68.E-mail, congratulazioni e proposte

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Chiudo la porta della mia stanza alle spalle e sospiro. Dovrei dirlo a Charlie che io e suo padre abbiamo parlato?
Immagino di sì. In fondo è suo padre e abbiamo parlato più di lui che di me.
Glielo dirò. È la cosa giusta.
Prendo il telefono e gli scrivo un messaggio:
Ciao amore. Com'è andato l'allenamento? Volevo dirti che tuo padre è passato a scuola, mi ha invitata a pranzo per parlare. Spero non ti dispiaccia che io abbia accettato.

Poi noto varie notifiche della casella di posta elettronica e decido di aprirla.
Harvard, Washington, Columbia, Yale e California hanno inviato le mail di ammissione.
Il battito cardiaco accelera, le mani cominciano a sudare, la salivazione viene meno, i polmoni sembrano incapaci di procurarmi ossigeno e le gambe si fanno improvvisamente molli. Mi siedo sul letto e penso a quale delle mail io debba aprire per prima.
Parto dalla risposta della Yale.

Nonostante il suo curriculum eccellente, ci dispiace informarla che non è stata ammessa presso questa università.

Resto spiazzata. Se non mi hanno ammessa alla Yale, le probabilità che io lo sia alla Harvard sono basse.
《Non importa. Ce ne sono altre quattro.》mormoro scegliendo di leggere la mail della Washington University《Magari è destino che io resti a casa.》la mail si apre ed io inizio a leggere attentamente.
Riprendo a respirare quando leggo di essere il lista di attesa. Ho delle possibilità di entrare, non è tutto perduto.
Il mio battito cardiaco accelera di nuovo quando apro la mail dell'università della California.

Siamo felici di darle il benvenuto nella nostra università.

《Sono dentro!》sorrido felice di avere un posto assicurato《Ora vediamo la Columbia.》

È con immenso piacere che le diamo il benvenuto alla Columbia University.

Lancio un urlo di gioia alzandomi in piedi. La Columbia mi ha presa! Sono dentro!
Chiudo gli occhi e apro anche la mail della Harvard.
Non importa se non mi prendono. Certo, mi dispiacerà ma almeno sono stata ammessa in università altrettanto valide.
Inizio a leggere la mail.
《Dio.》sussurro con le lacrime agli occhi《Mi hanno presa! Oddio!》lacrime di gioia mi scorrono sulle guance.

Con immenso piacere la informiamo che è stata ammessa presso la Harvard University.

Rileggo quelle poche parole per una ventina di volte prima che il telefono cominci a squillare.
《Hai letto le mail? Che ti hanno detto?》domanda su di giri Olivia.
《Lista d'attesa alla Washington, ammessa alla California, alla Columbia e ad Harvard!》un grido di gioia da parte di entrambe《Tu?》
《La MIT mi ha presa! Anche il Caltech e Washington hanno fatto lo stesso, ma la MIT mi ha presa!》un altro urlo di gioia《Ed i nostri sogni si avverano!》ridiamo come pazze.
《Sto esplodendo di gioia!》non riesco a smettere di sorridere《Non vedo l'ora di dirlo ai miei e a Charlie. Jackson lo hai sentito?》
《Sì. Lo hanno preso sia alla Washington che all'università della California. Era così contento!》
《Sono felice per lui!》
《Dunque andiamo insieme nel Massachusetts! Te l'avevo detto che Harvard ti avrebbe presa e che non ci saremmo separate! Ora che abbiamo la certezza di essere state ammesse possiamo anche smettere di pensare a come ci sentiremo a distanza.》
《Già, è incredibile!》
《Dobbiamo convincere i nostri genitori per farci trovare un un'appartamento a metà strada tra le due università, così potremo convivere.》Olivia è talmente felice che le scappa un gridolino.
《Secondo i GPS tra le due università ci sono dieci minuti di distanza in autobus.》
《Meglio di così non si può! Allora dobbiamo solo convincerli che andrà tutto bene e che staremo meglio in un appartamento anche piccolo.》
Continuiamo a parlare per quasi un'ora, fino a quando non veniamo interrotte da una chiamata in arrivo per me.
《Olivia, Charlie mi sta chiamando.》
《Rispondi. Ci sentiamo più tardi se vuoi.》ci salutiamo ed io rispondo al mio fidanzato.
《Ciao piccolo. Ho grandi notizie!》
《Riguardano mio padre o te o entrambi?》
《Me e le ammissioni.》mi mordo il labbro inferiore.
《Hanno risposto? Dove ti hanno presa?》domanda interessato.
《California, Columbia e Harvard mi hanno presa! Sono in lista d'attesa per Washington.》dico eccitata.
《Sono così fiero di te!》è davvero fiero di me, ma non felice o non completamente《E la Yale?》
《Non mi ha accettata, ma cosa importa? Vado ad Harvard!》
《Dunque te ne vai.》si rattrista.
《È il mio sogno studiare lì.》mormoro《Puoi far finta di essere felice per me?》mi metto distesa sul letto.
《Sono felice per te Jessica. Come potrei non esserlo?》
《Allora qual è il problema?》
《Sarai così lontana da me.》
《Esiste internet e poi..》vengo interrotta subito.
《Non credo nelle relazioni a distanza.》
《Ma se non ci hai mai provato.》ma poi mi viene il dubbio《O ci hai già provato con qualcuna?》
《No! Non ho mai avuto relazioni serie, lo sai. Ma l'idea di te, da sola, dall'altra parte degli Stati Uniti non mi piace. Ho bisogno di te vicino.》
《Io e Olivia saremo insieme. Ora dovremo convincere i nostri genitori a farci convivere in un un appartamento ma saremo insieme.》
《Olivia dove va?》
《MIT.》rispondo《E poi potresti venire anche tu alla Harvard, in fondo è il tuo sogno.》
《Sto bene qui.》
《Ti crescerà il naso, Pinocchio.》lo prendo in giro e lui ride《Non voglio rinunciare ad Harvard e non dovresti farlo neanche tu. E alla Washington sono in lista d'attesa. Potrebbero prendermi come potrebbero non farlo.》
《Se non avessi rinunciato ad Harvard noi non ci saremmo conosciuti.》mormora.
《O forse sì. Chi ti dice che non ci saremmo incontrati?》silenzio《Di cosa hai paura?》
《E se litighiamo e non chiariamo? E se ti trovi un altro migliore di me?》
《Non possiamo prevederlo.》
《Così non aiuti, Decker.》mi rimprovera《Lo sai che capisco se tra noi è tutto ok solo quando ti ho davanti e posso guardarti e toccarti.》me lo immagino con una mano tra i capelli, che si tortura cercando di trattenersi dal dire cose che potrebbero ferirmi《Ho ancora così tante cose da mostrarti...farti sentire bella, insegnarti a nuotare, farti vedere quante possibilità hai davanti e quanto il mondo sia bello.》i miei occhi si riempiono di lacrime《E tu hai ancora così tanto da insegnare a me...》una lacrima cade《Non voglio lasciarti.》
《Chi ha mia parlato di lasciarsi?》domando《Manca ancora tanto all'inizio dell'università. Come mi hai insegnato tu, carpe diem.》vivi l'attimo.
