Maledetta

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La mattina seguente mi alzai intorpidita e con gli arti doloranti, anche se non sapevo se fosse per via della panca o dell'addestramento nella nicchia.
Guardai fuori dalla finestra e restai a osservare le persone che svolgevano la loro tranquilla vita in montagna.
Chissà cosa faceva appena sveglia Chiara. Quali erano i suoi amici con cui rideva per quelle stesse strade.
"La tua è un'idea azzardata..."
Artú comparve sulle mie gambe soffice come un cuscino e discreto come un'ombra.
<<Potrei riuscire a farmi ascoltare. In questo modo avrò qualsiasi domanda a disposizione.>>
"Il problema è se la storia è reale non se riuscirai a farti ascoltare..."
<<Lo è.>>
Lo interruppi bruscamente ma avevo bisogno di una certezza.
Le storie sembravano così reali e possibili.
<<Anche io ero solo una storia poco tempo fa, ma adesso sono reale.>>
"Dovrai convincerli..."
<<I venti mi ascolteranno.>>
"Sai che non parlo di loro..."
<<Di chiunque ti stia parlando io andrò.>>
Mi alzai stizzita pronta per la colazione.
Mi vestii e lavai con la mente stranamente sgombra dai pensieri, solo l'immagine delle tante persone era proiettata nella mia testa.
Nella stanza ad attendermi si trovava il Maestro FelceNera e Kay  seguito da tutti meno che Storm.
<<Ben arrivata.>>
<<Dov'è Storm?>>
Kay strinse la presa sul cucchiaio e respirò a fondo.
<<Assente già il primo giorno?>>
La sua frecciatina la Maestro però non andò a segno.
<<Dopo ieri sera è venuto subito da me. Pensava fossi scappata così è andato a cercarti fuori. Ho mandato un messaggero a chiamarlo, dovrebbe tornare a breve.>>
Con un leggero sorriso sul volto si concentrò di nuovo sul suo piatto di tuberi.
Tornai a fissare la mia acqua di bacche, il vapore saliva sul mio volto accaladandomi più di quel che non fossi già.
Aspettai il più possibile il ritorno di Storm per esporre la mia idea ma di lui nessuna ombra.
Kay sembrava aver dimenticato la breve conversazione della sera prima al riguardo e il suo silenzio era il peggiore di tutti.
Sembrava che avessi perso in partenza e attesi forse troppo per decodermi.
Tutti erano in procinto di alzarsi quando richiamai tutti all'attenzione.
<<Ho una cosa da dirvi.>>
Le perone si congelarono sul posto in attesa.
<<Ho intenzione di andare sui Monti Sussurranti.>>
Il Maestro mosse un passo verso di me congiungendo le mani dietro la schiena e guardando a terra.
<<Kay me ne ha parlato... e non credo sia una buona idea.>>
La delusione mi colpí ma il suo scoppio fu preceduto da Kay.
<<Eravamo d'accordo sul fatto che saremmo andati.>>
Gli si piazzò davanti come una colonna ma il Maestro lo aggirò senza neanche guardarlo in volto.
<<Potrebbe compromettere la missione e perderemo tempo prezioso per l'addestramento del potere.>>
<<Io credo che ne valga la pena invece.>>
Dissi formandolo e mettendogli le mani sulle spalle speranzosa.
<<Questi sono i miei ordini e voi dovete rispettarli.>>
Mi allontanai di poco incredula per il suo rifiuto.
<<Il capo della spedizione sono io però e dico che dobbiamo
andare.>>
<<Lo sei solo perché Lorenzo è stato rapito. Adesso siete congedati...>>
Uno sguardo di ghiaccio ci trapassò come una freccia.
<<Talitha ti aspetto nel parco.>>
E andò via.
John e Dorian non sapevano per quale motivo volessi partire ma decisero di fidarsi del giudizio del Maestro.
<<Forse è meglio che per questa volta tu faccia come ti viene detto Tal, o potrebbe andare peggio dell'ultima volta.>>
E andarono via anche loro.
Ero ferita per le parole di John e delusa per la risposta del Maestro.
Caddi di peso sulla sedia e fui seguita a ruota da Kay.

