Per Myeki

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Potevo vedere tutto.
Degli incantesimi dell'aria ci permettevano di osservare la strage all'interno delle mura della città.
Dei maghi mantenevano attivo l'incantesimo in modo che gli altri generali restassero sempre aggiornati.
Non avevo ancora visto nessuno dei miei amici, poiché l'incantesimo inquadrava solo ciò che vedeva il mago.
Spesso le riprese tremavano quando quest'ultimo veniva travolto da un nemico.
Nessuno e niente veniva risparmiato dall'attacco, non le case, non le pietre e non i cittadini.
Fuggivano impauriti con le proprie famiglie mentre altri combattevano anche se nessuno sapeva bene contro chi, per loro l'unica cosa importatente era fuggire vivi.
Il sangue grondava dai corpi spasimanti, le fiamme divoravano solo ciò che gli veniva affidato.
Era uno spettacolo peggiore di quello di Wuta, dove il fuoco era senza controllo.
Qui sembrava vivo, con una propria mente e quando gli venne detto di toccare un guerriero lui lo fece, quando gli venne detto di divorare una famiglia lui obbedì.
I bambini entravano vivi nel vortice e ne uscivano carbonizzati.

Molti maghi combattevano in squadra fondendo i propri poteri.
Il ghiaccio prevaleva sul panorama, inchiodava al pavimento i nemici e li squartava con punte acuminate.
La terra non era da meno. Le persone venivano inghiottite e soffocate coinvolgendo i fuggiaschi.

Il primo incantesimo si infranse solo dopo che le stelle furono alte nel cielo. Fu terribile, inaspettato e ci fece prendere coscienza del fatto che quello che stavamo guardando stava accadendo realmente.
Stavano davvero morendo.
L'ultima cosa che vidimo furono schizzi di sangue, uno spuntone marrone e poi nulla.
Una guardia imprecò coloritamente.
Restavano solo tre schermi accesi.
Non appena si fossero spenti tutti saremmo intervenuti noi.
Mi sedetti davanti a uno degli incantesimi troppo agitata per stare ferma ma anche troppo instabile per restare in piedi.

Sgranai gli occhi.
In lontananza sullo schermo vidi John affrontare un dominatore utilizzando acqua e fuoco insieme.
Creò una nuvola di vapore e non appena scomparve il nemico era a terra.
Lo aveva sventrato con la spada.
Spalancai la bocca, avevo già combattuto ma mai ucciso, mentre vedere il mio più vecchio amico farlo mi sconvolse.
La facilità, il modo in cui lo ignorò per occuparsi di un altro uomo mi fece inorridire.
Ne sarei stata capace?
Ebbi terrore di questo, una piccola esistazione e sarei morta eppure uccidere mi sembrava più spaventoso.
Non feci attenzione a cosa accadde al dominatore dell'aria ma un attimo prima John correva verso una ragazza e un attimo dopo scomparve.
Mancavano due schermi e sarebbe toccato a noi.
Vivere o morire, vincere o perdere.
Mi alzai e mi diressi agli ultimi due schermi ormai quasi troppo affollati per poter scrutare.
Tornai indietro per cercare i miei compagni ma non li trovai.
Tante persone si agitavano nella radura, forse troppe.
Un generale gridò un ordine e subito tutti eseguirono, compresa me.
Ci rimettemmo in riga, pronti a marciare, mentre da lontano potevo ancora scorgere i generali osservare gli schermi pazienti e acciglaiti.
"Come posso essere tanto attogante da pemsare di poterli salvare tutto? È una follia, forse dovrei tornare insietro e lasciare fare a loro!"
Gridai nella mente in cerca di Artú e lui venne.
Lo sentii vicino come se fosse davvero accanto a me.
"Allora la tua vita non avrebbe senso. Tutto quello che hai fatto non avrebbe senso e cosí per i tuoi antenati.
Remderai vani i loro sforzi. Disonori il loro nome. Ricorda per chi stai combattendo."
Non lo avevo mai sentito ruggire, eppure fu come un urlo nella mente il suo mentre il penultimo schermo svaniva.
Accanto a me un soldato si mosse impaziente.
<<Tenetevi pronti! Sguainate le spade, pronti gli incantesimi!>>
Strinsi i pugni.
Ero rimasta sola alla fine, avevo perso di vista i miei nuovi compagni.
Resatre soli faceva più paura che non esserlo e rischiare la loro vita per me.

Tutti gli occhi erano concentrati su un unico punto.
Un uomo enorme, dalla spada troppo grande per entrare nella visuale ristretta del dominatore con l'elmo.
Si dirigeva a passo lento verso di noi, sguainando la spada con decisione e freddezza ma era solo un trucco.
Quando sembrò tentare un affondo, il dominatore lo fermò con la magia.
Il nemico impuganava la lama nella mano destra ma quando aprí la sinistra la sorte del dominatore gli fu chiara.
Era un mago e il suo simbolo spelndeva sotto la luce del suo incantesimo di morte.
Se avesse lasciato andare la lama sarebbe morto, se non lo avesse fatto sarebbe morto.
Decise di tentare e lasciò andare la lama.
In un attimo la spada fu sul suo collo ma all'ultimo momento si fermò dando al dominatore la possibilità di divincolarsi dalla presa e combattere contro l'uomo.
Solo quando riuscì a buttarlo giù e a conficcargli la sua stessa spada nel torace che rivolse uno sguardo alla sua salvatrice.
Era Teresa, che affiancata da Kay combattevano contro un gruppo di nemici.
Le scale del palazzo erano vicine notai, il loro obbiettivo era quello.
Il dominatore fece un passo verso gli alleati ma si fermò.
Sbatté gli occhi per un lungo istante e non li riaprì.
L'ultimo schermo scomparve.

La riserva trattenne il respiro un momento fissando le porte spalancate da cui solo pochi decidevano di uscire.
<<Per Myeki!>>
Tutti sguainarono le proprie lame, splendevano alla luce lieve della luna, ancora immacolate.
L'adrenalina fu più forte della paura e quando iniziarono a correre tutti verso Mayu io li seguii.
Neanche mi accorsi di starlo facendo.
Lasciai che il marchio sul palmo tornasse visibile, mi lasciai andare al potere, al desiderio di vendetta e mi concentrai sul mio unico obbiettivo.
Il Consigliere.
L'erba iniziava a cedere il posto alla roccia, poi al legno e alle pietre frantumati.
Eravamo nella città.
L'impatto fu violento, subito ci furono addosso.
Caddi a terra travolta da chissà cosa ma non persi tempo e mi rialzai.
Dovevo risparmiare la forza magica il più possibile.
Estrassi il pugnale e iniziai a correre verso il palazzo.
All'inizio fu semplice andare avanti ma dovetti bloccarmi quando vidi una donna che veniva martoriata da un nemico.
La sua armatura era sporca di sangue ma il simbolo del Consigliere, una mano che respinge una corona, era ancora visibile.
L'uomo era di spalle, un normale umano a cui semplice tagliare la gola.
Mi allontanai prima di vederlo morire soffocato dal suo stesso sangue.
Se mi fossi fermata sarei crollata.
Non era il mio posto ma era il mio dovere e in quel momento mi imponeva di uccidere.

Myeki: I Segreti Della MagiaWhere stories live. Discover now