■Un premio per Dobby

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《Per un attimo regnò il silenzio, mentre Harry, Ron, Ginny e Allock re-
starono sulla soglia, tutti sporchi e infangati e (come nel caso di Harry) in-
sanguinati. Si udì un grido.
«Ginny!»
Era mamma Weasley, che per tutto quel tempo era rimasta seduta, in la-
crime, davanti al camino. Balzò in piedi, seguita dal marito, e insieme si precipitarono verso la figlia.
Ma Harry guardava oltre. Silente era in piedi accanto al camino, chino
sulla professoressa McGranitt che ansimava premendosi il petto. Fanny si
alzò in volo sfiorando l'orecchio di Harry e andò ad appollaiarsi sulla spal-
la di Silente; in quello stesso istante, Harry e Ron si ritrovarono tra le
braccia di mamma Weasley.
«Tu me l'hai salvata! Tu me l'hai salvata! Come hai fatto?»
«Credo che tutti noi vorremmo saperlo» disse la McGranitt con un filo
di voce.
Mamma Weasley lasciò andare Harry, che per un attimo esitò, poi si av-
vicinò alla scrivania, dove posò il Cappello Parlante, la spada ornata di ru-
bini e quel che rimaneva del diario di Riddle,
Poi cominciò a raccontare. Per circa un quarto d'ora parlò, circondato da
un silenzio assorto: raccontò della voce incorporea, di come alla fine Her-
mione avesse capito che si trattava della voce di un Basilisco, di come lui e
Ron avessero seguito i ragni nella foresta; raccontò di Aragog, che gli ave-
va detto dove era morta l'ultima vittima del Basilisco; di come lui aveva
indovinato che la vittima era Mirtilla Malcontenta e che l'ingresso della
Camera dei Segreti avrebbe potuto essere nel suo gabinetto...
«Va bene» lo incalzò la McGranitt quando lui si interruppe. «Hai sco-
perto dove era l'ingresso... dovrei aggiungere, infrangendo almeno un cen-
tinaio di regole della scuola! Ma come diavolo siete riusciti a venirne fuori
vivi, Potter?»
Fu così che Harry, con la voce rauca per il gran parlare, raccontò del
tempestivo arrivo di Fanny e del Cappello Parlante, che gli aveva conse-
gnato la spada. Ma poi esitò. Fino a quel momento aveva evitato di parlare
del diario di Riddle... o di Ginny. La ragazzina stava in piedi, con la testa
appoggiata alla spalla di mamma Weasley e con le guance ancora rigate di
lacrime. E se l'avessero espulsa? pensò Harry in preda al panico. Il diario
di Riddle non funzionava più... Come avrebbero potuto dimostrare che era
stato lui a indurla a fare tutto?》

Ginny gli sorrise grata. Anche Molly e il resto della famiglia.

《Istintivamente guardò Silente, che ricambiò lo sguardo con un lieve sor-
riso, dietro alle lenti dei suoi occhiali a mezzaluna su cui si riflettevano i
bagliori del fuoco.
«Quel che più mi interessa» disse Silente con dolcezza, «è come ha fatto
Voldemort a incantare Ginny, quando, dalle mie fonti, risulta che vive na-
scosto nelle foreste dell'Albania».
Sollievo... un caldo, travolgente, meraviglioso sollievo inondò il cuore di Harry.
«C-chi è stato?» chiese il signor Weasley sbigottito. «Voi-sapete-chi?
Incantare Ginny? Ma Ginny non è... Ginny non è stata... oppure sì?»
«È stato questo diario» si affrettò a dire Harry, prendendo in mano il li-
bretto e mostrandolo a Silente. «Riddle lo ha scritto quando aveva sedici
anni».
Silente lo prese dalle mani di Harry e, dall'alto del suo lungo naso adun-
co, ne scrutò le pagine bruciacchiate e zuppe.
«Eccezionale» disse piano. «Certo, fu forse l'allievo più brillante che sia
mai passato a Hogwarts». Si girò verso i Weasley, che avevano un'aria as-
solutamente attonita.
«Pochi sanno che una volta Voldemort si chiamava Tom Riddle. Io stes-
so sono stato uno dei suoi insegnanti, cinquant'anni fa, qui a Hogwarts.
Dopo che ebbe lasciato la scuola scomparve... viaggiò per ogni dove... si
immerse profondamente nelle Arti Oscure, si alleò con i peggiori della no-
stra specie, subì tali e tante trasformazioni pericolose e magiche, che quan-
do ricomparve come Lord Voldemort era quasi irriconoscibile. Quasi nes-
suno lo collegò al ragazzo brillante e avvenente che un tempo era stato Ca-
poscuola qui».
«Ma, Ginny?» chiese mamma Weasley. «Che cosa c'entra Ginny con...
con lui?»
«Il suo d-diario!» singhiozzò Ginny. «Per tutto l'anno io ci ho scritto su i
miei segreti, e lui ha continuato a rispondermi...»
«Ginny!» esclamò il signor Weasley esterrefatto. «Ma allora io non ti ho
insegnato proprio niente? Che cosa ti ho sempre detto? Non ti fidare mai di
niente che pensi da solo se non riesci a capire dove ha il cervello. Perché
non hai mostrato il diario a me o a tua madre? Un oggetto tanto sospetto,
era chiaro che fosse strapieno di magia nera!»》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now