Capitolo 59

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Con cautela e le mani tremanti, sfilo la lettera che si trova piegata accuratamente all'interno della busta. Percepisco una sensazione strana all'altezza dello stomaco, un vuoto che mi assorbe appesantendomi. So che non è semplicemente una lettera, è per forza qualcosa di molto più importante e ne sento il peso mentre la tengo stretta tra le mani. Mi appoggio sul letto continuando a fissare da lontano tutto lo scritto, il fiato sospeso e il corpo che comincia a sudare. Cerco di focalizzarmi sulle parole, la vista annebbiata. Prendo un respiro, preparandomi a ciò che sto per leggere.

Hazel,
Non ho mai pensato di scriverti una lettera, non ne ho mai sentito l'esigenza. Ma credo sia arrivato questo momento... dopotutto: bisogna aver fatto qualcosa almeno una volta nella vita. E questa per me è la prima, perciò accontentati di ciò che sto scrivendo, delle mie spoglie parole, perché in confronto a me potresti spaccare il mondo per tutte le cose che sai e per come le usi sempre nel modo giusto.
È da stupidi scrivere una lettera quando hai avuto accanto una persona per più di dieci anni. Un decennio! Sembra davvero tantissimo detto così...
Ho sempre voluto dirti cose, che purtroppo ho tenuto per me.
Comincio dalle più facili, perché credimi, è difficile stare davanti ad un foglio bianco e con una penna che rigiro tra le mani al fine di fare un discorso di un certo genere.
Non ti ho mai detto quanto tu fossi importante per me, non sono capace di dare voce ai miei pensieri che ho tenuto per me stessa. Non sono capace di molte cose, persino starti accanto come avrei dovuto. Ti sei, costantemente, dovuta accontentare dei gesti che, si, hanno la loro importanza, ma non quanto un 'ti voglio bene' detto col sorriso. Ti capisco sai, non te ne faccio un torto e non cercherò nemmeno di trovare una scusa tirando in ballo il mio turbolento passato.
Ti sei fidata nonostante, un nonostante che è pesante da accettare... specialmente perché l'ho messo io in ogni tua frase, un problema che ti sei portata dietro per troppo. So di averla tradita la tua fiducia, di questo ne sono consapevole.
Ora arriva la parte difficile, quella che non avrei mai dovuto scrivere, che non avrei mai dovuto vivere, ma che sono costretta a raccontarti per spiegarti un po' come sono andate realmente le cose. E' brutto poterlo fare solo ora, ora che è troppo tardi.
A parte mia sorella ho perso tutti, compresa te. Ci ho sempre tenuto alla nostra amicizia, nonostante tu possa affermare il contrario dopo questi mesi. Sono qui a scriverti non per pretendere un perdono o che tu mi capisca, ma per liberarmi di un peso che mi sono portata dietro.
Ti chiederai perché sono sparita, oppure capirò se non l'hai fatto. Non mi merito di stare nei tuoi pensieri dopo quello che ho causato alla nostra amicizia che dovevo difendere.
Sono stata una stupida, un'incapace che si è infilata in un guaio più grosso di lei... pagandone le conseguenze. Vorrei dirti di più, vorrei che conoscessi l'intera verità, ma sarebbe solo un modo per renderti partecipe dei miei errori, portandoti insieme ai miei casini che sto cercando di lasciarmi alle spalle. Ho lasciato che mi obbligassero a fare certe cose, ho lasciato che ci dividessero, che ti portassero via. Ho lasciato accadere tante cose che non dovevano nemmeno succedere. Me ne sono resa conto tardi e 'tardi' è un tempo che non si può più recuperare.
Ho dovuto confrontarmi con un'immagine riflessa allo specchio che non controllavo e non riconoscevo. Avrei voluto recuperare tutto tornando indietro ad un'estate che ha dato inizio a tante cose... solo perché cercavo una via di fuga dallo schifo di vita che avevo quando anche Juliet non c'era.
Avrei voluto tante cose, a dire la verità. Ho preteso troppo e dato niente.
Ho preso la strada sbagliata credendo fosse l'unica che potessi imboccare.
Se te lo stai chiedendo, Amanda e Evan c'entrano in tutto questo, molto più di quanto tu possa pensare, e l'unica cosa che pretendo, anche se non dovrei permettermi, è che domani, a scuola, tu non li vada a cercare perché stanno aspettando solo questo. Tu sei Hazel Howard: sii più furba e migliore di loro.
Me ne sono andata Hazel, in un posto che né Juls né mia zia Lucy conoscono. Ho detto che ho lasciato la città e mi limiterò a dirti solo questo anche a te. Ho dovuto prendere questa decisione perché scappare sembra la via più facile, visto tutto quello che ho perso.
Mi rende difficile starti accanto sentendomi tanto lontana e ho preferito prendere seriamente le distanze credendola la scelta migliore. Non sono fatta per essere la tua amica, non sono abbastanza. Lo dimostro solamente facendoti capire che riesco solo a fuggire ai problemi.
Voglio che non incontri nessuno come me e avrei potuto rimediare, forse, ma ho lasciato da parte l'egoismo con la speranza che dimentichi questo anno, la parte di me che ti ha fatta soffrire. Mi hai aiutata sempre, Hazel, anche quando avresti potuto non farlo. Hai alleviato un dolore che mi porto sempre con me, mi hai dimostrato l'affetto che mi è sempre mancato... perciò grazie, per quanto possa avere valore.
Sto scrivendo troppo, perché ho troppe cose da dirti, ma non volevo dilungarmi così. Se mi devi dimenticare, voglio che tu lo faccia dopo aver letto tutte queste mie, ormai inutili, parole.
E' come se avessi appena preso un treno per chissà dove, senza sapere. Quel 'chissà dove' mi sta aspettando, mi merito di andare incontro all'ignoto e mi merito di dimenticarmi di ciò che sono stata quest'ultimo anno, in questa città che ha troppi ricordi.
Tu, piuttosto, sei su un treno che viaggia veloce verso un futuro che sarà dei migliori, perché hai dimostrato di esserlo.
E' una sorta di scusa, questa lettera, per quello che ti ho fatto passare. Sei libera di non accettarla, ma vorrei che rispettassi la mia decisione sul partire per andarmene via di qua.

