It Was So Good To Have Power

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Dopodichè, uscii di corsa fuori casa verso la macchina. Non perchè avessi paura, nessuno avrebbe potuto sentirci. Ma avevo fame anche io.

-Eccoci Ryan, puoi mettere in moto.

Scendemmo in macchina e parcheggiamo davanti al nostro adorato Dunkin' Donuts.

Ovviamente prima, ci eravamo cambiati le magliette sporce di sangue, o altrimenti si sarebbe creata una situazione alquanto strana e complicata.

I ragazzi andarono a sedersi ad uno dei tavolini, mentre io ordinai tre tazze di caffè americano. Era così dannatamente buono. Io amavo il caffè.

Uscimmo poi fuori dal locale e decidemmo di andare a fare un giro in città.

Parcheggiammo la macchina, e andammo a piedi fino al porto di Boston, ad uno dei tanti ristoranti. Era quasi ora di pranzo.

Ci sedemmo attorno ad uno dei molti tavolini che erano apparecchiati all'esterno e ordinammo da bere, una birra a testa.

Il telefono della società di Logan prese a squillare. Inutile dire che era Jason. Si allontanò e andò fuori. Normalmente avrebbe messo in vivavoce, ma parlare di questa cose, in luoghi aperti e affollati come quello, sarebbe stato abbastanza inadeguato.

Qualche minuto più tardi, lui tornò da noi, riponendo il suo telefono nella tasca destra dei suoi jeans.

-Che ti ha detto? - chiesi io, sistemandomi meglio sulla sedia.

-Che questa sera dobbiamo andare da lui.

-Secondo voi che vuole Jason di così tanto importante? - chiese Ryan.

-Sarà per un altro lavoro da fare... - azzardai io.

-Di solito ci chiama pochi minuti prima, mai un preavviso di qualche ora.

-Magari, Logan, voleva solo essere sicuro che ci saremmo stati. - alzai le spalle.

-Come se avessimo altre cose da fare! - rise lui.

-A che ora ha detto che dobbiamo essere lì? - chiese Ryan.

-Non lo so, ha detto che mi avrebbe contattato più tardi.

-Ecco a voi le vostre bevande. - la ragazza poggiò le tre birre, e i nostri tre hamburger maxi, e ci sorrise con fare malizioso.

Era carina, e ci avevo già fatto un pensierino appena entrato, quindi ricambiai volentieri, facendole l'occhiolino.

Quando sparì, i ragazzi risero di me. Come al solito.

-Bieber, cos'è? Hai già dimenticato le tre ragazze di stamattina?

-No, ma con lei almeno posso spassarmela! - risi anche io e la indicai.

-Magari dopo che ci ha servito il nostro cibo, che ne dici?

-Oh no, Ryan. Prima, così prima farà un bel lavoretto su di me, e poi vi darà da mangiare!

-Mi state già facendo passare la fame. - Logan fece una smorfia, ma poi rise con noi.

Dopo aver mangiato, uscimmo fuori, e andammo dritti fino al porto.

Lì fumammo qualche sigaretta. Il rumore delle navi e delle onde era rilassante.

Circa un paio d'ore più tardi, tornammo a casa.

Logan parcheggiò il Range Rover nel garage della nostra villetta. Chiusa la macchina entrammo in casa e andai a guardare una partita di Hockey in TV.

Sentii, qualche ora più tardi, un telefono squillare. Rispose Ryan.

-Pronto? - mise in vivavoce.

-Sono Jason. Tra mezz'ora potete venire. Vi aspetto.

-Perfetto, ciao Jason.

Riagganciò e Logan ci fece cenno di prepararci.

Esattamente mezz'ora più tardi, stavamo parcheggiando il nostro Range Rover sullo spazziale, davanti al capannone.

Notai che subito dopo si affiancarono a noi tre ragazze, oserei dire quelle che vidi la mattina stessa, a bordo della loro Porsche rossa fiammante.

Come scesero, ci fecero un cenno del capo a mo' di saluto. Ovviamente ricambiammo.

Entrammo dentro insieme, tutti e sei pronti, come sempre, per incontrare Jason.

Nonostante lui fosse il nostro capo, non sopportava essere chiamato così.

E, ovviamente, nessuno di noi osava farlo. Era spietato e più forte di tutti noi.

Qualsiasi persona sana di mente avrebbe evitato di mettersi contro di lui.

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