21.Bacio da tappeto rosso

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Guardo Olivia e Jackson da lontano: lei tiene gli occhi sul viso di lui mentre questo le propone di uscire. So che si stanno dicendo questo per il semplice fatto che Olivia arrossisce di colpo abbassando gli occhi a terra.
《Ciao piccola.》Charlie mi si piazza davanti, coprendo la scena e obbligandomi ad alzare il viso per guardarlo in faccia. Ha un sorriso che fa tremare le ginocchia e gli occhi sono di una tonalità di azzurro stupefacente.
《Hai completamente ignorato ciò che ti ho detto in macchina.》è l'unica cosa che riesco a dire《E mi hai anche baciata davanti a tutti.》
《Almeno il fighetto non ti metterà più gli occhi addosso.》dice contento. Ma è serio?!
《Beh, anche tu dovresti toglierli.》dico con tono caustico e lui mi bacia《Ma che fai?!》mi allontano.
《Ti bacio.》fa un altro passo verso di me《Ti spiace?》sorride bloccandomi contro un muricciolo.
Mi dispiace? Beh, no ma non posso dirglielo. E poi il suo atteggiamento è assolutamente deplorevole.
《Secondo te?》incrocio le braccia al petto, indispettita.
《Permettimi di farmi perdonare.》prende le mie mani e me le stringe tra le sue《Vieni alla mia gara di nuoto domani pomeriggio e poi ti porto fuori e facciamo tutto ciò che vuoi.》la speranza nei suoi occhi è talmente tanta che io sospiro e annuisco《Sì?》prende il mio viso tra le mani.
《Sì.》confermo e lui mi bacia la punta del naso facendomi sorridere.
《Adoro quando sorridi.》mormora piano《No, non smettere. Ti prego.》mi accarezza la guancia.
《Non ti capisco.》confesso. Ormai siamo rimasti in pochi nel cortile della scuola perché quasi tutti se ne sono andati.
《Neanch'io.》allontana la mano dal mio viso ma io gliela stringo nella mia《Non riesco ad esserti amico. La tentazione di baciarti è troppo grande.》si rattrista《Ma non posso neanche offrirti quello che vuoi.》
《Però...》sussurro. Sento che c'è, ci deve essere.
《Però mi sento attratto da te e, nonostante io non voglia trascinarti nei miei problemi, non voglio lasciarti nelle mani di liceali fighi che hanno tutte ai loro piedi.》
《Perciò vorresti che fossi nelle mani di un universitario che ha tutte le ragazze ai piedi.》sollevo un sopracciglio.
《Se la vuoi mettere sotto questa luce...sì, è esattamente ciò che voglio.》mi guarda serio ed io scoppio a ridere《Che c'è di divertente?!》sembra arrabbiato ma nei suoi occhi vedo una scintilla di divertimento.
《Il tuo ragionamento perde da tutte le parti.》sorrido.
《Andiamo piccola. Ti riporto a casa.》mi prende per mano e mi accompagna alla sua auto.
《Chi ti ha detto che puoi usare un nomignolo?》
《L'ho deciso autonomamente.》mi tiene la portiera aperta《Posso chiamarti piccola?》i nostri occhi si incontrano.
《Solo se è strettamente necessario.》cerco di sembrare infastidita quando in realtà non è così.
《È necessario.》il sorriso sulle sue labbra si riflette anche negli occhi. Chiude la portiera, fa il giro dell'auto e sale al volante.
《Charlie.》richiamo la sua attenzione.
《Jess.》mi incita a parlare.
《Non giocare con me. Non te lo permetterò.》lo guardo seria.
《So che lo farai.》sorride ma la sua espressione è abbastanza seria《Ed io non voglio giocare con te ed i tuoi sentimenti.》mi afferra la mano e la stringe《Ho solo una paura fottuta di rovinare tutto come sempre.》sussurra più a se stesso che a me.
Mi tornano in mente le parole di Peter.
È uno Scott. Hai idea di chi siano i suoi?!
Cosa voleva insinuare?
《Come va medicina?》decido di ignorare le parole sia di Rivera che di Charlie e alleggerite la tensione in auto.
《Alla grande. Mi piace un casino.》i suoi occhi si illuminano, un sorriso fa capolino sulle labbra e la posa rigida che teneva fino a pochi secondi fa lo abbandona《C'è un casino da studiare, è vero, ma mi piace. Almeno per quanto riguarda la carriera ho trovato la mia strada.》
《Sono davvero contenta.》lo guardo sorridendo dolcemente.
《Sei all'ultimo anno. Cosa hai intenzione di fare?》punta l'attenzione su di me.
《Legge o economia.》mormoro fissando le mani intrecciate che tengo in grembo《Alla Yale o ad Harvard.》aggiungo.
《Perché non alla Washington?》
《Varie ragioni, ma sopratutto per me stessa.》non lo guardo ancora《Voglio dimostrare a me stessa e agli altri quanto valgo e non c'è modo migliore se non puntare tanto in alto.》
《Perché lo fai?》l'auto si arresta e noto che è ferma ad un semaforo.
《Le persone non hanno mai creduto molto in me, anche quelle in cui io avevo la fiducia più cieca.》stringo i pugni a causa della rabbia mista a tristezza che mi invade《Voglio fare un baffo a tutti quanti, mettiamola così.》sorrido alzando lo sguardo su di lui.
