Invito

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<<Molto bene. Se riuscite a mantenere abbastanza a lungo la concentrazione vedrete che il vostro disco si alzerà da terra ma dovete sapere che non possono avere la velocità di un dominatore dell'aria, inoltre riescono ad arrivare solo fino ad una certa altezza prima che voi possiate morire per assenza di aria.>>
Il mio disco di energia viola si trovava sotto i miei piedi un po' come vetro, solo che sarebbe dovuto essere leggero quasi come l'aria.
<<Qual è la prima regola del
volo?>>
Ci riflettei ma prima che potessi risondere la voce di Sara risuonò chiara nelle orecchie di tutti.
<<Mai perdere la concentrazione.>>
<<La seconda...>>
Stetti in silenzio per concentrarmi meglio sulla tavola sotto i piedi ma di nuovo la voce di Sara mi distrasse.
<<Mai volare più in alto dei cento metri dal suolo.>>
<<La terza...>>
Strinsi gli occhi e finalmente il disco divenne leggero ma solido sotto i piedi iniziando a staccarsi dal pavimento.
La mente leggera mi girava dall'emozione ma nonostante questo non mi deconcentrai.
<<Mai cadere dalla tavola.>>
Esclamarono in coro un gruppo di ragazzi fieri di loro, io invece caddi e la tavola scomparve.
<<Grazie per la dimostrazione Talitha.>>
Quando si girò gli scoccai un occhiata che trasudava fastidio verso di lui ma quando tornò a guardare le persone accanto a me tornai ad avere l'espressione di sempre.
<<Noi maghi abbiamo bisogno di una base solida per creare la nostra tavola per questo se si cade non si può crearne un'altra in aria. Gli incantesimi base di recupero, difesa e attacco riguardano solo il secondo anno di studi.>>
Annuimmo tutti un po' meno desiderosi di volare all'aria aperta con i dischi di energia.
La lezione si concluse subito dopo il ripasso delle regole base di volo per maghi principianti ed io fui felice di tornare nella mia stanza per rinfrescarmi prima della cena.

"Sempre stessa storia?"
La voce di Artù fu come una secchiata di acqua gelida dopo un bagno caldo.
Mi riportò alla realtà.
<<Come sempre. Kay sta diventando insopportabile e non credo di voler vedere Lorenzo per un bel po'.>>
Non disse più nulla finché non finii di prepararmi e la cosa mi sembrò strana all'inizio tuttavia tutto era strano in quel periodo e così lasciai correre.
<<Ci vediamo più tardi.>>
Gli feci una carezza dietro le orecchie e andai ma fui fermata.
"Questa sera verrò con te."
<<Stai dicendo...?>>
"Che è arrivato il momento di uscire allo scoperto."
La notizia mi rimescolò lo stomaco  tra ansia e felicità.
All'inizio non vedevo l'ora che quel momento arrivasse ma appresa la notizia uno strano disagio si impossessò di me.
Mi avviai come se nulla fosse alla mensa e per fortuna non incontrai nessuno per i corridoi.
Artù camminava al mio fianco nascosto dall'ombra che proiettavo a terra e fu per questo motivo che entrata nella grande sala nessuno sembrò accorgersi di nulla.
<<Ti stavamo aspettando. Lina per poco non moriva di fame.>>
Disse Carlos ridendo e ridandomi un po' di serenità.
<<Scusate è che ho dovuto aspettare che i capelli si asciugassero.>>
Non appena Lina mi vide gridò un "buon appetito a tutti" e si gettò sul suo piatto ricolmo di cibo appena cotto.
Mi sedetti sulla panca nel posto verso l'esterno così da poter dare da mangiare al mio famiglio senza infastidire gli altri ma quando mi girai verso sinistra con un pesciolino in mano lui era sparito.
"Artù dove sei?"
"Vicino a te mia maga."
Mi girai a destra e lo trovai ad occupare il posto di una persona con le zampe anteriori poggiate sul bordo del tavolo e quelle posteriori sulla panca.
Subito calò il silenzio sul nostro tavolo, perfino Lina smise di mangiare e si mise ad osservare il gatto con occhi sgranati.
Sara incredula, agghiacciata indicava il mio famiglio parlando con il suo accanto a lei.
<<Che cos'è... quello?>>
Carlos guardava Artù come se fosse qualcosa di innaturale.
<<Lui è... il mio famiglio.>>
Di nuovo silenzio.
<<Mi dispiace non avervelo detto subito ma non pensavo fosse una buona idea mostrare a tutti che... è un gatto.>>
All'ultima parola sussultarono ma fu l'ultima volta perché Uma mi saltò al collo ridendo come un isterica e Carlos iniziò a farfugliare parole incomprensibili ad Artù.
<<Come si chiama?>>
Chiese Lina con la mano sulla sua testa. Sembrava avere paura del gatto.
<<Artù.>>
Dissi con fierezza.
<<Non posso credere di stare accarezzando un gatto!>>
Una parola urlata e gli insegnanti, non molto distanti da noi, si voltarono osservando non molto sorpresi Artù e me.
Solo Kay mostrò uno scintillio di vittoria, sembrò talmente brillante che lo vidi a metri di distanza.
"E se avessimo sbagliato?"
Chiesi al famiglio preoccupata.
"Se non avessimo sbagliato ora, avremmo dovuto sbagliare in seguito."
Parole decise e piene di verità che mi fecero passare la fame.

* * *

Il mattino seguente venni informata dell'arrivo di una lettera e non potendo fare a meno di pensare a Teresa arrivai alle lezioni mattutine in ritardo.
Quando la presi tra le mani non vidi però il simbolo del fuoco di Wuta, solo quello di Mayu.
La aprii furente e quando lessi non potei fare a meno di pensare una sola parola.
"No."

<<Non ho intenzione di andare alla festa di compleanno di Lorenzo!>>
"Ma se ci andiamo potremmo scoprire qualcosa sul suo conto."
Rimasi con le braccia incrociate irremovibile.
"La festa si terrà al castello, potrei andare a frugare un po' mentre tu lo distrai."
Sospirai sapendo che non aveva torto.
<<Stare vicina a lui dopo quell'episodio inquietante mi mette soggezione e... paura.>>
Ammisi.
"La paura allora deve essere la nostra energia, ci nutritemo di essa e non lasceremo che ci paralizzi ma solo che ci animi."
Lo presi tra le braccia, la sua testolina nascosta dietro la mia spalla nel nostro primo abbraccio.
<<Sarai sempre il mio eroe Artù.>>
E cosí immersi nel suono delle sue fusa e delle nostre voci ideammo il piano più pericoloso che potessimo pensare.

Durante le lezioni pomeridiane fummo liberi di esercitarci a nostro piacimento per l'assenza del professor Foster, assenza che insediò dentro di me sospetti molto fondati.
La festa di Lorenzo si sarebbe tenuta nel prossimo giorno libero.
Mancavano due giorni e durate entrambi Kay Foster scomparve dalla circolazione. Non venne a lezione, ne a pranzo ne a cena. Le sue tentate conversazioni non mi mancarono ma questo significava solo che stava facendo qualcosa di più importante, qualcosa che avrei scoperto solo in seguito.

"Domani sera sarà dura non farci scoprire."
Mi misi a guardare le stelle chiedendomi se in quel momento mi stessero ascoltando e presto avrebbero rivelato tutto al Consigliere.
<<Farò del mio meglio e quando potrò, se avrai trovato qualcosa, ti raggiungerò.>>
"So che lo farai, mia maga."
Gli sorrisi dal davanzale della finestra e in risposta ottenni un battito d'occhi spettrale.

Myeki: I Segreti Della MagiaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon