54.Casquet a opera d'arte

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《Dove vuoi andare adesso?》siamo in macchina, si sono fatte quasi le due ed io non mi sento più le mani.
《Non lo so. L'importante è che sia un posto caldo e tranquillo.》lo guardo《Grazie ancora per la sorpresa.》mi sporgo per lasciare un bacio sulle sue labbra.
《È stato un piacere.》sorride accarezzandomi il volto《Dunque ti va bene se andiamo da me?》nei suoi occhi azzurri leggo un mix di sentimenti forti e contrastanti.
《Cosa ti preoccupa?》
《Niente Jessy.》
《Charlie.》lo ammonisco.
《Hai presente ciò che ti ho detto a mezzanotte?》annuisco《Sono stanco di vedere come ti sminuisci in continuazione, non lo sopporto. Là fuori ti schiacceranno subito quando vedranno questo tuo punto debole.》
《Potresti benissimo farlo anche tu.》
《Pensi che lo farei?》distoglie lo sguardo dal mio e accende il riscaldamento dei sedili.
《No, è una semplice ipotesi. Spero, anzi, so che non lo farai.》so davvero che non mi farà mai sentire inferiore. Fa di tutto per farmi capire quanto valgo《Però non mi è chiaro cosa tu abbia in mente.》
Forse so a cosa pensa, ma non lo farà mai e io non credo di essere pronta. In fondo, non amo particolarmente il mio corpo e ho paura che lui possa fare lo stesso.
《Invece sì, ma hai paura che io ti possa trovare brutta.》l'auto si mette in moto mentre io sospiro. Riesce sempre a leggermi nel pensiero《E poi c'è anche il fatto che tu non ti fidi abbastanza di me.》
《Invece mi fido.》
《Non è vero, non completamente.》mi stringo nella coperta《So che è difficile, lo capisco perfettamente. Sono il primo a faticare ad aprirmi con te ma sto facendo di tutto per lasciarmi andare.》
《Se non mi fidassi completamente di te, Charlie, io su quella barca non ci sarei mai salita. Se non mi fidassi di te, col cavolo che sarei entrata in casa tua. Se non mi fidassi, non saremmo arrivati qui.》gli faccio presente《Il vero problema è che tu mi fai sentire forte e al contempo fragile ed io odio dipendere da qualcuno. Dipendo sempre da qualcuno o qualcosa ed è frustrante vedere che per le persone normali non è così.》
《Allora io sono anormale.》Charlie schiaccia leggermente l'acceleratore.
《Cioè?》
《Da quando ti ho conosciuta non faccio altro che pensarti e regolare ogni aspetto della mia vita in funzione della tua. E non perché hai dei bisogni, ma perché io ho bisogno di te.》stringe con talmente tanta forza il volante che la pelle diventa bianca《Non ti sembra che io dipenda da te?》
Restiamo in silenzio per tutto il resto del tragitto. Le sue parole mi fanno riflettere su come tutto ciò che dico o faccio abbia delle ripercussioni sugli altri. Sono consapevole di piacergli, ma non fino al punto di farlo cambiare per me.
《Siamo arrivati.》mi risveglio di colpo. La mia portiera è spalancata, Charlie mi guarda e mi porge la mano《O vuoi andare da qualche altra parte?》senza rispondere afferro la sua mano e scendo dall'auto《Non sentirti obbligata a seguirmi.》
《Voglio stare con te.》prendo anche la borsa e lo seguo verso l'ascensore《Quando lo capirai?》
《Quando queste labbra saranno sulle mie.》mi accarezza il labbro inferiore《Non si alzano gli occhi al cielo.》mi rimprovera mentre le pote dell'ascensore si chiudono.
《Quante ragazze hai conquistato con queste parole?》
《Le ragazze le ho sempre conquistate con questo》indica tutto il suo corpo《e questo.》mi mostra il suo portafogli《Mai con le parole.》mi incolla alla parete dell'ascensore.
《Allora perché con me non lo fai?》gli circondo il collo con le braccia.
《Perché non funziona.》mi stringe in un abbraccio, incollando le nostre fronti《È sempre tutto così complicato con te...》sospira《Mi stai facendo dire e fare cose in cui non ho mai creduto per davvero.》
《E ti va bene?》domando piano, talmente piano che ho paura non mi senta.
《Sì.》sorride timidamente.
《Dunque sono, in un certo senso, una tua prima volta?》
《Sì Jessica, e mi va più che bene.》
《Grazie.》sussurro per poi baciarlo, infilando le dita tra i suoi capelli corvini e mettendomi in punta di piedi. Lo bacio come ho sempre fatto, mettendo tutta me stessa, abbandonandomi completamente tra le sue braccia che so che non mi faranno mai cadere.
《Continuo a volerti baciare tutta,》tiene gli occhi chiusi, nascondendo il suo cielo che tanto amo guardare e in cui adoro perdermi《e so che non dovrei.》
《Perché?》l'ascensore si ferma.
《Te l'ho già detto. Perché non sono degno.》apre gli occhi.
《Invece lo sei.》esco dall'ascensore seguita da lui《Però c'è un altro problema.》mi stringo nelle braccia mentre estrae le chiavi dell'appartamento dalla tasca della giacca.
《Non sei a tuo agio con il tuo corpo, non è così?》annuisco《Ti dà fastidio quando ti tocco?》
No è piacevole. Se fosse qualcun altro a farlo io sarei rigida, ma le sue mani fanno rilassare ogni muscolo ed io sto bene.
《No.》ci togliamo le giacche e le scarpe, andando in cucina dove Charlie mi porge un bicchiere di spumante《Grazie.》ne bevo un sorso.
《Non abbiamo ancora ballato.》mi prende per mano portandomi in salotto.
《Ci tieni a farmi ballare?》sorrido appoggiando il bicchiere sul tavolino davanti al divano.
《Mi piace ballare con te.》accende le casse e fa partire la musica《A te no?》un suo braccio finisce attorno alla mia vita mentre una mano cerca la mia.
《Stranamente mi piace.》appoggio la testa sulla sua spalla mentre le note lente ci portano in un mondo tutto nostro.
Poi la canzone cambia, il ritmo è più allegro ed io mi ritrovo a volteggiare per il salotto, con Charlie che mi fa fare giravolte. Rido divertita assieme a lui fino a quando la canzone non termina ed il mio partner mi fa fare un casquet ad opera d'arte.
《Wow.》sussurro senza fiato mentre sono ancora sostenuta dalle sue braccia ed il suo respiro affannoso mi sfiora le labbra
《Sei la mia rovina.》si lamenta mentre gli accarezzo una guancia liscia. Vedo quella luce nei suoi occhi, il desiderio, la voglia; sento tutto il mio corpo richiedere le attenzioni del ragazzo.
Mi solleva lentamente, mi guarda per qualche altro istante negli occhi e poi mi porta in camera da letto.
《Che stai facendo?》lo osservo aprire l'armadio e prendere una sciarpa di seta di colore nero.
《Voglio metterti a tuo agio.》si avvicina a me e mi mette la sciarpa tra le mani.
《Non capisco.》
《Lascia che ti dimostri quanto sei bella.》mi accarezza una guancia《Lasciati baciare.》le dita scendono sul collo《Bendami. Non vedrò il tuo corpo e tu sarai a tuo agio con me.》alle sue parole il mio viso prende fuoco.
《Con quante lo hai fatto?》lo guardo negli occhi.
《Sei la prima.》confessa《Se vuoi possiamo anche non farlo. Decidi tu piccola mia.》
Guardo la sciarpa, poi i suoi occhi azzurri e di nuovo la sciarpa. Effettivamente è probabile che io mi senta più a mio agio senza quel cielo che mi fissa costantemente e in cui riesco a leggere quasi tutto.
《Va bene.》sussurro.

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