37.Ti voglio e ti avrò

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Ripenso alle parole di Charlie ormai da giorni, ma non riesco ancora a capire cosa voglia davvero dire.

Non sono il ragazzo che un padre vorrebbe per la propria figlia, ma posso diventarlo.

Se prendo le sue parole alla lettera entro in contraddizione: lui stesso dice di essere un "cattivo ragazzo" e di non poter cambiare.
Che voglia lasciare le vesti di cattivo ragazzo al passato e voglia diventare quello che un padre vorrebbe per la propria figlia?
E tutto si aggrava perché nonostante sia giovedì sera mio padre non mi ha ancora risposto, mi tiene sulle spine fino all'ultimo secondo o fa finta di essersene scordato.
Verso le sette di sera il campanello alla porta suona tre volte e mio padre va ad aprire.
《Salve signor Decker.》riconosco subito la sua voce《Sono Charlie Scott, un amico di sua figlia Jessica.》mi alzo dal divano, mia madre smette di sistemare i piatti in tavola e tutti siamo vicini alla porta《Non so se Jessica gliene ha parlato, ma venerdì vorrei invitare sua figlia ad uscire e vorrei chiedere il suo permesso signore.》
Lo guardo a bocca aperta: il corpo fasciato da un abito di sartoria grigio, una camicia bianca con i primi bottoni slacciati, le scarpe laccate nere ai piedi, un orologio dal cinturino in pelle nera al polso, i capelli corvini sistemati ordinatamente grazie al gel e le guance perfettamente sbarbate.
È assolutamente perfetto.
《Mi aveva accennato qualcosa.》capisco dalla voce di mio padre che è chiaramente sorpreso《Vieni, accomodati ragazzo.》lo lascia passare e subito Charlie saluta rispettosamente mia madre, porgendole un vaso di orchidee come piccolo pensiero da parte sua, per poi avvicinarsi a me.
《Ciao Jessy.》mormora prendendo la mia mano e portandosela alle labbra per baciarne dolcemente il dorso senza mai staccare il suo oceano dai miei occhi.
《Ciao.》il mio esce come un sospiro che illumina lo sguardo del ragazzo《Che ci fai qui?》domando altrettanto piano.
《Mi pare ovvio.》ci avviamo in salotto《Ti voglio e ti avrò.》sussurra in modo che solo io possa sentirlo prima di andare a sedersi sul divano.
M