《E tu mi hai insegnato a guardare oltre all'attimo, a pensare a quello che sto facendo.》
《Ok, allora guarda oltre!》alzo la voce《Dimmi cosa vedi. Cosa vedi? Me con un altro? Te con un'altra? Noi a migliaia di chilometri di distanza?》domando alterata《O vedi me e te, sì lontani, ma felici che lavoriamo sodo per arrivare dove desideriamo essere con le nostre sole forze? Dimmi amore, cosa vedi?》l'ultima domanda esce dolce e tranquilla.
《Non vedo nulla.》sospira《Non vedo né te né me né università.》sospiro anch'io《Riesco solo a sentirti lontana.》
《Ma sono qui.》
《Ora. Ma poi sarai lì. E tu sei bellissima e lì ci saranno ragazzi carini, tremendamente intelligenti e colti e Charlie Scott finirà nel dimenticatoio.》
《No, non succederà. Come potrebbe se sei sempre tra i miei pensieri?》
《Sono tra i tuoi pensieri?》domanda stupito.
《Sin dal primo momento.》mormoro《Ti prego, non obbligarmi a compiere scelte impossibili.》
《Quali scelte impossibili Jessy?》
《Tu o Harvard.》mi taglierebbe le ali, oltre a spezzarmi il cuore.
《No, non lo farei mai.》
《È come se lo stessi facendo.》confesso《So che non vuoi ferirmi e neanche io voglio spezzarti il cuore, ma quando si parla del nostro futuro, della carriera, penso che un po' di egoismo serva.》
《Non voglio che tu abbia rimpianti guardandoti indietro.》
《Neppure io voglio che tu ne abbia.》restiamo in silenzio, come se fossimo a corto di parole.
Io, personalmente, non ho più parole. Ho altre cento cose da dirgli, mille da chiarire, ma non so come farlo. È come se fossi completamente a secco.
Charlie si schiarisce la voce prima di parlare《Tu e Olivia vorreste convivere dunque.》
《Sì, ma dobbiamo convincere i nostri genitori e trovare un appartamento abbastanza alla mano.》mi massaggio il collo.
《E dove dovrebbe essere situato?》
《Più o meno a metà strada tra MIT e Harvard. Sicuramente avranno degli affitti esorbitanti e i nostri genitori diranno di no, ma vogliamo provarci.》
《Ti do le chiavi del mio appartamento laggiù. È più vicino ad Harvard, ma ha una fermata del bus a poca distanza. Olivia arriverà in un batter d'occhio all'università.》
《No Charlie, non serve. Davvero, è troppo.》
《Starò meglio nel saperti in quel palazzo. La sicurezza è ottima, sei vicina a scuola, la zona è tranquilla.》
《No Charlie.》lo rifiuto ancora.
《Sì Jessica.》ribatte《Lascia che mi prenda cura di te.》
《Non serve.》
《Avrai una vista magnifica in quell'appartamento. Avrai il mondo ai tuoi piedi.》
《Non posso.》sento bussare alla porta《Charlie, puoi restare un attimo in linea? Stanno bussando alla porta.》mi avvio all'entrata per aprire la porta《Charlie!》quando apro la porta me lo ritrovo davanti.
《Congratulazioni.》mi toglie il telefono dalle mani e se lo infila in tasca《Sono davvero fiero di te.》mi bacia con trasporto fino quasi a privarmi dell'equilibrio《Attenta piccola.》mi sorride dolcemente, stringendomi al suo petto.
《Perché non mi hai detto che venivi?》gli accarezzo le guance perfettamente lisce.
《Voleva essere una sorpresa piccola.》i suoi occhi azzurri mi scorrono addosso《O dovrei dire avvocato Decker.》
《Davvero, non serve che tu faccia questo per me.》mormoro riferendomi all'appartamento.
《Ma io voglio. Avrò sicuramente un paio di discussioni con mio padre ma non mi importa.》mi lascia andare, si toglie giacca e scarpe ed entra in casa《Non voglio che tu stia in un dormitorio o, peggio ancora, in una confraternita. Girano troppi ragazzi che, anche se sono molto svegli, rimangono comunque degli scimmioni.》
《Hai sentito tuo padre?》decido di cambiare argomento. Non vuole sentire ragioni il mio principe.
《No. Non mi aveva neppure informato che ti avrebbe parlato.》si passa una mano tra i capelli corvini sedendosi sul mio letto《Vieni qui.》batte le mani sulle ginocchia《Ti ha detto qualcosa che ti ha offesa o infastidita?》mi tiene stretta a sé.
《No, ma ho avuto l'impressione di parlare ad un muro.》passo le dita tra i suoi capelli e lui chiude gli occhi.
