Odio e Frecciatine

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Non dissi mai a nessuno che il professor Foster mi spaventava perché sarebbe sembrato contro natura se non mi fosse piaciuto e Sara avrebbe rincarato la dose mettendomi ancora più a disagio di fronte a lui.
C'era qualcosa nel suo sguardo, sempre in cerca e guardingo, che mi faceva sentire in trappola, quasi come se fossi io la sua preda ed i suoi occhi mi intrappolassero, anche se poche erano le volte che mi guardava.
<<Per prima cosa voglio che vi disponiate in più file abbastanza distanti l'uno dall'altro e poi voglio che chiudiate gli occhi.>>
Subito ci mettemmo come aveva richiesto anche se l'idea di chiudere gli occhi e di non poter vedere cosa faceva mi metteva a disagio.

<<Per poter sbloccare la vostra magia all'inizio avrete bisogno di qualcosa che vi dia la forza, un movente. Quando sarete ben allenati non vi servirà, sarà tutto più automatico anche se gli incantesimi più difficili richiedono concentrazione e specialmente pratica, per questo siete qui. Potete aggrapparvi ad un ricordo, una sensazione, una persona...>>
La sua voce si faceva via via sempre più profonda fino a diventare ovattata ma forse era solo io che mi immergevo in un ricordo di me e mio padre...

Avevo otto anni, era pomeriggio e con mio padre ero andata a fare una passeggiata sulla riva del fiume, dopo un po' ci siamo fermati e lui ha iniziato a comandare l'acqua. La faceva volteggiare nell'aria e la faceva attorcigliare attorno a me, come se fosse un abbraccio. Ero serena e felice.

Uno dei ricordi più belli che avessi e così lo scelsi.
Tutto a un tratto, aprendo gli occhi, mi resi conto che il mondo intorno a me era cambiato, come se fosse tutto più vero, pulsante e pieno di vita.
Mi guardai attorno meravigliata accorgendomi subito che gli altri erano già attenti ad ascoltare il prossimo passo.
<<Finalmente sei riuscita a trasformarti. Non voglio perditempo nella mia classe.>>
<<Mi scusi professore.>>
Abbassai lo sguardo e mi avvicinai un po' di più alle mie amiche.
<<Allora di che colore sono i miei occhi?>>
Chiesi in un attimo di distrazione generale per distrarmi dal disagio.
<<In verità Talitha... sono normali.>>
Con sguardo perplesso le mie amiche mi scoraggiarono ancora di più.
Feci per dire qualcosa quando fui interrotta dal professore che stava richiamando solo me per il baccano generale.
<<Adesso smettila di concentrarti su cose così superficiali come il colore degli occhi. Non è questo che vi rende maghi ma lo è la vostra bravura.>>
Il suo sguardo di ghiaccio, gelido come l'inverno di notte mi trafiggeva da parte a parte quasi come fossi carne allo spiedo e questo mi fece molto male.
Imbarazzata mi rimisi al mio posto facendomi piccola e invisibile.

<<Bene! Adesso che avete sprigionato tutti la vostra magia, o quasi...>>
Aggiunse guardandomi.
<<Possiamo cominciare la vera e propria lezione.>>
La stanza si riempí di colpo di tensione e determinazione ma nell'aria era tangibile anche la mia paura.
Per la prima volta avrei eseguito un incantesimo e non ero affatto certa che sarebbe riuscito.
Le mani mi sudavano mentre il professore spiegava cosa dovessimo fare, il rumore del battito del mio cuore pulsava nelle mie orecchie mentre la figura di Kay Foster si avvicinava sempre più minacciosa rischiando di farmi esplodere i timpani.
<<Tutto ciò che fa parte di voi ed è dentro di voi può essere controllato e dominato. La magia non solo è entrambe le cose ma è la sostanza principale di cui siete fatti, per questo possiamo controllare la natura perché noi siamo la natura.>>

Myeki: I Segreti Della MagiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora