Il Sigillo

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Denevers la guardia si sistemò l'armatura e prese posizione iniziando a parlare.
<<Kay non ha origini specifiche, quando era piccolo viveva nell'orfanotrofio di Wuta, ma era già bambino quando arrivò qui.
Un giorno comparve sulla soglia della foresta come hai fatto tu, e venne accolto qui.
La madre di Piuma Gialla faceva spesso visita all'orfanotrofio e lui e la figlia iniziarono a legarsi molto.
Kay divenne uno dei pochi bambini prodigio che sbloccano il potere naturalmente prima della cerimonia. Aveva dieci anni e inziò subito a praticare la magia, questo lo allontanò un po' da noi ma Piuma non avrebbe rinunciato a lui tanto facilmente. Dobbiamo ringraziarla anche per questo, senza la sua insistenza avremmo tagliato i ponti.
Dopo il giorno degli elementi partirono molti dei nostri compagni compreso lui. All'inizio scriveva spesso ma smise non appena finí la scuola.
Non tornò più, ero felice perché forse aveva finalmente capito chi fosse davvero, invece...>>
Prese fiato.
<<Invece aveva capito chi sono io...>>
Kay era un ragazzo dalle origini sconosciute e dal grande potere.
<<Una volta era un ragazzo molto sensibile, ma a vederlo adesso capisco che si è indurito molto.>>
Rivolsi lo sguardo alla festa, affranta.
<<Credo che abbia rinunciato...>>
<<Non ha mai voluto cercarli, i suoi genitori intendo. Era più interessato a chi fosse prima di essere un orfano.>>
<<Non ricordava nulla quando arrivò?>>
<<Aveva solo pochi anni, da che ricordo ma... no. O forse si e non ha voluto dire nulla.>>
<<Per tutti questi anni?>>
Alzò le spalle.
<<C'é solo una persona che lo conosce a fondo. Devi chiedere a lei.>>
Mi alzai da terra con l'odore di erba bruciata e foglie secche sui vestiti.
Gli feci un cenno e mi allontanai da tutti.
A metà strada sentii frusciante le foglie.
Mi bloccai estraendo il pugnale e osservai nel buio oltre le siepi.
<<Sono la tua giardia, non il tuo pedinatore. Rinfodera senza nome.>>
Sospirai chiudendo per un attimo gli occhi e rinfoderai la lama.
<<Dove credevi di andare?>>
<<Dovrei essere al sicuro qui in città, pensavo di poter tornare a Senza Tempo da sola.>>
Mi mise un braccio sulle spalle, doveva aver bevuto del sidro perché prifumava di spezie.
<<Davvero dovresti dare un nome al pugnale. Uno importante.>>
Sorrisi alle stelle divertita.
<<Fiore d'argento..., potere viola...,>>
Si portò una mano sul mento nell'atto di pensare.
Risi per l'espressione buffa.
Di nuovo sentii che un legame stretto ci legava.
Lo sentivo vicino al mio spirito.
Lo guardai negli occhi ridenti.
<<Dovrei davvero dargliene uno...>>
Il suo profumo mi stava stordendo forse, o forse volevo davvero il bacio che gli diedi, o forse ancora era per dimenticare Kay e la sua strana vita.
Un tocco delicato e sensuale, che mi fece rabbrividire.
I nostri denti sbatterono quando Storm rise.
<<Hai freddo?>>
Il suo tono giocoso e sensuale mi indusse a stare al gioco.
<<Potresti baciarmi di nuovo così non sentirei più freddo.>>
Mi misi di fronte a lui, le mani nei suoi capelli soffici, gli occhi persi nella tempesta dei suoi.
Ci baciammo di nuovo, e continuammo per tutta la notte, in strada, nella stanza di lui e nel letto, non ci persimo un attimo.
Il calore ci indusse a spogliarci e il desiderio ad unirci.
Il legame lo sentivo forte dentro di me, ma come poteva essere se nessun potere era stato scambiato tra di noi?
Sorrisi sotto il suo corpo e ci addormentammo abbracciati.

Mi svegliai prima dell'alba infreddolita.
Storm era raggomitolato nelle coperte, le gambe nude allo scoperto insieme alle braccia muscolose.
Io ero completamente nuda sulla parte di letto senza coperte.
Mi alzai silenziosamente e indossai gli abiti della sera prima ancora stordita dall'accadimento.
La mia stanza era quella accanto alla sua e quando entrai trovai ad aspettarmi artú con qualcosa tra le zampe.
La lettera.
Tutta la preoccupazione tornò ad occupare ogni centimetro del mio corpo.
Quando mi avvicinai potei finalmente notare cosa l'avesse portata allo scoperto.
Il sigillo di cera brillava.
Il disegno all'interno rappresentava il vecchio sigillo reale con qualche modifica.
Un aquila di profilo con una corona sulla testa.
Quando la presi continuò a brillare.
"Dovremmo aprirla..."
Annuii.
Ruppi il sigillo, guardai all'interno ma non trovai nulla.
"È una lettera incantata."
Ma non appena finí di avvertirmi venni investita dalla magia e non vidi più nulla.

<<Ti ringrazio per aver voluto 'leggere' la mia lettera, e ti sono grato per molte altre cose, come ad esempio di esistere.>>
Una voce ultraterrena stava parlando nella mia mente ma mi rendo conto di non poter fare nulla se non ascoltare.
Ero senza corpo.
<<Tua sorella sta bene. Qualche volta si lamenta ma viene trattata con riguardo.>>
Avvertii una pausa e poi di nuovo riprese.
<<Volevo che questo messaggio fosse privato per una ragione, che nessuno dovesse sentirlo per una ragione.
Il giorno in cui dovrai partire da Wuta voglio che tu venga da me. Voglio che tu vada nella Foresta della Rinascita e che salga sull'unico destriero che ci sarà. Lui ti condurrà da me. Se lo farai tua sorella sarà libera.>>
Provai a parlare, ma in quel luogo ero solo un'ascoltatrice.
<<Ci vedremo presto dove tutto è iniziato. In qualsiasi modo andrà a finire questa storia tu perderai, arrenditi ora e risparmierai le vite dei tuoi amici.
Resistimi e li vedrai morire.>>
Un vortice di emozioni mi avvolsero tutte insieme potei tornare nel mio corpo.
Ormai delle sensazioni della sera prima non era rimasto altro che il ricordo.

Raccontai tutto ad Artú.
"Mayu. È lì che tutto ha avuto inizio."
<<Adesso lui si troverà lì? Starà ridendo di noi. Stiamo facendo il suo gioco e stiamo perdendo!>>
Ma Artù mantenne la calma.
"Alla fine i buoni vincono sempre, devi darti solo tempo per capire."
Ma eravamo davvero noi i buoni?

Myeki: I Segreti Della MagiaWhere stories live. Discover now