Buio, Silenzi e Ricatti

824 39 0
                                    

Il giorno seguente non fui portata a lezione e passai tutta la giornata chiusa in casa.
Forse la festa aveva distrutto tutti e troppo stanchi avevano annullato gli addestramenti.
Il buio regnava sovrano, quasi a volermi penetrare dentro.
Il silenzio invece rendeva tutto più insopportabile, un leggero fischio risuonava nella mia mente stanca.
Prima di diventare una maga non avevo mai percepito il giorno dopo la festa ma adesso...
La magia che la sera prima animava ogni cosa e persona sembrava fosse svanita.
Persino le persone non si vedevano per le strade.
Artù era l'unico con cui parlai quel giorno. Lorenzo era scomparso, Kay era chiuso nella sua stanza e le guardie sembravano essere senza voce.
Sospirai ascoltando i miei stessi pensieri rimbombare nel buio.
Le tende erano ancora sigillate e l'unica cosa che vedevo era la striscia di luce sotto la porta.
Sapevo che fuori era ancora notte eppure mi ero svegliata con uno strano senso di inquietezza.
Che fosse stato un brutto sogno?
Mi misi a sedere sul letto e tastai le coperte per trovarne l'orlo ma le sentii bagnate.
Avvicinai la mano agli occhi per provare a vedere cosa fosse ma non vidi nulla, tuttavia un odore metallico per poco non mi fece vomitare.
La testa iniziò a girare e sentii il calore svanire dal viso. Sapevo di non essere sola in quella stanza ma non riuscivo a muovermi dal terrore.
Iniziai a sudare freddo finché non sentii un rumore di corda tirata.
Uno strano sfregare e poi alla mia sinistra un venticello.
La finestra era aperta.
<<Talitha...>>
Un sussurro mi fece smettere di respirare.
<<Sarai nostra.>>
Provai a respirare, a chiamare aiuto ma sembrava che non avessi più voce.
Senza che ne avessi la consapevolezza alzai il braccio nel vuoto verso la finestra, pensavo che la mano sarebbe ricaduta nel vuoto invece percepii del tessuto caldo.
<<Aiuto...>>
Sussurrai.
Provai di nuovo e questa volta uscì un urlo.
<<Aiuto!>>
Chiusi gli occhi e misi le mani sul viso.
Avevo paura di guardare.
Mi sentivo una codarda, volevo reagire ma non ci riuscivo.
Sentii dei passi affrettati nel corridoio e la porta si spalancò facendo entrare luce e persone.
<<Talitha...>>
Guardai spaventata Kay con le mani incendiate di magia.
<<Non guardare sopra di te.>>
Ma avevo notato lo sguardo alzato di tutti e prima di udire le sue parole avevo già guardato.
Un gatto nero sgozzato era legato sul mio letto con gli occhi fissi su di me. In bocca aveva un foglietto.
<<Artù...?>>
Non sapevo cosa fare, provai a toccarlo ma era troppo in alto per me.
"Cosa è accaduto?"
Davanti a me, sul letto era appena comparso Artù.
Lo abbracciai di getto più sollevata che mai.
Il resto della notte la passai seduta al tavolo a bere acqua, rassicurata dalle carezze di Kay che era rimasto di guardia mentre gli altri tiravano giù il gatto nero.
<<Abbiamo trovato un biglietto.>>
<<Che cosa è successo Tal?>>
Gli raccontai di tutto vergognandomi della mia debolezza.
Strinsi i pugni.

<<È scritto in myeki antico.>>
Lorenzo si avvicinò tendendo la mano per farlo vedere a Kay.
Sbirciai da sopra la spalla e lessi il biglietto al posto loro.
<<Se la famiglia e gli amici della myeki non vogliono diventare come questo gatto, incontriamoci solo noi e lei dietro Castel Corallo questa sera, dopo che il lago avrà ricoperto il parco.>>
Aggrottai la fronte affranta.
<<Sapevo che ci avrebbero trovati.>>
<<Come hai fatto?>>
Lorenzo mi si avvicinò, ma io mi allontanai.
<<Dovete proteggere la mia famiglia! Abbiamo bisogno di un piano, non posso andare ma allo stesso tempo non andare...>>
Venni fermata da Kay e dalla sua mano sulla mia spalla.

<<Hai un piano?>>
Chiesi speranzosa.
<<Come hai fatto a leggere il messaggio?>>
<<Io non lo so. Mi è sembrato tutto normale mentre lo facevo. Non è questo il momento, dobbiamo fare qualcosa.>>
<<Il messaggio è scritto in myeki antico.>>
E con chiarezza e un po' di difficoltà lesse il messaggio.
<<De da yali da kami da myeki bo sisesa zime wonne cat sidowi do mo da kewi bieyo Castel Corallo yue dera boyo da lako rafà wiron da shako.>>
<<Talitha ha ragione, ci penseremo dopo, adesso abbiamo bisogno di capire come fare per tirarci fuori da qui.>>
<<Forse potremmo non andare e mettere delle guardie a protezione della famiglia di Tal.>>
<<Sarebbe un idea, ma è troppo pericoloso, non sappiamo fino a cge punto sono disposti a spingersi.>>
Adesso anche Lorenzo aveva qualcosa da perdere e quella persona era Laila.
<<Dobbiamo andare. Non penso che mi faranno del male se mi vogliono viva. Potremmo tendergli un agguato, qui siamo nel nostro territorio e per questo siamo avvantaggiati.>>
<<D'accordo faremo così, sembra essere l'unica scelta.>>
Disse agitato Lorenzo.
<<Aspettate! E se avessero degli alleati qui a Ruwa? Se fossero cittadini di Ruwa?>>
Kay non sembrava convinto del piano e provò a farci ragionare ma noi eravamo fermi.
<<Se fossero stati cittadini di Ruwa allora questo sarebbe accaduto molto tempo fa.>>
<<Ma se invece avessero aspettato soltanto che avessi sviluppato il tuo potere?>>
Trattenni un sorriso. Finalmente l'avrebbe detto.
<<E che cosa centra questo?>>
Rimase in silenzio e in suo aiuto venne Lorenzo.
<<Questa è la decisione. Non ci sono altre vie.>>
<<Che cosa significa quello che ha detto Kay?>>
Lo pressai. Volevo la verità e in quel momento ero piena di tensione da dover liberare.
<<Adesso basta! So che sei scioccata ma devi riposarti perché se vogliamo che il piano riesca dobbiamo essere lucidi.>>
Serrai i pugni e venni condotta nella stanza ripulita.
Mi stesi sul letto e aspettai.
Attesi che la sera arrivasse, che la battaglia inziasse e che la vera lotta avesse inizio.

Myeki: I Segreti Della MagiaWhere stories live. Discover now