67.Difendo sempre le persone che amo

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Ciao a tutti! Come state? Scusate per l'attesa, ma sono molto impegnata e sotto pressione ultimamente dunque non trovo molto spesso il tempo di scrivere.
Nonostante ciò cercherò di aggiornare con un po' di regolarità, provando a pubblicare un capitolo ogni 10-15 giorni.
Spero possiate capirmi e attendere con calma, senza abbandonare la storia.
Grazie mille. Un bacio e a presto!❤
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Charlie ferma la macchina nel parcheggio della scuola e guarda dritto davanti a sé.
《Charlie, cosa succede? È da sabato che sei così silenzioso.》è quasi una settimana che andiamo avanti così ed io mi sento terribilmente in colpa.
《Non c'è niente. Mi sento solo incredibilmente vuoto.》mi guarda negli occhi《Non provo niente.》
《Riguardo a cosa?》
《Mio padre, il pranzo, tu che sceglieresti sempre e comunque Harvard.》fa spallucce.
《Sei ancora arrabbiato con me?》
《Mi fai incazzare a morte.》sospiro《Mi fai perdere la testa quando non mi dici o fai capire quello che hai in mente. Dalla storia di Harvard al mio regalo.》i suoi occhi sono scuri di rabbia ed io sento il sangue smettere di scorrere nelle vene《Mi togli sempre il volante dalle mani e guidi tu. Non sono abituato a questo.》
《Mi dispiace.》
《Ma mi piace, tu mi piaci.》sorride, gli occhi si schiariscono di nuovo.
《Per Harvard lo sapevi già. Il regalo...lì ho agito d'impulso.》confesso《Ma sai che non farei nulla per ferirti.》annuisce《Sai che ti amo e che mi sento terribilmente in colpa per sabato.》
《Per Harvard...c'è una piccola possibilità che tu non scelga lei ma la Washington?》mi guarda speranzoso.
《Possiamo parlarne meglio un'altra volta?》domando dolcemente《Ora devo andare.》
《Oggi pomeriggio ho allenamento. Non riesco a passare a prenderti.》annuisco《Ok, allora ti lascio andare.》
《Buona giornata. Ti amo.》lo bacio dolcemente sulle labbra.
《Ti amo anch'io piccola.》mi sorride, gli occhi azzurri finalmente limpidi come il cielo d'estate《Se quel ragazzino si avvicina, chiamami. Mollo tutto e vengo a dargli una lezione.》mi fa l'occhiolino ed io alzo gli occhi al cielo disperata.
《Tieni a freno le mani.》lo ammonisco.
《D'accordo. Ciao.》lascia un ultimo bacio sulle mie labbra prima di permettermi di scendere dall'auto.

••••

《Bel casino.》concorda la mia migliore amica mentre recuperiamo i libri dall'armadietto《Dunque ha la mente chiusa.》
《Pare di sì.》cominciamo a scendere le scale《Ma io voglio credere che non sia così.》dico osservando i gradini sotto di me《Magari ho esagerato io, magari tutto questo è colpa mia.》
《E perché dovrebbe esserlo?》gradino dopo gradino arriviamo all'uscita《Hai solo detto come stanno le cose. Sono certa che sia un uomo che ottiene sempre ciò che vuole, com'era anche Charlie quando vi siete conosciuti.》
《Forse. Ma Margot è l'esatto opposto e Charlie dice che suo padre...》
《Jess, non puoi aiutare tutti.》mi blocca la mia migliore amica《Tu non hai fatto nulla.》
《Voglio che Charlie sia felice.》mormoro.
《E tu lo rendi felice.》mi prende a braccetto mentre attraversiamo il cortile《È fortunato ad averti.》ci sorridiamo. Facciamo ancora pochi passi prima di essere fermate da una voce che chiama il mio nome《Chi è quell'uomo?》domanda piano la mia amica.
《Il padre.》sussurro《Signor Scott. Cosa ci fa qui? Charlie è all'università.》guardo l'uomo negli occhi《E poi non mi pare di avervi detto dove studiassi.》
《Sono qui per te. Andiamo a pranzo e parliamo un po'.》
《Jess, io vado. Ci sentiamo domani.》Olivia mi abbraccia.
《Ciao Olivia.》sorrido alla mia amica《Va bene signor Scott. Come desidera.》
《Seguimi.》mi accompagna verso un suv nero, facendomi salire sui sedili posteriori, poi fa il giro e si siede accanto a me《Possiamo andare.》dice all'autista che annuisce e parte.
《Come ha scoperto dove studio?》domando debolmente.
《Vi ho seguiti stamattina.》
《È poco ortodosso.》
《Mio figlio non mi avrebbe mai detto dove studi.》
《Come fa a saperlo?》
《Lo conosco.》lo sento fissarmi.
《Ho qualche piccolo dubbio a riguardo, signore.》mi stringo nelle braccia《Di cosa vuole parlarmi?》
《Voglio capire chi sei.》mi volto a guardarlo《Voglio capire perché mio figlio sembra essere legato a te.》
《Dovrebbe chiederlo a Charlie perché è legato a me.》
《Mia moglie ti descrive come un angelo, ma a me sembra il contrario.》fa un mezzo sorriso.
《Dipende tutto dal mio interlocutore. Non riesco a nascondere il fastidio.》dico sincera.
《Se vuoi diventare avvocato devi imparare a nascondere il fastidio.》mi consiglia《Quanto credi di conoscerlo bene?》
《Mia madre dice sempre che anche passando la vita intera accanto ad una persona non la si conoscerà mai per davvero.》confesso《Charlie dice che lo conosco, che so più di molti altri dunque direi di sì. Ma non so se è davvero così.》
《Siamo arrivati signore.》l'autista ci interrompe. Scendiamo dall'auto, io con lo zaino in spalla.
《Lascia quello zaino in macchina. Pago io il pranzo.》
《No, non se ne parla.》rifiuto《Dopo aver rotto l'anima sulla questione "sanguisuga di patrimonio" se ne esce nel voler pagare? Sa di essere contraddittorio?》
《Penso di permettermi un pranzo.》gli occhi scuri dell'uomo mi scorrono addosso.
《Beh, anch'io.》e detto questo mi avvio all'entrata del ristorante.
《Forse sto cominciando a capire perché piaci a mio figlio.》brontola una volta che ci sediamo a tavola《Tratti così anche lui?》
《Sì quando non vuole dividere le spese o fa l'iperprotettivo.》apro il menù posto sul tavolo.
《Perché lo hai spinto a chiarire con me?》
《Le relazioni finiscono, quelli che un giorno erano amanti il giorno dopo sono sconosciuti. Gli unici che non voteranno mai le spalle nel momento del bisogno sono i genitori.》chiudo il menù dopo aver scelto di prendere della pasta al sugo《Questo è quello che penso io.》
《E lo hai convinto.》
《Perché ha deciso di togliersi il paraocchi e ammettere delle verità che prima negava.》e il paraocchi penso lo abbia ereditato dal padre.
《Capisco...》mormora pensieroso《Sai perché ha scelto la Washington University e ha buttato via la Harvard?》
《Lei lo sa?》rispondo con una domanda.
《Perché è immaturo e presuntuoso. Sembra non aver preso da me e Margot.》il cameriere ci interrompe per prendere le nostre ordinazioni.
《Charlie è molto maturo.》ribatto《Il problema è che lei, signor Scott, non lo vuole ammettere.》l'uomo sta per replicare ma io lo interrompo《Se così non fosse, Charlie non avrebbe già sostenuto parte degli esami del secondo anno e si sarebbe dato al divertimento. Ma è uno studente modello, uno sportivo d'eccellenza ed un ragazzo rispettabile.》
《E poteva fare tutto questo ad Harvard.》
《Avrebbe voluto; in fondo Harvard è il suo sogno.》lo informo《Ma come lei ben sa ha scelto la Washington.》
《Se è il suo sogno, perché lui è qui? Lo stai trattenendo tu, vero?》mi punta il dito contro.
