Mayu

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Venni destata dal mio sonno alle prime luci del mattino da un forte rumore assordante che sembrava venire da dentro le mie orecchie, ma dopo essermi ripresa dalla confusione ricordai della sveglia.
Mi sedetti sul letto con le mani poggiate ai bordi per non cadere quando vidi che tutte le mie cose erano scomparse, le valigie vuote.
Scattai in piedi e con una forza tale da staccare l'anta dell'armadio lo aprii per controllare se fossero lì e per fortuna così era.
Probabilmente era passato qualcuno ad aggiustarli, anche se il solo pensiero mi faceva venire i brividi.
Un bagno caldo e una rinfrescata al viso bastarono a svegliarmi del tutto e a darmi la forza per indossare qualcosa di diverso dagli abiti della sera prima e ad andare a cercare Buford, anche se fu lui a trovare me.

<<Buongiorno Talitha Kramer. Oggi sarà per lei una giornata molto impegnativa.>>
<<Come mai?>>
<<Purtroppo il suo viaggio è durato veramente troppo e per questo ha perso ben due giorni per organizzarsi al meglio. Dovrà imparare bene i corridoi della scuola e le regole che dovrà rispettare e, mi dispiace dirlo, dormirà sola poiché le camere doppie sono già state esaurite.>>
Una possibilità in meno di fare amicizia e di ambientarsi bastarono a demoralizzarmi ma non del tutto.
<<Le farò visitare velocemente i posti che le interesseranno di più della scuola, per il resto dovrà occuparsene da sola a familiarizzare con il posto.>>
Passammo così tutto il resto della mattinata a visitare la scuola che altro non era che un edificio di vecchia data ben tenuto con molteplici stanze tutte uguali, il bello però arrivò solo in seguito.
Un intero sottolivello della scuola era dedicato a delle aule speciali costruite in modo tale da poter ospitare molti più dominatori di quanti ce ne potessero essere. Le porte erano magiche e così tutte le pareti in modo tale da non far uscire dalla stanza alcun incantesimo che potesse nuocere a chiunque.
Visitammo la mensa, dove non persi tempo a fare colazione e in fine passammo nell'ufficio dell'assistente del preside che mi diede un foglietto con il programma del mio anno.
<<Da adesso ti lascio libera di fare ciò che vuoi. Mi raccomando, sii sempre puntuale e memorizza bene la scuola.>>
Mi diede un buffetto sulla spalla e andò via trotterellando.
<<Ho paura che sarà più difficile imparare le strade della città che della scuola.>>
Ma questo lo sussurrai a me stessa.
Con passo insicuro mi avviai così verso il dormitorio per prendere qualcosa con cui coprirmi e fare un giro in città quando mi imbattei in una porta del dormitorio spalancata e degli strani movimenti all'interno che mi distrassero completamente.
Niente mi aveva mai affascinata tanto quanto l'uso della magia. Una ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi stava esercitandosi con degli oggetti facendoli levitare o lanciandoli. I miei occhi brillanti di meraviglia non passarono inosservati, infatti dopo uno sguardo di superiorità della dominatrice, mi sbatté la porta in faccia.
Dopo essermi resa conto della figura fatta "spiandola" continuai per la mia strada dove rimasi poco perché entrai nella mia stanza singola, afferrai un mantello e uscii dalla scuola per passare il mio ultimo giorno di tranquillità visitando la città.

La città più bella che avessi mai visto era davanti i miei occhi, potevo accarezzarla con lo sguardo e non mi sarebbe importato niente di niente purché fossi potuta rimare ancora un po' ad ammirarla.
Ogni vicolo, ogni strada era ricoperto di quelle gemme tanto belle quanto levigate dalle scarpe, gli edifici alti e larghi occupavano quasi ogni bordo del marciapiede e le carrozze correvano senza dare sosta ai cavalli. Neanche un difetto solcava la città.
Arrivata nel punto che più mi interessava mi fermai.
La vista del castello alto minimo trenta metri, dal basso sembrava che si incurvasse sopra di me e che il mondo fosse capovolto. Era l'unico edificio ad essere ricoperto di preziosi ma nonostante questo loro non coprivano i numerosi dettagli delle torri e delle porte, così come delle finestre e persino le guardie risaltavano sui bastioni, dove le gemme venivano riflesse dalla loro armatura creando delle lanterne viventi in movimento.
In alto ai tetti delle torri spiccavano delle bandiere color ametista con al centro un rombo stilizzato e delle v che convergevano verso il centro.
Quello era lo stemma di Myeki che adornava ogni palazzo conosciuto dell'isola, oltre lo stemma del potere che caratterizzava la città.
Decisi di tornare alla mia stanza quando una guardia insospettita prese a fissarmi insistentemente, così eseguendo l'ordine muto andai via.
Per la strada intravidi dei giovani dominatori, che riconobbi grazie al giro turistico della scuola, godersi l'ultimo giorno di vacanza prima di iniziare o riniziare gli studi.
In realtà alcuni non si rendevano neanche conto del dono che avevano, non essere umani rende speciali, mentre chi ha la sfortuna di esserlo soffre perché spesso vengono emarginati e sottovalutati.

Una volta a scuola notai il tardo orario e subito andai alla mensa per mettere qualcosa sotto i denti.
Presi il mio cibo e iniziai ad andare verso un tavolo libero quando una voce, una voce femminile mi fermò.
<<Hey! Ragazza con il mantello!>>
Tirandomi una mano in fronte per essermi dimenticata di togliere il mantello, mi girai e subito riconobbi la ragazza che stavo fissando nella sua stanza.
<<Dici a me?>>
Le chiesi indicandomi e ad un suo cenno affermativo mi avvicinai.
<<Siediti pure, non mordo.>>
Ridacchiò e quasi mi solleticò le orecchie quello strano suono.
<<Io mi chiamo Sara e come te sono appena arrivata.>>
Stupita le porsi la mano e gliela strinsi presentandomi.
<<Io sono Talitha e mi dispiace averti fissata oggi ma non avevo mai visto una cosa... del genere.>>
Le dissi gesticolando non sapendo come indicare gli incantesimi.
<<La prima volta può capitare, certo non a tutti. Quindi devo dedurre che tu non sia di qui.>>
<<No, affatto. Vengo da Ruwa,
tu?>>
<<Io sono di Mayu. Sono qui non per caso.>>
Di nuovo rise ma questa volta in modo diverso, come se volesse atteggiarsi.
<<Come fai ad utilizzare la magia già adesso?>>
Le chiesi di getto, ma lei non si scompose e rispose calma.
<<Tesoro... è qualcosa che hai dentro già da prima del test, è solo che non sono "attivati" ma dopo puoi fare quello che vuoi con lei.>>
<<Io pensavo che fosse grazie alle lezioni che...>>
Ma mi interruppe con un dito davanti la bocca.
<<Avanti seguimi.>>
Mi prese il braccio e con uno strattone andammo verso la sua camera adorna non di uno ma di due letti.
Si sedette su uno di essi e con sguardo insistente inziò a guardarmi.
<<Avanti. Prova.>>
La guardai sorpresa e sconcertata.
<<Cosa dovrei fare?>>
<<Non lo so. Di solito quando faccio una magia ci penso intensamente.>>
La guardai diffidente ma feci come disse e così mi ritrovai ad avere gli occhi chiusi per visualizzare il mio intento. Volevo far volare in aria uno dei due cuscini del letto ma fallii più volte.
Sara alzò le spalle divertita dal mio fallimento.
<<Forse solo i più bravi ci riescono. Spero che andrai meglio nelle lezioni vere e proprie.>>
<<Anche io...>>
Mi inziò a spingere lentamente fuori dalla stanza e nel mentre parlava.
<<Ti aspetto domani in classe, ciao!>>
E fu così che quella sera andai a dormire con una delusione, una possibile amica e lo stomaco vuoto.

Myeki: I Segreti Della MagiaWhere stories live. Discover now