《È impossibile rimanere indifferenti alle tue parole.》comincia a lasciare una serie di baci sul mio collo《L'hai sicuramente stregato, qualsiasi cosa tu abbia detto.》sospiro《Ti prego, accetta l'appartamento.》continua a baciarmi il collo ed il mio respiro si fa irregolare《Dimmi di sì. Non sfidarmi ancora.》la sua lingua entra in contatto con la mia pelle e mi sfugge un gemito《Dormirai nella mia stanza, nel mio letto. Sarà come se io fossi lì.》continua.
《Charlie...》
《Ti amo.》sussurra al mio orecchio.
《Ti amo.》rispondo anch'io mentre affondo le dita nelle sue spalle larghe.
《Mia bellissima Jessica.》mi sorride, accarezzandomi le guance《Ora respira.》mormora dolcemente.
《Se io e Olivia accettassimo la tua gentilissima offerta...》comincio a domandare《tu dove staresti se scegliessi di andare ad Harvard?》
《Non voglio Harvard.》
《Ma è il tuo sogno.》sussurro.
《Ci ho pensato tanto e ho capito che Seattle mi va più che bene.》mi guarda negli occhi《Davvero Jess, qui sto da dio. La Washington University è la mia università e mi sta aprendo strade meravigliose.》
《Non lo fai per tuo padre, vero?》
《Lo faccio per me.》mi bacia la fronte《Forse anche per lui, ma sto iniziando a credere di farlo per me.》
《Non pensare agli altri. Pensa a te e a quello che ti rende felice.》sussurro posando un bacio sulla sua guancia.
《Sono davvero fiero di te e sono felice che tu sia riuscita ad entrare ad Harvard.》
《Davvero?》annuisce《Al telefono non sembrava.》
《Lo so, sono stato egoista.》abbassa lo sguardo.
《Lo siamo tutti. È insito nell'uomo.》
《Chiama Olivia e dille dell'appartamento.》mi restituisce il telefono.
《No.》mi oppongo《Non voglio che tu e i tuoi genitori discutiate a causa mia.》
《Me ne sbatto di quello che pensa mio padre di noi. E ora chiamala.》il suo è un ordine a cui sono obbligata ad ubbidire. Non voglio litigare con lui.
《Hey Jess, lo hai detto a Charlie?》la mia amica risponde subito.
《Sono stato informato.》dice il mio ragazzo《E congratulazioni per la MIT.》
《Oh, siete insieme!》mormora sorpresa《E grazie. Beh, sarai contento per lei immagino.》
《Certo.》risponde mentre io alzo gli occhi al cielo. So che mi vorrebbe a Seattle in fondo al suo cuore《Il problema è che è una ragazzina,》mi guarda negli occhi mentre tengo il telefono tra noi《e non vuole accettare il mio appartamento a Cambridge. Spero che tu possa convincerla: entrambe sareste abbastanza vicine alle vostre università, il palazzo è in una bella zona, avreste una vista spettacolare e soprattutto sareste insieme.》
《Apprezziamo davvero tantissimo la tua generosità, ma penso sia troppo.》mormora Olivia. Sta mentendo, lo so, ma lo fa perché conosce la situazione tra Charlie e i suoi.
《Non ci posso credere... Eri la mia ultima speranza!》Charlie sbuffa infastidito facendoci ridere《Dai ragazze, vi scongiuro.》mi guarda negli occhi mentre sentiamo la porta di casa aprirsi ed i miei salutarmi dall'entrata《Allora convincerò i tuoi genitori.》sorride beffardo《Grazie Olivia. Ci sentiamo dopo.》stacca la chiamata prima di incollare le nostre labbra《Ora ci divertiamo.》sussurra alzandosi e aprendo la porta della mia stanza.
《Ciao tesoro!》dice mia madre, ma quando vede Charlie si blocca《Ciao Charlie, non sapevamo fossi qui.》
《Salve signori Decker.》li saluta rispettosamente《Ero venuto a congratularmi con Jessica per l'ammissione all'università.》mi mette una mano attorno alla vita e percepisco gli occhi di mio padre su di noi.
《Hanno risposto? Che hanno detto?》domandano entrambi i miei genitori.
《Presa ad Harvard, Columbia e California. In lista d'attesa alla Washington.》sorrido con tutto il cuore sotto gli occhi del mio fidanzato.
《La mia bambina!》mio padre mi abbraccia stretto e a me vengono le lacrime agli occhi.
《Papà...》mormoro imbarazzata mentre mi passa a mamma《Hey, non piangere...》sorrido alla donna e la stringo tra le braccia.
《Sono davvero orgogliosa di te.》mi bacia la fronte.
《Dobbiamo fare un brindisi per Harvard.》mio padre recupera una bottiglia di vino.
《Vi lascio festeggiare.》Charlie mi guarda ed io faccio altrettanto. Dov'è finito il ora ci divertiamo?
