Together Again

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Una bellissima Range Rover nera splendente. E indovinate a chi apparteneva?

Io ero quasi paralizzata, ancora davanti la macchina e così anche Katherine. Aimee capì al volo il nostro problema, così ci prese per un braccio e ci portò dentro. Fortunatamente nessuna delle tre proferì più parola riguardo a questo.

Arrivammo davanti alla porta dell'ufficio di Jason, e bussai. Alcuni secondi dopo, ci diede segno di entrare e venimmo accolte da un profumo troppo familiare.

Ed infatti eccoli lì, tutti e tre. A spiccare in tutto il suo splendore, c'era proprio lui, Justin Bieber. Lo stesso Justin Bieber che avevo evitato per più di tre mesi, per farlo stare più al sicuro possibile. Lo stesso Justin Bieber che era riuscito a mettermi in discussione. Lo stesso Justin Bieber che avevo quasi baciato.

Mi stava fissando, e io anche mi ero presa una buona parte di tempo per farlo. Ma almeno nessuno dei due aprì bocca.

Jason sapeva che non ci ''frequentavamo'' più. Da un lato ne era contento, o avremmo destato sospetti con tutta quella storia di vederci ogni giorno; specialmente per quanto riguardava me e Justin e Katherine e Logan. E dall'altro lato era d'accordo con noi, riguardo al tenerli al sicuro con la storia della nostra identità.

-Allora ragazzi, - Jason si sedette di nuovo dietro la sua scrivania - sono lieto di rivedervi di nuovo tutti assieme.

Nessuno di noi sei osò rispondergli.

-Comunque - continuò - vi ho chiamati perchè ho bisogno di voi. Il lavoro che avete fatto a Philadelphia è stato impeccabile, quindi ho deciso di affidarvene anche un altro, altrettanto importante.

-Dove, questa volta? - chiesi io.

-Los Angeles. - sorrise.

Cavolo, Los Angeles era parecchio troppo lontana da Boston. E da lì non avrei potuto fare nessun'altra ricerca riguardo a Jennifer.

-E cos'è che dobbiamo fare? - chiese Logan.

-Dovete ritirare dei soldi da un'agenzia. Ed, essendo troppo buono, vi concederò due o tre giorni di relax, spiaggia, feste, ragazzi e ragazze. Contenti?

-Da morire! - Katherine sorrise maliziosa. Jason aveva praticamente riassunto la sua vita.

-Bene, partirete tra tre giorni. Come l'altra volta, vi darò io le coordinate e tutte le informazioni di cui avete bisogno. Domande?

-L'agenzia della California, giusto? - dopo che Jason annuì, Ryan continuò - Ho sentito dire che sono molto spietati, quasi peggio di noi.

-Ed è per questo che ho voluto voi.

-Oh, wow, grazie. - dissi sarcastica, anche se in effetti apprezzavo la sua volontà di mandare noi.

Tutti ridacchiarono, persino Jason.

-Ora potete andare, ho un allenamento da portare avanti. - ci accompagnò alla porta.

-Allenamento? - chiese Katherine.

-Una possibile nuova recluta. Qualcosa in contrario?

-Assolutamente.

-Dille da parte mia di fidarsi, allora. - gli dissi facendo l'occhiolino.

-Senz'altro Tris.

Ricambiò e poi ci condusse fuori, e lì ci dividemmo; noi andammo verso sinistra, ovvero verso l'uscita, e lui verso destra, ovvero verso la palestra.

Una volta fuori, cacciai subito la mia Marlboro Light dalla borsa; dovevo rilassarmi. Presi l'accendino che avevo ricomprato da poco e me l'accesi.

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