Festa dei Vincitori

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Oggi non è un giorno come gli altri, quest'oggi si festeggiano i Vincitori. È una festa che si celebra ormai da molti secoli, sin dalla prima grande guerra che scosse la nostra Myeki.
Come non si penserebbe all'inizio non esisteva la magia nel gli umani, fu solo grazie alla prima Strega che oggi siamo ciò che siamo.
Scoprí di potersi connettere alla natura in un modo mai fatto prima, in maniera profonda tanto da comprenderla del tutto, tanto da poterlo controllare.
La natura si concesse a lei piena di magia e lei ne sfruttò i poteri al meglio ma presto venne scoperta.
Gli altri esseri umani volevano il potere che da lei ammiravano tanto e cosí fu costretta a rivelarne il segreto.
L'uomo fu subito soggiogato da quel potere e presto tutti i myeki ne vennero in possesso, ma non tutti erano buoni come la Strega, non a tutti interessava di comprendere e servire la natura con i doni che essa aveva fatto.
Passarono delle generazioni prima che nascessero dei bambini con già il potere nell'anima.
Essa dovette adattarsi alla natura che ormai dominava gli altri esseri umani e fu così che l'uomo ottenne il potere più grande, quello della magia, la magia aveva il potere di unire sotto un'unica anima tutti i poteri della natura senza la creazione di un legame.
Uno sfortunato giorno però approdarono sulla nostra isola esseri umani privi del Koto ma nonostante questo non erano interessati ad ottenerlo, il loro unico interesse era per la nostra terra, i loro occhi non vedevano altro che terre prive di protezione, facili prede da conquistare, ma questi non avevano tenuto conto della magia.
A quel tempo la guerra sembrò devastante ma i miei antenati conoscevano da poco le arti magiche e la loro destrezza non era minimamente paragonabile alla vera potenza distruttiva che avevano tra le mani.
Vinsero la guerra e gli umani vennero riccacciati nel mar La' Eni a nord dell'isola. Solo a pochi umani fu concesso di restare e fu grazie a loro che il Koto iniziò ad indebolirsi, in questo modo iniziarono a nascere bambini mezzosangue, la loro mente sempre meno abituata alla magia, prima raramente ma poi si arrivò ad avere sempre più mezzosangue sull'isola. Con il passare del tempo questi vennero chiamati Dominatori, con il dono di un solo potere, mentre coloro che ancora conservavano origini pure venivano chiamati Myeki.
Anno dopo anno il Koto si indebolì sempre di più fino ad esaurirsi quasi del tutto, nessun myeki nacque più lasciando al mondo solo dominatori.

Nell'ultimo periodo di prosperità tuttavia nacque un myeki, il secondo genito del re. Il sovrano capendo della fortuna capitata al figlio non poteva non cedergli il trono, lo crebbe in modo tale da renderlo un re buono, giusto e caritatevole riuscendo nel suo intento ma per fare questo commise un grande sbaglio poiché trascurò il figlio maggiore rendendolo l'opposto del fratello. Diventò avaro, egoista e desideroso di potere, perennemente geloso del fratello che invece aveva tutto ciò che lui agognava.
Il giorno in cui fu decretato che fosse il fratello il re di Myeki, la nostra isola, egli impazzì di gelosia e rivendicò il trono come suo di diritto. In molti lo seguirono e in molti persero la vita. Nell'ultima battaglia entrambi i fratelli scomparvero lasciando dietro di loro una scia di magia e di sangue mai visti prima, neanche nella prima grande guerra e fu così che nessuno ebbe più loro notizie allorché al trono salì il Consigliere del re che generazione dopo generazione conserva il trono in attesa che il re perduto ritorni.
Dopo quel giorno si decise di dividere le persone in base al proprio potere per evitare che un episodio del genere accadesse di nuovo. A nord si trova Duniya città dei dominatori della terra, a sud Iska con i dominatori dell'aria, a est ed ovest Ruwa e Wuta con i domintari dell'acqua e del fuoco ed infine al centro la città piú potente, che un tempo ospitava il re, si trova Mayu dei dominatori della magia.

È questa vittoria che noi festeggiamo, la ritrovata pace e la fine della guerra.
Quel giorno mi stavo dirigendo al Lago dei Vincitori dove si sarebbe svolta la festa con indosso un abito color indaco e dei sandali. I capelli scuri svolazzavano e gli occhi erano particolarmente illuminati dalla luce del sole che tramontava e in cui si rifletteva la mia migliore amica che mi correva incontro. Quasi cadde per la foga della corsa ma era proprio da lei fare una figura del genere.

<<Talitha! Sei bellissima.>>
<<Tu anche ti sei data da fare.>>
Le ammiccai. Indossava un abito rosso acceso con dei tacchi non troppo alti per via dell'erba. I suo occhi marroni erano nettamente in contrasto con i capelli rossi raccolti in una treccia.
<<Sai non avresti dovuto mettere i tacchi.>>
Le dissi divertita e lei rispose alla mia risata con una altrettanto cristallina.
<<Si ma non mi interessa devo fare colpo su qualche bel ragazzo.>>
<<Non sarebbe insensato visto che oggi non è il tuo ultimo giorno a
Ruwa?>>
Le chiesi ingenuamente, poiché già conoscevo la sua risposta.
<<Non dire sciocchezze, non vorrai rimanere qui per sempre? Se alla fine dovessi risultare un altra dominatrice al test cosa faresti?>>
Alzai gli occhi al cielo congiungendo le mani dietro la schiena per non farle notare il mio nervosismo.
<<Sai che non accadrà, lo pensano tutti e sinceramente anche io.>>
Mi mise una mano sulla spalla leggermente ruotata indietro e mi disse le parole che tanto temevo, e di cui ero convinta anche io, senza però volerlo ammetere.
<<Sai che non accadrà.>>
La fissai dritta in faccia e con convinzione mi scostai da lei, subito però tornò la luce nei suoi occhi e con un sorriso mi diede una notizia inaspettata.
<<Prima che arrivassi tu ho incontrato John, ti stava cercando.>>
Quella volta fu il suo turno di ammiccare.
<<Sul serio?!>>
Ero così emozionata da non riuscire più ad essere infastidita. Con passo svelto ma leggero mi mischiai tra la calca in cerca del ragazzo di cui mi ero invaghita molti anni prima.
<<Cerchi qualcuno in particolare per caso?>>
Mi girai di scatto trovandomi di fronte ad un ragazzo alto e abbronzato che con il suo sorriso smagliante avrebbe potuto farmi svenire.
Lo abbracciai di slancio, ci misi tutta l'anima che avevo in corpo in quell'abbraccio perché se il giorno seguente tutto fosse andato bene mi sarei dichiarata.
<<Dove sei stato per tutto questo tempo? È da quasi due settimane che non ti fai vivo.>>
Spesso passavamo del tempo insieme come quando eravamo bambini, ma lui al contrario di me, aveva già svolto il test da ormai due anni e con orgoglio frequentava la scuola dell'acqua di Ruwa.
<<Impegni scolastici. Ultimamente ho avuto varie verifiche per passare di livello, altrimenti non sarei arrivato al terzo anno.>>
Mi staccai delicatamente da lui un po' contraria all'azione ma la gioia di vederlo era troppo tempestiva perché il sentimento negativo potesse durare troppo da infastidirmi.
<<Di che genere di esami si
tratta?>>
<<Questo non posso dirtelo.>>
Aggrotto la fronte sempre più incuriosita.
<<Ti prometto che non lo dirò a nessuno e poi se andrà a finire come penso che andrà a finire puoi parlarmene.>>
<<Talitha, tu sei sempre stata come una sorella per me, ma quando avrai un potere capirai che non ti è concesso rivelare alcune cose sia agli umani che agli altri dominatori.>>
Avrei tanto voluto ascoltare del perché non poteva dirmi degli esami ma la parola 'sorella' fece scattare qualcosa dentro di me che bloccò il mio udito.
Il mio amore per lui non aveva età ma a quanto pare una classificazione. Ero solo una 'sorella'.
Dopo quelle parole gli sorrisi e mi congedai sotto il suo sguardo stranito, ma poco mi importò di quello che potesse pensare.
Passai il resto della serata a preoccuparmi per il Test di Appartenenza che avrei dovuto svolgere il giorno dopo e per la prima volta sperai di non essere una dominatrice dell'acqua.

Myeki: I Segreti Della MagiaWhere stories live. Discover now