《Resta a cena da noi.》mio padre versa l'alcolico nei bicchieri che mia madre ha portato dalla cucina《Non accetto un rifiuto.》gli porge il calice ed io capisco il piano del ragazzo.
《Papà, io non bevo. Domani devo andare a scuola.》rifiuto il bicchiere che mi sta porgendo.
《È solo un goccio. Domani mattina sarai sveglia e vigile come sempre.》
《In questo caso...》afferro il bicchiere《Congratulazioni a me stessa per Harvard!》lo alzo.
《Congratulazioni!》i bicchieri tintinnano tra loro ed io bevo un sorso.
《Dobbiamo informarci per la permanenza ai dormitori.》mia madre entra in modalità mamma preoccupata più del solito e decido di intervenire.
《A questo proposito...visto che Olivia è stata ammessa al MIT, pensavamo di cercare un appartamento e vivere insieme.》
《Gli appartamenti sono costosi.》comincia a dire mio padre《Sai che la nostra situazione economica è quella che è e sarà già abbastanza dura mantenerti all'università.》abbasso lo sguardo a terra《Anche per i genitori di Olivia non sarà semplice. Sapete che non vogliamo negarvi nulla e che vi sosteniamo, ma è fuori dalla nostra portata economica.》il suo telefono squilla e ci chiede di scusarlo.
《Mi dispiace tesoro.》mamma mi guarda triste. Sa quanto questo mi renderebbe felice, quanta indipendenza mi offrirebbe《Vado a preparare la cena.》si congeda.
《Signora Decker, le possiamo dare una mano?》si offre subito Charlie.
《Chiamami Martha. E no, sei mio ospite. Resta qui con Jessica.》gli sorride sparendo verso la camera da letto per cambiarsi ed entrando in cucina qualche minuto più tardi.
《Accetta.》sussurra ed io lo guardo《Dimmi di sì.》
《Anche Jessica è triste.》sento mio padre e capisco che il suo interlocutore è il padre di Olivia《Troveremo una soluzione che le renda felici.》lo sento dire ancora.
《Sfruttami.》Charlie mi porta con sé sul divano.
《Non voglio che i miei e i signori Young si sacrifichino per noi.》sussurro pensierosa.
《Accetta questo mio aiuto.》mormora Charlie《Rendimi felice piccola mia.》
《Saresti felice se io accettassi?》
《Sì, assolutamente. Sarei davvero felice.》
《Va bene.》
《È un sì?》annuisco e lui mi bacia.
《Ragazzo, mantieni le distanze.》dice mio padre minaccioso. Charlie si stacca subito da me e si scusa imbarazzato mentre io tengo lo sguardo basso e mi trattengo dal ridere《Viste le circostanze chiudo un occhio.》brontola《Era il padre di Olivia.》si rivolge a me《Ci pensiamo su e poi decidiamo se prendervi un piccolo monolocale.》
《Signor Decker, posso parlarle un attimo?》Charlie si alza dal divano.
《Vado a dare una mano alla mamma.》mi alzo, lasciandoli soli《Posso aiutarti?》
《No tesoro, stai tranquilla.》si muove agilmente per la cucina《Piuttosto dimmi cosa vi sussurravate tu e il tuo principe in salotto.》mi lancia uno sguardo sorridendo《Spero nulla di vietato ai minori.》ci scherza su.
《No!》quasi non urlo e lei mi squadra.
《Lo spero per lui.》
《Vuole che accetti di vivere nel suo appartamento a Cambridge con Olivia quando andremo a studiare lì.》le confesso《Ho rifiutato ma lui non molla e forse ho un po' ceduto alla proposta...》
《Come ha fatto a farti cedere? Tu non molli mai.》dice prima di darmi della cocciuta.
《Ha detto di accettare per renderlo felice. So che l'idea di me ad Harvard non gli va a genio, non perché non creda in me o altro, ma perché odia la distanza che ci separerebbe.》mi stringo nelle braccia《Ho fatto male?》
《Lo conosci meglio di me. Sei tu che dovresti avere un'idea.》mia madre sorride《Tuo padre lo rifiuterà, lo farei anch'io, lo hai fatto anche tu.》ne sono consapevole.
《Signor Decker, la prego! L'appartamento è intestato a mio nome. È mio e posso farne quello che voglio. Ed io voglio che Jessica stia lì.》sento Charlie inseguire mio padre che entra in cucina e ci guarda《O preferisce che sua figlia dorma in un dormitorio femminile in cui, lo sappiamo tutti, girano anche ragazzi poco raccomandabili per non dire altro.》vedo mio padre scurirsi in volto.
《Charlie, piantala.》lo ammonisco guardandolo negli occhi. Il suo oceano scuro incontra i miei occhi, diventando ancora più burrascoso.
《Chiedo perdono, mi sono lasciato prendere la mano.》i suoi occhi continuano a rimanere fissi su di me《Voglio solo che Jess sia felice.》si rilassa un po'.
《E lo apprezzo molto, ma è mia figlia ed io posso prendermi cura di lei.》replica mio padre.
《Non lo metto in discussione. So che vi siete presi cura di lei e continuate a farlo, ma in questo caso lo sforzo economico sarebbe eccessivo e Jessica non lo accetterebbe.》spiega tranquillo il ragazzo《Sapete com'è fatta.》mi sorride dolcemente《Mette davanti a sé tutti gli altri, annullando se stessa a volte.》
《Non possiamo comunque accettare.》dice mia madre《Probabilmente quello è un dono dei tuoi genitori e noi non vogliamo approfittarne.》
《Ok. Permettetemi di fare una telefonata.》esce dalla cucina andando in salotto ed io lo seguo.
《Charlie, basta.》lo imploro. Probabilmente vuole chiamare la madre ma io non voglio.
《Ciao mamma, scusa il disturbo.》mormora al telefono《No, va tutto bene. Sì, sì, tranquilla.》la rassicura per qualcosa《Jessica sta bene.》sorride《Sì, è stata ammessa anche alla Columbia, ma ha scelto Harvard.》mi guarda con orgoglio《Vorrei che vivesse nell'appartamento che ho lì, ma sia lei che i suoi genitori si rifiutano di accettare.》stringe la mascella ascoltando le parole della madre《Ma...Ok, ok, ho capito.》sbuffa《No, non ho nulla in mente.》ma sta mentendo perché i suoi occhi sono pervasi da una luce《Certo, te la passo.》mi porge il cellulare.
《Salve Margot.》
《Ciao Jessica. Cosa sta combinando mio figlio?》
《Nulla di male, ma nessuno vuole essere in debito con voi.》tengo lo sguardo fisso sugli occhi del mio ragazzo《È ingiusto approfittare della proprietà di altri.》
《Pensi che farà qualcosa per convincervi?》domanda.
《Sì.》rispondo tranquilla mentre Charlie mi osserva con un punto interrogativo stampato in faccia.
《Io e mio marito siamo assolutamente d'accordo che tu vada a stare lì. In fondo quell'appartamento non lo usa nessuno, è lì che aspetta di essere abitato.》abbasso lo sguardo sul pavimento《E non sareste in debito con nessuno. Siamo noi ad essere in debito con te.》
《No, non è vero.》la smentisco sedendomi sul divano《Non siete in debito con me.》
《So che tu e Oscar avete parlato e, non so come tu ci sia riuscita, ma lo hai sconvolto.》lei ridacchia ed io mi passo una mano sul viso, disperata.
《Mi dispiace moltissimo...》
《Torniamo a New York sabato mattina, dopodomani. Ci farebbe piacere cenare assieme a te e alla tua famiglia domani sera così da conoscerci un po' e poter sistemare anche questa storia.》mi interrompe《Puoi dirlo ai tuoi e tenere a bada quella testa calda di mio figlio per altre ventiquattr'ore?》
《Ci proverò.》mi ritrovo a sorridere《La ringrazio infinitamente.》
《Non c'è di che. Ti auguro una buona serata e complimenti per l'università. Ora passami Charlie.》passo il telefono al mio fidanzato e vado in cucina dai miei per informarli della proposta della signora Scott.
《Perché vogliono incontrarci?》domanda mio padre.
《Per parlare, conoscervi meglio.》dico tranquilla《È solo una cena, nulla di più. In fondo sono persone normali come tutti gli altri.》faccio spallucce.
《Jess, cosa hai fatto a mio padre?》Charlie entra in cucina con il telefono ancora in mano《Quello che era al telefono non era lui.》il suo viso è sconvolto ed i miei genitori mi guardano male.
《Gli ho detto le cose come stanno, senza mezze misure.》mi siedo a tavola《Ritieniti fortunato che non gli abbia detto che è un chiuso di mente che so rifiuta di togliersi il paraocchi.》i miei genitori sorridono e Charlie si siede accanto a me, con il viso pallido e gli occhi spalancati《Rilassati, al massimo mi uccide.》ci scherzo su, cercando di riportarlo alla realtà.
Quando la madre diceva che gli ho sconvolto il marito, pensavo esagerasse. Ma ora, guardando il viso del mio principe, mi accorgo che qualcosa ho combinato.
《Buon appetito.》ci interrompe mio padre《E ancora congratulazioni figliola.》

Walk With MeWhere stories live. Discover now