26.Il Simposio

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Ciao a tutti! Prima di lasciarvi leggere il capitolo in santa pace volevo avvisarvi che dall'inizio del nuovo anno scolastico non sarò più molto attiva su Wattpad poiché comincerò la quinta superiore.
Detto ciò spero che capirete le mie ragioni, che non abbandonerete questa storia a cui tengo molto e che questo capitolo vi piaccia.
Baci😘
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Ormai è metà ottobre, è passata quasi una settimana da quando sono stata dallo psicologo e con Charlie Scott non ho più parlato. Fino ad ora.
Il suo numero entra in composizione e un solo squillo mi attende perché risponde immediatamente.
《Jessica.》è chiaramente sorpreso della mia chiamata e se ci penso meglio lo sono anch'io《Jessica, stai bene?》domanda vedendo che non dico nulla.
《Ciao Charlie.》prendo coraggio inspirando《Sì, sto bene. Scusa se ti disturbo, ma volevo chiederti...stasera lavori?》osservo il soffitto della mia stanza aspettando una sua risposta.
《No, non lavoro. Vuoi uno strappo al Havana?》
《No, nulla del genere.》o la va o la spacca Decker《Mi domandavo se avessi voglia di uscire a bere qualcosa in un posto tranquillo o qualcosa del genere.》mi torturo le labbra con diversi morsi mentre l'unico rumore che arriva dall'altra parte del telefono sono i suoi respiri profondi.
《Perché Jessica?》
Resto per qualche secondo in silenzio. Mi sta davvero chiedendo perché lo sto invitando fuori? Dopo tutte le storie che ho dovuto raccontare ai miei, lui sta facendo il difficile?
Oh, se ne pentirà!
《Rispondimi e io ti risponderò.》decido di impuntarmi. Lui ottiene sempre delle risposte da me ed ora è arrivato il momento di esigere lo stesso.
《Sarei impegnato.》mormora.
《Disdici l'impegno.》la timidezza iniziale sta sparendo, lasciando posto ad una crescente irritazione.
《Mi va.》sorride nel dirlo《Dove?》
《Direi a Il Simposio.》lì servono ottimo cibo e a detta di mio padre anche degli ottimi alcolici.
Una breve risata da parte sua e poi un colpo di tosse《Oltre a mangiare immagino che parleremo.》sorrido. Effettivamente il nome del locale rivela le mie intenzioni《Ne ho sentito parlare bene.》conferma Charlie《A che ora passo a prenderti?》
《Alle otto.》
《Ok. A dopo.》
《A dopo.》stacco la chiamata e subito videochiamo Olivia su WhatsApp.
《Allora?!》
《Ha accettato.》sorrido soddisfatta《Ha detto di avere un impegno però lo ha disdetto.》
《Non riesce a negarti nulla immagino.》sorride anche lei《Come ti vestirai?》
《Ti ricordi quel vestito rosso aderente dal busto fino alla vita e con la gonna che arriva sopra il ginocchio? Quello che abbiamo comprato ai grandi magazzini questa estate.》
《Ah, sì! Quello tutto rosso senza pietre, pailettes o simili.》si illumina《Morirà nel vederti vestita così. Ai piedi metterai le Fila bianche di tela, vero? Quelle che sembrano coperte di pizzo.》annuisco《Voglio che mi descrivi la sua espressione quando ti vedrà! Tra l'altro, i tuoi sospettano qualcosa?》
《No, nulla. Quando hanno sentito della cena tra amici mi hanno incoraggiata anche. Quasi mi spiace mentir loro.》
《Arriverà anche il momento in cui dirai la verità.》mi rassicura la mia amica comprensiva《In questo modo copri anche la mia serata con Jack.》
《Andrete al cinema?》annuisce《Buon divertimento allora. Ora devo prepararmi. Ci sentiamo.》
《Ciao Jess. Divertiti!》mi manda un bacio prima di interrompere la comunicazione ed io mi precipito subito in bagno per farmi una doccia.

••••

Alle otto il mio telefono emette un fischio per informarmi dell'arrivo di un messaggio.

Da Charlie
Sono nel parcheggio

Decido di non scendere subito ma di farlo aspettare altri cinque minuti, semplicemente per innervosirlo.
《Mamma, papà io vado.》esco dalla mia stanza dopo cinque minuti.
《Buon divertimento!》mi augurano dopo avermi guardata sorridendo.
《Grazie.》esco di casa, arrivando presto nel parcheggio dove Charlie mi aspetta appoggiato alla sua auto. L'abbigliamento è essenziale: pantalone gessato nero e camicia bianca con una giacca abbinata al pantalone. Niente cravatta o papillon.
《Sei in ritardo...》le prime due parole vengono dette con forza e un grammo di rabbia ma quando i suoi occhi finiscono su di me rimane quasi a bocca aperta.