ia madre si mette subito nella posizione di perfetta casalinga, chiedendo al mio ragazzo se desidera un te o un caffè ma quest'ultimo rifiuta gentilmente.
《Così vorresti uscire con Jessica venerdì...》mio padre va direttamente al sodo ed io rabbrividisco mentre Charlie sembra tranquillo e sicuro di sé.
《Sì signore.》
《E non pensi che dovremmo sapere qualcosa su di te? In fondo dobbiamo lasciare nostra figlia nelle mani di uno "sconosciuto".》
《Come ho detto, sono Charlie Scott e ho diciannove anni, quasi venti. Studio medicina alla Washington e faccio parte della squadra di nuoto dell'università.》nella sua voce non si legge altro che la sicurezza.
《Perché la Washington e non un'altra università?》
《Sono stato ammesso ad Harvard e Yale ma ho scelto l'università di Washington perché offriva maggiori opportunità sportive.》e qui si tradisce abbassando di poco lo sguardo ma rialzndolo subito dopo. Non è solo per lo sport, ma anche per fuggire da New York《E poi Seattle mi ha sempre affascinato come città.》
《Capisco...》mormora il mio genitore《Che specialità di medicina hai scelto?》
《Chirurgia signore.》
《E perché non fisioterapia o dietologia o altro?》guardo mio padre. Perché sta andando a parare qui?
《Non so perché chirurgia. Penso perché mi piace di più rispetto ad altre branche della medicina ed anche perché ho sempre voluto essere un chirurgo, sin da bambino.》Charlie ha lo sguardo perso nel vuoto mentre parla.
Cala il silenzio: Charlie è perso nei suoi pensieri ed io vorrei solo prendergli la mano per riportarlo qui, mentre mio padre sta pensando a quale altra domanda scomoda possa fare.
《Perché proprio Jessica?》Charlie si risveglia di colpo a quella domanda《Immagino tu abbia molte altre amiche. Allora perché proprio mia figlia?》
《Perché Jessica è...è Jessica.》gli occhi azzurri del ragazzo si abbassano《È matura, intelligente, spiritosa...ce ne sono poche come lei ed io vorrei conoscerla meglio.》
《Dunque, perché dovrei lasciarla uscire con te?》
《Perché per qualche strana ragione sua figlia mi prende in considerazione e vuole passare del tempo con me. E questo è davvero strano perché, anche se tu Jess non lo vuoi capire, sei unica e potresti avere al fianco qualcuno di migliore...》e quando i nostri occhi si incontrano la frase viene conclusa silenziosamente. Ma vuoi me《Jessica mi fa essere una persona migliore e so che non esistono molte persone che facciano uscire il meglio dagli altri. Solitamente è l'esatto opposto.》lo sguardo del ragazzo si concentra nuovamente su mio padre《E poi penso che sua figlia si meriti una pausa di tanto in tanto ed io voglio fare in modo che queste pause le facciano dimenticare la realtà per un po', come lei riesce a farla dimenticare a me quando ci sentiamo.》il mio cuore minaccia di scoppiare《Ecco perché credo che lei, signor Decker, debba permettere a sua figlia di uscire venerdì, e forse anche qualche altra volta, con me.》conclude il suo discorso ed io mi sento percorrere da brividi.
Mi sarei aspettata di tutto da lui, ma non a questo. E mi sarei aspettata di sentire mio padre interromperlo, ma non è successo. Lo ha ascoltato senza ribattere.
《Venerdì potete uscire, ma Jessica dovrà essere a casa al massimo a mezzanotte, chiaro? Se tornate prima, ancora meglio.》
《Certo signor Decker. Grazie.》
《Grazie papà.》mormoro e mio padre mi sorride.
《Charlie, ti va di fermarti a cena? Ci farebbe piacere che restassi.》
《Mi farebbe molto piacere signora Decker, ma non posso proprio trattenermi. Spero non le dispiaccia.》
《Oh, no assolutamente. Sei sicuramente molto impegnato. Non vogliamo trattenerti.》interviene mio padre alzandosi dal divano. Tutti lo imitiamo.
《Grazie di tutto.》Charlie porge la mano all'uomo che la stringe con vigore《È stato un piacere conoscervi.》guarda entrambi《Signora Decker...》saluta mia madre con un sorriso《Signore.》sorride anche a mio padre, ma meno ampiamente《Ciao Jessica.》si avvicina a me, prendendo la mia mano nella sua e baciandomi il dorso con estrema dolcezza mentre mi guarda negli occhi.
《Ciao Charlie.》sento il mio viso andare a fuoco a causa del suo sguardo intenso.
Mio padre lo accompagna alla porta mentre io e mia madre restiamo in mezzo al salotto, come stregate.
Charlie mi ha conquistata già da tempo, ma penso che ora abbia fatto colpo anche su mia madre. Con papà non so se è successo lo stesso, ma sono convinta che, in fondo, Charlie gli piaccia almeno un po'.
《Se pensava di impressionarmi, digli che non ci è riuscito proprio.》mio padre torna in salotto e mi guarda《Non capisco cosa ci trovi in lui. Oltre ad una bella faccia, non so se ha altro.》
《È anche molto intelligente e maturo.》quando vuole, ovviamente, ma questo lo ometto.
《Sembra uno di quei ragazzi che ha e pretende tutto, stufandosi facilmente di  cose e persone.》andiamo tutti in cucina《Non vorrei che facesse lo stesso con te.》
Non lo voglio neanch'io, ma se succedesse...spero succeda prima che si sia preso tutto il mio cuore perché altrimenti sarà una catastrofe.

Walk With MeWhere stories live. Discover now