Ti voglio bene, ricordalo,

Chris.

Il foglio mi scivola via dalle mani e, silenziosa come una piuma, cade sul pavimento ai miei piedi. Mi sembra che tutto abbia smesso di esistere, che il tempo sia impostato in modalità slow motion. Respiro, ma vorrei che qualcuno mi desse un pizziccotto per farmi rendere conto che tutto questo è uno scherzo, che non può succedere davvero.
Chris se n'è andata via, ha deciso di allontanarsi solo perché non riesce a superare il problema. Nemmeno io sono stata capace di accettare tutto questo, ma l'ultima cosa che avrei voluto è che lasciasse New York. Forse avrei dovuto controllarmi, avrei dovuto accettare almeno le sue scuse, ma avrebbe significato accettare anche tutto quello che era crollato su di noi. Non so di cosa parli in questa lettera, cosa sia successa la scorsa estate per indurla ad allontanarsi da me, che casino possa aver combinato. Non me ne ha parlato, non ha avuto neanche il coraggio di farlo ora che ne aveva la possibilità. Non riesco a pensarla lontano da qui, sulla sua macchina, a viaggiare verso una città che non è questa, sola, in compagnia degli scheletri che non riesce ancora ad abbandonare.
Mi gira la testa al pensiero che quei due malati c'entrino con quello che le è accaduto e rispetterò il suo volere, non andrò a cercarli, nonostante voglia davvero restituirgli il male che mi hanno causato. Si vergogneranno prima o poi di quello che hanno fatto e rimarranno soli con i loro stupidi rimorsi.
Te ne sei andata, mi ripeto fino alla nausea con la speranza di accettare l'evidenza, invano. Non la vedo molto diversa da sua sorella Juliet, anche lei ha sentito il bisogno di andarsene, ma non voglio che la trovi l'unica via di scampo, l'unico modo per scappare da ciò che la spaventa. Non posso pensarla lontana da qua, anche se so benissimo che se la caverà meglio di chiunque altro.
Ti voglio bene alla fine della lettera.
«Te ne voglio anch'io.» Sussurro a queste quattro mura, gli occhi chiusi a ricacciare indietro le lacrime.
Noto un segnalibro all'interno della busta e lo prendo, ancora col fiato corto e la voce spezzata da un pianto imminente. E' fatto a mano e reca una frase. Riconosco la sua scrittura.

Chi ha detto che i binari dei treni non s'incontrino prima o poi?

Sorrido, il calore nel petto. Troveremo il modo Chris, te lo prometto. Le cose le risolveremo.

Capitolo revisionato.

// spazio autrice //
Heiii😍
Come state?!
NON MI UCCIDETE PER PIACERE!😂
Magari adesso sarete arrabbiate con Hazel che ha deciso di fare ciò che ha detto Chris, senza cercarla, senza arrabbiarsi con quei ragazzi.... spero che voi la capiate in qualche modo. Chris ha fatto la sua scelta e Hazel l'ha rispettata perché ha capito che in realtà la loro amicizia non è finita... ma è solo il destino che le ha volute separare in questo momento della loro vita😘
Vi è piaciuto? Spero di sì😍
Mancano pochi capitoli alla fineeee😭😍😍😍

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