《Non me ne sono accorta.》mi porto i capelli tutti su una spalla《Andiamo?》
《Sì.》si avvicina a me ma io lo schivo per andare a sedermi sui sedili di pelle dell'auto.
《Cosa pensi di fare?》sale al volante.
《Io niente.》dico con voce innocente.
《Ragazzina.》trattiene un sorriso mettendo in moto.
《Il tuo impegno si è arrabbiato?》domando dopo un po'.
《Sì, ma non perché le ho dato buca.》
《Non hai soddisfatto le aspettative?》una smorfia mi si dipinge in volto mentre sento quella sensazione di fastidio nel petto.
《Come avrei potuto se ho per la testa un'altra?》
Un'altra? E allora perché non va con quella? Perché è qui?
《Ti ricordo che non ne so niente.》
《Oh Jessy...》sospira《Sei così gelosa.》la sua mano destra, dal cambio, va a cercare la mia sinistra.
《Non è vero.》la mia non è gelosia.
《Non negarmi di toccarti.》mormora lasciando andare la mia mano che si è opposta alla sua stretta.
《Qualcuna te lo ha mia negato?》osservo le strade illuminate da un tenue bagliore arancione dei lampioni.
《Con le altre è diverso.》
《E con me cosa cambia?》
《Nessuna mi ha mia negato di toccarla.》risponde mantenendo una posa rigida ed un'espressione seria sul volto《È la prima volta che una ragazza lo fa.》sospira ed io me lo segno mentalmente《Vorrei solo capire perché lo fai.》mi lancia una veloce occhiata.
《Perché io non mi complico la vita stando accanto a qualcuno che non sa cosa vuole, che gioca con me per un po' e poi sparisce.》
《L'ho fatto per te. Pensavo che dopo quel pomeriggio non volessi più vedermi.》
《Così alla sera hai scaricato la rabbia.》al pensiero mi si forma un nodo allo stomaco.
《Te l'ha detto la tua amica Olivia?》è arrabbiato《Dille pure che l'ho portata a casa ma nel momento in cui avrei dovuto scoparla le ho detto di andarsene. Avevo un'altra per la testa, te l'ho detto.》
《Allora perché non sei con l'altra?》
《Sono con lei ma si merita di meglio di uno come me.》l'auto rallenta per entrare nel parcheggio del ristorante《E te lo ripeterò fino alla nausea.》quando il motore si spegne, dopo una ventina di minuti, i suoi occhi azzurri finiscono nei miei《Ti meriti di meglio Jessica.》
《Andiamo dentro?》gli sorrido dolcemente e lui sospira pesantemente.
《Dopo di te.》
Scendo dall'auto tenendo la mia borsetta in mano e aspettando che Charlie venga al mio fianco, ma resta un passo indietro.
《Stiamo andando a cena insieme o no?》mi volto a guardarlo.
《Sì.》mi guarda evidentemente confuso.
《Allora che ne dici di entrare fianco a fianco?》sorrido andando accanto a lui.
《Se è ciò che desideri...》mi sorride.
《È proprio ciò che desidero.》confermo mentre mi prende a braccetto ed insieme ci dirigiamo all'entrata de Il Simposio dove un cameriere ci domanda se abbiamo prenotato un tavolo.
《A nome Decker.》rispondo io mentre il giovane cameriere mi guarda con uno sguardo troppo insistente per i miei gusti.
《Eccovi qui.》conferma dopo aver guardato il quaderno in pelle che ha davanti《Seguitemi.》ci sorride rapidamente per poi condurci verso il nostro tavolo.
Il tavolo per due persone che ho prenotato si trova in un angolo più appartato del locale, lontano dal vociare degli altri presenti e dalle casse che riempiono l'ambiente di tranquilla musica ambientale.
《I camerieri arriveranno subito. In tanto potete dare un'occhiata al menù.》
《Grazie.》lo liquida velocemente Charlie mentre mi fa sedere al tavolo《Grazie al cielo si è levato dalle palle.》
《Non essere così scortese!》lo ammonisco mentre si siede davanti a me.
《Ma non hai visto come ti guardava?! Mio Dio, che nervoso.》
《Almeno lui apprezza.》mormoro.
《Pensi che io no? Sei stupenda con questo vestito. Ti dà un'aria così...così matura, così da donna.》si toglie la giacca sistemandola sullo schienale della sedia《E sei adorabile quando arrossisci.》mi sorride dolcemente mentre abbasso lo sguardo.
《Fai così con tutte? Le riempi di complimenti e poi una botta e via?》
《I complimenti che faccio per la botta e via sono diversi da quelli che sto facendo a te.》sembra offeso《Se ciò che ti preoccupa è che io ti possa portare a letto per poi lasciarti alle mie spalle...》tace.
