Capitolo 3

148K 4.9K 1.1K
                                    

Passata una settimana direi che Chris ha superato il limite. Ho provato a parlarle, cercandola, ma so che scappava da me. Avrei voluto risolvere le cose, ma mi bloccavo senza riuscire a compiere il passo definitivo... perché forse non sono io che devo correre dietro a lei con la speranza di rimediare.
Il più delle volte mi sono ritrovata a chiedermi ripetutamente se fossi stata io, se avessi scelto parole sbagliate, o qualsiasi altro motivo che aveva causato il nostro allontanamento. Solo che la strana sensazione che fosse colpa sua, mi costringeva a convincermi che non fosse la conseguenza di qualche mia azione.
Spero solo in cuor mio che non l'abbia voluto lei, che non sia una sua decisione...
Rimane il fatto che sono stufa di starci male, vederla sorridere in compagnia dei suoi nuovi amici, mentre ci sono io che mi continuo a fare domande stupide con l'intento di trovare risposte che credo possa darmi solo Chris. Quando si deciderà.
Le darò del tempo che è prezioso, lo è sempre stato per la nostra amicizia. Ne abbiamo passate tante, lei ne ha passate tante, e si merita una seconda possibilità per rimediare a tutto questo che sembra non avere più un senso.
«Hazel, manca un quarto d'ora alla sette. E' tardi, e sei lì dentro da parecchio tempo, cosa ne dici se vai a farti una passeggiata? L'aria fa bene.» nia madre, con la sua dolce voce, mi parla al di là della porta. Non è una cattiva idea, dopotutto. Ho bisogno di distrarmi, queste quattro mura stanno diventando soffocanti.
Indugio un attimo prima di rispondere, per evitare che si percepisca la voce rauca e strozzata per qualche lacrima che è scesa senza che me ne rendessi conto.
«Hai ragione, ora vado!» cerco di apparire il più decisa possibile.
«Hai bisogno di qualcosa? Io sono giù in cucina, quando vuoi» mi informa per poi allontanarsi. I suoi passi si fanno sempre più sottili, silenziosi.
Vado in bagno e mi sciacquo la faccia varie volte per cercare di far scomparire il rossore dagli occhi. Poi, successivamente, pettino i capelli ramati dai ciuffi ribelli, per cercare di racchiuderli in una coda. Infine indosso qualcosa di comodo.
«Io allora esco. Grazie per il consiglio! Ci vediamo tra poco,» e le stampo un bacetto sulla guancia, mentre le passo accanto.
«Non fare tardi! Rientra per le sette e mezza quando sarà sfornata la pizza se non vuoi mangiarti gli scarti o i bordi bruciacchiati!» grida alle mie spalle, con tono divertito. Solo a sentire il nome pizza nasce sul mio viso un sorrisetto. Non cambierò mai. Rimarrà sempre un pizzico del mio spirito infantile per il quale mi emozionerò sempre appena si parlerà di una prelibatezza dell'arte culinaria come questa. Ho un debole per la pizza fatta con la ricetta italiana originale.

Uscendo, attraverso la solita strada che percorro ogni mattina per andare alla fermata, e mi ritrovo nel bel mezzo del caos di New York con le sue luci e i fiumi di persone che camminano in ogni direzione, tornando dal lavoro.
Decido di dirigermi in una libreria qua vicino. È come una seconda casa. Ci passo interi pomeriggi dentro ed esco sempre con un paio di libri in mano... è come entrare in un mondo parallelo. Quasi fosse un negozio di dolciumi per un bambino: è ovvio che quando esce ha sempre tra le mani almeno una caramella. Ecco, per me vale la stessa cosa, anche se lo trovo ridicolo come paragone.
Entrando scorgo alla cassa la stessa anziana signora. È molto gentile e mi consiglia sempre nuovi testi, nuove storie da leggere, e sembra conoscermi visto che li apprezzo ogni volta.
L'odore di pagine, di carta nuova, mi arriva fino alle narici, e non posso far altro che inalare questo meraviglioso e inebriante profumo. Mi accoglie e sorrido ad ogni minimo particolare che adoro e apprezzo di questo piccolo luogo. Ha un non so che di casalingo e confortevole, tanto che ci passo molte delle mie giornate senza stancarmi mai. Ogni libro è sempre riposto al proprio scaffale. È tutto così in ordine e pulito che non troverei un filo di polvere neanche se volessi. L'intimità che si percepisce mi fa sentire a mio agio. È arredata con una raffinatezza sorprendente, come se ne facesse parte anche qualche decorazione in stile liberty con certi scaffali che terminano in piccole volute, dai tratti morbidi e armoniosi. È proprio come entrare in una dimensione da cui restarne estasiati ogni volta. Il bello di tutto questo è che si trova in un vicoletto nel pieno centro della città e non si direbbe mai. New York nasconde luoghi affascinanti.
«Buongiorno cara!.»
«Oh, salve a lei signora Clifford!» rispondo cortesemente, sfoggiando un sincero sorriso.
«Hai bisogno di qualche libro, mia cara?»
«No no stia tranquilla. Vagherò un po' in giro...» le sorrido di nuovo. Questa anziana signora mi mette sempre di buon umore. Saranno gli occhi dolci o la bocca, che si incurva in una gentile espressione, a contagiarmi.
Mi dirigo nella sezione di filosofia. Adoro questo scomparto, nasconde tantissimi capolavori uno più bello dell'altro. Mi avvicino agli scaffali e comincio a scorrere il mio dito sulle copertine dei libri che sporgono dai ripiani. Ad un certo punto un libretto che si trova in fondo in fondo, quasi volesse nascondersi, attira la mia attenzione. È completamente nero, molto semplice, e c'è una scritta color argento che occupa una buona parte della copertina. Mi incuriosisce subito e con un dito lo estraggo dalla fila.
Leggo attentamente il titolo illustrato.