<<Che cosa ci è successo?>>
Non seppi neanche perché lo chiesi ma sentivo che qualcosa a Ruwa era cambiata.
<<Cosa intendi dire?>>
<<Da studentessa a prigioniera e da prigioniera ad alleata... adesso cosa siamo?>>
<<Siamo persone che vogliono salvare il proprio mondo.>>
<<Lo siamo davvero?>>
Si accigliò mettendosi dritto sulla sedia.
Stavo toccando tasti che non avrei dovuto e anche se lo sapevo andai avanti.  
<<Da quando ne abbiamo memoria questo grande potere ha portato solo dosvrazia nel nostro mondo e riportarlo alla luce sta causando altro dolore. Forse stiamo solo peggiorando la situazione.>>
Sorrise un poco e si sporse verso di me sul tavolo.
<<Perché non chiedi questo al vento? E una volta saputo quello che volevo sapere che cosa vorresti fare?>>
<<Dipende dalla risposta.>>
I suoi occhie erano piantati nei miei e attraverso questi potevo scorgere lo sguardo feroce e inquieto del suo lupo.
<<Quando sono venuto a sapere che una myeki era tornata mi immaginavo una donna forte e pronta a tutto, ma forse devo ricredermi.>>
Non dissi nulla.
<<Ogni volta che penso a te come a una persona coraggiosa devo ricredermi. Tu forse neanche vuoi salvarlo questo mondo eeppure te ne stai qui a partecipare al ruolo più importante come se non ti importasse nulla.>>
Sibilò sbattendo un pugno sul tavolo.
<<Qual é il tuo scopo? Sei tornata tra noi per salvarci o per distruggerci?>>
<<Io non lo so ma...>>
Non sapevo cosa dire.
Abbassai lo sguardo.
<<Spesso non so cosa sto facendo o come io sia potuta capitare qui ma è così e voglio provare a salvare tutti.>>
<<Già è capitato e vorresti salvare tutti ma... non tutto, giusto?>>
Lo guardai in risposta.
<<Tu mi piacevi all'inizio ma credo che la nostra amicizia non potrà mai andare oltre...>>
<<Io credo che non siamo mai stati neanche quello. Tu non vedi me ma un grande potere da cui attingere.
Tu non ameresti me ma il potere che rappresento.
Il mio essere ti stordisce ma non sono io a farti questo effetto.>>
Ero ferita e le lacrime erano alle porte degli occhi ma le trattenni.
<<Credi sia stato facile per me? Praticamente sono solo la persona sbagliata che ha ereditato un potere che non merita ai vostri occhi! Ho scoperto tutto così in fretta, non ho avuto nenche il tempo di ambientarmi a Mayu che sono dovuta scappare e da allora fate di me ciò che volete! Sviluppa i tuoi poteri Tal, dalli a me Tal, fai solo danni ma ti dobbiamo tenere perché sei la nostra unica speranza.
Sono stufa è vero ma il fatto che tu mi creda così egoista da abbandonarmi tutti, compresa la mia famiglia, mi fa ribrezzo.>>

Mi alzai di scatto dalla sedia andando verso la porta, e intuendo i movimenti di Kay lo bloccai sulla sedia con la magia.
<<Questa è una maledizione! Lo è stata per i nostri antenati e adesso lo è per me! Questo mondo starebbe meglio senza.>>

Sbattei la porta e corsi fuori dal castello tra le stesse perosone che avevo ossrrvato la quella mattina.

Correre per le montagne mi fece sentire piccola ma anche bene, mi ricordò che nel mondo siamo solo puntini rosa che fanno la guerra per cose stupide. Temiamo la morte, ma la cerchiamo prima del tempo. Siamo così strani ed è così strano il fatto che stia correndo per luoghi sconosciuti.

Misi un piede in fallo e scivolai giù per un breve dirupo finendo su una pianura leggermente verdeggiante e quasi andai a sbattere contro qualcosa.
Fissai i piedi che si trovano a pochi centimetri dal mio volto, prima di alzarmi e osservare il pericolo scampato.
Mi alzai lentamente facendo leva sulle mani, e quando fui finalmente su ed il capogiro fu passato, potei finalmente ossrrvare il posto.
Trattenni il respiro.
Centinaia, forse migliaia di statue mi guardavano con occhi verosimili.
Davanti a me si estendeva in tutta la sua macabra bellezza statuaria il cimitero di Duniya.

Myeki: I Segreti Della MagiaWhere stories live. Discover now