Fiamma Blu

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Una piccola rivolta alle porte della città.
Avremmo duvotuo aspettarcelo ma restammo comunque sorpresi, tutti tranne Piuma Gialla.
Il Maestro di Wuta riuscì a sedare ogni singolo indoviduo con qualche parola.
Cosa gli aveva detto? La verità? E qual'era la verità?
Quella mattina un nuovo insegnante venne da noi a farci lezione.
Il suo nome era Teca e come quasi tutti gli uomini guerrieri di Wuta era muscoloso e alto, dall'abbronzatura intensa e piccoli occhi quasi invisibili per via dell'altezza.
<<Nelle mie classi nessuno resta mingherlino come voi. Voglio vedervi correre e lasciare una scia di fuoco dietro di voi. Beuciate il cammino e poi passate sui carboni ardenti!>>
Mi ritrovai di nuovo a correre, all'inizio affiancata da John poi da sola.
<<Corri piccoletta! Forse questo vi darà un incentivo.>>
Schioccò le dita facendo comparire un orso rossiccio enorme dietro di noi che ci rincorse. Il suo famiglio.
Corsi ancora più forte ma non riuscivo a staccarmi abbastanza.
Più di una volta fu sul punto di addentarmi una gamba.
All'improvviso un immagine si frappose alla mia visione della realtà.
All'orso si sovrappose l'immagine di un rinoceronte e agli alberi di fronte a me una radura.
Mi voltai per vedere quanto fosse vicino.
Lo era molto, con John che era riuscito ad arrivargli alle spalle.
Mi stava caricando come l'ultima volta e il dolore alle gambe tornò a farsi sentire come un fantasma.
Una paura sorda si insinuò nelle mie ossa, nelle orecchie udivo solo il battito accelerato del mio cuore.
Avevo la bocca aperta, il sudore sulla fornte e terra sotto le scarpe.
Mancava poco ma quella volta ce la feci.
Riuscii a distaccarmi dall'animale e continuai anche quando si fermò, anche quando Teca mi gridò di rallentare.
Tornai a sentire e riuscii a fermarmi solo dopo.
Caddi in ginocchio per la stanchezza, avevo le gambe tremanti e la testa girava pericolosamente. Sentivo di essere pallida.
<<Ora che siete un po' caldi potete produrre fuoco.>>
Ma dentro di me non avevo energia per alzarmi figurarsi per la magia.
Mi tirai su tremante e mi avvicinai a John che era già pronto ad imparare i movimenti.
<<Il fuoco è un elemento fragile, qualsiasi cosa può distruggerlo, ma se lo saprete maneggiare bene sarà lui a distruggere per voi.>>
<<Esistono due tipi di fuoco, quello caldo e quello freddo. Voi partirete dal primo, essendo caldi sarà più semplice.>>
John lo interruppe.
<<Come facciamo a... creare il fuoco dal nulla? Come facciamo a farlo crescere tra le nostre
mani?>>
La domanda sembrò piacere al professore perché sorrise.
<<Il fuoco non è come gli altri elementi, puoi attingere da una fiamma già esistente ma quello sarebbe solo fuoco.
Il vero fuoco, la vera magia deve venire da dentro. Ognuno di noi ha dentro di se un fuoco ad accenderlo, dovete solo farlo divampare, deve estendersi oltre di voi.
Il fuoco è la proiezione della vostra anima.>>
Se davvero il fuoco era la proiezione dell'anima allora il mio sarebbe apparso nero come la pece.
Stesi le braccia lungo i fianchi e provai a percepirlo dentro di me.
Sapevo già dove trovarlo, sepolto tra i sentimenti di rabbia e si nuteiva di essa al posto della legna.
Soffia sopra di lui una leggera brezza, ma ancora non bastava.
<<Ci sei quasi...>>
La voce di Teca mi incitò e soffiai più forte alimentandolo e poi... spegnendolo.
Aggrottai la fornte.
Non era spento, si era solo affievolito, una luce blu sostituiva quella rossa e accesa di prima.
Sentivo freddo come quella mattina dopo essermi svegliata nuda.
Dentro ero nuda, la proiezione della mia anima stava bruciando fredda davanti ai miei occhi.
Formava la mia sagoma, come se fosse una seconda ombra.
Il professore rise.
<<Sei strabiliante e anche un po' strana.>>
Batté le mani ridendo sommessamente.
Mi distrassi e tornai a sentire caldo come prima, il fuoco freddo era scomparso.
<<Avrai anche fuoco freddo ad alimetarti ma nella mia classe bisogna alimentare entrambi i fuochi.>>
Era tornato di colpo serio.
<<Riprova.>>
Passammo tutto il giorno ad evocare il fuoco, john invece meditava.
Alla fine della giornata mi ritrovai senza fiato con sudore freddo sulla pelle.
Facemmo una pausa.
<<È da un po' che penso a Teresa...>>
John profumava ancora di acqua salata, mentre io dovevo odorare come una pozzanghera putrida, ma non appena sentii pronunciare quel nome mi avvicinai a lui non importandomi. 
<<Conoscendola vorrà sapere la verità uscire dalle nostre labbra e non da qualcun altro. Si arrabbierebbe come quando non le ho detto io di essermi fidanzato ma tu.>>
Sorrise lievemente ma io ero troppo preoccupata.
<<Più asoettiamo e peggio sarà...>>
Disse mettendo le mani sui fianchi.
Guardai dritto e vidi Storm sorridermi dalla sua postazione.
Kay era con Piuma Gialla da qualche parte invece.
Avgrottai la fronte al pensiero di lui con lei.
Perché mi importava tanto?
<<Andrò da lei non appena potrò.>>
<<Dico aolo di non ritardare troppo.>>
Mi mise una mano sulla spalla.
<<So che le cose non torneranno mai come prima ma non voglio perdere una cara amica per questa faccenda, ne in un modo ne in un altro.>>
Sapevo che stava alludendo al morte e sapevo che non voleva che anche lei partecipasse alla missione, ma sapevo anche che era rassegnato.
Teresa avrebbe accettato perché lei era troppo forte e determinata per rifiutare e più di tutto voleva essere forte.
Si allontanò e venni raggiunta da Storm.
Quando rimasimo da soli prese a baciarmi sul collo.
<<Sai di selvaggio dopo questo...>>
Inclinai la testa di lato per dargli spazio.
Fece scendere una mano sul fondo della schiena mentre l'altra era tra i capelli.
Mi abbandonai a lui e come la sera prima finimmo di nuovo nella sua stanza a baciarci nei punti più sensibili della pelle, ma anche quando si addormentò con me tra le sue gambe nude e la testa sul suo petto, entrambi nudi ma coperti non riuscii a smettere di essere preoccupata.

Myeki: I Segreti Della MagiaWhere stories live. Discover now