《Ed io volevo fare un baffo a tutti quanti venendo alla Washington.》mi guarda negli occhi《La somiglianza tra noi è sbalorditiva.》
《Da questo punto di vista sì.》smettiamo di guardarci e Charlie accelera vedendo che il semaforo è verde.
《Quello che ti ho detto stamattina lo pensavo davvero Jessy.》ridiventa serio. Ha più sbalzi di umore di me quando ho fame.
《Hai detto tante cose stamattina.》gli faccio notare.
《Ti meriti davvero di meglio. Odio tantissimo l'effetto che hai su di me ma non voglio che ti allontani.》l'auto sfreccia sull'asfalto.
《Definisci "meglio".》non distolgo neppure per un secondo lo sguardo dal suo bellissimo volto.
《Tutto ciò che io non sono.》il tono è serio, le labbra serrate in una linea dura in un'espressione facciale seria e piena di dolore.
《E tu cosa sei?》abbasso la voce ad ogni parola.
《Pensa a tutti gli aggettivi e i nomi con significato spregiativo e mettici come soggetto il mio nome. Avrai il mio ritratto.》le dita si stringono con più forza al volante in pelle nera.
《Ci sono anche cose belle che associo al tuo nome.》sussurro.
《Se descrivono l'aspetto fisico.》l'auto entra nel parcheggio sotterraneo del mio palazzo.
《Non c'è solo l'aspetto.》sussurro ancora.
《Sei così buona...》Charlie mi guarda con i suoi grandi occhi celesti sorridendo tristemente e tenendo il mio viso tra le sue grandi mani.
《Charlie.》mi sento mancare il fiato mentre il cuore mi sale in gola.
《Vorrei baciarti.》sussurra accarezzandomi il labbro inferiore.
Allora cosa aspetta a baciarmi?
《Lo hai fatto anche senza il mio permesso, se non ricordo male.》sollevo un sopracciglio. Sorride.
《Hai degli occhi stupendi.》mormora dolcemente avvicinandosi al mio viso《Vedo i tuoi occhi ovunque mi giri.》il secondo dopo è arrabbiato《Tu invece non mi hai mai per la testa.》
Questo è falso. Spesso il mio pensiero va a lui, ma lo caccio via in un modo o nell'altro. Il problema è che non so per quanto tempo ci riuscirò ancora.
《Leggi nel pensiero per poter dire questo?》gli accarezzo la guancia destra con la punta delle dita.
《No, ma il tuo corpo parla.》si libera del mio tocco.
《E cosa dice?》
《Che tu vivresti benissimo anche se io non ci fossi.》guarda davanti a sé《E se ti chiedi cosa me lo fa credere è semplice: non hai ricambiato il mio bacio di oggi.》
Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
《Avevamo appena, possiamo dire, litigato; io ti ho praticamente mandato al diavolo e poi tu arrivi e mi baci davanti a tutta la scuola.》sottolineo bene le ultime parole《Secondo te cosa posso fare? Dopo un bacio da tappeto rosso assolutamente non programmato il minimo era tirarti uno schiaffo.》
《Bacio da tappeto rosso?》sorride.
Penso che abbia sentito solo questo di tutto ciò che gli ho detto.
《In giro lo hanno definito così.》sollevo le spalle con indifferenza.
《Ciò non toglie che tu mi abbia negato il bacio.》mi guarda negli occhi.
È esasperante. Le mie povere ragioni non sembrano sufficienti per questo pezzo di manzo qui presente.
Il bacio mi ha sorpresa, tramortita ma mi è piaciuto. Non ho ricambiato perché ce l'avevo ancora con lui e non volevo dare spettacolo.
《Vediamo se così capisci.》e mi sporgo verso di lui per baciarlo sulle labbra. Le muovo timidamente, ancora inesperta, ma Charlie mi prende il viso tra le mani e approfondisce tutto. Approfondisce a tal punto che le nostre lingue entrano timidamente in contatto, intrecciandosi in un ballo che mi sconvolge anima e corpo.
Ci stacchiamo per guardarci negli occhi: lui completamente stupito e stralunato ed io totalmente imbarazzata e con una voglia pazzesca di scavarmi la fossa.
《Cristo, Jessica...》il respiro di entrambi è spezzato ma il suo è molto più forte. Vorrei dire qualcosa, ma non so cosa.
《Scusa.》abbasso lo sguardo arrossendo violentemente.
《Non scusarti.》solleva il mio viso dal mento.
《Dovrei andare.》mormoro.
《Non mi allontanare.》sussurra.
《Non farlo neanche tu.》
Sorride per poi baciarmi la fronte.
《Vengo a prenderti domani mattina. Ciao piccola.》
《Ciao Charlie.》scendo dalla sua auto.

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Dopo un bel po' di giorni rieccomi! Scusate se non ho aggiornato ma mi sono goduta la vacanza senza stare troppo tempo attaccata al cellulare 🙂
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non abbiate deciso di abbandonare la lettura di questa storia. Alla prossima 🥰

Walk With MeWhere stories live. Discover now