71.Ma io ti riduco a cubetti!

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La campanella dell'ultima ora suona e tutti i miei compagni chiudono velocemente libri e quaderni e corrono fuori. Si sente che è venerdì e che è il ventidue di maggio: tutti sempre più impazienti di chiudere con il liceo o, comunque, cominciare le vacanze estive.
《Sei vergognosa!》mi rimprovera Olivia mentre chiudo il mio armadietto《Non organizzare niente per il proprio compleanno dovrebbe essere un crimine!》
《Chiedo umilmente perdono se non ho voglia di festeggiare il diciannovesimo anno da quando sono stata letteralmente buttata su questa terra.》sorrido.
《Tu dovresti studiare filosofia, non diritto.》mi prende in giro.
《Zitta.》ci prendiamo per mano《Jackson?》
《È in cortile.》risponde《Fortuna che esistono persone come me che pensano alle feste altrui.》
《Sai che odio le feste a sorpresa.》
《Non può essere una festa a sorpresa se io ti dico che l'ho organizzata!》punta l'indice sulla sua tempia sollevando le sopracciglia e sorridendo《Ribatti a questo Decker!》scendiamo le scale ed io rido.
《Mi hai spiazzata.》confesso.
《Grazie!》saltella contenta una volta arrivata in cortile.
《Piantala!》rido《Dico sul serio Young!》Charlie e Jackson si avvicinano a noi. Abbraccio il mio ragazzo che posa un bacio sulla mia fronte.
《Ciao piccola.》
《Ciao amore.》sorrido.
《Andiamo a pranzare tutti assieme?》propone Jackson.
《Sì, volentieri!》risponde Charlie entusiasta facendomi salire in macchina. Lui ed i miei amici, Scarlett compresa, parlano per un paio di minuti fuori dalla macchina e poi si dividono.
Charlie è apparentemente calmo e rilassato, ma i suoi occhi sono più scuri del solito nonostante la giornata di sole che dovrebbe illuminare quel mare.
《Scarlett non viene?》domando.
《Diceva di avere da fare.》
《Cos'hai?》
《Niente. Perché?》mi lancia un'occhiata.
《Sei strano.》mormoro《So che Olivia mi ha organizzato una festa o qualcosa del genere. Tu cosa nascondi?》
《Niente.》continua a dire ed io dopo un po' ci rinuncio.
《Spero solo che tu non abbia speso soldi per me.》dico prima di scendere dall'auto che si è fermata nel parcheggio di un piccolo ristorante non molto lontano da casa di Charlie.
Io posso spendere i miei soldi come voglio perché sono miei.》sottolinea tenendomi per mano.
《Non ci capiremo mai.》sbuffo.
《Allora per ogni cosa che ti compro tu pagami in natura.》e mi fa un sorrisetto malizioso. Lo spintono mentre Olivia e Jackson ridono. Hanno sentito tutto.
《Te lo scordi! Sai cosa? Niente più natura.》sbuffo per poi entrare nel ristorante e sedermi ad un tavolo.
《Dai Jessy...scherzavo.》mette il broncio e fa quella espressione da cucciolo indifeso che mi fa sciogliere e a cui non posso resistere.
《Io no.》tengo duro, evitando quegli occhioni azzurri.
《Amore...》insiste mentre i nostri amici se la ridono.
《No.》dico ancora meno convinta di prima mentre mi tocca il ginocchio. Non mi sposto e questo è segno che lui ha vinto, che il mio no non è reale.
《Ti amo.》schiocca un bacio sonoro sulla mia guancia facendomi sorridere.
《Anch'io Charlie, anch'io.》mormoro mentre una cameriera si avvicina per prendere le ordinazioni.
《L'hai rischiata grossa.》commenta Jackson dopo che la donna se n'è andata.
《Non ficcare il naso negli affari altrui. Non si sa mai quando potrebbe capitare a te.》replica Olivia e Jackson sbianca.
《Ma cucciola...》
《Momentaneamente sei fuori pericolo soldato.》lo rassicura per poi ridere assieme a me e Charlie.

••••

《Charlie, perché siamo sulla pista d'atterraggio dell'aeroporto e dove vuoi portarmi? Non ho una valigia e poi devo prima avvisare mamma e papà e...》le labbra del ragazzo premono sulle mie, zittendomi.
《Il weekend lo passiamo fuori città.》e mi fa scendere dall'auto.
Ad aspettarci c'è un jet privato che porta il nome della ditta del signor Scott.
《Ma mamma e papà? Devo chiamarli.》prendo il cellulare.
《Piccola, frena. Sanno che sei con me.》mi tranquillizza《Ora pensa a goderti il weekend.》
《Capisco che hai finalmente chiarito con tuo padre e che lui mi tollera ma chiedere il suo jet aziendale per portarmi chissà dove è troppo.》resto sulla pista, non mi scollo.
《Dio, aiutami.》alza gli occhi al cielo《Goditi questa piccola vacanza, divertiti.》mi implora.
《Io non salgo. È abuso dei beni tuoi e dei tuoi genitori. Non ti voglio per il denaro.》
《Ti amo e ti odio per questo.》mormora ed in una frazione di secondo mi carica in spalla ed io strillo.
《Mettimi giù!》colpisco la sua schiena《Charlie! Non fare il bambino! Non mi hai neanche detto dove andiamo.》mi mette a terra.
《Aspen.》risponde《Lo so che sembra tanto da cinquanta sfumature, ma il jet non è mio, io non sono un amministratore delegato e non è colpa mia se le case in montagna dei ricchi sono tutte in Colorado.》alzo gli occhi al cielo《Un grazie sarebbe gradito.》sorride《E c'è un'altra cosa.》e punta il dito alle mie spalle.
Mi giro e vedo tutti quanti: i miei genitori, Olivia, Jackson, Samuel e Scarlett. I miei occhi si riempiono di lacrime.
《Ciao!》mi salutano.
《Ma io ti riduco a cubetti!》me la prendo con Charlie.
《Aspen non ti va bene? Preferisci un altro posto?》domanda preoccupato.
《No.》mi giro《Perché non lo capisci?》sussurro.
《È perché ho capito che del mio conto in banca te ne sbatti che faccio tutto questo.》prende il mio viso tra le mani《Che dici di goderti tutto questo?》
《Grazie mille amore mio.》lo bacio sulle labbra, nonostante ci siano anche i miei genitori《Sai che mi sarebbe andata bene una torta, degli auguri e basta vero?》
《Ma a me no. E ora siediti.》mi accompagna verso il mio sedile, vicino ad Olivia e con mia madre e Scarlett di fronte.
Lui invece va a sedersi dall'altra parte, accanto a Sam, poi si rivolge all'hostess《Possiamo partire.》
《Certo.》sparisce in cabina.
《Salve a tutti! È il vostro capitano che vi parla. Vi accompagnerò in questo viaggio verso Aspen. L'arrivo è previsto all'ora locale 16:30.》ci informa dalla cabina《Vi chiedo cortesemente di spegnere i cellulari e allacciare le cinture. Per qualsiasi cosa potrete chiedere a Roxanne, la nostra hostess. Vi auguro un buon viaggio!》
Ci allacciamo tutti quanti le cinture, poi mi rivolgo alle donne che ho attorno《Lo sapevate!》
《Sì.》risponde calma Olivia《Ora potresti vedere il lato bello di tutto questo?》
《È troppo per me.》continuo a sostenere.
《Tesoro, Charlie ha messo tutto se stesso per organizzare tutto questo e tu lo ringrazi così?》mi rimprovera mia madre mentre sento gli uomini parlare di sport.
《L'ho ringraziato.》
《Non abbastanza.》dice Scarlett《È da settimane che ci lavora.》
《Grazie per volermi far sentire in colpa.》mormoro stringendomi nella mia felpa e puntando il mio sguardo su Charlie.
Continua ad annuire sentendo quello che i suoi due amici e mio padre stanno dicendo, ma si capisce che la sua mente è da tutt'altra parte soprattutto per la ruga d'espressione che ha in fronte.
Compare solo quando è arrabbiato o ha dei dubbi che lo macinano e sono certa di essere io la causa del suo malessere.
《Jess.》Olivia mi tocca una spalla ed io mi risveglio di colpo, facendo un salto sul sedile《Vuoi dello champagne?》mi indica la hostess, Roxanne, che tiene un vassoio con cinque calici pieni di alcol.
《Oh, grazie!》le sorrido afferrando un bicchiere.
《Si figuri signorina. E auguri.》mi sorride gentilmente.
《Grazie.》abbasso lo sguardo sul mio bicchiere mentre lei si volta verso i ragazzi.
《Cosa c'è Jess?》domanda Scarlett.
《Nulla.》le sorrido bevendo un sorso di alcolico. Le ragazze cominciano a parlare con mia madre ma io non le ascolto perché continuo a guardare il mio ragazzo.
《Charlie.》mi alzo, richiamando la sua attenzione.
《Tutto bene? Ti senti male?》domanda preoccupato.
《No, sto bene.》gli sorrido《Grazie per tutto questo.》lo abbraccio《È una sorpresa bellissima.》lo guardo negli occhi.
《Dici sul serio?》annuisco《Pensavo di aver sbagliato tutto.》
《Sono io ad aver sbagliato tutto.》mi scuso《So che ti sei impegnato tanto per organizzare tutto questo e io te ne sono davvero grata, ma continuo a credere che sia troppo per me.》
《È troppo poco.》mi stringe tra le sue braccia《Quando capirai il tuo valore?》
《Quando tu capirai che sei degno di me》cosa che non è ancora successa 《e che non hai bisogno di tutto questo per tenermi con te.》gli accarezzo una guancia liscia. Alza gli occhi al cielo.
《Prometti che per le prossime settantadue ore non ti lamenterai delle mie sorprese?》
《Non posso prometterti nulla.》sorrido.
《Ragazzina.》sorride anche lui prima di baciarmi con passione sulle labbra.
Le sue mani scendono lungo la mia schiena, fino alla base e si fermano sui glutei dove Charlie esercita una leggera pressione per farmi incollare completamente a lui.
《Ragazzo...》mio padre si schiarisce la voce《le mani!》ci stacchiamo senza fiato e con il viso arrossato a causa dell'imbarazzo.
《M..mi scusi signor Decker, io...io penso di essermi lasciato trasportare.》balbetta il mio ragazzo tornando a sedersi.
《Ho notato.》sorride mio padre e tutti ridacchiano.
《Almeno voi non ridete.》mormoro rivolta alle donne, tornando a sedermi.
《È incredibile come riusciate a risolvere voi due.》Scarlett guarda assorta il suo bicchiere《È passata una mezz'ora da quando siamo in volo e voi avete battibeccato, ed ora avete già fatto pace.》sorride《Come fate?》
《Sto così male quando discuto con lui che cerco di risolvere subito ogni incomprensione.》spiego《Più tempo stiamo lontani è più mi sembra difficile sistemare le cose. Non riesco a stargli vicino ed ignorarlo dopo una discussione. Non riesco neppure a stargli lontano a dirla tutta.》
《Come farete quando tu sarai ad Harvard e lui a Seattle?》
《Sarà difficile.》
《Ma non impossibile.》mi sorride mia madre ed io annuisco.
Non sarà impossibile perché ci amiamo e ci fidiamo dell'altro.

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Ciao a tutti! Come state? Tutto bene?
So che il capitolo non è il massimo (probabilmente neppure i prossimi lo saranno) ma faccio davvero fatica a stendere i capitoli perché ho troppe idee per la testa.
Vi chiedo umilmente perdono per le probabili atrocità che siete obbligati a leggere, ma spero che possiate avere pazienza che il cervello incasinato della sottoscritta si rimetta un po' a posto.
Detto questo, vi ringrazio per la pazienza e vi aspetto al prossimo capitolo❤

Walk With MeWhere stories live. Discover now