La Fonte

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La città non ha nulla a che fare con il castello dall'aspetto inconsistente, al contrario è palpabile.
Semplici e slanciate case ma di pietra e legno, non uno specchio era visibile per le strade strette che attraversavano il castello.
Dal basso appariva come un enorme ponte sotto cui passare.
Un tripudio di volatili di tutti i colori, l'unico punto colorato dell'intera città bianca, solcavano i cieli e con loro i dominatori.
Tutti in agitazione per la partenza vagavano per le strade in cerca degli ultimi oggetti utili per la battaglia.
Case su case dai comignoli fumanti cenere, che cadendo sulle strade davano l'impressione della neve.
<<Abbiamo anche una diretta fonte di acqua. La adorerai.>>
La donna non aveva smesso di sorridere da quando eravamo arrivate e la sua vivacità mi contagiava.
Passando sotto il castello notai che la base era completamente scura, l'unico punto dell'intera isola galleggiante a non assorbire mai il sole.
Molti innamorati vi si stendevano, altri invece dormivano beandosi dell'ombra.
<<Si trova a est della città, a stretto contatto con il Lago dei Vincitori.>>
Attraversando le città tuttavia potei notare che oltre i sorrisi si celavano sguardi preoccupati.
Nessun bambino popolava i piccoli parchi, nessun volatile stanziava a terra troppo a lungo.
Si stavano preparando non solo alla battaglia ma anche ad un possibile assedio.
<<Loro non si fidano dei guerrieri delle altre città?>>
La guerriera si bloccò di colpo.
Ponderò bene la sua risposta prendendo tempo comprando un cibo caldo che condivise con me.
Non lo mangiai, aspettando il suo verdetto.
<<Mayu ci ha traditi e ci sono sempre state delle faide, anche se lievi, tra ogni città. È la guerra sono tutti diffidenti.>>
Riprese a camminare, ma avevo l'impressione che lo facesse alla cieca, guidata dalle sue gambe e non dalla mente, con cui era altrove.
<<Non è sstata Mayu a tradirci, ma il Consigliere. In guerra c'é bisogno di riporre fiducia l'uno nell'altro.>>
Le misi una mano sulla spalla.
<<Forse potremo aiutarli a capirlo quando vinceremo la guerra.>>
Lei si scrollò di dosso il mio tocco.
<<Se...>>
Riprese la camminata e finalmente giungemmo alla fonte.
Non era una cascata, non un fiume e neanche un lago.
Ci trovavamo al bordo estremo dell'isola galleggiante e da quello risaliva a gocce grandi quanto una testa, l'acqua che spariva nel cielo.
<<Come è possibile?>>
<<Magia.>>
Mi sporsi appena ma ero troppo distante dal terreno per capire da dove arrivasse.
<<Puoi prenderla. Finché non si allontanerà troppo dalla fonte continuerà a fluttuare.>>
La guardai stupita e allungando una mano verso la goccia che saliva mi bagnai.
La presi tra le mani e in qualche modo venne verso di me.
Ne presi un sorso. Era fresca e dalle sfumature più azzurre che fossero concesse all'acqua.
La lasciai andare e tornò a salire verso il cielo scomparendo.
<<Rimarrei qui per sempre.>>
Sospirai.
Genna prese una goccia tra le mani ma quella prese a tremare.
Tutta la fonte tremava sotto l'onda d'urto della magia.
Guardammo verso il castello ma non era lí il problema.
Genna guardò in basso ma la nuvola di polvere si era sollevata in città.
La indicai preoccupata.
<<Cosa pensi che stia
accadendo?>>
<<Potrebbero essere due maghi che combattono.>>
Partí subito nella direzione della nuvola che piano svaniva e veniva rimpiazzata da un'altra.
Corsi dietro di lei, era talmente veloce che la perdetti ma mi bastò seguire la folla.
E le grida.
<<Credi di essere migliore? Ma guardati non riesci neanche a colpirmi!>>
Due uomini, un mago e un umano erano accerchiati da una folla quasi impenetrabile.
Si stavano battendo, il ma ho però era nettamente in svantaggio.
L'uomo muscoloso era un dominatore del fuoco mentre l'umano era scattante come un serpente.
Aspettai che Genna intervenisse ma non lo fece, aspettai ancora senza successo.
<<Per cosa stanno
combattendo?>>
Chiesi ad una donna accanto a me troppo presa dalla scena per guardarmi.
<<L'umano ha perso la sua famiglia nell'incendio di Wuta, ha sfidato il dominatore non appena lo ha visto salire dall'accampamento con le ceste.>>
Trattenni il respiro al pensiero.
Corsi a fare l'intero giro della folla ma di Genna neanche l'ombra.
<<Genna!>>
Misi le mani intorno alla bocca e chiamai.
L'umano stava iniziando a perdere.
Di quello passo sarebbe bruciato vivo.
<<Devo fare qualcosa.>>
Sussurrai tra me.
Le mani mi formicolavano, i muscoli fremevano.
Feci qualche passo indietro e presi la rincorsa, l'aria si mosse in mio aiuto e con un balzo mi ritrovai all'interno del cerchio, tra i due combattenti.
Con la coda dell'occhio vidi arrivare una sfera di fuoco alla sinistra. La spensi soffocando l'aria che la alimentava.
<<Basta!>>
Ma non mi ascoltarono.
L'uomo era fuori di sé, mi caricò ma lo bloccai.
L'aria faceva resistenza e lo costrinse a fermarsi.
Aveva le lacrime agli occhi.
<<Perché siete tutti così!?>>
Aggrottai la fronte abbandonando l'incantesimo.
<<Li ho persi tutti, per colpa di quelli come te che non li hanno protetti!>>
Indicò il dominatore e prendendomi alla sprovvista mi venne contro. Lo fermai a mani nude come mi aveva insegnato Kay.
Rotolammo a terra, mi misi sopra di lui e gli bloccai le gambe con le mie e i polsi sopra la testa.
I miei capelli gli ricaddero sul volto e in un momento di confusione in cui pensai che si fosse arreso, ribaltò la situazione con un colpo di reni.
La testa mi girò tutta a destra e un forte dolore al guancia mi fece andare in fiamme il volto.
Mi aveva tirato un schiaffo.
La folla tratteneva il fiato.
Tornai a guardarlo e rimasi sconvolta.
Una pioggia di lacrime iniziò ad inondarmi il volto.
Stava piangendo.
Mi lasciò andare.
Il domintore corse verso di me aiutandomi ad alzarmi.
<<Anche io ho perso una persona nell'incendio.>>
Mi inginocchiai al suo fianco.
<<Tutti le abbiamo perse.>>
Il dominatore accanto a me stringeva forte i pugni lungo i fianchi.
<<Non perdonerò mai il fatto di non essere riuscito a salvarli tutti, ma sono qui per rimediare. Anche tu puoi.>>
Le persone ci guardavano come se si aspettassero qualcosa da noi.
Chiusi gli occhi e tirai un respiro profondo.
"Devo approfittare del momento. Devono capire quello che ho capito anche io, anche se tardi."
Mi alzai fronteggiandoli.
<<Abbiamo tutti perso qualcuno, sì e continueremo a perderli se non ci battiamo contro il nostro nemico, non gli uni contro gli altri.>>
Mi sentivo un peso al petto ma continuai.
<<Ci saranno delle vittime anche durante questa battaglia. Ma se devo morire voglio che accada perché sto proteggendo chi amo, perché voglio che tutti noi viviamo e nel modo migliore che ci sia!
<<È inutile rivolgere la rabbia contro chi non ha colpe. Sconfiggeremo il Consigliere e la sconfitta gli farà perdere la cosa a cui tiene di più, proprio come lui ha fatto con noi!>>
La folla esultò. Tutti si guardavano pieni di speranza, gli occhi ardenti alimentati dalla rabbia e da un nuovo motivo per cui battersi.
Tesi una mano verso l'uomo ancora inginocchiato.
Il suo sguardo indugiò sul palmo e mi guardò meravigliato.
<<Sei la myeki.>>
Lo disse a voce bassa ma lo udirono tutti.
<<Ci salverà lei!>>
<<La Strega è tornata per liberarci!>>
Tutti iniziarono a stringersi verso di me.
Mi sentii schiacciare ma un movimento dietro la folla fece fermare tutti.
<<Talitha!>>
Kay.
Si fece strada a gomitate tra la gente lasciando alle guardie il compito di disperderli.
Sembrava preoccupato più del solito, una nuova ruga della preoccupazione gli solcava la fronte.
Mi mise una mano sulla guancia ancora arossata.
Quando la trasse indietro la trovai insanguinata.
Solo in quel momento mi accorsi che un rivolo di sangue scendeva dall'angolo della mia bocca.
<<Ti porto al sicuro.>>
Mi lasciai trasportare da Kay a castello sapendo di essere al sicuro tra le sue braccia.

Myeki: I Segreti Della MagiaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz