Stelle della Strega

1.1K 49 0
                                    

Passò una settimana dal mio incontro con Lorenzo e dalle attenzioni di Kay che non si fermarono a quella mattina di sole. Continuò per l'intera settimana, cercando di intrattenere conversazioni di tutti i tipi, a volte anche senza una logica precisa. Gli bastava parlare e a me bastava ignorarlo.
Di nuovo il giorno libero lo passai al mercato dove sperai di incontrare Lorenzo ma al suo posto invece sorpresi Kay tra la folla facendo trasformare la mia passeggiata in una corsa a nascondino.
Entrai nel primo edificio aperto a tutti che trovai, scoprendo subito dopo che si trattava della palestra comune.
<<Dobbiamo smetterla di incontrarci qui dentro.>>
Mi voltai di scatto non pensando di trovare chi invece aveva parlato.
<<Lorenzo!>>
Non capii perché avessi esclamato tanto forte il suo nome ma la sua reazione bastò a farmi arrossire.
<<Per fortuna ricordi il mio nome.>>
Rise lui accompagnato da una me imbarazzata e a disagio.
<<Cosa ci fai qui?>>
Chiedemmo all'unisono.
La nostra risata fu talmente forte da distrarre i due combattenti ma non ce ne curammo

Quando uscimmo dalla struttura potemmo ascoltare le loro esclamazioni di fastidio.
<<Supervisiono con un occhio esterno il livello generale dei maghi. Devi sapere che sono al servizio del Consigliere.>>
Il Consigliere era la carica più potente che un uomo o una donna potesse rivestire dopo quella del re e della regina. Carica che si tramandava di padre in figlio fin dai tempi antichi.
<<Incredibile. Alla tua giovane età poi.>>
Ero sinceramente stupefatta ma nonostante tutto non osò vantarsene se non scherzosamente.
<<Devo essere davvero di talento a quanto pare. Sono molto famoso a palazzo, tanto che mi hanno concesso una stanza ma non so se una plebea come te potrà mai entrarvi a palazzo.>>
Risi di gusto per il tono utilizzato dal ragazzo. Sembrava che si stesse prendendo in giro da solo e la cosa era esilarante.
Con gli occhi lacrimanti spensieratezza intravidi nel mezzo delle ombre sparse, delle altre persone ombreggiate, la figura del professor Foster e senza sapere bene dove andare presi per il braccio Lorenzo trascinandolo al mio seguito.
<<Dove stiamo andando?!>>
<<Non lo so ma non appena troveremo un posto nascosto starò meglio.>>
<<Vieni con me.>>
Forse fu la sua voce sicura, il modo in cui mi prese la mano ma quando lo guardai negli occhi non potei non fidarmi e cosí mi ritrovai in una posizione invertita, in cui ero io a seguire lui e non più il contrario.
Arrivammo in un posto che mai avevo visto prima d'allora, là la luce non batteva forte sui cristalli, non batteva affatto constatai, non mi diede il tempo di ammirare la struttura che vi fummo subito dentro, ansanti per la corsa e ancora con il sorriso stampato sul viso.
<<Ma dove siamo?>>
<<Seguimi.>>
E di nuovo mi fidati ciecamente di lui seguendolo nel posto più bello che avessi mai visto.
L'esterno non riportava solo una minima parte della bellezza interna e se fuori mi sembrò elegante, sfarzoso ed estremamente fine, l'interno mi sembrò quella bellezza quadruplicata.
Ero nel castello e decine di volti antichi e recenti mi guardavano severi dai lati del lunghissimo corridoio ricoperto di seta viola.
Se l'esterno del castello era coperto di gemme l'interno era completamente liscio, un'unica pietra a formare pareti, pavimenti e le stesse finestre.
Ogni cardine di porte e finestre, ogni dettaglio dei capelli delle immense colonne alte abbastanza da sorreggere la cupola, anch'essa della stessa pietra, in cima al castello che poteva essere avvistata da miglia di distanza per la luce che emanva quando il sole la illuminava.
In molti che avevano visitato tutte le città di Myeki affermava che dall'alto degli altri quattro castelli si potesse ammirare la luce della cupola ad ogni ora del giorno e che di notte liberasse la luce incanalata brillando tanto intensamente da sembrare quasi una delle tante stelle.

<<Non posso credere che tu mi abbia portata nel castello. E se ci scoprissero?>>
<<Tu fidati di me. Lo conosco come le mie tasche, dopotutto ci vivo.>>
Il suo sorriso furbo non prometteva nulla di buono... nulla di buono per gli abitanti del castello, perché per me fu quello a convincermi di infrangere le regole.
La pietra argentata, nei punti in cui si assottigliava diventando trasparente, faceva mostra di ogni sua piccola venatura, come se fosse un corpo e in quelle vene scorresse il suo sangue.
<<Adesso voglio farti vedere la stanza dei Consiglieri. Ti piacerà.>>
Lo seguii lungo tutto il corridoio sotto lo sguardo attento dei re sulla destra e delle regine sulla sinistra. Statue di myeki, individui con il potere di controllare la natura stessa.
Quando un essere dotato di poteri magici moriva non rimaneva nulla del corpo perché questo si trasformava nell'elemento da lui dominato, come ghiaccio che torna acqua dopo essere stata a lungo intrappolata in un involucro duro.
Allo stesso modo quando il corpo moriva la magia poteva finalmente liberarsi ma i myeki erano diversi. Le leggende narrano che ogni stella che si trova nel cielo sia uno di loro. Al momento della loro morte i myeki si liberavano di tutta la loro magia diventando stelle, pure stelle luminose. Una pontenza e una bellezza ormai persi per sempre.
La leggenda diceva inoltre che la luna stessa fosse la madre di tutte le stelle, la prima myeki della storia, la prima ad essere chiamata strega, un titolo che ormai non apparteneva più a nessuno.

Sentivo il loro sguardo addosso ma più di tutto sentivo la loro anima viva e pulsante sopra di me, stelle che sembravano voler cadere per osservarmi meglio.
Raggiunsi Lorenzo dopo pochi attimi di riflessione affiancandolo.
<<In fondo al corridoio si trova il trono.
Questa stanza è stata costruita in questo modo per far sapere a tutti quelli che andavano al cospetto del re e della regina che i sovrani non erano mai soli, e che anche i pensieri più subdoli potevano essere sentiti dalle stelle.>>
Fece un attimo di pausa sbirciando dietro una colonna.
<<Stanno cambiando turno, dobbiamo arrivare e imboccare la porta dietro il trono prima che tornino le guardie.>>
Annuii iniziando a comprendere i rischi della mia azione sconsiderata. Lorenzo poteva anche conoscere il castello, lavorarci e perfino viverci ma lei non avrebbe avuto modo di scamparla se l'avessero scoperta nel castello senza un permesso ufficiale.
Tuttavia ormai il danno era fatto. Non potei tornare indietro o le nuove guardie mi avrebbero vista e non potevo rimanere sul posto altrimenti sarebbe accaduta la medesima situazione. Non mi restava altro da fare se non andare avanti e questo feci a testa alta e guardinga ma i miei occhi timorosi tradivano tutta la mia sicurezza, per fortuna però Lorenzo non ebbe mai l'occasione di girarsi.

Gli scranni parevano essere inghiottiti dal pavimento. Non vi era una linea che indicasse che erano stati posti lí dopo la loro costruzione.
<<Sono stati ricavati direttamente dallo stesso pezzo di pietra del pavimento.>>
Dissi incerta a metà tra una domanda e un'affermazione.
<<Esattamente ma la cosa che mi è sempre piaciuta di più è lo schienale.>>
Aveva ragione lo schienale di entrambi i troni erano alti abbastanza da ospitare tre delle persone più alte di Myeki stesi su di esso uno sopra la testa dell'altro.
Inoltre gli intarsi ricavati dalla pietra con grande maestria erano quasi invisibili ad occhio nudo se non li si guardavano dal sedile dello scranno.
Quasi ci caddi sopra per il troppo sporgermi.
Le persone raffigurate erano grandi tanto quanto la pietra da me trovata alle porte dello stesso castello, tuttavia presentando un incredibile precisione e ricchezza di dettagli da sembrare impossibile. Potevano vedersi i dettagli di armature, le linee dei capelli e perfino le unghie delle dita delle mani di un bambino.
Il sedile era ricoperto dalle vicende più significative della storia di Myeki. Verso l'alto lo schienale diventava sempre più liscio dopo che ogni vicenda si mescolava ad un altra.
<<Quello spazio serve ad essere riempito delle vicende future.>>
Annuii senza proferire parola. Mi si spezzava il cuore a pensare a tutte le persone che avevano poggiato la schiena su quei capolavori rischiando ogni volta di rovinarli.
Spostai lo sguardo sul secondo trono alla sinistra del primo.
<<Il trono della regina... di una ricchezza senza pari poiché fu stato scolpito dalla Strega in persona. Il suo trono era questo quando all'inizio di tutto ci donò il sapere del potere.>>
Nella sua voce si leggeva una nota strana di ammirazione con un retrogusto amarognolo, a tratti una parvenza di ossessione e dall'altra di avarizia.
Non lo guardai per più di due secondi troppo rapita dalla bellezza del trono dalle piccole dimensioni. Non abbastanza grande per un uomo ma molto per una donna. Le sue forme avvolgevano come tessuti pregiati la regina che vi si era seduta prima delle altre. La Strega la chiamavano, la prima Myeki.
Tra fruscii di tessuti e onde marine sottili e leggere scompariva tutto in volute di fumo argentate tanto era la loro sottigliezza che quasi non ci si accorgeva della loro esistenza se non quando si osservava il loro luccichio.
<<Chi siete? Cosa ci fate nel castello!?>>
Mi girai spaventata a guardare la guardia che ci aveva scoperti, un freddo terrore a percorrermi tutta, eppure Lorenzo non sembra per niente agitato.
<<Oh, sei tu.>>
La guardia abbassò le mani ricoperte di energia liquida riassorbendola.
<<Quante volte devo dirti di avvertirmi quando porti qualche estraneo a castello?>>
Mise le mani sopra i fianchi frustrato.
<<Scusami ma neanche io sapevo che sarebbe venuta Talitha, purtroppo un tizio la pedinava.>>
<<D'accordo ma adesso devi riportarla a casa, il Consigliere sta tornando.>>
Lessi preoccupazione nei suoi occhi ma scomparve all'improvviso proprio come era venuta e fu cosí che a testa bassa attraversai il corridoio delle stelle.

Tornata a scuola mi gettai sul letto troppo stanca per fare altro e per tutta la notte una strana inquietudine mi fece rimanere sveglia con solo le fusa del mio famiglio e le stelle a farmi sentire al sicuro.

"Se non avevo detto a Lorenzo per quale motivo siamo scappati dal mercato, allora lui come faceva a sapere che Kay mi pedinava?>>
Un pensiero che mi accompagnò fin nei sogni più profondi della notte.

Myeki: I Segreti Della MagiaWhere stories live. Discover now