80.Ci sarò sempre

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Quando alle sei lascio l'ufficio ho uno strano nodo alla bocca dello stomaco e fatico anche a respirare. Salendo sul suv di Charlie le cose non migliorano di molto, anzi.
Siamo entrambi molto silenziosi, evitiamo di sfiorarci ed io cerco di non posare lo sguardo su di lui e su quel maledetto completo scuro.
《Eccoci a casa.》il motore si spegne, ma noi restiamo fermi ancora per qualche istante《Te lo dico ogni volta, ma te lo ripeto: non sei...》fermo le sue parole con un bacio.
Non sono obbligata. Quando capirà che non mi sono mai e poi mai sentita obbligata?
A Charlie non ho mai dovuto dimostrare nulla, ho avuto sempre la libertà di scegliere. Ha cancellato i confini tra cui camminavo sin dalla nascita e mi ha lasciata correre libera, facendo di tutto per sostenermi.
《Non voglio sentirti dire mai più questa frase.》sussurro《Capito piccolo?》lo guardo negli occhi.
《Come vuoi, Jessy.》annuisce prima di scendere dall'auto, fare il giro, farmi scendere e prendermi per mano. Quando chiudo la porta dell'appartamento alle nostre spalle vengo subito incollata ad essa e baciata con ardore. La ventiquattrore cade sul pavimento e le mie braccia vengono sollevate sopra la testa, bloccate dalle grandi mani di Charlie《Quell'ascensore non saliva più.》si lamenta.
《Sì, sono d'accordo.》mi tolgo le scarpe e lui mi imita ma quando si sta per lanciare nuovamente all'attacco, si blocca.
《Cosa vuoi che faccia, Jessica?》domanda ed il modo in cui dice il mio nome mi fa mancare il fiato.
《Fatti togliere la giacca.》faccio un passo verso di lui, slacciando il solo bottone che stringe quel pezzo di stoffa attorno al suo corpo. Poi, lentamente, accarezzo sopra la camicia firmata il petto ben lavato e Charlie respira profondamente《Sei sempre così caldo...》sento la sua pelle bruciare sotto la stoffa bianca mentre gli sfilo la giacca dalle spalle e la lascio scivolare lenta, riponendola poi sulla sedia《Me la togli?》indico la mia giacca gessata e lui esegue tutto molto lentamente. Poi aspetta《Perché fai così? Non vuoi?》
《Voglio solo accontentare ogni tua fantasia.》afferra il mio mento con due dita e mi obbliga a sollevare lo sguardo《Non abbassarlo. Non vergognarti. Ti voglio sciolta come a pranzo.》mi accarezza una guancia ed io chiudo gli occhi per una frazione di secondo. Quando li riapro il cielo di Charlie è un mare in tempesta che, dai suoi abissi, mi rassicura. Mi ama quando faccio la timida, mi ama quando ostento sicurezza, mi ama quando divento eccessivamente pudica e mi ama quando sono sfacciata.
Mi ama e basta. Io lo amo e basta.
《In salotto.》sussurro prima di avventarmi sulle sue labbra e baciarlo come ho sempre fatto, come ho sempre voluto essere baciata. I miei piedi smettono di toccare il pavimento, io mi stringo con braccia e gambe al suo corpo e le sue dita affondano nelle mie cosce《Sul divano.》ansimo e lui esegue.
Resto zitta. Sono forse impazzita? Gli sto per caso dando degli ordini? Le relazioni funzionano quando c'è coordinazione e non subordinazione.
《Piantala di pensare. Fai quello che senti.》mi accarezza i fianchi sopra la stoffa grigia della gonna a tubino che si è alzata fino a metà coscia《Fammi fare quello che vuoi.》sorride.
《Baciami il collo.》espongo il lato destro e le sue labbra umide si appoggiano dietro al mio orecchio, cominciando a scendere lentamente, tanto lentamente da farmi sentite dolore nello stomaco《Oh Charlie...》sospiro stringendolo tra le braccia e lui continua. Bacia ancora a ancora, dolcemente, con delicatezza, quasi avesse paura di ferirmi《Parlami.》lo imploro, non sopportando il suo silenzio.