《Lo faresti?》un brivido mi attraversa la schiena mentre apro il menù.
《Con te non riuscirei a fare nulla di ciò che faccio di solito. Con te non ho fatto nulla di ciò che faccio di solito.》
《Delle prime volte per te?》domando senza guardarlo in viso.
《Sì.》silenzio《Sono prime volte. Anche essere in un ristorante con una ragazza è una prima volta.》
《E te la senti di vivere delle tue prime volte con me?》chiudo il menù per guardarlo in viso.
《Signori, avete deciso cosa ordinare?》un cameriere che avrà all'incirca quarant'anni si materializza accanto al nostro tavolo.
《Anatra all'arancia con contorno di patate e un'acqua naturale. Per te?》Charlie mi guarda.
《Linguine ai gamberi rossi e del vino bianco.》
《Che vino desidera?》il cameriere prende nota.
《Sauvignon Blanc.》risponde Charlie al posto mio.
《Altro?》
《Vuoi il dessert?》domanda Charlie ma io rofiuto《Va bene così.》congeda con molta più gentilezza questo cameriere《Il Sauvignon bianco ti piacerà. Accompagna benissimo i piatti di pesce.》
《Non hai risposto alla mia domanda.》gli faccio notare.
《Non so.》
《Perché pensi che mi deluderai?》
《Sì.》
《Pensi che rovinerai tutto quanto?》
《Sì.》i suoi occhi sono colmi do tristezza e rassegnazione.
《Lo stai facendo comportandoti così.》
《Ti sto facendo un bene comportandomi così.》ribatte.
《E a te stesso? A te stesso stai facendo un bene?》insisto.
《No, ma non importa.》
《Mi hai detto di non allontanarti ma sei tu che stai cacciando me.》cerco di prendergli la mano ma me lo impedisce《Non vuoi nulla di romantico, d'accordo. Non vuoi neanche che siamo amici, e va bene. Allora cosa vuoi? Che tipo di relazione desideri?》mi guardo le mani che tengo in grembo. Non so da dove venga fuori tutto questo coraggio ma ormai è fatta: gli ho chiesto quello che volevo sapere.
《Non voglio che tu cambi il tuo modo di essere per me.》nella sua voce percepisco il disagio《Dimmi tu piuttosto cosa vuoi da una relazione. Fiori e cioccolatini? Passione e perdizione?》
《Se non fosse saltato fuori che sono tanto inesperta, tu come saresti andato avanti?》evito di rispondere alla sua domanda potendone una a lui.
Resta per un po' in silenzio, la fronte corrucciata e le labbra strette in una linea dura, poi mi guarda e sorride.
《Avrei continuato ad accompagnarti a scuola, ad invitarti ad uscire e a baciare quelle labbra ogni volta che ne avevo voglia.》
《Per ottenere cosa?》la mia domanda resta sospesa nell'aria a causa dell'arrivo del cameriere.
《Ecco a voi l'acqua ed il Sauvignon Blanc.》ci mette davanti due calici e versa a Charlie l'acqua e a me, dopo aver strappato la bottiglia, il vino bianco《I piatti arrivano tra poco.》e si dilegua velocemente.
《Dunque?》porto il mio bicchiere alle labbra per assaggiare il vino che scopro essere delizioso.
《Niente.》gli lancio un'occhiata《Le tue attenzioni.》si passa una mano tra i capelli corvini《Te.》
《Me?》
《Te.》conferma mentre io mi sento andare a fuoco《Magari non a letto perché vorrei che la tua prima volta fosse davvero speciale, condivisa con una persona speciale. Ma mi piacerebbe saperti mia in altri modi.》
《Perché?》sussurro con un filo di voce.
《Se lo sapessi riuscirei a fermarmi, riuscirei a negarti tutto ma non lo so.》
Lo sguardo sorpresa. Non riesce a fermarsi e a negarmi niente. Invece a me sembra che mi neghi tutto.
《C'è qualcosa che non riesci a negarmi?》
《Questa cena ad esempio.》veniamo di nuovo interrotti dall'arrivo dei piatti in tavola.
《Buon appetito!》ci augura il cameriere prima di lasciarci.
《Capisco.》mormoro cominciando a mangiare la deliziosa pasta con gamberetti rossi.
《Sono attratto da te Jessica, lo sai.》mi ricorda dopo vari minuti di silenzio.
《E non capisco il perché.》replico io.
《Perché sei una bella ragazza.》rido a questa affermazione《Odio quando pensi di non essere bella.》
《Ma è la verità.》
《Non hai visto come ti guardano tutti? Ogni ragazzo che ho visto passare accanto a te da quando ti conosco ti ha guardata con brama. Perché non te ne accorgi?》
Perché tutti mi guardano con pena.
《Non voglio parlare di questo a cena.》taglio corto.
《Ok.》sospira riprendendo a mangiare《Non mi hai ancora detto cosa vuoi da una relazione.》breve dell'acqua.
《Voglio quello che vogliono tutti: che mi faccia felice.》ed è vero, non desidero altro che essere felice e sentirmi viva《Tu non vorresti questo da una relazione?》
《Abbiamo definizioni diverse di felicità.》si porta una pezzetto d'anatra alla bocca.
《Tu credi Charlie?》resto con il gamberetto sospeso a mezz'aria《Forse è ciò che ci porta la felicità a differire, ma il sentimento non è poi tanto diverso.》sollevo un sopracciglio.
《Stai cercando di sedurmi Jessica?》domanda divertito.
《Pensi che lo stia facendo?》non erano queste le mie intenzioni.
《Sì e ci stai anche riuscendo.》il suo sorriso è ampio e contagioso e coinvolgente anche gli occhi.
《Non so chi stia seducendo chi.》sorrido timidamente.
《A che ora devi essere a casa, piccola Cenerentola?》domanda.
《A l'una.》
《E la tua ora fissa, eh?》mi prende bonariamente in giro ed io gli faccio la linguaccia.
《Se ai dormitori della Washington non sono così rigidi non è colpa mia.》
《Dormitori? Io e Samuel viviamo in un appartamento. Non abbiamo un coprifuoco, siamo liberi.》spiega tranquillo《Uno dei motivi per cui non ho voluto Harvard è questo.》
《Mi sembra ancora una follia rifiutare Harvard, che ti aveva accettato, per la WSU.》
《Se fossi andato ad Harvard non ci saremmo conosciuti in quel modo, tu probabilmente ti saresti fidanzata con il fighetto e quando avresti messo piede ad Harvard ed i nostri sguardi si sarebbero incrociati tu mi avresti ignorato perché felicemente fidanzata.》
Beh, ignorare uno come lui è praticamente impossibile. Siamo realisti: come puoi ignorare un tale ragazzo? Occhi azzurri, capelli corvini, corpo atletico, sorriso mozzafiato. Insomma, un modello.
《Non credo sarebbe andata esattamente così, ma va bene comunque.》gli sorrido dolcemente mentre finisco il cibo che ho nel piatto.
《Hai poca considerazione di te.》mi accusa.
《Anche tu se è per questo.》abbiamo ormai finito il cibo che avevamo nel piatto.
《Io ho delle ottime ragioni per vedermi così. Sono così.》mi osserva mentre bevo dell'altro vino. È così fresco e scivola con così tanta facilità lungo la gola che è un assoluto piacere berlo.
《Anch'io sono così come mi descrivo.》ribatto posando il bicchiere sulla tovaglia bianca.
《Sei impossibile!》sbuffa《Vorremmo il conto.》si rivolge al cameriere che è venuto a portare via i nostri piatti vuoti.
《Certo. Ve lo porto subito.》si allontana velocemente mentre io preparo il portafogli.
《E tu rimetti il tuo portafoglio in borsa. Pago io e non voglio sentire lamentele.》Charlie mi lancia uno sguardo gelido.
《Ho i soldi per pagare una maledetta cena.》lo informo.
《Ho detto che non voglio sentire quella boccuccia lamentarsi. Ho un lavoro al contrario tuo.》
《Con il quale devi pagare le bollette, la benzina per l'auto, qualcosa da mangiare e l'occorrente per medicina.》
《Se non avessi abbastanza soldi pensi che riuscirei a tenere l'Audi?》
《Guadagni cosi tanto facendo il barista al Havana?》
《No, ma ho una madre che nonostante tutto tiene ben rifornito il mio conto in banca.》spiega sbrigativo ed io capisco che odia parlare dei suoi. Chissà perché.
《Non volevo essere invadente.》abbasso lo sguardo.
《Scusami, non volevo usare un tono cosi duro. Tu non sai niente, non hai colpa.》tutto in lui si addolcisce.
《Signori.》il cameriere mette il conto sul tavolo.
《Pago con carta di credito.》Charlie estrae la carta di credito dal portafogli e la inserisce nell'apposito apparecchio, digitando poi il Pin.
《Spero sia stato tutto di vostro gradimento.》il cameriere ci sorride quando Charlie si alza.
《Assolutamente.》tenendo su un braccio la giacca mi invita a seguirlo《Arrivederci.》salutiamo insieme e in pochi minuti siamo già accanto all'auto.
《Perché così di fretta?》mi tiene ancora per mano, le nostre dita intrecciate, i suoi occhi nei miei, i nostri corpi vicini ma ancora troppo lontani.
《Sono le dieci. Mancano poche ore a l'una e io voglio godermi ogni istante con te.》sulle mie labbra si forma spontaneamente un sorriso《Ti va di stare ancora con me?》
《Sì, mi va.》

Walk With MeWhere stories live. Discover now