《È colpa sua signor Scott, non mia.》mi difendo mentre i piatti arrivano in tavola《E sa perché le do la colpa?》nega con un cenno della testa《Perché lei ha sempre imposto al proprio figlio quello che lei voleva per lui.》
《Voglio solo il meglio per mio figlio. Ma tu sei troppo giovane per capire.》comincia a tagliare un pezzo di bistecca.
《Invece la capisco benissimo.》mi lancia uno sguardo scettico. Non mi crede e non mi importa. Probabilmente sto parlando a un muro《Il problema è che non ha trasmesso questo messaggio. Lei ha ordinato, non ha consigliato.》comincio a mangiare anch'io.
《Certo che ho ordinato. Quel ragazzo non mi ascolta minimamente.》
《Ha smesso di farlo con il tempo.》mormoro ricordando ciò che Charlie mi ha raccontato l'altra sera《Ha provato a compiacerla, ma non ci è riuscito e lei ha continuato ad ignorare i sogni e le ambizioni di Charlie. Così lui ha scelto di ignorare i vostri ordini e ha fatto l'esatto opposto di ciò che gli chiedevate.》
《Devo dirgli di starsene a Seattle per farlo andare ad Harvard?》mi deride《Che idiozie.》
《I figli si aspettano di essere sostenuti e supportati dai genitori. Possiamo ascoltare un consiglio, ma non gli ordini.》tengo lo sguardo fisso sul suo volto《Vogliamo rendere fieri i nostri genitori intraprendendo una nostra strada.》
《Quella che vi prepariamo noi vi fa schifo eh? Charlie avrebbe tutto subito se scegliere di studiare economia ad Harvard.》
《Ma lui non vuole avere la strada spianata. Vuole costruire la propria strada con fatica e sudore, meritarsi tutto ciò che ha.》mi sporgo leggermente verso l'uomo《Questo le sembra infantile? A me sembra che invece l'atteggiamento di Charlie sia più che maturo. Vuole farsi da solo.》mi ricompongo, tornando a mangiare《E poi vuole diventare un chirurgo.》tengo lo sguardo basso.
《Difendi sempre così le persone?》domanda dopo un po'.
《Sì, difendo sempre le persone che amo quando queste hanno ragione.》alzo lentamente lo sguardo, il piatto ormai vuoto《Charlie è un ragazzo fantastico: dà sempre il massimo in tutto ciò che fa, mette cuore in tutto, è gentile e altruista. Sa di aver sbagliato, ma sta rimediando ai suoi errori.》gli occhi mi si inumidiscono e la voce mi trema《Le persone cambiano, maturano e lo stesso ha fatto suo figlio, signor Scott.》prendo un respiro profondo《Si apra alla possibilità, accetti le scelte di Charlie, lo sostenga e vedrà che tutto cambierà in meglio.》
L'unica risposta che ricevo è un verso di fastidio. Forse ho solo sprecato fiato o magari un piccolo messaggio è riuscito a passare.
《Le dico un'altra cosa signore.》attiro nuovamente la sua attenzione《Charlie mi ha raccontato di una gita in barca a Seattle, quando aveva sette anni. Ha descritto quell'esperienza con un sorriso sulle labbra, ha descritto lei e sua moglie con un tale affetto...è allora che ho capito che gli fa male il fatto che il vostro rapporto sia difficile.》per la prima volta vedo nello sguardo dell'uomo una scintilla che non è scherno o sfiducia. È qualcosa di diverso, qualcosa che non comprendo. Forse è una nuova consapevolezza. Chi lo sa?《Dovrei andare a casa, signor Scott. Devo studiare per domani.》mormoro piano.
《Certo, vai pure. L'autista attende nel parcheggio. Ti porterà a casa.》
《La ringrazio, ma non è necessario.》mi alzo.
《È il minimo dopo averti disturbata. Arrivederci Jessica.》
《Arrivederci.》lo saluto per poi dirigermi nel parcheggio.

Walk With MeWhere stories live. Discover now