Un Mondo di Sangue

497 17 0
                                    

Mi sentivo calma, dentro di me tutto era congelato in quel momento.
Non sentivo nessuna emozione.
Mi sembrava di avere davanti un estraneo con il corpo di Storm.
Aveva il suo aspetto ma tutto di lui era cambiato, il sorriso, lo sguardo e l'identità.
<<Immagino che tu sappia la seconda parte della storia.>>
Un movimento alla mia sinistra mi mise sull'attenti. Dalla gabbia di magia stava uscendo senza fatica Felce Nera, il Maestro di Duniya.
Avrei dovuto capire anche quello.
Ero stata manipolata per tutto il tempo da emtrambe le parti.
Guardai il marchio ormai visibile, forse sarebbero stati più al sicuro se fossero rimasti separati.
Con quella consapevolezza guardai disperata Kay.
Da lui non ricevetti nulla, non mi guardò e continuò a fissare il terreno. Per la prima volta lo vidi smarrito, senza sapere cosa fare.

"Mantieni la calma, il piano funzionerà comunque."
<<Le tue sorelle sono state la chiave per arrivare a te. Chiara era una ficcanaso e presto mi scoprì, dovevo fare qualcosa e così l'ho uccisa.
Laila invece mi ha aiutato ad avvicinarmi a te, tutti i tuoi punti deboli rivelati per tradimento.
Lorenzo non poteva più fare nulla per me, dovevo legarmi a te in modo da non costringerti con la forza a cedermi i tuoi poteri ma il piano è fallito.>>
<<Dov'è lei ora?>>
Fece un giro su stesso guardandosi intorno.
<<Ovunque lei sia non mi importa. Non ho bisogno di traditori nella mia corte.>>
Voleva ucciderla!
Sbiancai e sperai con tutta me stessa che fuggisse.
Storm si avvicinò a me e mi prese le mani tra le sue.
Era perfetto, indossava dei vestiti regali nero e argento, i capelli erano tirati indietro.
Mi fu tanto vicino che ne sentii l'odore. Sapeva di fiori secchi.
<<Ho bisogno di persone forti, sveglie e leali al potere come te. So che non vuoi il trono e che il tuo unico desiderio è di mantenere al sicuro tutta la magia.>>
Le sue mani scivolavano verso la mia schiena in lente ma forti carezze.
<<Con me quel potere sarà al sicuro.>>
Sorrisi di rimando e mentre la sua mano si trovava sulla mia guancia la toccai.
Volevo che restasse vicino ancora un po'.
<<Tu sei come il pugnale della Regina, bellissimo e letale.
Mi aspetto sempre che diventi speciale, che abbia qualche potere che ci salverà tutti ma alla fine resta solo un pugnale.
Dargli un nome non cambierà le cose, Storm e come tutte le armi quel pugnale ha ucciso, ucciso e ancora ucciso per seguire il volere di altri.>>
La sua mano si ritrasse ma quella volta fui io a tenerlo stretto a me.
Lo abbracciai.
<<Hai mai pensato a quello che vuoi realmente? Non devi seguire il volere dei tuoi antenati se non vuoi, possiamo fare tutto quello che desideri.>>
Rimasimo in silenzio, abbracciati a fissare alle spalle dell'altro.
Kay era disgustato e Teresa, appena risvegliatasi anche lei nella gabbia magica insieme a Dorian e John guardava senza capire.
I loro poteri stavano tornando ma erano bloccati.
<<Ti sbagli, voglio davvero tutto questo.>>
Si scostò delicatamente da me, era fermo sulle sue convinzioni, non ero riuscita a convincerlo.
<<Non sono come quel pugnale, io ho del potere dentro di me.
I miei antenati sposavano figli di Consiglieri per diventare tali anche loro, finché mia madre, una dominatrice della terra non passò il suo dono a me e non potei prendere il suo posto, fu allora che compresi quale fosse il mio compito. Appena fui nato mia madre mi nascose da Felce Nera e come Consigliere misimo mio zio.>>
Sorredeva come un bambino, probabilmente ed felice come non lo era mai stato.
Cosa aveva perso per questa battaglia che durava da secoli?
Mi chiesi dove fosse sua madre.

Guardandolo meglio in volto riuscii a ricollegarne alcuni tratti ai ricordi che mi erano apparsi in sogno. Avrei dovuto riconoscerlo ma ero troppo ceca per vedere la verità.
<<Non capisci? Ho anche io il potere dentro di me, per questo sarò un re migliore dei miei antenati!>>

Spalancai di poco la bocca e sgranai gli occhi.
Il piano non avrebbe mai funzionato!
<<Ti prego, lascia stare. So cosa si è disposti a fare per la famiglia ma tu deliri. Non puoi realizzare una cosa del genere!>>
Gli poggia le mani sulle spalle ma lui mi respinse tornando alla sua fredda espressione di trionfo.
<<Posso e lo farò.>>
Con uno spostamento dell'aria dettato dall'istinto riuscii a sfilargli il pugnale dalla mano e a impossessarmene.
Proprio in quel momento Kay esplose in una colonna di magia che colpí le guardie e la gabbia magica distruggendoli.
In molti rimasero a terra ma altri tornarono a combattere.
Piuma Gialla sferrò una sfera infuocata nel cielo ed esplose.
Un segnale di aiuto.
Presto sarebbero arrivati i rinforzi, dovevamo resistere fino ad allora.
Tentai un affondo nello stomaco di Storm ma con più agilità di quanto mi aspettassi si spostò e allo stesso tempo mi intrappolò i piedi.
Congelai i mucchi di terra e corsi all'attacco.
Fallii di nuovo.
Agganciai  il pugnale allo stivale e mi dedicai completamente alla magia.

Voleva battersi con la magia e io lo avrei accontentato.
"Sono in vantaggio, posso vincere."
Ma Artú non rispose e aveva ragione.
I primi attacchi di fuoco furono schivati e i seguenti di aria bloccati.
Se io ero rricoperta di ferite, bombardata da pietre più e più volte, lui appariva ancora immacolato.
Non muoveva un muscolo per gli incantesimi e la sua trasformazione era nulla. Non aveva nulla negli occhi a tesrimoniare il suo potere, neanche il marchio.
Doveva essere uno degli effetti dell'avere un potere non proprio.

Divenni invisibile, e provai a colpirlo da più direzioni per confonderlo ma con una nuvola di polvere riuscì a scovarmi subito.
Finché fossi rimasta a terra sarei stata un bersaglio facile, sul suo terreno di combattimento ideale.
Ma io avevo più assi nella manica su cui contare.
Gettai uno sguardo verso l'alto e volai.
Spiccai un balzo e la pesantezza svanì nel momento stesso in cui cercò di riportarmi a terra.
All'inizio fu come sentirsi tirare giù ma più volavo e più mi sentivo meglio, libera e leggera.
Non guardai le condizioni della città per non distrarmi ma era impossibile non notare il fumo.

Storm era stata una nube di fumo nel cielo che avevo scambiato per una nuvola.
Avrei dovuto percepire la sua puzza fin da subito.
Una coltre di fumo ricoprì Storm per mio volere e lo soffocò.
L'aria mancava e allo stesso tempo era irrespirabile.
Quasi godetti nel vederlo a terra, rantolante quasi del tutto oscurato ma una mano che lo portò via, salvò lui e distrasse me.
Laila e Lorenzo erano arrivati per salvare il loro re.
Mi guardavano dal basso inermi contro di me ma felici di aver salvato Storm.
Mi lanciai verso di loro più veloce che potei, prima che Storm potesse riprendersi ma era già troppo tardi. Si era curato ovviamente.
Richiamò a se una guardia, un dominatore dell'aria.
Questo prese con violenza per le braccia Laila e spiccò un salto arrivando nel cielo proprio mentre io tornavo a terra.
<<Non puoi ucciderla! Storm cosa stai facendo?>>
Lorenzo gli si avventò contro ma non arrivò mai a destinazione.
Delle colonne di roccia gli cinsero gambe e braccia.
Avevo paura di quello che era disposto a fare per il potere.
<<Dammi ciò che voglio e lei sarà libera.>>
Allungò di nuovo un braccio verso di me.
Accettai senza pensarci bene, gli poggiai il palmo sulla mano priva di marchio e...
<<Tal non lo fare!>>
Sbattei più volte gli occhi prima di comprendere.
Era sata Laila a parlare.
<<Ho capito il mio errore e ne pagherò le conseguenze. Tu però puoi ancora fare la cosa giusta.>>
Sapevo che stava piangendo. Le lacrime e i singhiozzi le impastavano la voce, forte abbastanza per farsi sentire.
<<Non vorrai perdere anche lei? La tua ultima sorella.>>
La sua voce suonò dolce e aspra allo stesso tempo.
Feci un passo ma mi bloccai.
Ero in trappola, tirai con tutte le mie forze cercando di liberarmi e spiccare il volo verso mia sorella ma era impossibile.
<<Hai tempo per ripensarci finché la guardia non smetterà di salire, allora potrà cadere o potrà diventare qualcosa di più di una traditrice.>>
Sudavo freddo, ero nel panico più totale e lei saliva, saliva e saliva.
Avevo le lacrime agli occhi.
Non potevo cedere, dovevo liberarmi e l'avrei salvata, come fanno le vere sorelle.
Piansi dallo sforzo e dalla disperazione, quando la mia vista tornò chiara lei si era fermata.
Ormai era un puntino nel cielo nero. Sembrava una stella tra la altre.
<<Dagli quello che vuole, ti supplico!>>
Lorenzo grondava sangue dai polsi e dalle caviglie per lo sforzo di liberarsi.
Anche io, notai guardando in basso, avevo i piedi immersi nel sangue.
Più provavo a contrastare l'incantesimo e più la roccia si affilava.
Ma perché allora non sentivo dolore?
<<Fa come ti dice.>>
Guardai Laila un'ultima volta decisa a consegnarmi ma quando mi girai sconfitta verso Storm lui aveva già dato il segnale.
Era troppo tardi.
Mi lasciò libera un attimo dopo che fu caduta.
Tutti si fermarono a osservare la scena. Il fioschio sordo aveva attirato tutti.
Anche Lorenzo fu libero ma invece di correre da lei prese un'altra strada.
Raccolse una spada da terra e la conficcò nella spalla di Storm, continuò ad affondare fino all'elsa e la rigirò più volte nella ferita, almeno finché uno spuntone di roccia appauntita non sbucò dal suo petto.
Cadde di lato e la lama rimase dove era.
Non potevo credere ai miei occhi, al posto dei due ragazzi c'era solo una pozza di sangue. Era arrivato ai miei piedi. Mi inginocchiai e mi ci specchiai, le ferite non erano visibili in quel mondo fatto di sangue.
Quello sarebbe stato l'unico mondo su cui avrebbe regnato Storm.

Myeki: I Segreti Della MagiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora