Pugnali Nascosti

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Può una città del fuoco bruciare?
Stavo guardando l'unica città che non poteva bruciare andare in fumo.
Corsi a perdifiato per i corridoi di Senza Tempo, svuotato completamente dei suoi abitanti.
Mi fermo a riprendere fiato e guardando fuori da un'apertura rimasi scinvolta da quello che vidi.
Tra le case le persone combattono il fuoco con il fuoco, i nemici con le armi in modo disumano, alimentati da una rabbia che avrebbe colpito anche me se non avessi trovato i miei amici.
Un uomo e una donna poco oltre l'albero colpivano a morte un uomo ai loro piedi, mentre dietro di loro il corpo di un bambino esanime giaceva per sempre.
Ripresi la corsa ma dovetti fermarmi di nuovo, il fumo non era magico ma entrava nei polmoni e lì rimaneva soffocando tutti.
Tutto quello che il fuoco non poteva bruciare lo circondava mentre il resto veniva inghiottito.
Sembrava rimasto incustodito, non controllato.
Mi venne un idea, probabilmente non avrebbe funzionato ma prima avrei dovuto avvisare gli altri.
Dalla finestra vidi le persone correre a rifugiarsi nel grande albero. Il piano di sicurezza della città.
Le case erano state tutte abbandonate e presto avrei avuto il campo di battaglia libero. 

Incontrai Storm combattere contro un uomo sull'ultimo piano dell'albero.
Sembrava essere in difficoltà e una fievole voce dentro di me sussurrò di nuovo quel giorno.
Non avrei ripreso i poteri.
"Ma se lo facessi potresti combinarli tra loro. La nostra unica speranza sarebbe il ghiaccio."
Guardai Artù distogliendo l'attenzione dal guerriero.
<<C'é un'altra cosa che posso fare per salvare la città.>>
Una mano si poggiò sulla mia spalla facendomi sussultare.
<<Dobbiamo trovare gli altri.>>
<<So dove si trovano.>>
Quella volta fu semplice trovare la botola e una volta saliti potei ammirare per la prima volta la bellezza della chioma.
Non c'erano barre di sicurezza e chiunque sarebbe potuto cadere.
<<Siamo qui!>>
Ma il gruppo era impegnato a combattere e anche se ci sentirono non lo diedero a vedere.
<<Dobbiamo portare Tal al
sicuro!>>
Kay si liberò finalmente del cappuccio nero facendolo cadere oltre il limite.
<<Prima dobbiamo spegnere l'incendio. Io so come fare!>>
In mio aiuto venne Storm di nuovo alle prese con un nemico.
<<Sono tutti al sicuro nell'albero, non ci sono molti nemici. Il loro scopo doveva essere quello di dare fuoco a tutto!>>
Piuma Gialla però sembrava avere la situazione sotto controllo insieme alla sua protetta.
Entrambe con i propri famigli, uno scorpione e una tigre rossi, mettevano fuori gioco ogni nemico con grazia e precisione letale.
<<Le fiamme sono magiche, nessuno può controllare la magia di un altro mago!>>
<<Ma sono rimaste incustodite. Se assorbissi il potere che le tiene vive queste si spegenerebbero.>>
Kay mi venne incontro prendendomi per un braccio provando a trascinarmi via.
<<No! Dobbiamo tentare. Non ho intenzione di abbandonare la mia città!>>
Piuma Gialla sembrava disperata in fondo ai suoi occhi ma si mostrava glaciale e calma di fronte al problema.
L'ultimo nemico cadde e ci ritrovammo a prendere una decisione.
<<Abbiamo il diritto e il dovere di salvare la città o almeno di provarci.>>
Si scambiarono uno sguardo indecifrabile prima che Kay acconsentisse.
<<Vi porterò io giù, saremo più veloci.>>
Dorian sembrava trasparente sotto il dominio dell'aria e con gli occhi trasformati ci indicò di buttarci.
Piuma e Teresa lo frcero per prime senza ripensamenti, john e Kay subito dopo.
Storm mi prese la mano sorridendomi.
<<Non posso avere paura proprio adesso.>>
Fui io a condurci nel baratro, una discesa tanto veloce da togliere il respiro finché una forza, come fosse vento, ci fece fermare e cadere a terra con l'andamento delle foglie.
Dorian ci seguí subito dopo.
<<Mentre Tal esegue l'incantesimo noi la proteggeremo. Niente e nessuno deve passare oltre la nostra barriera.>>
Ci avvicinammo alla fiamma più vicina e lì mi fermai.
Avrei dovuto toccare la fiamma per assorbirne il potere e avevo paura, ma non potevo darlo a vedere, tutti contavano su di me.
Kay e Dorian ersero una barriera intrecciando la magia e il dominio dell'aria intorno a me e Storm.
<<So che puoi farcela.>>
Gli presi una mano accarezzandola.
<<Con te al mio fianco sento di poter fare tutto.>>
Mi girai verso il fuoco e vi immersi la mano fino al gomito.
Un bruciore insopportabile mi bruciava dentro e fuori la pelle, ma subito iniziai ad assorbirlo.
Sembrava non finire mai, un potere insesauribile e immenso come quello doveva appartenere a decine e decine di persone.
"Tu sei più forte di tutti loro, e se lo sei allora puoi anche accogliere dentro di te il loro potere."
<<Prosciugali Tal!>>
Il dolore sembrava sovrastare tutte le voci finché due molto conosciute non mi distrassero.
<Finalmente posso liberarmi di tutti voi in una volta sola.>>
Laila parlò, la voce attutita dal guscio protettore che solo Artú poteva passare.
<<Chi sei tu?>>
Piuma Gialla si stagliò di fronte a lei in posizione d'attacco.
<<Sei la sorella di Talitha non è cosí?>>
Kay neanche mi guardò e gliene fui grata altrimenti avrei perso altra concentrazione.
Per un po' non seppi cosa si stessero dicendo.
Se assorbivo tutto quel potere dove sarebbe finito poi?
Mi avrebbe consumata da dentro o mi avrebbe resa più forte?
Aggiunsi l'altra mano al muro di fuoco, man mano che il potere si esauriva altre fiamme sparse per la città gli si aggiungevano.
Sapevo che stava funzionando ma sentivo anche che non lo avrei contenuto una volta completamente assorbito.
Se volevo fare in fretta avrei dovuto assorbirlo non solo dalle mani ma dall'intero corpo.
Feci un passo avanti e una gamba venne risucchiata dentro.
<<Tal cosa stai facendo!?>>
<<Se voglio dare un pugno a Laila prima che vada via devo sbrigarsi.>>
Gli sorrisi e mi immersi.
Mi ero appena lanciata da un albero, potevo sopravvivere ad un bagno di fiamme.
Ma non fu esattamente come me lo aspettavo.
Tranquillo e poi all'improvviso fui il fuoco stesso.
Non c'era differenza tra me e l'elemento, era più semplice assorbirlo, meno doloroso.
Le mie fiamme erano le stesse che stavo inglobando in me e viceversa.
Ormai tutto si riduceva ad una sfera infuocata sempre più piccola, sempre più compatta.
Da oltre le fiamme e l barriera intravidi movimenti veloci e scattanti, tutto csmbiava, si fermava e poi la scena prendeva una piega completamente diversa.
Uscii dalla sfera ma una volta cacciato un braccio questo restò di fuoco.
Uscii completamente ma, come se prima avessi avuto una visione, non ero più fatta di fuoco.
Finii di assorbire la sfera e solo allora caddi in ginocchio.
Mi sentivo stremata eppure trabbocante di potere.
Lo stomaco sembrva essere sottosopra e prima che Storm potesse avvicinarsi vomitai.
Mi passai una mano sulla bocca rialzandomi.
<<Rompete la barriera.>>
Misi una mano su di essa.
<<No, sarebbe troppo
pericoloso!>>
Teresa mi guardò e il suo sguardo mi ferì.
Non ero un fiore secco pronto a bruciare, non avevo bisogno della protezione di nessuno per battere mia sorella e le sue guardie.
Ma qualcosa non tornava.
<<Dov'è Lorenzo?>>
E poi sotto la mia mano si formò una crepa. Poi un altra, finché tutto non ne fu ricoperto.
Storm vi poggiò una mano sopra e questa si ruppe.
Solo allora apparve Lorenzo, ricoperto da un sorriso crudele e vittorioso.
Guardò prima me e poi Storm.
<<Vieni con me o ucciderò i tuoi amici.>>
Risi appena, finalmente mi sarei potuta liberare del potere appena assorbito.
<<Fuggi ora e non ti ucciderò.>>
Anche lui rise.
Un lampo nei suoi occhi e una fugace occhiata dietro di me mi fa capire che qualcosa non va.
Quella che sembrava essere Laila divenne all'improvviso un mago e la vera ragazza comparve alle mie spalle con un pugnale in mano.
La lama mi venne premuta sul collo facendo uscire un rivolo di sangue.
<<Perché essere gelosa di una debole come te? Sono anni che desidero quello che avete tu e Chiara, ma ora che ti ho fra le mani perché aspettare ancora?>>
Mi girai lentamente verso di lei facendo strisciare il pugnale sulla pelle.
Una sottile collana rosso sangue mi circondò la gola.
Le sorrisi.
<<Altrimenti mi uvciderai? Se lo farai però nessuno avrà quello che vuole.>>
Lorenzo la ammonì.
<<Ci serve viva.>>
Guardai leggermente di lato scoprendo che una nuova barriera ci circondava e che i miei amici erano circondati.
<<Allora ucciderò il tuo ragazzo.>>
Con uno scatto puntò il cuore di Storm tenuto fermo da Lorenzo e da qualche incantesimo che lo circondava.
Digrignai i denti.
<<D'accordo.>>
Non potevo darle i poteri ma non potevo neanche lasciare Storm nelle sue mani.
<<Ho bisogno di toccarti il palmo.>>
Prese il pugnale con l'altra mano e si avvicinò decisa.
Le feci poggiare il palmo sopra il mio rivolto al cielo.
<<Non sai quello che stai facendo.>>
Lei sorrise beffarda agitando il coltello.
<<Io credo di si invece.>>
Chiusi gli occhi e come mi aspettavo anche lei lo fece.
Presi velocemente il pugnale alla caviglia e lo conficcati nelle nostre mani congiunte.
Lo tenni affondato fino all'elsa in modo che non potesse estrarlo.
La barriera si ruppe.
<<Andate tutti via e lascerò libera mia sorella!>>
Tutti si voltarono verso di noi.
Provavo a non gemere ma il dolore era più reale delle fiamme che bruciavano dentro di me.
Lorenzo fece cenno a tutti di andare via.
Laila mi guardò infuriata e con l'altra mano provò a colpirmi, il pugnale affilato e lucente venne intercettato da Storm ormai libero.
La disarmò e la tenne ferma.
Il sangue grandava dalle nostre mani.
mi si appannò la vista per un attimo.
<<Ho detto che dovete andare
via!>>
Rigirai il coltello facendo sfuggire un gemito a entrambe.
<<Molto bene. Ritirata!>>
I cappucci neri fuggirono, lasciando dietro di loro solo i due ragazzi.
<<Se la lasci andremo via.>>
Mosse un passo verso di noi ma Kay fece la stessa cosa.
<<Li abbiamo in pugno. Non estrarre il pugnale Tal.>>
Lo guardai aggrottando le sopracciglia.
<<Il Consigiere non si fermerà solo perché abbiamo preso Lorenzo. Il suo piano è troppo radicato in lui per essere fermato da un semplice ricatto.>>
<<Ma possiamo interrogarli...>>
<<Per sapere cosa!? Tu non capisci loro...>>
Mi bloccai.
Dalla bocca uscì altro sangue.
Guardando in basso, verso la fonte di dolore vidi un pugnale, conficcato nello stomaco.
Una serie di urli riempì l'aria.
Estrassi il mio pugnale dalle nostre mani congiunte e caddi in ginocchio.
Mi portai una mano allo stomaco.
<<Non sei l'unica ad avere pugnali nascosti.>>
Laila era sprezzante.
<<Se lei muore tutto il nostro piano andrà in fumo! Come hai potuto perdere il controllo!?>>
Lorenzo la trascinò via ma non vidi altro perché di nuovo la vista si appannò.
Misi la mano sull'elsa e con uno strattone lo estrassi.
Sputai altro sangue e svenni.

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