchette dei maghi e
volare sopra di loro, incrociandosi, rimbalzando sui tronchi,
sfrecciando indietro nel buio...
'Basta!' urlò una voce che riconobbe. 'BASTA! Quello è mio figlio!'
I capelli di Harry cessarono di svolazzare. Alzò la testa un po' di
più. Il mago davanti a lui aveva abbassato la bacchetta. Rotolò sulla
schiena e vide il signor Weasley che avanzava verso di loro con aria
terrorizzata.
'Ron... Harry...' disse con voce tremante, '...Hermione... state
tutti bene?'
'Togliti di mezzo, Arthur' disse una fredda voce asciutta.
Era il signor Crouch. Lui e gli altri maghi del Ministero li
stavano accerchiando. Harry si alzò per affrontarli. Il viso di
Crouch era teso di rabbia.
'Chi di voi è stato?' esplose, gli occhi acuti che scattavano da
uno all'altro. 'Chi di voi ha evocato il Marchio Nero?'
'Non siamo stati noi!' disse Harry, indicando il teschio in alto.
'Non abbiamo fatto niente!' disse Ron, che si stava sfregando il
gomito e guardava indignato suo padre. 'Perché volevate attaccarci?'
'Non mentite, signori!' urlò Crouch. La sua bacchetta era ancora
puntata dritta su Ron, e aveva gli occhi fuori dalle orbite: sembrava
un pazzo. 'Siete stati sorpresi sul luogo del delitto!'
'Barty' sussurrò una strega avvolta in una lunga vestaglia di lana,
'sono ragazzi, Barty, non sarebbero mai stati in grado di...'
'Da dov'è venuto il Marchio, voi tre?' disse in fretta il signor
Weasley.
'Da là' rispose Hermione con voce tremante, indicando il luogo dove
avevano sentito la voce, 'c'era qualcuno dietro gli alberi... hanno
urlato delle parole... un incantesimo...'
'Oh, erano là, eh?' disse il signor Crouch, gli occhi sporgenti
piantati su Hermione, l'incredulità stampata in faccia. 'Hanno
scagliato un incantesimo, vero? Sembra molto ben informata su come si
evoca il Marchio, signorina...'
Ma nessuno dei maghi del Ministero eccetto Crouch pareva credere
anche solo vagamente che Harry, Ron o Hermione avessero evocato il
teschio; al contrario, alle parole di Hermione avevano di nuovo
alzato le bacchette, e le avevano puntate nella direzione indicata,
scrutando tra gli alberi oscuri.
'Siamo arrivati troppo tardi' disse la strega in vestaglia,
scuotendo il capo. 'Si saranno Smaterializzati'.
'Non credo' disse un mago con un'ispida barba bruna. Era Amos
Diggory, il padre di Cedric. 'I nostri Schiantesimi sono andati
dritti tra quegli alberi... ci sono buone probabilità che li
prendiamo...'
'Amos, fai attenzione!' dissero alcuni maghi allarmati, mentre
Diggory raddrizzava le spalle, alzava la bacchetta, attraversava la
radura e spariva nell'oscurità. Hermione lo guardò scomparire con le
mani sulla bocca.
Qualche istante dopo, sentirono Diggory urlare.
'Sì! Li abbiamo presi! C'è qualcuno qui! E' svenuto! E'... ma...
santi numi...'》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now