《Hai una pelle stupenda. Bianca, così chiara che pare che solo la luna abbia avuto l'onore di baciarla.》la sua voce esce più roca del solito ed io mi lascio sfuggire un gemito《Profumi di dolce, di fiori primaverili. Profumi come la prima volta che ti ho stretta tra le mie mani.》la punta del suo naso scorre sulla mia pelle ed io muovo leggermente i fianchi《Sei così sensibile che stai tremando tutta.》chiudo gli occhi e lascio cadere la testa all'indietro, mentre le sue mani mi sostengono appoggiate alla schiena《Se premo di più le labbra...》e compie il gesto《la tua pelle si arrossa subito, di un rosso tenue.》si allontana dal mio collo, appoggiandosi allo schienale del divano ed io riapro gli occhi.
Continua ad avere quella tempesta violenta negli occhi, ma io là dentro riesco a nuotare. È come se le impetuose correnti mi proteggessero per farmi arrivare al fondo.
《Lo hai fatto apposta a vestirti così? Potevi andare da lui anche con solo un jeans e una camicia.》lo afferro per la cravatta e avvicino il suo viso al mio《Rispondimi Charlie.》
《Sì, l'ho fatto apposta.》mi guarda《Lui aveva bisogno di capire con chi aveva a che fare e tu avevi bisogno di un incentivo.》sì, avevo bisogno di una scusa per ignorare le sue occhiaie e accontentare entrambi.
Allento il nodo della cravatta e gliela sfilo, abbandonandola accanto a noi.
《Perché vuoi che ti dica cosa voglio? Lo sai già.》inizio ad aprire i primi bottoni della camicia.
Sa esattamente cosa mi piace e cosa non mi piace, sa cosa amo sentirmi dire, sa tutto.
《Perché mi fai perdere completamente la testa quando mi dai ordini.》sorride malizioso《E ora che ne dici di evitare di fare domande?》con un movimento veloce toglie l'elegante molletta dai miei capelli e questi mi cadono sulle spalle《Non sei in aula adesso.》passa le dita tra i miei capelli ed io sorrido, riprendendo a slacciare i bottoni della camicia e trattenendo il respiro.
Riprendo a respirare solo nel momento in cui le mie mani toccano a sua pelle e le mie labbra sono premure sulle sue. E mi ritrovo a pensare che potrei rimanere così per sempre, tra le sue braccia, avvolta nel suo calore senza più aver bisogno di altro.
《Spogliami.》gli ordino e lui esegue, strappandomi di dosso la camicetta di seta《Era nuova...》mi lamento, osservando i delicati bottoni caduti sul pavimento.
《Te ne compro un'altra.》mi bacia con trasporto mentre la stoffa cade a terra.
Ci stacchiamo dal bacio senza più fiato e ci guardiamo negli occhi《Non mordere tanto o ti farai male.》Charlie libera il mio labbro inferiore dalla stretta dei denti ed io mi alzo in piedi.
《Toglimi tutto, ti prego.》sistemo con le mani la gonna sui fianchi.
《Posso anche baciarti?》domanda facendomi avvicinare. Annuisco《Ovunque?》i suoi occhi mi osservano come se fossi una preda.
《Sì.》le sue labbra si appoggiano al mio seno, accanto al pizzo del reggiseno, mentre le mani di Charlie si stringono attorno ai miei fianchi《Parlami amore.》sussurro passando una mano tra i suoi capelli corvini mentre le sue labbra tracciano il bordo dell'indumento quasi trasparente che ricopre i miei seni.