"E' una bella prigione, il mondo"
Frasi

È solamente il titolo ad ispirarmi, accattivante direi. Lo trovo un passatempo leggere frasi che apparentemente sono composte da semplici lettere, ma che in realtà nascondono un grande significato. Un significato che deve essere interpretato dal lettore stesso. Questo proprio perché chi legge riesce a comprendere e trarne un significato che magari può essere utile per affrontare qualsiasi cosa, pure la stessa vita, nelle piccole cose.
Sicuramente lo compro, ed ecco qua che ho già un libro che mi accompagnerà nella strada di casa!
Mi accomodo su un divanetto e comincio a sfogliarlo con cura. Odio rovinare i libri. Appena lo apro noto una scritta non stampata, ma ad inchiostro. È scritto in corsivo e reca la scritta: "per la mia adorata Elizabeth".
Guardo attentamente e scorgo che sul retro c'è scritto usato. Se proprio devo dirla tutta è in condizioni perfette, sicuramente il proprietario l'ha tenuto benissimo, oppure non l'ha neppure letto. A volte vorrei conoscere queste persone perché anche loro, come me, hanno o avevano le stesse passioni e mi piacerebbe condividere ciò che penso con altri lettori che ne capiscono qualcosa di letteratura e filosofia.
Mi immergo fra le pagine. Non è una storia, bensì tante frasi filosofiche. Non ne ho ancora trovata una che mi abbia colpita, perciò sto continuando a leggere, travolta dalla curiosità.
Ad un certo punto si sente un tonfo e qualcuno che esclama:
«Uffa! È la centesima volta che mi cadono! Non ci voleva proprio! Maledetti libri e maledette braccia che non reggono un accidente!»
È una voce femminile. Alzo lo sguardo e davanti a me c'è una ragazza con tutti i libri a terra. Mi alzo rapidamente e comincio a raccoglierne alcuni.
«Uhm grazie, ma davvero tranquilla non c'è bisogno... ce la faccio da sola. Non ti preoccupare!» esclama abbassandosi anche lei sulle ginocchia. L'aiuto perché la vedo in difficoltà e le do una mano a riordinare tutti i libri che aveva poco prima in mano.
«Tranquilla, figurati!»
Mentre finisco di tirarli su, scorgo il mio libro preferito: Cime tempestose.
Lo rigiro tra le mani e passo il mio dito sul titolo, quasi fosse un'opera sacra.
«Quello è il libro che più preferisco» mentre lo dice rimango incantata dalla sua risata, è davvero dolce e rilassante.
«Anche il mio» ammiro ancora il capolavoro.
«Davvero?! Sei la prima persona a cui piace questo libro! Oh mamma mia, finalmente ho trovato qualcuno! Non ci speravo!»
Parla talmente veloce che devo sforzarmi nel capire a pieno tutta la frase. Dopo che ha finito di parlare ci mettiamo entrambe a ridere per poi osservarci a vicenda. Lei ha i capelli rossi, naturali, tantissime lentiggini e un paio d'occhi neri. Faccio fatica a distinguerne la pupilla, sono davvero intensi.
«Scusami, che maleducata! Non mi sono neanche presentata! Mi chiamo Scarlett, ma se preferisci Scar» mi porge timidamente la sua mano.
«Giusto!» ridacchio «ecco... mi chiamo Hazel» le stringo in risposta la mano.
Passiamo il resto del tempo a chiacchierare e a parlare del nostro libro. E' davvero buffo come due persone possano conoscersi grazie ad un romanzo e trovare molti argomenti in comune di cui parlare.
«Perdonatemi mie care, ma dovrei chiudere» si rivolge a noi la signora Clifford, cortesemente.
«Che ore sono?» le chiedo.
«Cara, manca dieci alle otto.»
«Cosa?!» esclamiamo all'unisono, non essendoci accorte del passare del tempo.
È tardissimo!
La pizza.
Ringrazio e salutiamo entrambe l'anziana signora, dirigendoci all'uscita.
«Non abbiamo parlato molto di noi, in senso che non ci siamo presentate nel miglior modo possibile e mi sembri una brava ragazza... insomma...» si sistema la coda un po' imbarazzata «... intendo che potremmo vederci un giorno per parlare.» mi sorride mostrando le labbra rosee.
«Certo!» esclamo. Di solito faccio fatica ad entrare in confidenza con qualcuno in così poco tempo, ma lei mi assomiglia molto, è stato più facile per me adeguarmi alla situazione, ma soprattutto all'argomento della conversazione, senza sentirmi a disagio.
«Davvero?»
«Sicuramente! Mi sono trovata bene in tua compagnia» dico sincera.
«Allora ti va di scambiarci i numeri? Ci sentiamo poi con degli SMS» preleva dalla tasca della giacca il suo cellulare.
«Perfetto» rispondo, compiendo la stessa azione.

Sto ripercorrendo la strada verso casa e ripenso a pochi minuti fa. Se mia madre non mi avesse fatta uscire, non avrei mai conosciuto Scarlett, la ragazza dalla chioma rosso fuoco, e non avrei liberato la testa da pensieri troppo scomodi. Pensar che ho trascorso gran parte del pomeriggio a capire come risolvere le cose con Chris, quando avrei potuto parlare di più con questa ragazza godendomi meglio un tempo che sembra passare sempre troppo veloce.

Capitolo revisionato

// spazio autrice //
Ciau!💞
Hazel e Chris si sono divise...😓
Vi piace la figura di Scarlett?😍
Hazel avrà trovato una vera amica?
A chi appartiene quel libro?
A presto ragazzi!😝
Ah...grazie per le 100 visualizzazioni ❤️

Resta come inchiostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora