Profili Argentati

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<<I portatori di poteri non hanno nel sangue il potere che devo dargli, così devo svilupparsi io in modo tale che poi possano utilizzarli. >>
Questa era stata la prima spiegazione avuta da Lorenzo prima di paritire.
Semplice e diretta e ingiusta.
La stavo ripetendo a Storm nella mia stanza prima di cena.
Aspettavo che i capelli si asciugassero agli ultimi raggi di sole e la sua curiosità come previsto si fece viva.
<<Come hanno fatto a scoprirti?>>
Scossi la testa.
<<Mi stavano già cercando, solo non sapevano chi fosse il loro obbiettivo.>>
Qualcosa lo turbava e rimase in silenzio a lungo prima di parlare di nuovo.
<<Molte perosone moriranno e altre ancora verranno ferite dallo stesso potere cui anelano. Dovrebbe essere uno solo il portatore.>>
<<Credi che mi diverta a giocare con la vita degli altri? Non ho voluto io che mia sorella morisse e che l'altra venisse rapita, non ho voluto io che il nipote del Cosigliere venisse rapito, non ho voluto io una guardia del corpo e non ho voluto io tutto questo! Sono gli altri ad usarmi, perché credi che sia qui altrimenti?>>
Sospirai, ero stata troppo dura con lui ma lo stress si faceva sentire e rimanere pacata era sempre più difficile.
<<Immagina di avere una delle cose più preziose del nostro mondo. Immagina che le persone ti cercassero e ti scoprissero, cosa pensi che vorrebbero farti?>>
<<Almeno hai provato a
ribellarti?>>
Ridacchiai un poco.
<<Molte volte sono stata sul punto di mollare e all'inizio sono addirittura ffuggita quando hanno cercato di prendermi.>>
La sua postura rigida da guardia venne messa in contrasto con il suo sorriso accattivante.
<<Ma sei qui ed hai deciso di rimanere e arrenderti.>>
<<Già...>>
Ma non avevo ancora rinunciato al mio piano di combattere e per questo non lo dissi.

Il sole era ormai calato e la cena di sicuro era stata già consumata ma la fame come poteva essere nera poteva anche essere invisibile.
Restai nella stanza senza la forza per fare nulla.
Pensando a tutto e a niente.
Le stelle brillavano come piccoli soli e illuminavano il profilo delle basse montagne d'argento rendendole vive.
<<Le montagne...>>
Una strana idea si andava insinuando nella mia mente rendendomi sepre più entusiasta e restia a farla presente.
Corsi fuori dalla stanza dimenticando Storm ed il suo compito di sorvegliarmi.
Mi per detti più volte e corsi alla cieca a causa del buio.
Riuscii a teovare la strada solo grazie alla tecinca imparata quella mattina.
La porta della stanza si stagliava modesta e comprensibilmente chiusa.
Bussai forte e ansiosa, come se l'idea potesse sfuggirmi di mente e andare persa per sempre.
Bussai di nuovo e mi guardai alle spalle.
Storm non era riuscito a raggiungermi.
La porta si aprí di un anta e rivelò la figura slanciata di Kay.
<<Cosa c'é?>>
All'improvviso l'idea sembrava più stupida che all'inizio.
Rimasi impalata come se fossi io ad aspettate una risposta.
<<Posso entrare?>>
Attese un attimo ma si fece da parte ed entrai.
Mi sedetti sulla panca sotto la finestra e la aprii per farmi dare un po' di coraggio dalle stelle che mi avevano illuminata.
<<I nostri nemici sanno chi siamo...>>
Presi un respiro, l'aria era tiepida nonostante l'altezza.
<<Ma noi non sappiamo contro chi ci stiamo battendo. Sappiamo solo che vogliono me... i miei poteri.>>
Mi corressi.
Aspettai che dicesse qualcosa.
Con un cenno mi disse di continuare.
<<Tutti conoscono la storia dei Monti Sussurranti...>>
La sua mano alzata mi zittí prima che potessi dire altro.
<<Sono solo storie, non siamo sicuri della loro veridicità.>>
<<Ma spiegherebbe come hanno fatto a venire a conoscenza di me prima di voi e me stessa compresa! E sono sicura che il Comsogliere abbia fatto la stessa cosa, altrimenti come si spiegherebbe?>>
Si mise due dita sulla gobba del naso.
<<Perderemmo un giorno di lezione così...>>
Mi illiminai in viso.
<Ma dobbiamo almeno provare. I Monti ascoltano solo chi ne ha davvero bisogno e noi ne abbiamo un disperato bisogno.>>
<<Sempre se le storie sono vere.>>
<<Sono certa che lo siano.>>
La mia determinazione era esagerata visto l'improbabile successo dell'impresa eppure sentivo che era la cosa giusta da fare.

I Monti Sussurranti erano montagne su cui il vento soffiava incessante e si diceva che se fossi stata una persona con un disperato bisogno di aiuto, avresti potuto porre una qualsiasi domanda al vento e questo avrebbe risposto.

<<Dobbiamo discuterne con gli altri prima...>>
Mi avvicinai a lui e gli misi le mani sulle spalle per quanto ci riuscissi.
<<Dobbiamo andare al più presto. So che è la cosa giusta da fare e so che funzionerà, me lo sento.>>
Forse per me era anche un'occasione per scoprire chi fossi davvero.
Milioni di domande da fare e una sola da poter porgere, la quale non rivelava nulla su me stessa, ma sarebbe stato comunque un inizio.
<<Ne parleremo domani. Ora vai.>>
Mi sospinse leggermente fino alla porta e mi diede la buonanotte prima di chiedermi la porta in faccia.
Mi sentii sola.
<<Andrò anche senza di te se necessario.>>
Mi girai e tornai sui miei passi.
Arrivai in camera dove Storm ormai non c'era più e mi stesi sfinita sulla panca imbottita sotto il davanzale della finestra e mi addormentai sotto la brezza calda della montagna.

Myeki: I Segreti Della MagiaKde žijí příběhy. Začni objevovat