61.Sei un ragazzo speciale

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Charlie mi ha lasciata a casa alle otto circa e poi è andato a casa a vedere cosa fosse successo, promettendomi che mi avrebbe chiamata.
Quando mi chiama sono le nove e mezza di sera. Io ho cenato con i miei già da un po', ho fatto la doccia e ora sono a letto.
《Pronto Charlie. Era la lavatrice come avevi detto tu?》domando ma non ricevo nessuna risposta《Piccolo, che succede?》mi metto a sedere sul materasso.
《Posso venire da te?》domanda. La sua voce è più roca del solito.
《Sì, ma cos'è successo?》
《Puoi uscire?》
《Mi sono già messa a letto a dire il vero.》mormoro《E poi domani ho scuola.》
《Puoi restare al telefono per un po'?》
《Sì.》mormoro addolorata. Sento che sta male, ma non capisco perché《Cos'è successo?》
《I miei sono venuti qui.》chiudo gli occhi《Ho litigano con mio padre e ora sono in macchina.》
《Non puoi guidare!》salto giù dal letto《Non sei dell'umore giusto...》
《Sono prudente.》mi tranquillizza《È stato il giorno più bello della mia vita, nonostante tutto.》sospira《So che se fossi qui mi abbracceresti e tutto andrebbe a posto.》ora sospiro io.
《Se vuoi posso uscire un attimo.》propongo. Odio sentirlo così.
《No. Tuo padre già non mi sopporta.》
《Odio sentirti così giù e non poter fare nulla.》stringo le ginocchia al petto.
《Non avrei dovuto chiamarti. Scusa.》
《Stai scherzando? Certo che dovevi chiamarmi! E non scusarti, non ne hai motivo.》mi giro verso la porta della mia camera che si sta aprendo lentamente. Mia madre è sulla soglia e mi chiede con lo sguardo con chi sto parlando.
《Non ho neanche abbracciato mia madre, te ne rendi conto? Ero quasi pronto a sedermi con loro sul divano e festeggiare ma mio padre è subito partito in quarta, porca puttana!》
《Charlie!》lo rimprovero per il linguaggio.
《Se sapessi quello che mi ha detto...col cazzo che mi sgrideresti!》
《Ti prego, calmati e ferma quella macchina.》lo imploro mentre anche mio padre arriva sulla soglia《Ok amore?》
《Perché mi odia?》la sua voce è talmente bassa che non lo sento quasi più.
《Ti prego, vieni qui.》mi alzo dal letto《Vieni.》
《Non voglio mettere nei guai anche te.》
《Non farmi venire lì Charlie.》mio padre mi chiede di dargli il mio cellulare.
《Ragazzo, hai sentito mia figlia?》domanda mio padre con falso tono severo《La porta di casa mia è aperta. Ti aspettiamo.》dice più dolcemente dopo qualche attimo di silenzio.
Mi riconsegna il telefono, uscendo dalla mia stanza.
《Hai sentito?》non riesco a non sorridere《Ti aspetto.》mormoro.
《Sto parcheggiando.》e poco dopo lo sentiamo bussare alla porta.
Sono io a farlo entrare e, non appena mi vede, mi stringe tra le braccia.
《Cos'è successo?》sono praticamente in punta di piedi mentre Charlie non accenna a mollare la presa.
《Più ci penso più mi pento.》mormora contro il mio collo《Come cazzo mi è venuto in mente di dirgli quelle cose?》si passa una mano tra i capelli, staccandosi da me, ed io noto i suoi occhi azzurri pieni di lacrime.
《Si risolverà tutto.》lo tranquillizzo mentre si toglie le scarpe《E ora dimmi com'è successo.》lo prendo per mano, accompagnandolo in salotto.
《Sono venuti a casa, hanno aperto la porta con le loro chiavi e Samuel, uscendo dalla doccia, si è ritrovato i miei in salotto.》appoggia la testa sulle mie gambe ed io gli accarezzo i capelli. So che papà è lì che ci osserva, me lo sento《Avevano chiamato me ma io avevo il telefono morto, così Sam ha pensato di chiamare te.》tiene gli occhi chiusi, la mascella rigida《Apro la porta, pronto a festeggiare il mio ventesimo compleanno con i miei, e mi ritrovo mio padre incazzato per tutto quanto.》riapre gli occhi《Mia madre ha cercato di calmarlo ed io ho fatto di tutto per rimanere calmo, ma quando ha tirato in ballo te non ci ho visto più.》evita il mio sguardo《Potevo tollerare tutto stasera: che mi consideri un donnaiolo, uno che non si impegna, uno spregiudicato, un usurpatore del suo patrimonio.》sospira《Ma non sono disposto a sentirlo parlare di te come di una che ha colto la palla al balzo e che si diverte con i suoi soldi.》mi guarda negli occhi《Non ti conosce neanche. Non ti ha mai vista. Non sa che oggi stavi per strozzarmi con le tue mani quando ho tirato fuori la carta di credito.》un piccolo sorriso nasce sulle labbra di entrambi《Non sa che sei una ragazza intelligente e piena di ambizioni, di grandi sogni nel cassetto. Non sa che sei una brava ragazza, ubbidiente e rispettosa.》prende una ciocca dei miei capelli e comincia a giocarci《Non sa che cosa ho dovuto fare per conquistarti. Altro che denaro!》
《Non hai dovuto fare molto, in realtà.》mormoro, continuando a giocare con i suoi capelli《Per farti perdonare hai dovuto faticare un po', ma nulla di così complicato. Dico bene?》cerco di tirargli su il morale.
《Sarebbe stato più semplice bere il the con la Regina di Inghilterra a Buckingham Palace.》mi prende in giro e io gli faccio la linguaccia《Ragazzina.》sorride ed io finalmente rivedo un po' di gioia nei suoi occhi azzurri.
《Ti piaccio così.》mi vanto.
《E poi ha attaccato ancora con medicina. Lui non voleva che studiassi per essere chirurgo. Voleva che studiassi per prendere le redini del suo impero.》cade di nuovo nella tristezza《Ma io odio i numeri, le cene d'affari, la politica e le cravatte.》
《Magari lui pensa che quella sia la strada migliore per te.》mormoro.
《L'ho mandato al diavolo.》ignora le mie parole《Gli ho detto che poteva togliermi tutto ciò che voleva ma che medicina a Seattle e la ragazza che amo non sono da toccare.》sorrido dolcemente《Gli ho detto che è uno stronzo senza un cuore, che se io sono così è per colpa sua.》i suoi occhi sono arrossati e gonfi《Gli ho detto che lo odio con tutto me stesso e che se non fosse stato per la sua mania di controllo io probabilmente non sarei mai andato dall'altra parte del paese rinunciando ad Harvard. Che, tra l'altro, era il mio sogno!》
《Puoi sempre andarci.》
《Non voglio. Se ci andrai tu allora potrei prendere in considerazione l'idea, ma la vedo dura. È come ammettere che sono un debole e che lui aveva ragione.》si mette a sedere《So che ti sembra infantile, ma non posso dargliela vinta.》
《Tu non odi tuo padre.》
《Lo odio perché non si è mai interessato a quello che volevo io. La vita che ho portato avanti a New York non mi è mai piaciuta davvero. Lo facevo solo per attirare la sua attenzione.》a ogni parola detta, la sua voce diventa più debole.
《E tua madre?》
《Non sapeva chi difendere. Ci ama entrambi e so che sta male nel vedere che io e mio padre discutiamo sempre.》si addolcisce《Le ho parlato di te quando l'ho sentita.》mi attira al suo petto, circondandomi le spalle con un braccio《Non vede l'ora di conoscerti. Sarà pazza di te.》
《Hai mai pensato di parlarne anche con tuo padre?》
《Jess, smettila di difenderlo.》è arrabbiato, ma non mi lascia andare.
《Sto solo cercando di aiutarti.》passo le dita sulla sua mascella e sul collo《Forse, l'unica cosa che desidera è essere parte della tua vita.》
《Allora perché non hai ancora detto ai tuoi che siamo fidanzati? Perché dici loro che siamo semplici amici? Non li stai escludendo pure tu?》sa che mio padre è in ascolto. Lo sta facendo apposta per ferirmi.
《Un punto per te, Scott.》sussurro.
《Pensavo che avresti cercato di capirmi.》
《Ci sto provando Charlie.》
《Bugiarda! Stai solo cercando delle scuse per mio padre.》mi aspetto che mi lasci, ma non lo fa. Anzi, mi tiene incollata al suo petto《Non dirmi che ha ragione.》una sua lacrima cade sul mio volto《Perché probabilmente ce l'ha ma io non voglio che sia così. Voglio credere che io non sia un donnaiolo, che Seattle sia un luogo altrettanto valido per il mio futuro, che tu mi ami per ciò che sono davvero e non per il mio denaro.》mi lascia andare《Se non è così, spezzami il cuore Decker. Fallo a pezzi. È tuo.》ci guardiamo negli occhi e ora sto piangendo anch'io.
《Voglio solo che tu abbia una seconda scelta.》tiro su con il naso《I tuoi genitori non ti chiuderanno mai la porta in faccia perché ti amano e tu ami loro.》mi asciugo gli occhi con la manica del pigiama《E io ti amo. Ti amo davvero. Non mi importa che tu sia ricco o no. Il ragazzo di cui mi sono innamorata è uno scalmanato che mi ha travolta mentre stava correndo a lavoro!》non mi importa che i miei sentano o no quello che sto dicendo. Voglio solo che Charlie capisca《Posso vivere benissimo senza le cene, senza i regali costosi, ma non senza il tuo amore.》gli asciugo le lacrime《Se non ti amassi e non mi fidassi di te avrei già messo il tuo nome in internet. Ma non l'ho voluto fare.》guardo quel viso maledettamente perfetto《E non ho detto niente ai miei perché...perché non ci credo neppure io. Siamo seri: tu che ti innamori di me. Neppure nel più bello dei miei sogni.》le mie mani rimangono appoggiate al suo volto《Se non vuoi me, Seattle e tutto il resto va bene. Voglio solo che tu scelga per te, voglio che tu scelga il meglio per te stesso.》
Charlie trattiene il fiato《Vuoi lasciarmi?》
《No! Io no.》poi mi assale il panico《Tu?》
《Dio, no!》mi abbraccia《Sei la persona a cui tengo di più al mondo.》
《Voglio solo che tu non mi odi.》mi lascio avvolgere dal suo profumo《Se ciò che vuoi davvero è Harvard, allora vai. Non sarò io a fermarti.》
《Io voglio te.》
《Non voglio che tu abbia dei rimpianti guardandoti indietro.》insisto. Voglio solo che sia certo delle sue scelte《Se senti che questo non è il tuo posto, non è il tuo futuro...fai marcia indietro.》
《Non sono abbastanza lucido per poterlo dire.》sussurra.
《Va bene. Solo...pensaci, d'accordo?》alzo lo sguardo sui suoi occhi.
《D'accordo piccola.》e fregandosene del fatto che i miei potrebbero vederci mi bacia sulle labbra《Tolgo il disturbo.》sta per alzarsi ma io lo fermo, dicendo che dovrebbe fermarsi qui. Non voglio che se ne vada. Non sta ancora bene《Non guardarmi in quel modo.》mi rimprovera.
《Penso che Jessica abbia ragione.》mia madre è ferma sulla soglia del salotto《Resta a dormire qui.》gli sorride dolcemente《E mio marito è d'accordo.》
《Purché lasciate la porta aperta!》esclama arrivando alle spalle della mamma ed io divento paonazza.
《Grazie.》dice Charlie riconosce《Mi dispiace aver fatto irruzione in casa vostra.》è imbarazzato.
《Se Jessica ti ha dato il suo cuore, un motivo ci sarà.》dice mio padre con un pigiama tra le mani《Sei un ragazzo speciale Charlie.》gli mette gli indumenti tra le braccia《Fatti valere ragazzo, ma impara a dosare le parole.》
《Grazie signor Decker.》gli occhi di Charlie sono nuovamente lucidi.
《A dormire!》ci ordina come se fossimo bambini e noi sorridiamo.
Si cambia in bagno mentre io mi corico nel mio letto e lo aspetto. Quando si infila sotto il mio piumone mi domanda sussurrando se sto dormendo.
《No.》mi giro su un fianco per guardarlo negli occhi《Come ti senti?》continuo a coccolarlo e lui sembra apprezzarlo.
《Meglio.》esala un sospiro, posando la mano su un mio fianco e cercando la mia pelle《Non dimenticherò mai il mio ventesimo compleanno.》e chiude gli occhi.
Lascio un dolce bacio sulla sua fronte e gli auguro di fare bei sogni prima di addormentarmi a mia volta.

Walk With MeOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz