75.Pranzo sulle scalinate

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È nuovamente lunedì, io ho diciannove anni è un'auto nuova in garage.
Quando l'ho vista ho ripensato alla discussione avuta con Charlie e mi sono detta di non fare alcun commento ma semplicemente ringraziare.
So che non gli va ancora giù il fatto che io lo abbia rimproverato per il regalo, ma mi sono ripromessa che mi farò perdonare.
《Guida con attenzione, mi raccomando.》mamma mi guarda con un grammo di apprensione.
《Farò attenzione, promesso. È anche per questo che parto prima.》la abbraccio.
《Guida piano e tieni saldo il volante.》aggiunge mio padre ed io annuisco prima di salutarli e scendere in garage.
Mezz'ora dopo sono a casa di Charlie che sale sul lato del passeggero pronto ad essere accompagnato all'università.
《Giorno piccola.》mi bacia dolcemente sulle labbra prima di allacciarsi la cintura《Abbiamo invertito i ruoli.》
《Già.》schiaccio il freno, muovo la leva del cambio su retromarcia e lascio andare il freno.
《Come la senti?》domanda mentre tolgo la retromarcia ed esco lentamente dal parcheggio sotterraneo.
《È docile e sensibile.》mi immetto nel traffico《Per il mio piede pesante non è il massimo, ma mi obbliga a ricordarmi di stare rilassata.》osservo la strada con attenzione, tenendo la presa salda sul volante.
《Sei bella quando guidi.》sento il suo sguardo su di me, ma io continuo a concentrarmi sulla strada.
《Non provare a distrarmi.》accelero leggermente《Non funziona.》
《Non sto provando a distrarti. Devi abituarti a fare conversazione mentre sei al volante perché non sempre avrai il silenzio assoluto in auto.》spiega tranquillo《Ancora un po' e chiudi con il liceo.》
《Aggiungerei un finalmente.》mormoro《Il liceo tutto sommato non è stato male, ma certe cose avrei preferito non viverle. Certo, tutto ciò che ho vissuto mi ha resa più...più forte credo, ma poteva andare meglio.》sorrido.
《Ti riferisci al fighetto?》
《Non solo. Professori, compagni, sguardi, voci...ma non importa. Io andrò ad Harvard e molti altri no. Ho dimostrato a tutti quanto valgo, finalmente.》rallento, entrando nel parcheggio della facoltà《Eccoci qui!》parcheggio per poi sorridere a Charlie che mi osserva serio《Che c'è piccolo?》
《Lo hai fatto per ripicca. Il tuo liceo è il migliore di Seattle, la Harvard è una delle migliori facoltà al mondo. Tutto per dimostrare che vali e che sei più della tua diplegia.》mi guarda negli occhi.
《Sì.》annuisco《Dovresti capirmi; tu hai fatto lo stesso.》
《Ne riparliamo oggi a pranzo?》propone recuperando il suo zaino dai sedili posteriori.
《Hai allenamento dopo pranzo, vero? Preferisci che ti porti qualcosa in facoltà?》
《Sei tu che hai il volante tra le mani. Sorprendimi.》mi bacia《Ora vai a scuola e guida piano.》un altro bacio.
《Va bene. A dopo. Non so se riuscirò a fermarmi per tutto l'allenamento.》
《Non fa niente.》apre la portiera《Ciao piccola.》mormora prima di scendere.

••••

Fermo l'auto nel parcheggio dall'università e recupero il pranzo dal sedile del passeggero.
《Il nostro pranzo.》alzo il sacchetto non appena noto Charlie avvicinarsi a me.
《Mangiamo sulle scalinate?》prende il sacchetto dopo avermi baciata.
《Sì, certo.》lo seguo《Com'è andata oggi?》cammino al suo fianco, stringendomi al suo braccio destro.
《Bene, ho seguito le lezioni e nient'altro.》mi aiuta a salire un paio di gradini e poi si siede《Giornata abbastanza noiosa. Quasi mi mancano le domande assillanti dei professori.》ridacchia aprendo il sacchetto《Io ti amo alla follia.》mi guarda dopo aver aperto il primo contenitore.
《Ci ho visto giusto, eh?》sorrido contenta mentre mi passa il pranzo.
《Pensavo che non avessi sentito il mio commento al ristorante ad Aspen.》mi passa anche le posate《Avevo proprio voglia di paella.》
《Ed invece...》aspetto che anche lui recuperi il proprio pranzo《Buon appetito.》
《Buon appetito anche a te.》inizia a mangiare《È anche leggermente piccante. Mi vizi.》
《So che il piccante ti piace.》
《Dunque hai fatto tutto per dimostrare agli altri il tuo valore.》
《L'ho fatto anche per dimostrarlo a me stessa.》porto un cucchiaio di paella 《All'inizio l'ho fatto per gli altri, poi ho capito di doverlo fare per me.》mi prendo il tempo di ingerire qualche altro boccone《Forse è stata una scelta stupida, ma sono fatta così. Mia madre dice che sono una guerriera e che ho combattuto dal primo momento.》sospiro《Mi passi l'acqua, per favore?》
《Tieni.》Charlie apre la bottiglietta e me la passa《Se non hai voglia di parlarne, non sei obbligata.》aggiunge quando gli restituisco l'acqua naturale.
《Già che ci siamo, parliamone.》dico tranquilla《Forse sono masochista, amo infliggermi dolore...》un'altra piccola pausa per mangiare《o semplicemente so che sfidando me stessa in questo modo, farò di tutto per vincere.》punto il mio sguardo su Charlie《Sono masochista, vero?》
《No.》sorride《Sei solo forte. Terribilmente forte.》
《Non lo so, ma mi piace l'idea di esserlo. Forse non lo sono visto che sono finita dallo psicologo per farmi aiutare, ma continuo ad illudermi.》altro silenzio per lasciarmi il tempo di mangiare《Hai qualche domanda?》
《Quando?》
《Più di due anni fa.》mormoro《Per un po' ho interrotto, poi ci sono tornata.》
《E ora ci vai ancora?》
《Una volta a settimana o ogni due settimane, dipende. Nell'ultimo periodo ci siamo sentite più per telefono.》mangiamo per un altro po' in silenzio, poi torno a parlare《All'inizio era solo per farmi aprire alla vita e ho interrotto dopo pochi mesi. Poi però è cambiato tutto.》silenzio da parte mia.
Ho voglia di dirgli quanto sono caduta in basso? Ho voglia di confessare il mio egoismo e la mia ingratitudine?
《Jessy, non sei obbligata a parlarne ora.》Charlie mi stringe il ginocchio.
Deve sapere anche questo. In fondo lui si è aperto a me, mi ha dato tutto se stesso per amore. È giusto che io faccia altrettanto perché lo amo.
《A scuola ho incontrato un professore che mi ha fatto partire l'inferno e qualcosa dentro di me si è rotto.》comincio a giocare con il cibo《Possiamo dire che sono caduta in depressione e i miei se ne sono accorti. Quel qualcosa in me si è rotto a tal punto che...che ho preso in considerazione l'idea di mollare definitivamente.》sospiro pesantemente e tengo gli occhi bassi mentre le lacrime mi velano lo sguardo《Non l'ho fatto. Ci vuole troppa forza di volontà e poi...forse non ho mai voluto finirla.》prendo un altro cucchiaio di paella《Se l'avessi fatto l'avrei data vinta a quel bastardo.》
《Che vuoi dire? Jessica, spiegati.》
《Se non sapete questo, se non riuscite a prendere una sufficienza, potete benissimo buttarvi giù dalla finestra.》ripeto quelle parole a cui avevo cominciato a credere《Ne ho parlato apertamente solo con Olivia all'inizio e quando le ho detto che aveva ragione, lei mi ha presa a schiaffi e l'ha detto a mia madre e mio padre.》
《È ancora tuo professore?》domanda, visibilmente turbato mentre io finisco la mia paella.
《No, si è trasferito in un'altra città. Non è più in zona.》bevo un sorso d'acqua《Così ho ripreso le sedute dalla psicologa e ho cominciato a parlare. I brutti sogni, la scuola, la famiglia, gli amici, i miei desideri, il mio passato...》metto il contenitore vuoto del pranzo nel sacchetto di carta con cui l'ho trasportato《Ho riso e ho pianto a quelle sedute. Molte volte sono rimasta in silenzio per la troppa confusione che avevo in testa. Sono migliorata tantissimo, tanto che durante l'estate dell'anno scorso ho interrotto tutto.》
《Quando hai deciso di tornarci e perché?》Charlie mi prende delicatamente la mano e me la accarezza.
《Quando ti ho conosciuto, prima del nostro appuntamento al Simposio.》i suoi occhi si rabbuiano alle mie parole《Cosa c'è?》domando dolcemente.
《Ti ho fatta finire in terapia. Mi chiedi anche cosa c'è?》è arrabbiato, ma non con me.
《Ci andavo già.》gli faccio notare《L'ho fatto perché ero confusa. Avevo bisogno di capirti e capirmi, così sono andata dalla dottoressa.》
《E hai capito me e te stessa?》
《Un minimo.》ammetto《In fondo ho fatto qualcosa per parlarti.》sorrido prima di guardare i suoi meravigliosi occhi azzurri《Ho capito che volevo provarci, che volevo uscire un po' dagli schemi e che...che ti volevo.》mi sorride dolcemente prima di lasciare un veloce bacio sulle mie labbra《Ho fatto male?》
《No, direi di no. E cosa hai capito di me?》domanda curioso.
《Poco in realtà.》confesso《Tutto girava attorno alle prime volte e al tuo crederti non degno di me.》
《Grazie per ciò che hai fatto.》
《Tu non l'avresti fatto o sbaglio?》
《Non volevo ferirti e rovinarti. Nonostante non riuscissi a pensare ad altro che a te, ho preferito essere distante.》punta il suo sguardo sul cielo《Tu però eri dell'idea contraria e mi hai fatto cedere. Ti ho voluta dal primo momento in cui ho posato gli occhi su di te, lo giuro.》arrossisco alle sue parole.
《Cambiando argomento...sai se Samuel e Scarlett usciranno qualche volta?》
《Scarlett non ne ha parlato con te e Olivia?》mi guarda perplesso.
《È stata vaga. Ha detto che quella serata è stata bella, ma non ha aggiunto altro.》dunque temo che ci abbia mentito e che in realtà non si sia trovata bene.
《Neppure Sam è stato molto loquace, ma si è lasciato sfuggire dei baci e il desiderio di uscire ancora con lei.》si passa una mano dietro la nuca, leggermente imbarazzato《Che lei non abbia apprezzato?》
《Non lo so...Sam mi ha ringraziato per avergli permesso di conoscere Scarlett, ma ora bisogna capire cosa ne pensa lei.》il mio telefono comincia a squillare《Parli del diavolo...》leggo il nome di Richards sullo schermo e accetto la chiamata《Ciao Scarlett. Dimmi tutto.》
《Ciao Jessica, scusa se ti disturbo. Hai un minuto?》
《Certo. È successo qualcosa?》mi preoccupo.
《No. Cioè, sì ma nulla di grave. Samuel mi ha scritto per chiedermi di uscire.》resto in silenzio《Jess, ci sei?》
《Sì, ma non capisco il problema.》osservo le mie scarpe bianche.
《Non so se c'è un problema...Non sono stata sincera con voi ragazze.》sospira《Io e lui abbiamo parlato tanto l'altra sera e...e ci siamo baciati e penso di aver corso troppo.》sbuffa《È terribilmente carino, intelligente, simpatico e bacia da dio...penso di essermi presa una cotta, ma non voglio correre e rovinare tutto. Cosa faccio?》
《Un appuntamento non farà male. Vi permetterà di parlare ancora e tu potrai esporli i tuoi dubbi.》rispondo tranquilla.
《Scherzi, vero?! Dirgli quello che mi passa per la testa? Non voglio che mi prenda per pazza.》
《Se volete qualcosa dovete essere sinceri l'uno con l'altra.》le spiego《Tu starai male se non gliene parlerai e, forse, tenderai ad allontanarlo. Lui la prenderà come un rifiuto e vi priverete di una opportunità.》
《Non siamo tutti come te e Scott.》ribatte.
《Infatti sto cercando di evitarti i tira e molla che ci sono stati tra me e Charlie. Se dici di esserti sentita bene con Sam, allora buttati.》sorrido《O vuoi che un'altra te lo rubi?》
《Va bene Jessica. Allora accetto il suo invito. Prometto che ti faccio sapere.》lascia la mia domanda senza risposta.
《Ok. Divertiti. Ciao Scarlett.》e stacco la chiamata.
《Dunque?》
《Le piace.》Charlie annuisce《Ha paura di correre troppo.》
《Lo farò intuire a Sam se mai vorrà parlarmene.》mi prende la mano e se la porta alle labbra《Seattle è piena di sorprese per noi newyorkesi.》
《Scott! Che ci fai ancora lì seduto?! Vatti a cambiare!》la voce di Max ci riporta velocemente alla realtà《Oh, Jessica, ci sei anche tu.》l'uomo non urla più e mi sorride.
《Non si ferma con noi oggi.》Charlie mi fa alzare《Non potrai sfruttarla per torturarmi.》
《Peccato...》l'allenatore trattiene un sorriso《Gli hai pure portato il pranzo.》mi guarda《Sei troppo tenera con lui.》
《Sono un uomo fortunato.》Charlie sorride ampiamente ed io arrossisco《Ora, se non ti dispiace, la accompagno alla sua auto e poi vengo ad allenarmi.》con una mano afferra il sacchetto che gli ho portato e l'altra si posa alla base della mia schiena.
《Fai veloce. Ciao Jessica.》
《Ciao.》lo saluto prima di scendere i gradini《Non c'è bisogno che mi accompagni.》
《Ma io voglio farlo.》butta i resti in un cestino《E poi non voglio baciarti davanti al mio allenatore. Certe cose vorrei tenerle per me.》sorride.
《D'accordo.》ci fermiamo davanti alla mia auto《A domani.》circondo il suo collo con le braccia, mi sollevo in punta di piedi e lo bacio mentre lui mi avvolge con entrambe le braccia.
《Ti scrivo quando ho finito.》sussurra con respiro affannoso, incollando la sua fronte alla mia.
《Vuoi che passi a prenderti? Ti ho lasciato senza auto venendoti a prendere stamattina.》mi scuso.
《No non serve, e poi non è un problema. Devi abituarti a guidarla e a me piace guardarti mentre guidi.》mi accarezza una guancia《Ora vai a casa e guida piano.》
《Farò piano, promesso.》mi allontano a malincuore da lui.
《Grazie per il pranzo e per esserti aperta con me.》mi apre la portiera ed io salgo al volante.
《Avrei dovuto farlo prima, ma avevo timore che tra noi potesse cambiare qualcosa se avessi scoperto che...》tolgo il telefono dalla tasca posteriore dei jeans, lo metto nello zaino e mi allaccio la cintura di sicurezza《che non sto poi così bene.》
《Hai più di quei pensieri?》domanda serio, appoggiandosi alla portiera bianca dell'auto.
《No, ora non più. Non mi è più neppure capitato di domandarmi perché sono nata così.》infilo la chiave e giro《Ora vai ad allenarti e non pensare a me.》cerco di tranquillizzarlo《Sto davvero bene. Quella fase l'ho superata e non ci cadrò più. Non cammino più da sola, no?》sorrido《Questo però non deve obbligarti a stare con me. Se non provassi più dei sentimenti per me sei libero di lasciarmi. Hai sempre un'altra scelta.》mi affretto a dire per mettere in chiaro che non desidero fare la vittima.
Sorride e si abbassa di più su di me, per avvicinare i nostri visi.
《Sono pazzo di te Decker.》sussurra《Ora vado o Max mi ammazza.》annuisco mentre mi chiude la portiera. Schiaccio il freno, metto il cambio sulla posizione di marcia avanti, accelero leggermente ed esco dal parcheggio, lasciandomi alla spalle Charlie.

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Ciao a tutti! Come state?
Chiedo scusa se il capitolo vi è sembrato noioso, ma volevo che Jessica aprisse completamente il suo cuore a Charlie raccontandogli anche ciò che nessuno, a eccezione dei genitori e di Olivia, sapeva di lei.
Detto questo, vi ringrazio per il supporto e vi aspetto al prossimo capitolo! Baci😘

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