3.Oroscopo e caviglie fasciate

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《Jess, i tuoi hanno ragione a dirti che questo ultimo anno va vissuto in pieno.》anche Olivia si siede accanto a me su una panchina, tenendo il suo gelato in mano.
《Dicono così e poi mi bloccano con delle barriere. Lo hanno fatto anche l'anno scorso.》le ricordo cominciando a mangiarle il mio gelato al caffè《E anche se non me le mettessero loro me le metterei io le barriere. In fondo la natura mi ha messo delle barriere.》
《Faremo in modo che non lo facciano più.》mi sorride prima di cominciare a mangiare il suo gelato alla nocciola d fior di latte《E poi l'oroscopo di oggi per i gemelli ha detto che sarà un nuovo inizio e che dovrete prestare attenzione all'amore.》
《Questa è bella. Da quando guardi e leggi l'oroscopo?》la derido. Fino a poco tempo fa non sopportava nemmeno che glielo leggessi per farci due risate.
《Due settimane da nonna e sono esperta in astrologia.》mi fa l'occhiolino.
《E il tuo oroscopo che dice?》domando continuando a mangiare il mio gelato.
《Avvierò un grande business che mi riempirà di soldi, ma devo stare attenta alle relazioni familiari. Stronzate.》un altro assaggio di gelato《Ma il tuo non dice cavolate, ne sono certa. Ora arriverà il tuo principe, ti metterà sul suo cavallo bianco e vivrete felici e contenti.》
《Sì, già mi ci vedo.》dico ironica mentre finiamo il gelato《Sai che mai nessuno si innamorerà di me.》
《Solo perché Peter ti ha presa per il culo? Non tutti sono così.》
《Ai miei occhi sono tutti uguali ed io ai loro occhi sono solo...》mi alzo dalla panchina.
《Zitta!》mi ferma prima che possa concludere《Se lo pensano sono dei coglioni. Tu sei la migliore ragazza che esista.》mi abbraccia stretto《Non hanno la più pallida idea di che persona fantastica tu possa essere.》
《Ti voglio un mondo di bene, lo sai?》
《Io ti voglio un mondo di bene.》mi sorride per poi cominciare a camminare insieme《Ora deve apparire un bel principe che ti investa con il suo charme.》
《Mi investe con bici o skate, me lo sento.》sospiro facendola ridere《Ma non sto scherzando!》
《Sei una tipa fortunata, non può investirti in skate.》
《Non ribatto perché so che troveresti comunque qualcosa da ridire.》mi arrendo.
Continuiamo a camminare per una mezz'ora, parlando soprattutto di lei e Jackson ma anche della mia cotta, secondo lei ancora non morta, per Rivera.
《Ti dico che non mi fa né caldo né freddo.》ribatto《Cioè, a fine anno mi ha persino abbracciata augurandomi buone vacanze ed io non mi sono minimamente montata la testa.》
《Ecco perché dopo avevi la faccia di una a cui è morto il gatto.》la sua vorrebbe essere una domanda, ma in realtà è un'affermazione.
《Beh, poi mi sono ripresa.》
《Quando l'hai visto con Scarlett?》questa volta è davvero una domanda a cui io rispondo con un semplice cenno del capo《Se Richards sapesse che Peter ti ha abbracciata penso lo ucciderebbe.》
《Penso sia una fidanzata abbastanza permissiva.》ironizzo, ricordando le innumerevoli scenate della ragazza.
Poi succede tutto in un battito di ciglia: un corpo tocca il mio con forza, io perdo l'equilibrio e quando mi rendo conto che sto per cadere a terra chiudo gli occhi aspettando l'impatto con il suolo. Questo però non arriva.
Invece mi sento circondare da delle braccia che mi riportano in piedi e che fanno sì che la mia pelle venga ricoperta da brividi.
《Scusami, non volevo finirti addosso.》davanti a me ho un ragazzo molto alto, capelli neri come il carbone e gli occhi di un azzurro intenso. Ha il fiato corto segno che stava correndo e solo qualche perla di sudore copre la sua fronte《Stai bene? Ti sei fatta male?》mi esamina con quegli occhi ed io sento di andare a fuoco.
《Sì sì, sto bene. Non mi sono fatta nulla.》mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre sento una fitta alla caviglia destra. Maledizione, non di nuovo!
《Jess, tutto ok?》Olivia si avvicina a me preoccupata《Tu guarda dove metti i piedi! Stavi per travolgerla!》
《Mi ha già chiesto scusa. Tranquilla Olivia.》la rassicuro mentre i suoi occhi si illuminano. Oh, no. So già a cosa sta pensando: l'oroscopo.
《Comunque piacere. Sono Charlie Scott.》mi tende la mano che io stringo.
《Jessica Decker. Piacere mio.》sorrido e lui mi imita.
《Vorrei trattenermi ancora Jessica, ma sono già in ritardo per il lavoro.》
《Dove lavori?》chiede Olivia molto tranquilla. Sembra si sia dimenticata del piccolo incidente di pochi attimi fa.
《Al Havana.》risponde il ragazzo《Mi hanno assunto da poco e io sono già in ritardo.》spiega mentre i suoi occhi puntano nei miei《Ma penso capiranno quando spiegherò loro cos'è successo.》abbasso lo sguardo《Ora devo proprio andare. Mi ha fatto piacere conoscervi, ragazze.》ricomincia a correre ma poi si volta verso di noi e sorridendo dice《Spero di rivederti presto Jessica!》e corre verso il locale a poco più di mezzo chilometro dal punto in cui ci siamo scontrati.
Io resto impalata a fissare la sua figura atletica sparire dal mio campo visivo mentre Olivia blatera qualcosa che io neppure sento.
《Ma lo hai visto?! Te l'ho detto che l'oroscopo non diceva fesserie!》
《È proprio bello.》mormoro piano ripensando a quei due occhi azzurri.
《Verremo spesso al Havana o sbaglio?》mi prende a braccetto.
《Sbagli. Quest'anno devo concentrarmi sulla scuola.》faccio un passo ma subito mi manca l'aria per un'altra fitta alla caviglia.
《Ti sei fatta male.》Olivia mi guarda preoccupata《Dai, andiamo a casa.》mi sorride cominciando a camminare alla velocità di una lumaca per far sì che io possa stare al passo.
Stupida natura! Non mi dai mai una gioia per quanto riguarda le gambe.
《Perché non gli hai detto di esserti fatta male?》la mia amica mi rimprovera quando ormai siamo salite in macchina《Perché so che hai sentito la fitta anche prima.》
《Perché non volevo fare la vittima. In fondo, se fossi stata più attenta, mi sarei accorta che stava arrivando e avrei evitato tutto questo.》mi allaccio la cintura di sicurezza mentre il veicolo ha cominciato a muoversi per uscire dal parcheggio.
《E poi dovrai andarci al Havana a rivedere...come ha detto che si chiama?》
《Charlie.》rispondo guardando fuori dal finestrino.
《E ti è rimasto in mente il suo nome...》ammicca《Questo significa qualcosa!》
Ha ragione, io ho una memoria pessima per i nomi delle persone ma se queste hanno in qualche modo attirato la mia attenzione il loro nome mi resta impresso nella mente.
《È un bel ragazzo.》gliela do vinta. In fondo non sto dicendo niente che non sia vero.
《Ha detto che spera di rivederti presto. Vuoi per caso perdere questa opportunità?》Olivia continua a tenere gli occhi fissi sulla strada mentre mi parla《Se non lo vuoi tu lo prendo io.》mi incalza.
《Tu pensa a Byron!》sbuffo《Per una volta che un ragazzo si interessa a me e non a te, lasciamelo godere.》sorrido.
《Solo se venerdì sera andiamo al Havana.》
《Forse lui neanche lavora il venerdì.》le faccio presente.
《Un ragazzo che avrà più o meno la nostra età lavora il venerdì perché si hanno più incassi il venerdì sera ed il weekend.》riflette ed io annuisco, dandole ragione.
《Andiamo al Havana, ma convinci tu i miei.》decido di accettare la sua proposta.
《Consideralo già fatto!》mi batte il cinque tutta contenta.
Conoscendo i miei genitori, ma soprattutto mio padre, Olivia avrà un bel po' di filo da torcere per convincerli a lasciarmi andare. In fondo stiamo pur sempre parlando del Havana, locale famoso per le feste piene di alcolici, ragazzi e ragazze guidati dagli ormoni e anche qualche sostanza illegale ogni tanto. Conoscendo Olivia però so che non si darà per vinta fino a quanto non otterrà ciò che vuole.
《Grazie per il passaggio Olivia.》la abbraccio.
《Figurati. Metti a posto quella caviglia, ok?》
《Ok. A domani.》scendo dall'auto.
《A domani.》chiudo la portiera prima di chiamare l'ascensore davanti al quale la mia amica ha fermato la sua auto.
Quando metto piede in casa mio padre si avvicina a me chiedendomi com'è andato il mio pomeriggio con Olivia e il mio primo giorno di scuola.
《È andato tutto alla grande.》sorrido mentre sento mia madre mettere le pentole sul fuoco in cucina《Ora vado a cambiarmi. Torno subito.》mi dirigo in camera mia dove mi spoglio, indossando il mio pigiama azzurro e sedendomi sul letto per poter applicare una pomata sulla caviglia per poi fasciarmela.
Le innumerevoli storte che mi sono presa negli ultimi diciotto anni mi hanno insegnato come fare un buon massaggio e una buona fasciatura in caso di infortunio.
Come dice sempre mia madre il bisogno insegna tante cose.
《Cos'è successo alla caviglia?》chiede preoccupata la donna mentre mi siedo a tavola.
《Ho preso solo una lieve storta, nulla di che. Stai tranquilla mamma.》la rassicuro《Tu invece cosa stai preparando per cena?》decido di cambiare argomento per evitare ulteriori domande, e ci riesco visto che per tutta la sera né mamma né papà mi fanno domande sulla mia caviglia destra.
《Notte mamma. Notte papà.》lascio un bacio sulla guancia dei due.
《Sogni d'oro Jess.》anche loro lasciano un bacio sulla mia guancia prima di lasciarmi andare a dormire.
Apro la porta in legno di ciliegio della mia stanza dal parquet in legno e le pareti gialle e mi avvicino alla scrivania nera per preparare la cartella per domani.
Osservo l'orario appeso sulla bacheca sopra la scrivania e scelgo i libri ed i quaderni giusti dalla libreria, aggiungendo anche diario e astuccio che avevo messo sulla scrivania.
Preparato lo zaino mi avvicino al letto, tolgo la trapunta bianca e rossa e mi  corico nel letto, spegnendo tutte le luci.
E non appena chiudo gli occhi nel buio della mia stanza mi appare davanti Charlie, quel misterioso ragazzo apparso per caso sulla mia strada.
Chissà se è solo di passaggio o si fermerà per un po' nella mia vita.

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