《Per dirti cosa Jessy?》risale verso il collo《Vuoi sentirmi dire che odio le camicette che indossi perché si tendono troppo sul tuo bellissimo seno e lasciano poco all'immaginazione dei tuoi colleghi che non vogliono altro che ammirare cosa c'è sotto il cofano?》domanda quasi arrabbiato《Mia. Sei mia da quando ho messo gli occhi su di te.》preme le mani sui mie glutei, facendomi avvicinare ancora di più a lui《Non voglio nessun'altra. Non ho mai voluto nessun'altra.》mi obbliga a guardarlo negli occhi《Solo io posso averti così.》sorride, slacciando il reggiseno e abbandonandolo sul divano《Con la pelle d'oca, il respiro ansante e lo sguardo perso...》bacia ancora la mia pelle, mordendola anche《Non importa quanto i miei turni saranno sfiancanti, quando le mie occhiaie saranno profonde e scure...avrò sempre energie e tempo per te.》stringo i suoi morbidi capelli tra le dita, poi accarezzo il collo e le spalle e chiudo gli occhi《Mi hai capito? Ci sarò sempre Jessica. Sempre.》le mie gambe iniziano a tremare quando assale di baci il mio collo e mi apre la cerniera della gonna, lasciando che finisca ai miei piedi.
《Charlie.》mi affondo le unghie nelle sue spalle.
《Ci sarò per darti piacere, conforto, tranquillità, per dirti che andrà tutto bene e per piegare il mondo ai tuoi piedi.》mi guarda negli occhi《Voglio che tu lo capisca.》si alza lentamente in piedi.
《E io ci sarò sempre per te.》prometto《Ti darò tutto ciò che ho e farò tutto il possibile per renderti felice.》incollo la mia fronte alla sua e restiamo così per un tempo che mi pare eterno.
《Ci tieni alle calze a rete?》
《Sono restringenti. Ci ho messo settimane a trovarle color carne.》alza gli occhi al cielo e me le toglie delicatamente.
《Non hai bisogno di calze restringenti. Hai delle gambe pazzesche, quando lo capirai?》si inginocchia per sfilarle completamente e lascia anche qualche bacio sul ventre, sui fianchi e sulle gambe.
《Aiutano la circolazione, dottorino.》sorride rimettendosi in piedi《E ora fai l'amore con me.》
《Agli ordini, mia amata.》mi prende in braccio, portandomi fino in camera da letto dove ci chiudiamo per tutta la notte.
Quando ci svegliamo al mattino, la prima cosa che noto sono i segni rossi che le mie unghie hanno lasciato sulla schiena di Charlie.
《Mi dispiace.》li sfioro delicatamente, avendo paura di fargli male.
《E per cosa?》i suoi occhi azzurri brillano di divertimento《Sei stata pazzesca stanotte.》mi bacia ed io arrossisco violentemente《È sempre bello averti completamente, pelle contro pelle, senza niente che ci divida.》
Ero fuori di me e lui è stato così coinvolgente e passionale che pensavo di non averne più abbastanza.
Dire che mi ha portata in paradiso sarebbe riduttivo.
《Dovrei vestirmi più spesso da figlio di papà.》si alza dal letto, recuperando il suo intimo《Scordati le camicette quasi trasparenti per almeno una settimana.》
《Perché?》mi alzo anch'io dal letto, andando verso il bagno. Solo quando mi specchio capisco il motivo della sua affermazione.
Tre grossi segni violacei: uno alla base del collo, uno sul seno destro e uno sul ventre.
Recupero la vestaglia, la indosso e vado in cucina.
《Non lo avevi mai fatto.》mi siedo al bancone, tirando la vestaglia sul petto.
《Sei arrabbiata?》mi guarda con quello sguardo da cane bastonato.
《No, ma vorrei capire se lo hai fatto per marcare il territorio oppure...》
《No!》mi porge una tazza di caffè caldo.
《Però non ti piacciono le mie camicie.》
《È vero, ma se tu ti senti bella vestita in quel modo io non ti impedirò di vestirti così.》
《E questo non è impedire, Charlie?》mostro il segno scuro sul mio petto e lui sospira.
《Non lo farò più se ti fa stare male.》
Finiamo di fare colazione in silenzio, poi io mi alzo e vado a sedermi in braccio a lui.
《La prossima volta vacci piano, d'accordo piccolo?》sussurro al suo orecchio.
《Va bene Jessy.》mi sorride.
《Grazie vampiretto.》lo bacio dolcemente prima di rinchiudermi in bagno per prepararmi ad una nuova giornata di lavoro.

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